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domenica 4 dicembre 2011

Un uomo molto misterioso



Roma 2009

La bella e sontuosa villa disabitata da chissà quanti anni, era stata riaperta improvvisamente, nessuno conosceva la persona che vi era andata o ritornata ad abitare, no a dire il vero qualcuno c'era, qualcuno che purtroppo la notte non riusciva a dormire, e casualmente aveva visto una macchina lunga nera entrare dal cancello, alla guida aveva intravisto un uomo di media età, ma nulla di più. 


Il giardino era stato completamente ripulito, un uomo anziano e sua moglie, si occupavano della villa, tutto era tornato all'antico splendore, ma del proprietario, l'unica cosa che era trapelata era che fosse un nobile Cecoslovacco assai ricco e giramondo, per di più molto solitario il cui nome era Vladislav Vlach.


L'insonne, un uomo di circa quarantanni, per di più assai curioso, rimaneva spesso seduto davanti alla sua portafinestra e sapeva bene che questo misterioso uomo, usciva solo a mezzanotte per rientrare al massimo alle due o alle tre, nella sua fantasia immaginava che andasse a trovare un'amante, oppure si recasse in una bisca clandestina, o magari chissà in qualche locale notturno.


Malgrado la curiosità del circondario crescesse sempre di più,  nulla trapelava, perché, lui Manuele, un tipo altrettanto solitario, che viveva in una villetta davanti a a quella del conte,  teneva ben custoditi i suoi piccoli segreti.


Fino a che una notte Manuel invece di restare davanti alla finestra, decise di seguire quello strano personaggio, e rimase sconcertato dalla sua scoperta.
In effetti tutto avrebbe immaginato, piuttosto che vederlo entrare in un ospedale, esattamente in un pronto soccorso..."si era forse sentito male proprio quella sera?"
Non poteva essere, visto che solo dopo dieci minuti, lo vide tornare alla sua auto con una borsa di plastica....
La fermata successiva fu davanti ad un portone di una vecchia casa a circa altri 10 minuti dall'ospedale, solo verso quasi le due, lo vide risalire sulla sua auto e tornare alla villa.


La notte successiva e poi altre notti lo seguì prudentemente a debita distanza,  l'itinerario era sempre lo stesso.


Manuele, era una persona benestante, non aveva necessità di lavorare, affetto da un'insonnia patologica, riusciva a dormire solo qualche ora di giorno, la notte invece non riusciva a riposare mai, da quando era arrivato quel conte, che immaginava afflitto dal suo stesso problema, la sua depressione, aveva lasciato il posto ad una vitalità sempre più crescente, ormai il suo interesse per quell'uomo era così grande che desiderava conoscerlo, capire chi fosse realmente...lo sentiva quasi un amico...


Ma come soddisfare quel suo grande desiderio? L'unico modo forse sarebbe stato quello di cercare di incontrarlo casualmente nel pronto soccorso..


Il tentativo fallì per diverse volte, il conte,  nella sala d'ingresso, riusciva ad entrare in una porta chiusa al pubblico, che probabilmente aveva un'altra uscita, per cui non riusciva mai ad incontrarlo faccia a faccia.
Una notte però, fu fortunato, quella porta era chiusa e il conte dovette tornare indietro, il suo volto bello ma assai pallido era distorto da un'agitazione enorme, tanto che Manuel  riuscì a chiedergli se avesse bisogno di aiuto, la voce un pò rauca del conte lo fece rabbrividire con una risposta che era però una domanda completamente inaspettata: "Vorrei sapere per quale motivo lei mi sta seguendo da giorni?" " Chi l'ha mandata, è forse un cacciatore? " Manuel restò interdetto, ma la sua risposta fu suo malgrado veritiera: "No, mi scusi, io volevo solo conoscerla, dal momento che neppure io la notte riesco a dormire, sono solo un suo dirimpettaio,  ma perché mi ha chiesto se sono un cacciatore? Cosa dovrei cacciare?"


Il volto del conte si distese e con voce pacata e dolce rispose :" Io sono molto ricco sa, e vi sono molti cacciatori di ricchezza", Manuel sorridendo: "Stia ben tranquillo, anch'io non me la passo male sa, non sono affatto un cacciatore di quel tipo"


Perfetto, se lei proprio lo desidera, può seguirmi, replicò ironicamente il conte:" così soddisferà una volta per tutte la sua curiosità" Manuele non se lo fece ripetere due volte.


Da quel giorno di Manuele non si seppe più nulla, letteralmente scomparso.
Ma voi potete immaginare benissimo cosa possa essergli accaduto vero?
La polizia ancora oggi sta brancolando nel buio...
Ah! Dimenticavo,  il conte Vladislav Vlach, dopo circa un anno, lasciò la sua bella villa, e nemmeno di lui si ebbe più alcuna notizia. 

9 commenti:

  1. bellissimo racconto!!!! brava amica mia!

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  2. Ti piace davvero? Un pochino scontato forse...
    Grazie
    Un bacione.
    Angie

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  3. nulla di quanto scrivi è scontato! ;)

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  4. Mamma mia Libera, mi fa molto piacere, che tu lo pensi. Sei un vero tesoro.
    Un abbraccio tvtb

    Nick grazie lo trovi bello davvero?
    Un grande abbraccio anche a te.
    Angie

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  5. Cara Daniela mi sto mordendo gli alluci, sono tutto teso, non riesco proprio a capire cosa andava a fare il conte al pronto soccorso, Chissà perchè poi vi entrava emaciato e cadaverico e fuoriusciva rubicondo alla Superciuk...

    Il mistero più grande però credo che sia la scomparsa del suo dirimpettaio, si sarà forse sentito male mentre gli rassettava la bara da salotto e quella buonanima del conte l'avrà portato al pronto soccorso? Possibilissimo, che poi la congrega degli espiantatori di organi abbiano fatto il resto può essere conseguenza logica. Tutto bello e simpatico il raccontino, solo un appunto: non hai specificato la marca dell'auto nera del conte.
    Scherzo amica mia, scherzo, considera che solo chi ti vuole bene con disinteressata disinvoltura può permettersi certe licenze. Ciao e stai in alto col morale.
    Malles

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    1. Sai che hai ragione? Avrei dovuto specificare la marca dell'auto, certi particolari sono graditi al pubblico, tu cosa suggeriresti?
      Quale marca sarebbe stata appropriata? ... Naturalmente scherzo anch'io..... Ciao ma mi conosci Malles???

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    2. Ah! Ah! Bueno, mi sento appagato di averti "strappato" un mezzo sorriso. Per la marca d'auto andrebbe bene anche la mitica 313 di paperino, la Runabout. Se ti conosco? Certo! Da sempre.

      In ugual misura di quando uno qualunque dei miei simili è in difficoltà verso un sapere che desidera, che lo appagherebbe e che invece non arriva mai, Questo "sentire" ogni volta mi strappa qualcosa dentro, tantopiù se queste persone hanno ospiti, e sono praticamente costrette a dire che si la vita in fondo è bella ma non lo pensano veramente...
      Un abbraccio fraterno
      Malles

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    3. Sì non sei lontano, ma per me la vita è bella...bellissima, ciò che non trovo bello sono i limiti imposti, la non conoscenza, il pregiudizio, la vita è un miracolo in qualsiasi forma sia, sono le leggi imposte ad essere dure....ed ostili...
      Dunque anche io ti conosco da sempre e ti abbraccio altrettanto fraternamente...

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