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venerdì 23 giugno 2023

Esploratori in giallo

" Vittorio,  e dai, sbrigati, il viaggio da Milano per Roma

è piuttosto lungo, e poi non sappiamo esattamente dove

sia ubicata,  quella villa che dobbiamo esplorare" .  

Vittorio dal canto suo, quella mattina avrebbe preferito

dormire,   ma conosceva bene quel rompiballe di Alessio,

meraviglioso ragazzo, anche se permaloso alla ennesima 

potenza,  per cui rassegnato rispose,  " abbi pazienza, lo sai

che devo preparare tutta la attrezzatura".

Comunque alle sette erano già in viaggio,  Alessio era un 

ottimo autista, per cui lui dormì tranquillamente.

Giunsero a Roma che era quasi mezzogiorno,  comprarono

qualcosa da mangiare e un paio di bottiglie d'acqua, dopo

lo spuntino,  Alessio guidò verso la località dove si 

trovava questa bella villa, antica,  ormai abbandonata da 

almeno trenta anni,  secondo ciò che era stato loro riferito 

da alcuni amici esploratori,  sembrava non facile da trovare,

era nascosta molto bene da una fitta vegetazione.


In effetti questa villa,  era davvero nascosta bene, Vittorio,

che si era assunto il ruolo di navigatore disse : " Alessio,

rallenta, penso di averla individuata, dobbiamo lasciare

l'auto sulla strada, prendere tutta la attrezzatura,  e  

percorrere a piedi quel sentiero".


Così fecero,  tuttavia la vegetazione era talmente fitta,  che

 aveva persino bloccato il grande cancello d'entrata,  per cui 

furono costretti a fare un giro molto più  lungo,  per entrare.


La villa era magnifica, immensa,  lo stile era a castello,

 incuteva tanta soggezione,  quanto poteva valere una 

costruzione del genere, chi l'aveva abbandonata e perchè?

Vittorio si avvicinò con cautela al bellissimo portone,

purtroppo chiuso,  girarono intorno alla villa, riuscirono 

ad entrare grazie ad una finestra al pian terreno  che era 

stata rotta da vandali od altri esploratori?  

Si ritrovarono in un grande salone, arredato con bellissimi

mobili antichi,  il lampadario era straordinario,  di Cristallo,

immenso, il caminetto enorme,  poltrone di velluto  rosso,

carta da parati dorata,  non era possibile che fosse stata

abbandonata da trenta anni,  non vi era tantissima polvere,

certo qualche ragnatela,  ma era tutto in ordine,  mentre 

Vittorio estasiato  riprendeva  il tutto con la sua cinepresa,

Alessio controllava le stanze adiacenti,  e poi  salirono 

il portentoso scalone,  per andare alle camere,  del primo

piano,  incredibilmente belle,  che conservavano negli 

armadi  tutto, proprio tutto, come se gli abitanti di quella

casa, non se ne fossero mai andati.


Alessio,  meravigliato,  chiamò al cellulare  il suo amico 

Luca,  un esploratore molto esperto, che gli aveva segnalato

quella costruzione  e lo aggiornò  sulla situazione,  gli 

chiese  se gli abitanti  di quella splendida villa,  fossero

morti o cosa altro,  Luca non aveva informazioni precise

sulla storia della villa e dei suoi abitanti, sapeva che per

ragioni ignote,  erano spariti, e l'avevano abbandonata.


Dopo aver ripreso  ogni singola stanza,  entrambi erano

estasiati, la bellezza di quella magione  era incredibile,

persino la soffitta era ragguardevole,  ormai mancava

solo la visita ai sotterranei,  alle cantine,  Alessio  aveva

sempre paura di  visitare gli scantinati,  per cui  Vittorio

lo precedette.  

Le scale  erano tante e parecchio scoscese,  l'odore non

era per nulla gradevole,   pensarono a qualche animale

in decomposizione,  raggiunsero  la cantina,  dove

si trovavano  tantissime bottiglie di vino, ancora intatte

e di vecchia data,  poi si resero  conto che dietro ad

una botte,  vi era una porta blindata con un enorme mazzo 

di chiavi nella serratura,  Alessio e Vittorio, si guardarono

stupefatti,  la curiosità  era tanta e aprirono, era stata data

una doppia mandata.



Raccapricciante, trovarono  quattro poveri  scheletri  umani

distesi davanti a quella porta, i due amici, seppero solo in 

seguito  che stavano costruendo una specie di rifugio 

antisismico ed antiatomico,  una cosa era certa, quella  

famiglia composta da marito e moglie e due figli 

era stata volutamente rinchiusa in quel rifugio,

un omicidio bello e buono.


  La famiglia  non era italiana,  ma francese, non 

avevano amici o familiari in Italia,  ed i parenti  che

che vivevano in Francia, non sapevano che fossero, 

in Italia, e possedessero quella villa.

La polizia interrogò l'allora responsabile ormai anziano 

e pensionato dell'impresa costruttrice,  che si ricordò
  
della famiglia francese,  i lavori erano ormai quasi

terminati,  dovevano solo effettuare delle migliorie,

inoltre il capofamiglia  aveva saldato quasi interamente

l'importo dovuto,  per cui  quando il loro telefono 

suonò a vuoto, pensarono che la famiglia fosse

tornata in Francia.

Gli esploratori stavolta furono gli agenti di polizia,

che cercarono eventuali indizi,  in effetti  trovarono

una cassaforte nascosta  dietro un quadro, scassinata

il portagioielli vuoto,  e sicuramente erano stati rubati

alcuni quadri,  di cui restava la classica impronta.

Dunque i ladri avevano condotto  la famiglia in quel

rifugio,  e li aveva rinchiusi,  ma come potevano sapere

della sua esistenza?  Ladri ed assassini crudelissimi,

ma come erano entrati?, la villa aveva un sistema di 

sicurezza di tutto rispetto, per quei tempi,  per  cui

era chiaro che era stato disattivato dai proprietari,


conoscevano  questi delinquenti.



Vittorio e  Alessio, si chiesero  come mai

gli altri esploratori  non se ne fossero accorti,

possibile che non  avessero  visitato  gli 

scantinati?  E  come la polizia avrebbe potuto

risolvere un delitto vecchio di trenta anni.


Purtroppo, la macabra scoperta,  non permise loro, di 

pubblicare video,  più  che giusto, quella famiglia

era stata uccisa senza pietà,  erano molto dispiaciuti 

 la tristezza  li accompagnò per diverso tempo.


La svolta per quanto banale,  giunse quasi 

inaspettata,  il  ladro  era  un giovane operaio

dipendente della impresa costruttrice,  che aveva

acquisito la massima fiducia della famiglia e poteva

entrare indisturbato,  fu un gioco da ragazzi per lui

farli entrare nel rifugio e poi portare via dalla villa

gioielli, denaro, quadri per un enorme valore,  la

avidità prevalse  sulla compassione,  non poteva

liberarli,  l'avrebbero denunciato.

Lo individuarono  proprio perchè  grazie ad una visura

Inps,  era  l'unico dipendente che dopo pochi giorni dai

lavori effettuati presso quella villa, si era licenziato.

Attualmente  era un pasciuto  signorotto  di quasi sessanta

anni, sposato con figli ormai grandi,  e molto benestante.


Non fu  facile farlo confessare,  non aveva lasciato indizi

tuttavia, il sistema di sicurezza l'aveva fotografato più volte,

quando era entrato nella villa,  l'ultimo era stato lui,  e poi

più  nulla.  Nessuno mai  più  l'aveva riattivato,  lui era 

stato l'ultimo ospite della villa e questa era la massima 

prova.


Dopo trenta anni,  giustizia  fu fatta,  Alessio e Vittorio

furono intervistati,  e finalmente poterono parlare,  

liberamente del loro intervento,  ma che tristezza....

decisero di non esplorare  mai più,  avevano già dato.



Questa storia è totalmente inventata, per  cui ogni 
riferimento a cose e persone è  puramente casuale.




lunedì 17 ottobre 2022

Un povero ex demone

 La sala immensa dell'inferno, accoglieva un trono di diamante

nero, il re, (Satana), imbufalito, si ergeva possente sopra 

demoni di ogni fattezza e categoria.


Descrivere codesti esseri, non è affatto facile, nell'immaginario

collettivo Satana è rosso ed ha le corna ed un muso orribile, 

gli altri  demoni  minori, sono ancora più brutti.

Niente di più sbagliato, sono tutt'altro che orrendi, altissimi, con una 

possente muscolatura, hanno una dentatura ferina e artigli pericolosi, 

ma niente corna. Lunghi capelli neri o biondi,  occhi glaciali e profondi 

come abissi, crudeli o indifferenti.

Insomma hanno una bellezza straordinaria, aggressiva, le demoni di 

sesso femminile, sono una piccola minoranza e sono veramente 

bellissime.


La Sala, era gremita da demoni, provenienti da ogni

spazio, dovevano giudicare un loro fratello, che aveva 

trasgredito il loro patto di alleanza, per quanto crudeli e

infidi, era un compito che preferivano lasciare al loro

re,  tuttavia  Satana preferiva coinvolgerli, per ammonirli,

alla obbedienza assoluta.


Il trasgressore, si era macchiato di una disobbedienza

intollerabile, aveva avuto compassione di un povero

vecchio, non aveva carpito la sua anima, considerandola

irrisoria, peccato per lui, che quella anima era tutt'altro

che irrisoria, non esistono anime di poco conto per

Satana.

Quel povero diavolo, dalle fattezze quasi angeliche,

stava a capo chino, davanti  a quel tribunale, sapeva

che non sarebbe finita bene,  avrebbe perso tutti i

suoi poteri e privilegi, la sua immortalità.


Satana si rivolse a lui,  chiedendogli cosa avesse da

dire a sua discolpa,  il demone contrito non disse nulla.

Poi si rivolse agli altri demoni e chiese loro, quale

punizione infliggere al malcapitato.

Un boato enorme risuonò in quella enorme sala:

"ESILIO" 


Satana, tuonò: che esilio sia,  tu sciocco, non avrai

più alcun potere, nè immortalità, vagherai esule,

sulla terra, come il più misero degli umani, 

in attesa della morte, il nulla eterno.  

Ed ora vattene,  non posso più guardarti.


Il povero ex demone, sapeva che quella era

una vera e propria condanna a morte,

lui non apparteneva più all'inferno e 

neppure al cielo, quelli come lui erano

gli esseri più miseri, che vagavano sulla

terra o su altri pianeti, destinati al nulla

eterno, nessuna speranza di salvezza, 

solo nostalgia del vecchio stato.

Ma non osò dire niente,  uscì  dalla sala

e dall'inferno, insieme ad altri due demoni

che lo condussero sulla terra, in una città

qualsiasi, lo abbandonarono su una panchina.


Quanti poveri ex diavoli, ci sono in questo mondo?  Che si

sono macchiati di una colpa gravissima:  avere compassione

di un altro essere,  ne esistono un buon numero,  tuttavia

Satana e l'altro Signore non sanno, che questi poveri 

ex demoni,  sono coloro che riscatteranno la loro vera

libertà, che il Padre di tutti  non li abbandonerò  mai, sono

comunque suoi diletti figli,  e non ci sarà per loro il nulla

eterno, ma ogni possibilità se sapranno  ben coltivare la 

compassione per ogni essere.

   

domenica 5 giugno 2022

Vampiri molto arrabbiati.

Poveri vampiri, ora che la maggioranza degli umani è stata vaccinata,  sono in piena crisi, non possono bere sangue di coloro che sono stati sottoposti al siero, un vero attentato alla loro sopravvivenza.

Poveri vampiri, non uccidevano più da molto tempo, si nutrivano con il sangue delle donazioni, delle banche sangue e lo pagavano ad un prezzo alto, oggi il prezzo del sangue  dei no vax  è salito alle stelle,  inoltre,  molti donatori sono arrabbiati e rifiutano di farselo prelevare, hanno dovuto sostenere troppe discriminazioni e difficoltà di ogni genere, non hanno intenzione di rimetterci altro.

Oggi,  i vampiri sono in piena crisi,  e sono molto, molto arrabbiati, sanno bene chi sta dietro tutto questo, è una guerra occulta contro di loro, forse inconsapevole, i loro piani sono già in essere,  ed i responsabili, dovranno pararsi le spalle, cosa non facile, dal momento che i vampiri hanno facoltà non immaginabili.

No, non torneranno alle vecchie tradizioni,  si sono incredibilmente evoluti, e non uccideranno i poveri no vax,  ma hanno trovato il modo di annullare gli effetti del siero.

Per chi non lo sa, sono anche molto ricchi e potenti, nascosti dietro le quinte, lotteranno in modo che l'uomo resti uomo e non si trasformi in un ibrido, altrimenti, non avrebbero più alcuna risorsa.

Lo so, lo so,  nessuno crede che i vampiri esistano,  per molti, sono solo creature leggendarie e fantastiche, mi dispiace deludere qualcuno che sta al comando, essi esistono e stanno osservandovi,  e non ve la faranno passare liscia, il vostro è stato un attentato alla loro sopravvivenza,  e non vi permetteranno di continuare i vostri piani.

Non faranno troppo rumore, non uccideranno nessuno, tuttavia le loro azioni saranno presto evidenti.

Non dimenticate, hanno facoltà incredibili,  possono arrivare ovunque senza essere visti,  non hanno bisogno di uccidere fisicamente.

Che dire, buon lavoro cari vampiri evoluti,  è giusto che ogni essere difenda la propria sopravvivenza. 



venerdì 15 aprile 2022

L'ombra nera nella notte

Ore 24,15,  un ululato squarciò il silenzio della notte,  Peter si svegliò intontito, si trovava ancora sul divano, evidentemente si era addormentato lì, senza rendersene conto.

Si ricordò di trovarsi nella sua baita di montagna, dove si recava quasi sempre per i suoi fine settimana, per staccare dal frastuono fastidioso della città.

L'ululato, lugubre, continuò ad echeggiare nel buio della notte,  Peter sapeva che forse qualche  lupo si aggirava per quelle zone, ma non ne aveva mai visto uno e neppure udito nulla del genere, rabbrividì.

Si alzò, verificò che la porta e le finestre fossero ben chiuse,  lo erano, poi sbuffando, tutto intorpidito si sdraiò sul letto, senza neppure spogliarsi.

L'ululato continuò intermittente,  dalla sua intensità, Peter dedusse che il lupo, non fosse troppo lontano dalla sua baita,  comunque dopo poco si addormentò.

La mattina si risvegliò abbastanza presto,  con un umore funereo, fece una veloce colazione, e decise comunque di fare  la sua solita passeggiata in quel meraviglioso bosco. Era turbato, ma sperava di  riprendersi a contatto con quella natura che tanto amava. Purtroppo quella fu la mattinata peggiore della sua vita, dopo una mezzora di cammino, ciò che vide gli gelò il sangue, il cadavere di un uomo ridotto in uno stato indescrivibile, era riverso sotto un albero. Peter non si avvicinò, con il cuore che gli martellava nel petto, corse verso la  sua baita e chiamò i soccorsi e la polizia.

Sembrò passare una eternità, alla fine i soccorsi lo raggiunsero, e lui li condusse dove giaceva la vittima, ovviamente nulla poterono fare, due poliziotti bianchi e lividi, si chinarono su ciò che era rimasto del povero uomo, per compiere il loro dovere. Dissero che sicuramente una bestia feroce, lo aveva ucciso e sbranato. Forse un lupo.

Peter,  tremò,  decise  di ritornare  subito in città. Viveva  solo, i suoi genitori stavano in un altro stato,  a quaranta anni suonati, pur essendo un bell'uomo, moro, alto, corporatura normale, non aveva una vera relazione, una compagna, solo qualche sporadico amico, che non aveva il coraggio di contattare.  Lui era sempre stato un solitario, amante  della solitudine, sin dalla più tenera età, nonostante i genitori, avessero fatto di tutto, per aiutarlo a socializzare, avevano ottenuto l'esatto contrario, tanto che dopo l'università, aveva scelto un lavoro che poteva svolgere a casa, senza contatti giornalieri, in quel momento particolare, però,  desiderò  potersi confidare con qualcuno.

Peter da giorni, sembrava un'anima in pena, aveva perso l'appetito, il sonno, nella sua mente, si ripresentava  troppo spesso, la terribile scena di quell'uomo sbranato, di cui ora conosceva l'identità, era George W. , un suo conoscente della sua stessa età, che aveva una baita, non lontana dalla sua, una persona che amava stare in solitudine ogni fine settimana, proprio come lui, non poteva dire di conoscerlo bene, comunque a volte si erano incontrati e avevano scambiato due chiacchiere, George, gli era simpatico, non riusciva a darsi pace, per quella sua fine orribile, no non aveva nessun desiderio di ritornare alla sua baita, aveva paura. Negli ultimi giorni,  aveva preso l'abitudine di andare in un bar, a bere qualcosa, osservava alcuni anziani che giocavano a carte, ragazzi che facevano chiasso, almeno così riusciva a non pensare, poi a casa accendeva il televisore, e la notte dormiva solo un paio di ore.

Passarono settimane e poi mesi, Peter, non era più andato alla sua baita, ormai era piena estate, e sentiva il bisogno di ristorarsi al fresco della sua amata montagna, decise che doveva vincere la sua paura, sarebbe stato sufficiente, essere prudente, armarsi in qualche modo, forse ciò che era accaduto poteva  non ripetersi.

Partì per le sue vacanze, per alcuni giorni tutto procedette normalmente, dopo due settimane, durante una notte di luna piena, l'ululato lugubre, risuonò nuovamente nel silenzio, il terrore si impossessò di lui, guardò fuori dalla finestra e ciò che vide, non poteva essere vero, una grande e sfuggente ombra nera, si stava nascondendo dietro gli alberi vicino alla sua baita, cosa diavolo era? Non poteva essere un lupo, questo essere camminava su due gambe, ed era enorme, la paura gli strinse la gola, l'auto era proprio davanti alla baita, decise di fuggire, di non restare lì, neppure un attimo in più. Frettolosamente salì in auto e partì velocemente, guidando come un pazzo, dopo poco cercò di calmarsi, ma dallo specchietto retrovisore, vide  che un'ombra nera  inseguiva la sua auto ed era veloce troppo veloce, la strada non gli permetteva di correre di più, sarebbe stato un vero  suicidio farlo. Cosa diavolo era quell'essere tutto nero? Non era un lupo, non un orso, correva su due gambe, ma non poteva essere neppure umano.....cosa era?, Imperativo fuggire, dileguarsi, non tornare mai più su quella sua amata montagna.

Nessuno gli credette, quando il giorno dopo, andò alla polizia e comunicò ciò che gli era accaduto, già, certo,  lo presero per un visionario, almeno fino a che, nella sua stessa città, ritrovarono corpi sbranati, da qualcosa che non conoscevano, proprio come quel pover'uomo di George, la notizia di qualcosa di anomalo e sconosciuto, non era mai  stata fatta trapelare,  ma ora quella terribile ed anomala ombra nera, si muoveva nella notte, a caccia di umani,  proprio nella sua città, quell'essere mostruoso, evidentemente lo aveva inseguito fino a lì, ed aveva trovato terreno fertile, un vero paradiso per il suo appetito. 

Quell'ombra nera nella notte, non è mai stata catturata, ci sono strani periodi di quiete, e poi improvvisamente si scatena, ma quando accade, si ode  sempre un terribile e lugubre ululato, squarciare il silenzio della notte, se lo udite, chiudetevi in casa e non uscite per nessuna ragione al mondo.

sabato 23 gennaio 2016

La vecchia strega





Non è certo facile per una anziana signora, riuscire a dormire, quando la vicina di casa è una giovane ragazza turbolenta, maleducata e indisponente, che ascolta la musica a tutto volume, invita amici quasi ogni sera...che si muovono come elefanti...

Per carità, non è certo la prima volta, che questo accade, il problema è che le lamentele della signora in questione, un'anziana di quasi ottanta anni di nome Maria, non commuovevano affatto la giovane, assai dispettosa ed irrispettosa, che invece si chiama Agnese.., anzi, le parolacce si sprecano, tanto da far intervenire le forze di polizia, un intervento quasi inutile, purtroppo.

Agnese è una bella ragazza viziata di venti anni, che studia all'università, mantenuta totalmente dai genitori benestanti, e vuol vivere la sua vita, e non gliene importa nulla, se la povera Maria, deve subire la sua turbolenza, e questo non sarebbe nulla, il problema è che è cattiva, già, cattiva nel cuore e nell'anima, e fa di tutto per disturbare la quiete della povera anziana, ieri ad esempio, mentre la signora scendeva lentamente le scale, con il suo bastone, l'ha fatta cadere volutamente...e poi non l'ha neppure soccorsa...
Un mese prima aveva avvelenato il gattino della signora, e poi l'aveva scaraventato nel bidone della spazzatura, Maria disperata l'aveva cercato ogni giorno.., fino a che seppe..

Ma Maria,  per quanto appaia fragile e debole, non è affatto innocua come Agnese pensa, è un'anima antica, è riuscita a scoprire cosa è accaduto realmente al suo adorato micio, ha deciso che non le permetterà di fare del male più a nessuno.

Sì avete capito bene, Maria, è una vera e potente strega, e conosce bene le arti magiche, anche se da molto tempo, non ne faceva uso, aveva deciso, di vivere e morire, come un normale essere umano, solo che questo Agnese non può assolutamente immaginarlo..

Stasera Agnese non sta molto bene, ha deciso di disdire la solita festa serale in casa sua, va a letto presto e dopo poco inizia a sognare...

Sogna proprio Maria..., che si avvicina a lei, ed inizia a recitare delle formule magiche, ....non ha alcuna forza.... per  riuscire ad allontanarla..

La mattina, Agnese si sveglia, e si spaventa, non si trova nel suo letto, guarda le sue mani, sono tutte rugose, si alza faticosamente, va in un bagno che non è il suo, dove vi è un vecchio specchio....che rimanda  una immagine orribile..., l'immagine della sua vicina, il suo urlo è un urlo di puro terrore...., purtroppo il cuore molto malato, non regge e si accascia morente, nessuno la soccorrerà.

Scopriranno il cadavere, dopo un paio di giorni, e tutti i vicini saranno tristi per la morte solitaria della signora Maria..., ciò che non sanno è che lo spirito malvagio di Agnese, cercherà di reclamare il suo corpo, ma invano....la vera Maria..., nel suo stesso corpo... che la vede benissimo le dirà : " il mio scopo era solo farti vivere qualche giorno al posto mio, per farti capire la tua malvagità, ma per ora non ho alcuna intenzione di restituirti ciò che era tuo, stai tranquilla d'ora in avanti, io mi prenderò cura dei più deboli, quella che sarebbe dovuta essere la tua vita avrà un senso, tu puoi rimanere con me o andartene, fai come vuoi, ma ti consiglio di restare, chissà potrei anche cambiare idea"...

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sabato 9 gennaio 2016

Salto nel vuoto





Barbara ed Asdraele  stavan  camminando   su   una   strada solitaria   inter-dimensionale,   non   trovo   altro   termine   al momento per definire quel “luogo”. Lei ara sfuggita al mondo, una notte fece uno strano sogno, da   anni   si rivolgeva   all’ Infinito   e   tentava   di   ascoltare l’assoluto dentro di sé. Aveva imparato tecniche meditative, ma stanca di scuole di pensiero ne  aveva trovata  una  tutta  sua,  visualizzava se stessa immersa nel simbolo dell’infinito.







Nel   sogno   vide   proprio   quel   simbolo   che   visualizzava durante la pratica meditativa e si sentì scorporare poi vide un   essere  luminescente,   color   blu   cobalto   che   le  veniva incontro. Lui   le   sorrise   ed   in   quel   momento   sentì   il   suo   corpo ricomporsi, ma non era come quello a cui era abituata, bensì, più leggero ed etereo. 

- Tu chi sei? Chiese a quell'essere blu.

- Nella cultura umana, quelli come me, vengono definiti angeli;

- e nella tua cultura?

- Diciamo che potrei definirmi, una scintilla di infinito, sono qua per te.        Dove vorresti andare?

- Via dal mondo, niente mi trattiene ormai, ho detto e fatto quanto potevo, per far comprendere ai miei fratelli e sorelle, che il mondo è una grande illusione.

- Lo è infatti, la vibrazione in cui ci troviamo, è l'anticamera per il tuo viaggio, se davvero lo vuoi intraprendere...

- Lo desidero davvero...

- Allora, se me lo permetterai, sarò la tua guida, fino ad un certo punto...

- E sia...


Detto ciò Barbara sorrise e porse la sua mano alla scintilla di infinito ed iniziarono a camminare, anche se mi riesce difficile dare una definizione “umana” al loro muoversi…
A volte parlavano, una delle prime domande di lei fu:

- Da quanto tempo, stiamo vagando in questa anticamera, come tu l'hai definita?

- Secondo gli umani, circa un mese, ma tu sai bene che anche il tempo è una illusione...

- Sì, hai ragione, l'essenza di ogni essere, è un costante presente..

- Possiamo dire che è così, ..vorresti farmi altre domande?

- Moltissime....ma mi riesce difficile..

- Stai vivendo una situazione multidimensionale, direbbero i tuoi fratelli umani..

- Tu come la definisci?

- Realtà.

In quel momento videro un essere dalle sembianze umane, che si stava avvicinando a loro e Barbara chiese al suo accompagnatore, chi mai fosse.

- Gli uomini lo chiamano Donald Shimoda, uno scrittore lo incontrò, nessuno credette che la storia che lui narrò, fosse vera, non era la prima volta che entrava nel vostro mondo e venisse ucciso.

- Vorresti farmi intendere che quell'essere, è niente meno che il Kristos?

- Se vuoi chiamarlo così...

L’essere   si   era   intanto   avvicinato   a   loro   e   sorrise,   un sorriso così luminoso  come  Barbara  non  ne   aveva   mai visto   uno  uguale, nemmeno   sul   volto dell’amato Beniamino, l’amore della sua vita. Si eran  molto amati, cercando insieme la verità e la strada oltre l’illusione, ma lui si ammalò e la lasciò dopo due anni di matrimonio. Barbara lo guardò dritto negli occhi e senza mezzi termini chiese:

- Se sei davvero tu, mi dici perché gli esseri umani muoiono?

- Non è semplice, diciamo che i corpi attuali sono deteriorabili, intrisi di un odio instillato da esseri che gli umani definiscono demoni, un tempo erano scintille di infinito, proprio come Asdraele, ma mutarono ed ebbero bisogno di nutrirsi, di altri esseri. Chi segue l'amore, esce dal loro dominio, vi ho mostrato la Via, l'amore trasmuta i più piccoli di voi, attraverso quelle che la scienza definisce particelle, di cui è composta tutta la materia.

- Allora aveva ragione la mia amica Teresa, che Tu essendo verità assoluta, sei da interpretare alla lettera, quando dici: chi crede in me, anche se morto vivrà.

- La morte è un illusione, l'Amore Assoluto, una realtà..

- L'unica via percorribile..., posso ritrovare Beniamino?

- Certo che sì, è parte del tuo viaggio, hai molto dato ai tuoi fratelli e sorelle, e molto hai scritto, lasciando messaggi importanti.

- Vorrei salutare Teresa...

- Ma lei sa già, che tu sei qua, è a casa tua, ed ha trovato i tuoi ultimi scritti, in cui parlavi di alcuni sciamani, e li pubblicherà in quello che voi chiamate Web. Si occuperà di tutte le questioni pratiche, ha già fatto denuncia di scomparsa alla polizia, ma sa benissimo che non tornerai indietro...

- E' tipico suo, è stata un'incredibile compagna di viaggio...

- E tu per lei...e vi ritroverete, lei deve continuare a scrivere, lo sente nel profondo, poi arriverà dove sei tu ora, ad un dato punto del suo cammino.Non puoi aspettarla.....


- Ben lo so, questo è il mio viaggio, e lei ha il suo..

- Buon proseguimento

- Non vieni con noi?

- Il mio compito, per ora è terminato, Asdraele è la tua guida.

- Ciò detto, scomparve alla vista, dissolvendosi, in infinite particelle minuscole e luminescenti.

- Barbara, guardò il suo compagno di viaggio, si sorrisero e ripresero il cammino.

Io li vedevo attraverso un portale, che si trovava in casa di Barbara, lo attivammo insieme una sera, in cui ci dedicammo alla meditazione, rimanemmo folgorate, tanta fu la luce che si sprigionò dalla parete, in cui era appeso un quadro che dipinsi tanti anni indietro..."raffigurava una donna che danzava".
Ero felice per lei.....ad un tratto Asdraele disse:

- qua termina il tratto interdimensionale..., in termini umani, possiamo definirlo come una strada statale, che ti immetterà sull'autostrada per l'Infinito, cosa intendi fare?

- Proseguire...

- Dovrai saltare...


Barbara guardò davanti a sé, il suo cuore era in tumulto, cosa la aspettava? Altre illusioni? Asdraele era davvero chi diceva   di   essere   o   un’altra   illusione?   Aveva   davvero incontrato il Figlio dell’Uomo? D’un tratto un impulso proveniente dal suo essere profondo la prevalse e … saltò…

Iniziai a piangere, ero davvero felice, il portale si chiuse, riapparve il dipinto e lo staccai dalla parete posandolo poi a terra, era ormai trascorso un anno dalla sua scomparsa, la polizia stava per archiviare il fascicolo.  Uno   dei   tanti   casi   irrisolti   di   persone   sparite   dalla circolazione. La   casa era  piena   di   scatoloni,  avevo   trovato  un   foglio scritto dalla mia amica in cui mi diceva cosa avrei dovuto fare nel caso che lei fosse morta prima di me, firmato e sottoscritto da un notaio che contattai.

Insieme  concordammo  di  fare quanto  lei  aveva  scritto e stavo provvedendo. Molte   sue   cose   voleva   lasciarle   ai   nostri   amici   che   ci seguivano sul   web ed  alla radio,   i  pochi  denari   ai suoi amatissimi nipoti,   tre gemelli di 15 anni che studiano aldam di Roma. La femmina si chiama Barbara, come la zia, i due maschi Leone e Luigi. Erano affranti per la scomparsa della loro amata zia, un giorno forse dirò loro la verità.In quel momento sentii suonare il campanello della porta, pensai si trattasse di uno dei tanti addetti al distacco della luce o del gas, andai ad aprire e vidi un uomo bellissimo interamente vestito di blu cobalto. - Lei chi è scusi?

Chiesi cercando di usare un tono di voce cortese, ero sconcertata...

- Il mio nome è Asdraele...



Irene a tutti i viaggiatori di questo mondo

martedì 15 dicembre 2015

Favola aramaica









Un’antica favola aramaica narra di un corvo che fu colpito da una fitta sassaiola da parte di alcuni esseri umani.

Riuscì   a   sfuggire  e, seppure con qualche ferita, iniziò a volare in alto sempre più alto…

…voleva arrivare a Dio per potergli parlare…e venne accontentato, arrivato al Suo cospetto, Gli  disse  di  essere preoccupato  per  i  suoi fratelli umani così violenti da prendersela con uno come lui: "Che cosa ho fatto loro? Gli chiese infine". Il Creatore lo ascoltò attentamente e decise di mandare sulla terra un Salvatore.


La morale? Secondo il mio modesto parere Dio ascolta i piccoli,  e  coloro che   nonostante sian colpiti dall’odio con amore  e  pietà   si  rivolgono  a Lui.  L’altra morale è che se questa storia fosse vera, noi dobbiamo   ringraziare un   piccolo corvo per l’arrivo di Gesù nel mondo.  A me piace pensare che possa essere andata in questo modo, sono una utopista  e  amo gli animali, soprattutto i corvi. La foto la feci ad uno di essi anni fa, ero in un giardino e pareva essersi messo in posa.....

Da Irene



sabato 3 ottobre 2015

La fine di un tempo...





Era il tramonto dell’ultimo giorno su quel mondo ed i due amanti immortali contemplavano il sole discendere all'orizzonte.             - Come sarà il nuovo tempo, amore mio? Chiese lei.                                          - Come lo  vorrai  tu, come lo abbiamo scritto tutti insieme, nuove possibilità, nuove frontiere si aprono…                    - Ricorderemo qualcosa di questo tempo? - Chiese lei.-
 - Soltanto alcuni di noi, ma la maggior parte no…Egli promise cieli nuovi e terre nuove e così sarà.                                                                                    - Tu sarai fra quelli che ricorderanno?   
                                               - Probabilmente sì, ora non chiedermi altro..baciami, mia dolce bambina. Lei lo guardò, amava immergersi negli occhi scuri del suo amato, poi chiuse i suoi occhi e lo baciò.

Rimasero abbracciati a guardare il sole tramontare, seduti sulla panchina del giardino deserto, ormai tutti erano trasmigrati nella nuova linea temporale, loro due tra i pochi rimasti a vigilare.

Non era stato semplice arrivare a quel punto, anni anni di ricerche, di dubbi e sofferenze, ma infine con innumerevoli sforzi le arterie di Gaja, questo il nome del loro  mondo, si erano disincrostate ed il suo cuore aveva ricominciato a battere in modo armonico ed il tempo a scorrere in modo altrettanto armonico.Il male aveva creato una distorsione spazio temporale, creando un intreccio oscuro che stava soffocando tutto e tutti, portando confusione e sgomento.I due amanti immortali insieme ad amici e parenti avevano lavorato strenuamente, gomito a gomito, nessuno credeva a quanto loro dicevano, infatti smisero di parlare ed operarono ad un dato punto, nel silenzio. Dio parla attraverso il silenzio, si dissero gli uni con gli altri, e lo faremo anche noi, se avremo ragione, prima o poi qualcosa accadrà.

E qualcosa infatti accadde: una notte il tempo si fermò, comparvero  strane  luci  nel cielo, arcobaleni meravigliosi ed a un tratto una nube scura si allargò non distante da quei colori, ultimo strenuo tentativo del male di ripristinare il suo dominio. Ci furono lampi e tuoni, un temporale come non si era mai visto prima, il tutto durò un giorno, un lunghissimo giorno in cui tutti gli abitanti presero posizione:

chi uscì a combattere, chi a pregare, alcuni si schierarono con la nube, altri con gli arcobaleni.Furono i bambini  a  fare  la differenza, uscirono urlando, tutti insieme, il più grande di loro aveva dodici anni, erano tre milioni! All'unisono gridarono: 

       VAI VIA BRUTTA NUVOLA NERA!!!             (in tutte le lingue del mondo) 
L’oscurità non ama la gioia e la purezza, soprattutto la forza dirompente che da esse scaturiscono e si disciolse come neve al sole. Lei chiuse gli occhi ricordando quell'episodio, sorrise e disse: 

- Per una volta la voce di chi conta veramente si è fatta sentire… Ma quei bambini ricorderanno?                                 - Alcuni sì, chi li guidò alla sommossa sicuramente. Ora basta, mio dolce amore.  E’ tempo di andare.  Chiuderò io questo binario ormai morente. - Spegni il gas e le luci...Aggiunse lei ironicamente mentre si alzava, lui sorrise e la cinse in vita, poi sussurrò al suo orecchio:

 - Ora chiudi gli occhi …                      - Dove mi troverò?                            - A casa dei tuoi, sarai molto più giovane.    - Ci rincontreremo?                            - Certo che si, te lo promisi.                - Non puoi dirmi di più?                      - E che sorpresa sarebbe?

- Giusto,la gioia inaspettata è tre volte gioia.  
Chiuse gli occhi  …mentre  lui posava le labbra  sulle  sue …l’ultimo bacio…… poi una forza dirompente la trascinò via dalle di lui braccia, fece in tempo a dirgli:              - A presto amore mio…Lui la salutò con la mano…                                         lo attendevano ancora molti compiti poi anche lui avrebbe raggiunto gli altri nel nuovo tempo. In quel momento ricordò la frase di una sua vecchia amica:

"Nella fine sta il principio… "
                                          Tutto questo un giorno accadrà… un giorno … forse …                                                                                              I J with love to Angielina

Irene.





sabato 22 agosto 2015

Il principe guerriero








Lui era un uomo perseguitato, solitario, un uomo che era riuscito a salvare la vita a tante persone, non avrebbe mai potuto voltarsi dall'altra parte, Lui conosceva la verità, il segreto della vita, ogni creatura innocente deve essere difesa, anche a costo della propria vita, anche a costo di fallire la propria missione di ascensione.

Doveva fuggire, gli stavano dando la caccia, era costretto a ritirarsi in luoghi solitari e desolati, senza risorsa alcuna, comunque la sua profonda evoluzione multidimensionale, gli permetteva di restare a digiuno e senza bere per molto tempo, la sua profonda conoscenza del macro-universo, quanto del micro, gli permetteva di viaggiare tra le varie dimensioni.

Ora, è giusto dire, che molti esseri di altri mondi, cercavano di aiutarlo, lo proteggevano, e cercavano di convincerlo a trascendere il suo stato umano, ma Lui sapeva bene che se avesse compiuto la sua ascesi finale, non sarebbe potuto tornare subito, e la terra aveva bisogno di lui, adesso, ora e non domani.

Era un principe, in attesa di diventare un Re, che rimandava il suo mandato, per il suo amore immenso per ogni vita. Aveva superato da tempo ogni dualità.


Si era ritirato in un luogo desertico e solitario, dove la vita si manifestava attraverso la sabbia, e temperature roventi, lì, rarissime creature sia vegetali che animali, riuscivano a sopravvivere, meditava costantemente ed interagiva con ogni particella esistente, era uno spettacolo fantastico vedere le luci che si creavano intorno a lui, arcobaleni impossibili, fasci di particelle eccitate e dorate che lo abbracciavano e lo accarezzavano, animate da quell'energia di amore..

Sapeva che doveva tornare indietro a liberare altri innocenti, prigionieri di forze oscure, non aveva alcuna certezza della sua vittoria, del suo ritorno. La notte incombeva, illuminata dalla luce azzurra della luna, irradiata da luce dorata...., il vento gli portò le voci di altri uomini..., uomini almeno dieci, che lo cercavano, uomini la cui aurea era bellissima, color indaco dorato,  erano "amici".

Andò loro incontro, e si salutarono come se si fossero sempre conosciuti, erano riusciti a viaggiare sino a lui, con il suo stesso metodo, alcuni erano proprio gli innocenti da Lui liberati, che volevano ringraziarlo, ma anche aiutarlo, nella sua missione di amore..

Ma con sua grande sorpresa, si accorse che tanti altri stavano arrivando, ormai erano diventati un vero esercito, dotato di possibilità extra-umane, tornare insieme a liberare i prigionieri, non sarebbe più stato un rischio mortale..., erano talmente tanti, le forze oscure sarebbero dovute arretrare, davanti a quello spettacolo di luce e di arcobaleni..., che facevano risplendere la notte, come se fosse giorno.

domenica 17 maggio 2015

Il cristallo azzurro






Il sogno di Pedro, era sempre lo stesso: un gigante azzurro bellissimo, senza armi, che custodiva una porta enorme, i tanti pellegrini che si avvicinavano, per accedere, dovevano risolvere uno strano enigma: "se l'enigma della tua vita svelerai, lo stesso universo salverai".  Purtroppo tutti, proprio tutti, dovevano ritornare indietro, tra loro vi erano i più grandi geni, saggi e dotti dell'universo, e avrebbero dovuto attendere almeno 1 anno prima di poter ritornare...., i più umili, li accompagnavano, ma restavano a debita distanza dalla immensa porta.

Pedro nel sogno, osservava quella incredibile massa di esseri, diversissimi tra loro come aspetto, vi erano creature dalle sembianze umane, altre di forma completamente diversa, giganti, nani, esseri striscianti....


Ormai erano passati quasi trenta giorni, ed ogni notte si trovava a sognare sempre lo stesso sogno, si domandava se tra quei pellegrini, ci sarebbe mai stato qualcuno che avrebbe risolto l'enigma...
Dopo altre trenta notti, trovò il coraggio di avvicinarsi a quel gigante, cercò di capire quali fossero le risposte di quei pellegrini... S'impressionò moltissimo, erano davvero esseri molto dotti, le loro formule erano di una complessità irraggiungibile per chiunque..., come era possibile che non riuscissero a risolvere quell'enigma? Il gigante sorrise, lo guardò con grande curiosità gli chiese: "perché non provi  anche tu?" Pedro, gli rispose schernendosi: "io sono solo un piccolo sognatore, e poi non sono dotto, non sono un genio, neppure saggio, come potrei svelare tale enigma? " Il gigante allora gli chiese: cosa sai fare nella vita? " Pedro arrossendo, rispose: "nulla di speciale, so solo amare". 


Pedro, si svegliò, il cuore stava viaggiando a mille..., pensò: stavolta è accaduto qualcosa di più....ma cosa significa? Nel mentre sentì guaire il suo povero e vecchio cagnolino, Pedro si alzò lo andò a consolare, lo accarezzò con tanto amore, fino a che non si addormentò. 

La mattina seguente, prima di andare a scuola, preparò la colazione alla sua mamma che purtroppo da qualche mese stava poco bene, gliela portò in camera, l'abbracciò con tanto amore. Poi preparò la colazione al fratellino, non prima  di averlo aiutato a vestirsi, alla fine fece colazione.

Era un bravo scolaro, rispettoso, e sempre pronto ad aiutare i suoi compagni.
Mai lesinava il suo aiuto a chi ne aveva necessità, e lo faceva con tutto l'amore possibile, che il suo cuore di bimbo poteva contenere.

In casa era lui che sbrigava le faccende, suo padre che faceva il mestiere di camionista era sempre in viaggio, e non poteva comunque permettersi una collaboratrice domestica, le cure per la sua mamma erano costosissime.

Pedro stanco andò a letto presto, e puntualmente sognò quel bellissimo gigante, che si avvicinò a lui e gli chiese: "Pedro, tu mi hai detto che sai solo amare, dunque qual'è l'enigma della tua vita?" Pedro di rimando: forse, non so, è l'amore?" Il gigante sorridendo, lo prese in braccio, sì Pedro, l'enigma della vita è proprio l'amore, dietro ogni vita, c'è un mare sconfinato di amore, se non ci fosse amore, non esisterebbe la vita, nulla esisterebbe, ora tu, hai diritto ad entrare da questa immensa porta, sei pronto?"

La mattina seguente si svegliò molto presto, cercò di mettere a fuoco quello straordinario sogno, ricordava di essere entrato in braccio al gigante, in un giardino meraviglioso, al centro vi era un bellissimo palazzo di cristallo, egli lo condusse davanti a creature che emanavano una straordinaria luce...., sorridenti si avvicinarono e lo accarezzarono, e gli porsero un cristallo azzurro..., gli dissero: "custodisci con grande cura, questo cristallo, poiché ha incredibili potenzialità, esso sa amplificare l'energia dell'amore...., che tutto può guarire, ricorda tutto potrà guarire, anche fosse un infinito universo". 
Pedro pensò che per quanto bello, fosse stato solo un sogno...., ma quando iniziò a rifare il suo letto, trovò tra le lenzuola, proprio un bellissimo cristallo che emanava una bellissima luce azzurra.



venerdì 10 ottobre 2014

Le prigioni infernali - seconda parte






Prima di leggere questa seconda parte, sarebbe utile che leggeste la prima


Quando lo tirarono fuori dal sarcofago, Loduvic era visibilmente scosso, piangeva, si disperava, tremava in preda al terrore più oscuro, nessuno riusciva a consolarlo, tanto che i due diavoli, furono costretti a chiamare il loro capo...

La sua voce baritonale e gentile, lo calmò, lui gli chiese cosa avesse provato in quella vita simulata, nella quale il suo virtuale marito, aveva compiuto l'efferato omicidio..

Loduvic rispose : "Solo adesso ricordo, di non essere quella povera donna, ma nel sogno che ho vissuto io ero lei, e ho subito umiliazioni di ogni tipo, fino alla violenza più terribile e il dolore  estremo di ricevere quelle maledette coltellate...., ho provato impotenza, dolore, infelicità, terrore, il più estremo...
Ora so cosa ha provato mia moglie, è davvero terribile ciò che le ho fatto..."
"Non potrò mai perdonare me stesso per aver compiuto un'azione così vile, così terribile"..

Il Capo, lo ascoltò con attenzione, poi gli disse di riposare, sarebbero ritornati..

Ma Loduvic, non riuscì a riposare, in vita, non aveva mai posseduto il dono dell'empatia, e neppure quello della compassione, ora si sentiva fragile, distrutto, stupido e il rimorso gli bruciava l'anima...., ora comprendeva l'altra posizione....

I due diavoli, tornarono, e nuovamente fu portato nel sarcofago, senza una parola...
E come la prima volta, fu tirato fuori, il capo era lì, ma il suo aspetto era totalmente diverso, egli era un possente uomo, molto bello a vedersi, stavolta gli sorrise e gli disse:
" In quest'altra vita simulata, hai fatto la cosa giusta, hai scelto di non uccidere, nonostante non ricordassi nulla del tuo passato, sei riuscito a manifestare empatia e compassione, ora mi vedi per quello che sono, adesso anche tu non sei più un mostro orrendo, ma un'anima che desidera migliorare..."

Qui, Loduvic, non ci sono pene eterne, ma semplicemente infiniti specchi, dovrai affrontare te stesso ancora per molte volte, conquistare il tuo vero te stesso, la tua autonomia, un giorno sarai libero di visitare tutti i paesi meravigliosi che esistono nella vera Realtà, conoscere altri esseri sorprendenti, che lavorano incessantemente per garantire una giusta evoluzione ad ogni creatura..."

"La via da percorrere è ancora lunga, il tuo cuore di pietra, si è trasformato in un cuore più fragile, ma in  futuro dovrà incendiarsi d'amore, quando questo accadrà, sarai libero, non vi saranno più prigioni infernali ..., tanto meno simulazioni da affrontare."


Si rivolse ai suoi aiutanti, non più diavoli,  chiese loro di portarlo in una stanza più confortevole, di farlo riposare un poco.

"Loduvic, forse desideri chiedere perdono a Nora? "

L. " Lei è qui, mi vergogno troppo."

"No, non è qui, mio giovane amico, lei è molto più avanti..., ma può ascoltarti, vorrei che tu sapessi che ti ha perdonato e ti augura un buon cammino"...

A presto.

Loduvic gridò : "e se avessi fallito la prova, se in quella vita simulata, avessi nuovamente ucciso?, cosa sarebbe accaduto? "

Il grande uomo rispose:

"Le tue prigioni infernali, sarebbero state molto più infernali, avresti vissuto ulteriori vite simulate, in cui tu saresti stato l'oggetto di inaudite violenze e uccisioni, infinite, fino a che non avresti compreso e non ti fossi trasformato..."  
"Sono lieto che una simulazione sia stata sufficiente..., lieto per te. Sai qui, purtroppo vi sono anime che non imparano mai, non vogliono capire..." "Ma un giorno, anche loro ne usciranno".

A presto.


giovedì 9 ottobre 2014

Le prigioni infernali - prima parte




Loduvic, si svegliò all'improvviso, su uno scomodo letto di pietra, in una specie di grotta sotterranea, buia, piena di muffa, sentiva un indefinito odore pestilenziale, e non riusciva a capire come potesse essere finito in quel terribile luogo, si alzò, si avvicinò ad una piccola porta di ferro, senza serratura, ma non riuscì ad aprirla.
Iniziò a pensare di essere stato rapito e rinchiuso lì, da qualcuno che voleva i suoi soldi, quei soldi, che si era guadagnato con tanta fatica.

Non dovette aspettare a lungo, quella porta si aprì, e  Loduvic, all'improvviso, pensò di essere all'inferno, sì, perché quell'essere davanti a lui,  era terribilmente simile ad un diavolo, quelle corna ricurve, l' altezza enorme, il volto ironico e bestiale.., la voce baritonale, invece, era molto gentile :" Bene, Loduvic, spero che il soggiorno non sia troppo spiacevole, ti ricordi cosa è accaduto?" 

Loduvic, rispose "no, ma se tu sei il diavolo, è chiaro che devo essere morto", l'altro ridendo, gli confermò la sua dipartita e gli chiese se ricordasse qualcosa della sua vita;
L. : " Sì, mi ricordo che ero sposato, e che ho ucciso mia moglie, per incassare l'assicurazione". 
D.: " Bene dunque sai che questo è il luogo giusto per te, ti ritieni un assassino senza scrupoli, dunque meriti questo soggiorno eterno, cosa ne pensi?"

L.: " Francamente, non avrei mai immaginato che esistesse davvero una vita dopo, figuriamoci un inferno, mi sembra molto sleale, non potrei morire e basta?"

D: "No, non posso farti morire, non mi è consentito, vi sono leggi superiori che non lo permettono, il mio compito è farti soggiornare qui, ma non solo, vedi Loduvic, anche l'inferno ha tecnologie molto all'avanguardia, per cui, ti assicuro, che tu capirai quello che hai fatto, sulla tua pelle." 

L.: "Che significa? Non è forse sufficiente che stia chiuso qui in eterno?"

D: "Mio giovane amico, le nostre prigioni, sono un luogo di conoscenza, una scuola, non è il classico inferno con fuoco e fiamme, neppure  assomiglia a quello Dantesco, qui dovrai riabilitarti, capire, comprendere, soffrire, e cambiare..., è la tua unica speranza" . Sono leggi alle quali, non posso sottrarmi, sono parte integrante del famoso gioco tra bene e male..., mi sono impegnato totalmente, comprendi?"

L: "No, non sei forse tu, visto che esisti, che mi hai istigato ad uccidere? Non è forse anche colpa tua?"

D: "Niente affatto, sei tu che hai scelto, dal momento che amavi i soldi, più della vita stessa, adesso è troppo facile scaricare la colpa su di me, voi umani siete proprio tutti uguali, pensate che la colpa sia sempre del diavolo o della fatalità, invece la responsabilità delle vostre azioni è solo vostra".
D.: " Tra poco vivrai in una vita simulata, in cui ti troverai ad essere una donna fragile come tua moglie, vivrai le sue pene, ovviamente con qualche interesse in più, e poi quando ti riporterò qui, mi riferirai ciò che hai provato, in quella vita simulata, non ricorderai chi sei e cosa hai fatto, ti sentirai solo una vittima del destino, una innocente". "In realtà, non lo sei, il tuo cuore è un pozzo nero senza compassione, la tua anima è orrenda, tu non puoi vederti come realmente sei, la mia immagine al confronto alla tua, è  pura poesia". "Sappi, l'odore terribile che senti è il tuo". Ora riposa, presto tornerò."

Se c'era una cosa, oltre ai soldi, a cui Loduvic teneva particolarmente, era proprio il suo aspetto, del resto era sempre stato bellissimo, sin da piccolino, e crescendo, aveva utilizzato efficacemente il potere della sua bellezza, anche se aveva dovuto indossare la maschera, della persona gentile, amorosa, attenta, il suo cuore in realtà non provava compassione, né amore, neppure per le persone che avrebbe dovuto amare, quando a venti anni perse i suoi genitori, fece solo fatto finta di soffrire, in realtà ne era quasi felice, si sentiva finalmente libero, di disporre dei soldi della sua famiglia. Purtroppo nel giro di dieci anni, aveva dilapidato tutto e dovette trovare una soluzione...., sposò Nora, una ricca ereditiera. Storia  molto comune in fondo, quanti giovanotti o signorine, fanno la stessa cosa?
Detestava Il fatto di essere orrendo e puzzolente, adorava il suo aspetto di prima, questo non riusciva proprio ad accettarlo, tuttavia in quel luogo non esistevano specchi, e se si toccava gli pareva di essere esattamente come era in vita.

Dopo queste sue riflessioni, improvvisamente si ritrovò nella grotta ben due diavoli, che stavano trasportando una specie di sarcofago, e dopo pochi attimi si ritrovò chiuso all'interno, poi lo lasciarono da solo.

All'inizio non accadde nulla, la sensazione era molto spiacevole, poi, senza accorgersene si addormentò.


Cari lettori questa è la prima parte della storia, siete curiosi di sapere cosa accadrà?
Bene non vi resta che aspettare la seconda parte....

La seconda parte