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sabato 2 aprile 2011
Mondo astrale e conoscenza
Ciò che mi appresto a scrivere stasera è piuttosto particolare e frutto delle mie ricerche e letture su giornali che si occupano di argomenti spinosi come questo.
Da quando l'uomo è apparso sulla terra, sin da quando ha iniziato a pensare, egli ha sempre ricercato la verità sulla sua situazione di mortale, su Dio, e sulla possibilità di sopravvivere alla morte fisica.
Con il tempo sono nati molti culti, molte religioni, molte correnti di pensiero, che lo hanno rassicurato, e quasi convinto sulla immortalità dell'anima.
Certo è, che oggi con la scienza al primo posto, sono molti gli atei e coloro che sono convinti che con la morte tutto cessa ed è inutile rincorrere le favole, anche se grazie al cielo, esistono degli spiragli che farebbero pensare assolutamente il contrario: cioè che l'uomo sopravviverà eccome alla sua morte fisica.....
Nel nostro bellissimo pianeta esistono vari atteggiamenti, ci sono persone che hanno necessità di ricercare, di evolversi e coloro che invece sia per ateismo, sia per indole, demandano tutto a dopo, che sia un bel nulla o un passaggio ad altra dimensione.
E qui arriva la sorpresa, secondo alcune comunicazioni particolari diciamo così, alcuni seri studiosi ricercatori, hanno appreso una cosa molto curiosa: il passaggio dal nostro mondo materiale a quello astrale, non ci permetterà di conoscere tutto immediatamente, niente affatto, se qualcuno crede che dopo la morte, avrà un quadro molto più chiaro di se stesso e della sua situazione e dell'universo, si sbaglia di grosso, perchè la conoscenza dipende dall'evoluzione e l'evoluzione è stimolata dalla ricerca continua sia interiore che esteriore.
Se veramente fosse così, significa che molto dipende da noi, e che non esiste nulla di automatico, nemmeno dopo la morte.
Forse l'inferno potrebbe essere proprio la non conoscenza? e la impossibilità di conoscere?
Certo, nessuno può dimostrare niente, però una piccola riflessione non sarebbe da scartare.
Che il mistero sia con voi.
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