Oggi andremo a Miglionico in provincia di Matera, un vecchio castello e il suo fantasma ci aspettano...
Il castello di Miglionico o del Malconsiglio, che si erge su un monte, in prossimità del mar Ionio, purtroppo è noto, per essere stato un silente testimone di un'antica congiura "quella dei baroni", ordita nel 1485 contro il re Alfredo di Aragona.
Il Fantasma è quello della bella Isabella Morra, che in realtà non è presente, come fantasma nel castello, bensì all'esterno tra i boschi e le rive del fiume.
Per comprenderne meglio il motivo, occorre sapere che la bella Isabella viveva nel castello insieme ai suoi fratelli, mentre suo padre e l'altro amato fratello Scipione si trovavano esuli in Francia.
La giovane donna era un'ereditiera di immense ricchezze, per cui i fratelli non volevano che lei si sposasse e fosse felice, era quindi quasi prigioniera e costretta ad una vita solitaria e contemplativa, si aggirava tra il bosco ed il fiume, dilettandosi nella lettura e nella scrittura di poesie, ed il sogno di un amore impossibile.
Nonostante la prigionia, il suo sogno si trasformò in realtà: un uomo incantato dalla sua bellezza, osò chiederla in sposa, non l'avesse mai fatto, i suoi fratelli lo inseguirono e lo uccisero, il giovane morì proprio tra le braccia di Isabella, che disperata e addolorata da quell'orribile delitto, compose un cantico bellissimo e triste, rivolto al padre:
"Torbido siri del mio
mal supremo
or ch'io fa presso
il fine amaro
fa tu noto il mio dual
al padre caro
se mai qui l'torna il suo
destino acerbo
dilli come morendo
disacerbo
L'aspra fortuna o lo mio
fato avaro
e come esempio
misurando e raro
nome infelice e le sue
onde serbo
tosto ch'ei giunga alla
sassosa riva
(A che pensar m'adducci o
fiera stella!)
Come d'ogni altro ben son
cassa e priva
inquieta l'onde con
crudel procella
e dì me accrebber
si mentre fui viva
non gli occhi, no, ma
i fiumi di Isabella."
Trascorse solo poco tempo, e i crudeli fratelli, la pugnalarono a morte, proprio sulle rive del fiume.
Oggi proprio in quei luoghi, quando i contadini rincasano a sera inoltrata, vedono una fanciulla vestita di bianco, che sale verso il monte, e guarda verso il mare. Riescono ancora ad udire l'eco dell'urlo straziante della sfortunata ragazza pugnalata a morte in prossimità delle rive del fiume.
I contadini asseriscono di non avere alcuna paura e di pregare Dio per l'anima di quella infelice creatura, " proprio lei la sventurata Isabella."
Questa è la triste storia, impressa in quei luoghi, perché non posso e non voglio credere che l'anima di Isabella sia ancora lì, dopo tutta la sofferenza subita, sarebbe una ulteriore e sordida ingiustizia, ma nel caso che qualcuno di voi, volesse visitare quei luoghi, non dimentichi comunque di prestare ascolto e recitare una preghiera per la sfortunata e infelice fanciulla.
Questo articolo mi ha veramente affascinato!
RispondiEliminaGrazie Roberto, è una storia commovente, una fanciulla uccisa dai fratelli...è terribile.
RispondiEliminaUn caro saluto
Angie