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sabato 20 agosto 2011

Excalibur la spada italiana nella roccia esiste?

Tra i miti e le leggende, quella di excalibur la spada della roccia, è particolarmente suggestiva.
Si è trasformata con il tempo in una bellissima favola e quasi più nessuno si domanda se dietro questa fiaba, ci sia un fondo di verità.


Chiaramente un'altra domanda correlata è quella sull'esistenza di re Artù, re dei Britanni, qualcuno ci suggerisce di sì, ma non come viene rappresentato in vari film, libri e quant'altro..


Intanto non era un cavaliere, perché egli visse all'incirca nel 500, gli studiosi ci dicono che era un tardo romano di nome Arturus, ed anche la sua spada excalibur aveva la stessa origine, in latino significa " elsis caliburnus", cioè spada calibica, termine con il quale i romani intendevano tutti gli oggetti forgiati con il ferro, dal momento che proprio i Calibi, popolazione dell'Asia Minore, utilizzavano un'acciaio invincibile.


Secondo la leggenda, nota a tutti,  Artù  diventò re, proprio perché riuscì ad estrarre la spada dalla roccia in cui era imprigionata, molti hanno creduto alla sua esistenza, ma nessuno l'ha mai trovata.


Si narra che invece nel 1180, in Italia, sulla collina di Montesiepi, presso Chiusdino (Siena), un giovane cavaliere di nome Galgano Guidotti, abbandonò le armi per dedicarsi alla preghiera, e piantò la sua spada nella roccia come simbolo della croce, egli morirà undici mesi dopo e diventerà santo, poi, sul luogo costruirono una chiesa, e lì è ancora possibile vedere la spada conficcata nella roccia, la nostra excalibur italiana


Ma che correlazione potrebbero avere la leggenda di re Artù e la storia del Santo? e soprattutto come  è stato possibile per Galgano piantare così profondamente la spada in quella roccia?
E che notizie abbiamo di questo Santo? Direi veramente poche, neppure la data di nascita e morte, infatti gli storici hanno trovato solo delle trascrizioni, sulla sua vita, scritte dopo molti anni dalla sua morte.


La verità sembra essere molto meno eclatante della leggenda, in realtà sembrerebbe che Galgano, non  piantò la spada nella roccia, ma nella terra, solo in seguito qualcuno pensò bene di infilarla nella roccia, per creare un mito, che si intrecciasse a quello di re Artù.


(la fonte e l'ispirazione di questa parte di  articolo, è legato alla rivista Newton Misteri")


Conclusioni


Ma il simbolismo, al di là della leggenda o di una storica verità, resta al di sopra delle righe: " riuscirà ad estrarre la spada dalla roccia, solo colui, che ha un cuore puro e sarà lui il re, sappiamo che il re è il simbolo della massima nobiltà dello spirito, la spada in questo caso, non rappresenta un'arma letale, ma uno strumento forte, lucente ed invincibile contro il male, o meglio le tenebre della non conoscenza"


Che importa dunque,  anche se fosse solo una leggenda.....?


Che il mistero sia con voi.





4 commenti:

  1. Grazie Nick, ma quando ricominci a pubblicare i tuoi articoli?

    Un abbraccio
    Angie.

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  2. Ciao Angie, son Irene, per caso ho visto che avevi pubblicato questo articolo, anni fa scrissi circa questo argomento un romanzo, non da sola.
    Alcuni dicono che ci sia un nesso tra il cavaliere di Artù, Galvano e Galgano Guidotti, l'assonanza dei nomi forse non casuale. Chissà...
    Un abbraccio.

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