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domenica 12 giugno 2011

Raggio di luce racconto nero




Questa storia, non è purtroppo così irreale, anche se ogni riferimento ad eventi e persone è puramente  casuale.
E' ciò che a volte accade nella nostra cosiddetta realtà, qualcosa che non dovrebbe mai accadere, è un terribile intreccio di vita e morte, una catena di eventi disastrosi, fino all'ultimo confine, dove il buio, finalmente lascia posto ad un piccolo raggio di luce.


Maggio 2003


Indescrivibile e terribile, per una persona che passeggia in un bosco in cerca di funghi, ritrovare invece di bellissimi porcini, il cadavere di un uomo, Rodolfo, un uomo di quarant'anni, non aveva mai visto in vita sua nulla di simile,  la sua immediata reazione fu quella di vomitare  la colazione del mattino.


Tremante e in preda alla nausea, prese il cellulare dalla tasca e chiamò  la polizia, cercando in qualche modo di riferire la sua esatta posizione e di spiegare ciò che aveva ritrovato.


Grazie al cielo dopo una ventina di minuti, furono tutti lì, un'orda selvaggia di poliziotti, che lo sommersero  di domande, per poi  lo lasciarlo in pace, tutti presi dall''uomo disteso morto stecchito.


La sua identità, fu subito accertata, chi lo aveva ucciso,  stranamente, non aveva portato via nulla dei suoi oggetti personali infatti, la patente si trovava nella tasca del giubbotto, si trattava di una persona molto in vista nella loro città, ma per la miseria, chi lo avrebbe mai  potuto riconoscere ridotto così, infatti il medico legale, sopraggiunto dopo un'altra ventina di minuti, sentenziò che la morte,  era avvenuta da circa tre giorni,  per due colpi di pistola, diretti uno al cuore ed uno alla testa, insomma una dinamica chiarissima, restava da scoprire  il movente, per quale motivo lo avevano ucciso.

Rodolfo, dopo un lungo interrogatorio presso la centrale della polizia, ritornò a casa, stanco avvilito, si era quasi pentito, di non aver fatto finta di nulla. Da quel giorno in poi, tutte le novità sul caso le lesse sul giornale locale. Era solo un povero diavolo che aveva ritrovato un cadavere, e si rifiutò di parlare con i giornalisti, tutto quello che aveva da dire, l'aveva già riferito alla polizia.


L'uomo che aveva ritrovato era stata una persona di circa quarant'anni, talmente ricco da non aver necessità nemmeno di lavorare,  sposato con una bella signora e senza figli, per quanto non fosse simpatico a nessuno,  non aveva avuto mai veri nemici.


Le indagini della polizia, si orientarono immediatamente sulla bella moglie, viste le casistiche, pensavano che lo avesse accoppato per ereditare il patrimonio del marito, e immaginatevi come rimasero, quando scoprirono che lei aveva sin dall'inizio rinunciato al patrimonio del marito, infatti tutta l'eredità  sarebbe ritornato ai vecchi genitori, che poi erano gli unici disperati della situazione.
La moglie inoltre aveva fatto regolare denuncia di scomparsa, la sera stessa che non aveva visto tornare a casa il marito, le ricerche dell'uomo,  erano iniziate sin dal primo momento.


La polizia iniziò a rovistare nella vita del defunto, saltarono fuori oltre la possibilità di un rapimento,  le ipotesi più incredibili, un delitto passionale, un'amante respinta, un marito incavolato, ma non esistevano i presupposti, non esisteva nessuna prova, il controllo dei tabulati telefonici parlava chiaro, questo signore, parlava solo con pochi amici, della sua cerchia, e nessuno di loro aveva un valido movente per ucciderlo.

L'autopsia, rivelò quello che il medico legale, aveva già dichiarato sul luogo del ritrovamento, il dna confermò che si trattava proprio dell'uomo già identificato.


Insomma era uno di quei casi, che probabilmente sarebbero rimasti al buio per sempre, nonostante i genitori del morto avessero ingaggiato fior di avvocati e fior di investigatori.


Ottobre 2005


Ormai le luci della ribalta sul caso dell'uomo ucciso nel bosco, erano scemate, si sa i giornalisti, rincorrono le ultime novità, e si interessano agli omicidi più recenti,  e proprio nell'ottobre del 2005, scoppiò un nuovo caso, molto più impressionante dei precedenti.
Ritrovarono il cadavere di un uomo, lungo un fiume, anche questa volta il testimone, passeggiava lì, casualmente con il suo pastore tedesco, proprio il cane si era irrigidito ed aveva segnalato al suo padrone, l'evento insolito. Solita prassi, la polizia, il medico legale,  stavolta però le condizioni del corpo erano terribili, quell'uomo era stato torturato a lungo, e alcune parti del corpo erano persino state amputate.


L'uomo ritrovato morto, era un personaggio orribile, che sfruttava la prostituzione, di adolescenti e di  bambini. Un essere talmente infame, che in città furono tutti contenti della sua morte.  Casualmente nella sua agenda, la polizia trovò un nome noto, proprio quello dell'uomo ritrovato morto nel bosco, un paio di anni prima ....


Ricostruire il mosaico non fu affatto facile, ma si scoprì che la morte dei due uomini, aveva un denominatore comune, un padre, il padre di un ragazzino, bello come il sole,  che era stato irretito dallo squallido essere, per farlo prostituire, il giovane si era poi suicidato dalla vergogna,  l'uomo in quel periodo era gravemente ammalato,  tanto che dopo qualche mese l'azienda lo aveva licenziato senza pietà,  la moglie, povera donna, era sempre fuori, per cercare di far quadrare il povero bilancio familiare.
Il suicidio del figlio, fu un colpo talmente grave da farlo impazzire, un giorno rovistando tra le cose del ragazzino, trovò nascosta nella borsa che serviva al figlio per andare a scuola,  una busta contenente cinquemila euro. Il povero uomo pensò subito, che il figlio avesse spacciato la droga, e  si fosse suicidato in preda al rimorso, non disse nulla nemmeno alla moglie, ed iniziò ad indagare per conto proprio, nonostante non si reggesse in piedi.
Iniziò a seguire l'amico più caro del figlio, e fu proprio lui che senza saperlo,  che lo portò a scoprire una verità che mai avrebbe immaginato, una verità orrenda.


Tutto ciò che accadde dopo,  lo potete immaginare, uccise prima il  cliente, con la scusa di un ricatto,  e poi l'altro infame individuo, ma  non prima di averlo orrendamente torturato e privato di alcune parti del suo corpo. Il  povero padre, non si costituì solo per non infangare la memoria del figlio e rovinare la reputazione degli altri ragazzini, che in fondo lo avevano aiutato senza saperlo.


La legge fece il suo corso, seppur con grande rincrescimento la polizia dovette arrestarlo, alcuni cittadini, vollero  autotassarsi per pagare medici specialisti che lo curassero e due avvocati rinomati, che lo difesero davvero egregiamente, tanto che gli fu riconosciuta,  l'infermità mentale, causata dal profondo trauma subito per il suicidio del figlio. Dopo quattro anni fu scarcerato per buona condotta.


Ma questa terribile e schifosa vicenda non può concludersi qui, in verità qualcos'altro accade, il padre di questo sfortunato ragazzo, dopo la sua scarcerazione,  non riuscì a darsi pace, era ossessionato e cercava un modo per poter comunicare con suo figlio, sperando in cuor suo di risentire il figlio.


Il suo percorso fu costellato da una miriade di delusioni,  e da spiacevoli incontri con sedicenti operatori dell'occulto, che in realtà volevano carpire solo denaro.


Quando la sua disperazione arrivò al culmine, accadde qualcosa di terribile e meraviglioso, questa vicenda fu raccontata in seguito da lui stesso, per lui rappresentò il raggio di luce nelle tenebre più profonde della sua anima.


Il cuore di questo padre cedette, ed egli si ritrovò nel classico tunnel buio, in fondo al tunnel una luce risplendeva, vide alcuni esseri di luce uno dei quali era proprio suo figlio, che telepaticamente lo rassicurò : "  babbo qui nessuno giudica nessuno, ho compiuto un' azione che non dovrebbe mai essere compiuta, ma l'attenuante fu che ero totalmente incapace di capire, vedi appena sono morto è stato molto difficile, intorno a me vi era solo una nebbia grigia e null'altro. Non so quanto tempo (anche se qui parlare di tempo è un'utopia) ho trascorso in quel modo. Pregavo, pregavo soltanto che qualcuno mi aiutasse ad uscire di lì, fino a quando un essere luminoso mi portò altrove....., non mi è consentito dirti nulla di più, dal momento che tu devi tornare indietro.....babbo tu hai commesso delle azioni che sono contro le leggi universali, anche se  hai delle attenuanti,  ma se puoi dedica il resto della tua vita all'amore.....e alla conoscenza, riferisci a mamma che le voglio tanto bene, e che le sue preghiere sono state esaudite"


Aprì gli occhi, era disteso in un letto  in una sala di rianimazione, l'avevano appena riportato alla vita,  e lo stavano riempendo di tubi e tubicini, un medico sorridendo gli disse "bentornato"


Era stanchissimo e si riaddormentò con un sorriso.



4 commenti:

  1. Quando si dice che i veri mostri sono gli esseri cosidetti "umani".

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  2. Purtroppo è così. Anche se in questo racconto ho voluto un finale di speranza.

    Ciao Nick
    Angie Ginev

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  3. si ai proprio ragione nick .. comunque toglimi una curiosità se si può dire quanti anni ai ( ANGIE ) ???

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    1. Perchè mi fai questa domanda? Potrei averne cento, oppure meno... forse sei solo curioso...
      Ciao Anonimo
      Angie

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