martedì 22 luglio 2014

Gli Eterni ed i mondi virtuali.




Un racconto visionario e fantascientifico?, forse, comunque sia, qualsiasi riferimento è puramente casuale....e speriamo sia solo tanta fantasia...



Siamo tutti prigionieri? Prigionieri di questa paradossale realtà, in cui nasciamo, cresciamo, ci innamoriamo e magari ci sposiamo, poi arrivano i figli, lavoriamo, andiamo in pensione (ed invecchiamo), fino alla fine dopo di ché ci sbattono sotto due metri di terra.

Tralasciamo tutto l'orrore che sta in mezzo, crisi, fame, guerre, delitti, povertà non solo quella materiale, ma soprattutto quella spirituale, insomma il cerchio è sempre o quasi lo stesso, per ogni umano, o quasi.

Insomma davvero la nostra vita si riduce a questo? Davvero non vi è altro, Davvero siamo come pesci in un acquario? Vi ricordate quel film di fantascienza Nirvana , qualcuno ha inventato il gioco, si diverte a guardarci e ci fa agire come vuole clicca qui.

E' possibile ribellarsi?  Trovare una via di fuga, oppure l'unica speranza è quella di essere cancellati, da chi ha creato il gioco??

E chi ha creato il gioco a sua volta è davvero libero?

Non è forse un indizio feroce,il fatto che possiamo utilizzare solo una percentuale minima del nostro cervello, e che per arrivare al centro di noi stessi, siamo costretti a soffrire terribilmente,.. quante volte nascono ostacoli ed impedimenti nel momento in cui qualcosa sta schiarendosi nella nostra mente? Quante volte la sera, siamo in grado di vedere una luce, e la mattina dopo ricordiamo poco e nulla e dovremo ricominciare da capo o quasi, come se un qualcosa di estraneo, ma ben nascosto in noi, riuscisse a cancellare quei programmi avanzati..., che siamo riusciti a trovare con tanta fatica..

Forse tutto ciò è oltremodo visionario, tuttavia, come sempre dico, ci sono cose che non quadrano, e persino scegliere tra la pillola rossa o blu, potrebbe non essere sufficiente..  Perché qui, purtroppo esiste anche l'illusione tremenda di risvegliarsi, l'illusione della libertà, che ormai fa parte del gioco, per cui anche il piccolo o grande risveglio, persino l'idea di libertà, si trasformano in ulteriori illusioni...

Chi arriverà a questa consapevolezza, non può e non deve rassegnarsi, o gettare la spugna, ma cercare altrove, esiste un minuscolo collegamento, quasi invisibile, che ci lega alla vera realtà...occorre allenare molto la nostra memoria, e aprire il nostro cuore, nonostante tutto l'orrore,  poi vivere istante per istante, senza volgersi al passato o al futuro, vi è un dispendio enorme di energie, quando si torna nel passato, o si proietta la nostra mente nel futuro. Quelle energie vanno utilizzate al meglio, per trovare il collegamento...e poi utilizzarlo.

Sapete,  da circa un anno, mi hanno rinchiuso senza alcun motivo, in una cella, ora ho la certezza, che tutto ciò che ho scoperto, non è altro che la pura verità.

Loro non sanno però, che sono riuscito a trovare il collegamento, e raccontare tutto a qualcuno ora sa, quello che cuori  criminali,  riuscirono a compiere, nelle loro operazioni di ibridazione, nella successiva creazione di tanti giochi a loro piacere, per sfuggire alla terribile noia che sovrastava il loro vuoto interiore....

Sono geniali, ma sempre criminali, sono sfuggiti al dissolvimento, proprio grazie a ciò che sono riusciti a creare, una miriade di mondi virtuali  - ma tutti, con un invisibile collegamento alla fonte, dalla quale prelevano illimitata energia vitale, ma che a loro volta alimentano il sistema.

I giochi sono quasi terminati,  mi domando se Quelli di sopra, decideranno di salvare tutti questi mondi virtuali, oppure li dissolveranno completamente per essere certi che questi criminali spariscano per sempre.....

Saremo dunque tutti cancellati....? Anche gli innocenti? Ma noi siamo veramente tutti innocenti? 

Rumore di passi, qualcuno sta arrivando - stanno entrando nella cella....


Un giovane uomo biondo, si rivolge a me infuriato ed urla:

- " Sei solo un pazzo, hai idea di cosa hai fatto? - Hai dato le coordinate della nostra posizione ai "perfetti" , ora siamo perduti, tutto ciò che è stato creato si dissolverà, loro lo dissolveranno, perché, odiano tutto ciò che è imperfetto ed a scadenza..."  Eravamo riusciti a sfuggire alla loro crudeltà, grazie alla creazione di questi mondi virtuali dove ci siamo rifugiati, ma ormai non vi è più speranza..."
I nostri mondi pur imperfetti, stavano evolvendo ...tutti noi stavamo evolvendo, hai consegnato tutto nelle mani di quei crudeli "Eterni", che hanno il terrore di essere inquinati dalle imperfezioni, cancelleranno tutto, come fosse neve al sole...

Io rispondo:
"Non è vero, tu menti, hai solo paura di sparire per sempre, la tua è una crudeltà senza rivali, hai inventato la morte, il dolore, la guerra, l'omicidio, tanto orrore...un abisso senza fine."

E lui mi contrattacca:
Non sono riuscito a fare di meglio, ogni successo ed evoluzione, fa scattare una discesa nell'abisso, ogni cosa buona e cattiva, deve essere equivalente, è l'equilibrio della dualità, che permette a tutti di vivere in questa virtualità, questi sono gli effetti collaterali, almeno fino ad oggi. Ormai tutto questo sparirà, non ci lasceranno vivere, per loro siamo come mosche e zanzare fastidiose.
Io non sono perfetto, ma in realtà non faccio morire nessuno, tutto viene salvato e recuperato, grazie ai codici genetici e all'unicità di ogni essere e creatura. Non annullerei neppure l'essere più indegno e repellente, conosco bene l'imperfezione e la so accettare.

Sono nuovamente io a parlare:
Se questi perfetti sono tanto perfetti, non possono desiderare la nostra fine, magari ci aiuteranno a migliorare, ci lasceranno vivere e potranno intervenire in modo benevolo...

Parla nuovamente il giovane biondo:
Sei un ingenuo, non li conosci, vivono nei loro olimpi, sono eterni ma non conoscono amore, certo neppure l'odio, non hanno sentimenti, l'eternità li ha resi privi di ogni iniziativa, hanno i loro servi, disdegnano la presenza di qualsiasi altra essenza imperfetta, si potrebbero definire degli "snob". 
Chi è riuscito a raggiungerli, li ha poi abbandonati, per tornare nei nostri mondi virtuali, era preferibile alla loro vita senza senso, senza un nulla..., senza alcun ideale....
Io lo so bene ero uno di "loro". Sono fuggito, non ne potevo più della loro esasperante staticità....Ho creato la morte, proprio per far sì che le creature vivessero al meglio il loro tempo, l'umanità è stata la mia ultima invenzione, francamente mi ha dato molti problemi, nel suo cuore era stampato lo stesso orrore per la diversità, invece di accettarsi, ha cercato sempre "la perfezione", invece di reinventarsi come avrebbe dovuto fare..., sono stato costretto a limitarne l'intelligenza, sapevo che quella parte che apparteneva a loro, prima o poi mi avrebbe fregato. 
Purtroppo è accaduto il peggio,  loro adesso sanno come trovarci,  e credimi non avranno alcuna pietà...,il grande inganno era proprio questo, tu come tanti altri sei rimasto incantato dall'eternità, ma quel tipo di eternità non può essere nostra, gli altri lo avevano compreso, e sono tornati indietro, tu invece hai tanto odiato l'imperfezione, da riuscire a portarli qui..., non so se ti salveranno, per questo, non conoscono gratitudine e amore, francamente penso di no.

Tutti gli universi iniziarono a contrarsi, universo dopo universo, galassia dopo galassia, restò alla fine, solo una piccola biglia colorata con cui uno degli eterni, iniziò a giocare...., poco dopo, si annoiò, la passò ad uno dei suoi servi....

Il servo altri non era che il giovane biondo travestito....., ecco qui, tutto presto o tardi, cari amici, ricomincerà...

4 commenti:

  1. Racconto molto visionario che si ispira chiaramente alla mitologia classica greco-romana e quindi ai racconti di quell'epoca che narravano di divinità che potrebbero raffigurarsi benissimo con gli Eterni della storia,i quali dopo aver creato vari mondi virtuali,trascorrevano la loro Eternità giocando con i destini delle loro creature.Poi,Daniela,transitando per un attimo dalla mitologia alla realtà,io credo proprio che la nostra esistenza sià già stata programmata e quindi anche il nostro destino comune da qualcosa o da qualcuno di molto superiore a noi stessi e che lo stesso soggetto abbia volutamente ridotto la potenzialità di apprendimento del nostro cervello.E lo scopo di tutto questo,potrebbe essere sempre per mio parere personale, di non farci avere la capacità intellettiva di comprendere tutto nel corso della nostra esistenza terrena e riservandosi la facoltà di rivelarci tutti i segreti della vita e della morte solo quando ognuno di noi sarà passato oltre.Naturalmente questa è solo una mia personale ipotesi e lascia il tempo che trova.Un saluto.Emilio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo è solo un racconto visionario che spero sia spudoratamente falso...., a volte mi piace raccontare ciò che mai vorrei ...
      Grazie del tuo sostegno spero che tu abbia ragione su tutto credimi...Un caro saluto

      Elimina
  2. Stralcio cara amica il tuo "...sono stato costretto a limitarne l'intelligenza, sapevo che quella parte che apparteneva a loro, prima o poi mi avrebbe fregato..." per quanto espresso anche da Emilio può pure essere, prendo la palla al balzo, anche perchè mi dà modo di esprimermi "entrando" nel grande enigma della coscienza e dei limiti del cervello.

    Credo che ognuno di noi si sia soffermato più di una volta sulla funzione del cervello e dei suoi aspetti più misteriosi. Credo però che la nostra vera essenza, l'autoconsapevolezza, ne sia esterna. Il nostro vero "IO" non può risiedere in un grappolo di molecole, così come a mio parere non può esistere fra i guizzi elettromagnetici delle sinapsi neuroniche. Per dire che c'è chi pur incalzato dal morbo di Alzheimer e con i circuiti della memoria distrutti, mantiene intatta la coscienza di se stesso, sorprendendosi del suo stato, come se fosse un doppio su una nuvola.

    Allora, cos'è il nostro autentico "IO"? Può essere un campo di pura energia a se stante? Si può aderire a questa causa solo se si suppone che la coscienza sia una proprietà fisica dell'universo, come lo spazio-tempo in cui siamo immersi, in considerazione che atomi, particelle di neuroni e sinapsi, isolatamente non hanno coscienza.

    Forse per cercare la soluzione, dovremmo addentrarci nella metafisica divina o naturale, un quid immateriale come il tempo e lo spazio. Questa proprietà extra del cervello potrebbe allora essere la "classica" anima, quella delle religioni, dello spiritismo, delle NDE, delle OBE e via di seguito, anche oltre la parapsicologia...

    Va considerato che per vari motivi, tabù religiosi inclusi, il coraggio di affrontare problematiche di questo tipo che non necessariamente avrebbero delle soluzioni definitive, come appunto quella dell'anima, spesso viene a mancare.
    A presto
    Malles

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono pienamente d'accordo con te, ma questo racconto è oltre che visionario l'antitesi, di ciò che penso noi siamo.
      Probabilissimo che la nostra coscienza sia un quid immateriale che abbraccia tutto compreso le nostre molecole (corpo apparentemente fisico), in realtà tu sai bene che è energia condensata....
      Forse l'errore di valutazione nasce proprio da questo credo, che considera il nostro veicolo composto di pura materialità, probabile che sia solo la cuspide del nostro essere multidimensionale, purtroppo le prove oggettive non sono molte, tuttavia gli indizi ci sarebbero...
      E' chiaro che ci vuole coraggio ad esplorare certi temi, operativamente intendo, chi compie viaggi astrali, sa di avere un altro corpo....oltre quello condensato....( io non ho mai fatto viaggi astrali - ma attraverso i sogni so che mi muovo eccome)
      Soluzioni? Nessuna, ma questo non mi smonta affatto..
      A presto spero

      Elimina