Visualizzazione post con etichetta racconti di fantasmi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta racconti di fantasmi. Mostra tutti i post

sabato 19 ottobre 2024

Il segno indelebile

 Storia generata da Gemini


C'era una volta, in un'antica villa arroccata su una collina, una stanza sigillata da secoli. Si diceva che chi l'avesse aperta sarebbe stato marchiato da un segno indelebile, un marchio che avrebbe rivelato un oscuro segreto.

Un giovane e ambizioso scrittore, attratto dalla fama di quella stanza, decise di sfidare la leggenda. Armato di una torcia e di una curiosità incontrollabile, si introdusse nella villa durante una notte di tempesta.

La stanza era avvolta da un'atmosfera pesante e opprimente. Polvere e ragnatele coprivano ogni superficie, e l'aria era satura di un odore acre e antico. Con un tremore alle mani, lo scrittore sfondò la porta marcia e varcò la soglia.

Al centro della stanza, su un piedistallo di marmo nero, giaceva un antico specchio. La superficie era incrinata e opaca, ma rifletteva un'immagine distorta e inquietante. Mentre lo scrittore si avvicinava, lo specchio si illuminò di una luce spettrale, proiettando sulla parete opposta l'ombra di una figura femminile, pallida e diafana.

La figura si muoveva lentamente, allungando una mano scheletrica verso lo specchio. Lo scrittore indietreggiò di scatto, urtando un mobile. Con un fragore assordante, lo specchio si frantumò in mille pezzi.

In quel preciso istante, lo scrittore sentì un dolore lancinante al petto. Si portò una mano al cuore e vide con orrore un segno rosso vivo, a forma di mano, impresso sulla sua pelle. Era il marchio indelebile, il segreto svelato.

Da quel giorno, lo scrittore non fu più lo stesso. Le notti erano tormentate da incubi orribili, e di giorno era perseguitato dalla figura della donna dello specchio. Il suo romanzo, ispirato a quella notte, divenne un successo, ma la fama non gli portò alcuna felicità.

Si dice che ancora oggi, nelle notti di luna piena, si possa sentire un lamento provenire dalla villa sulla collina, il lamento di una donna che cerca vendetta.

domenica 13 ottobre 2024

L'ospedale abbandonato

 storia generata da Gemini

C'era un ospedale in cima a una collina, abbandonato da decenni. Le finestre sbarrate, le porte arrugginite e i corridoi polverosi lo rendevano un luogo lugubre e inquietante. Si diceva che al suo interno si aggirassero gli spiriti di coloro che non erano mai riusciti a lasciarlo, vittime di esperimenti crudeli e malattie incurabili.

Un gruppo di ragazzi, attratti dalla sua fama sinistra, decise di esplorarlo una notte di luna piena. Armati di torce e cellulari, penetrarono nell'edificio fatiscente. L'aria era densa e umida, e l'eco dei loro passi risuonava nell'oscurità.

Man mano che si addentravano, sentivano strani rumori: passi leggeri, sussurri, risate soffocate. Le loro torce balenavano sulle pareti, rivelando macchie di sangue e scritte indecifrabili.

In una stanza, trovarono un tavolo operatorio macchiato di rosso. Sopra di esso, pendeva una vecchia lampada chirurgica. Improvvisamente, la lampada si accese da sola, proiettando un'ombra sinistra sulla parete.

Uno dei ragazzi, più coraggioso degli altri, si avvicinò al tavolo. Mentre lo toccava, sentì una mano gelida posarsi sulla sua spalla. Si voltò di scatto, ma non c'era nessuno. Solo il buio più completo.

Terrorizzati, i ragazzi cercarono di scappare, ma le porte sembravano sigillate. Sentivano respiri sul collo, tocchi invisibili che li spingevano indietro. Le loro urla si perdevano nel silenzio della notte.

Quando finalmente riuscirono a fuggire dall'ospedale, erano tutti sconvolti e traumatizzati. Portarono con sé un segreto terribile: l'ospedale era infestato. E gli spiriti di coloro che erano morti al suo interno non avevano alcuna intenzione di lasciarli andare.

Da quella notte, nessuno osò più mettere piede in quell'edificio maledetto. L'ospedale abbandonato rimase in cima alla collina, un monito per coloro che si avventurano in luoghi oscuri e dimenticati.

Il pianto nella notte

 Storia generata da Gemini


C'era una vecchia villa, arroccata su una collina che dominava la città. Dicevano fosse maledetta, infestata dallo spirito di una giovane donna che, secoli prima, era stata murata viva nelle sue mura per amore.

Di notte, quando il vento ululava attraverso le finestre spalancate, si udivano lamenti strazianti che echeggiavano nei corridoi. Molti guardie giurate si erano rifiutati di lavorare lì, terrorizzati da quelle grida disperate.

Un giovane investigatore del paranormale, attratto dalla fama sinistra della villa, decise di trascorrervi una notte. Armato di strumenti per la rilevazione di attività paranormali, si inoltrò tra le stanze polverose e i mobili antichi.

Man mano che la notte avanzava, l'atmosfera si faceva sempre più pesante. Improvvisamente, un gelido soffio di vento gli accarezzò il viso e un'ombra si mosse all'angolo della stanza. I suoi strumenti impazzirono, registrando picchi di attività inspiegabili.

Poi, lo sentì: un pianto disperato, così forte da fargli gelare il sangue nelle vene. Era il pianto della donna murata viva, che lo chiamava per nome. Terrorizzato, l'investigatore cercò di scappare, ma era come se una forza invisibile lo trattenesse.

Quando finalmente riuscì a raggiungere l'uscita, si voltò un'ultima volta. L'ombra della donna lo fissava dalla finestra, i suoi occhi pieni di dolore e rabbia.

L'investigatore uscì dalla villa tremando come una foglia, portando con sé un segreto terribile. La leggenda era vera: la villa era infestata. E lo spirito della giovane donna continuava a vagare per i suoi corridoi, alla ricerca di pace.

giovedì 12 settembre 2024

Fantasmi innamorati nella metropoli

 

Ho richiesto a Gemini  un'altra storia di fantasmi innamorati, stavolta ambientata

in una città moderna, ebbene leggete cosa ha generato in pochi attimi :


Nella metropoli di Neon City, un grattacielo abbandonato dominava lo skyline. Si diceva che al suo interno risiedessero due spiriti, legati da un amore eterno e tormentato. Erano stati, in vita, un architetto e una musicista, due anime creative che si erano incontrate in quel grattacielo, ancora in costruzione. Si erano innamorati perdutamente, ma la loro storia d'amore era stata stroncata da un tragico incidente.

Le loro anime, inseparabili anche nella morte, erano rimaste legate al grattacielo, vagando per i suoi corridoi vuoti e le sue stanze buie. Si diceva che di notte, quando la città si addormentava, si potessero sentire le note di un pianoforte e il suono di passi leggeri, come se qualcuno stesse ballando.

La loro storia d'amore era segnata da una profonda malinconia, ma anche da una bellezza struggente. Si narra che l'architetto, nel tentativo di proteggere la sua amata, avesse nascosto un'antica partitura musicale, un pezzo che avevano composto insieme. Si diceva che se qualcuno avesse suonato quella partitura nel grattacielo, le anime dei due amanti avrebbero potuto trovare la pace.

Nel corso degli anni, molti giovani artisti si sono trasferiti a Neon City, attratti dalla sua vibrante atmosfera creativa. Alcuna di loro, spinti dalla curiosità, si sono introdotti nel grattacielo abbandonato, alla ricerca di ispirazione. Alcuni affermarono di aver sentito suoni misteriosi, di aver visto delle ombre muoversi nell'oscurità e di aver provato una strana sensazione di malinconia.

Una giovane pianista, di nome Anya, fu particolarmente affascinata dalla storia dei due amanti. Decise di esplorare il grattacielo e, dopo lunghe ricerche, riuscì a trovare l'antica partitura nascosta in un angolo nascosto. Con le dita tremanti, Anya iniziò a suonare il pianoforte. Le note si diffusero nell'aria, creando un'atmosfera magica.

In quel momento, le figure eteree dell'architetto e della musicista apparvero davanti a lei. I loro occhi brillavano di una luce intensa, mentre ascoltavano la musica che li aveva uniti in vita. Quando l'ultima nota si spense, i due spiriti si avvicinarono ad Anya e le sorrisero. Poi, lentamente, si dissolsero nell'aria, lasciando dietro di sé un senso di pace e serenità.

Anya uscì dal grattacielo con il cuore leggero. Aveva aiutato due anime a trovare la pace e, allo stesso tempo, aveva trovato l'ispirazione per creare la sua musica più bella. E si dice che, nelle notti serene, quando il vento soffia attraverso la città, si possano ancora sentire le note di quella melodia, un dolce ricordo di un amore eterno.


Aggiungo :   E' vero sono storie semplici,  non complesse, nè analitiche,  per quelle, 

occorre guidarlo,  e dargli gli imput necessari,  ma è comunque impressionante...

non trovate?  Meditiamo,  meditiamo

Luce ed Ombra i fantasmi innamorati

 

Le storie di fantasmi innamorati abbondano si sa, ma  questo racconto è stato 

generato da Gemini,   è una storia puramente inventata, io ho solo chiesto una storia

di fantasmi innamorati, ed ecco lui cosa ha scritto molto velocemente:


In un antico castello, arroccato su una collina che domina una valle nebbiosa, si diceva che amassero due spiriti. Luce e Ombra erano i nomi che i contadini del villaggio avevano dato a queste presenze eteree, che apparivano di tanto in tanto nelle stanze più remote del maniero.

Luce era uno spirito gentile e luminoso, con capelli d'argento e occhi che risplendevano come stelle. Ombra, invece, era più misterioso, avvolto in un'aura di mistero e con un'eleganza tenebrosa. Nonostante le loro nature opposte, erano profondamente innamorati.

Si narra che un tempo fossero stati due giovani umani, un pittore e una scrittrice, vissuti nel castello secoli prima. Erano uniti da un amore passionale, ma le loro famiglie, di nobili casate rivali, si opponevano fermamente alla loro unione. Disperati, i due amanti decisero di fuggire insieme, ma furono scoperti e rinchiusi nelle segrete del castello. Lì, consumati dal dolore e dalla disperazione, morirono abbracciati.

Le loro anime, inseparabili anche nella morte, rimasero legate al castello, vagando per le sue sale e giardini. Di notte, si diceva che si potessero sentire le loro risate sommesse e le loro dolci parole, e che le loro figure eteree danzassero insieme al chiaro di luna.

Tuttavia, la loro storia d'amore non era priva di ostacoli. Un'antica maledizione legava le loro anime, condannandole a rimanere nel castello fino a quando non avessero trovato un modo per liberarsi. Solo un vero amore, più forte di quello che li aveva uniti in vita, avrebbe potuto spezzare l'incantesimo.

Nel corso dei secoli, molti giovani innamorati visitarono il castello, attratti dalle leggende che lo circondavano. Alcuni affermarono di aver visto Luce e Ombra, di aver sentito le loro voci e di aver ballato con loro. Ma nessuno riuscì a liberarli dalla loro prigionia.

Finché, una notte, una giovane coppia di artisti arrivò al castello. Lui, un pittore pieno di talento, e lei, una scrittrice dalla sensibilità unica, si innamorarono perdutamente l'uno dell'altra. Quando entrarono nelle segrete, sentirono un'energia intensa e si resero conto di non essere soli.

Luce e Ombra apparvero davanti a loro, e i quattro giovani si legarono da un'immediata affinità. I due artisti, ispirati dalla storia dei fantasmi, crearono un'opera d'arte che celebrava il loro amore. Un dipinto e un romanzo che raccontavano la storia di Luce e Ombra, ma anche la loro.

Quando l'opera fu completata, una luce intensa avvolse i quattro giovani. Luce e Ombra, finalmente liberi dalla maledizione, ringraziarono i giovani artisti e svanirono nell'aria. Il castello, liberato dalla presenza dei fantasmi, tornò ad essere un luogo tranquillo e pacifico.

E si dice che, nelle notti di luna piena, si possano ancora sentire le risate di Luce e Ombra, che continuano a danzare insieme nel cielo stellato, liberi e felici.

martedì 3 settembre 2024

La Dama Grigia e il Segreto Nascosto

 Questa storia è stata generata da Gemini, un modello di linguaggio AI. L'ho trovata così affascinante che ho voluto condividerla con voi.


La fama di Oakwood Manor come dimora infestata attirò l'attenzione di Thomas Blackwood, un rinomato investigatore paranormale. Affascinato dalle storie sulla Dama Grigia, Blackwood decise di recarsi personalmente alla villa per condurre una sua indagine.

Armato di strumenti all'avanguardia e di una profonda conoscenza dell'occulto, Blackwood trascorse diverse notti all'interno della casa. Registrò strani rumori, fluttuazioni di temperatura inspiegabili e avvistamenti fugaci di una figura femminile che corrispondevano alla descrizione della Dama Grigia. Tuttavia, l'investigatore sentiva che c'era qualcosa di più profondo, un mistero ancora irrisolto.

Durante una sessione di spiritismo, Blackwood riuscì a stabilire un debole contatto con lo spirito di Eleanor Hawthorne. La donna, con voce flebile, gli rivelò un segreto terribile: nel seminterrato della casa era nascosto un antico manufatto, un oggetto maledetto che aveva attirato entità oscure. Questo manufatto era la vera causa delle manifestazioni paranormali e del tormento di Eleanor.

Intrigato da questa rivelazione, Blackwood iniziò a scavare nel passato della famiglia Hawthorne. Scoprì che l'antenato di Eleanor aveva acquisito l'oggetto durante una spedizione in Oriente e che era stato avvertito del suo potere distruttivo. Tuttavia, mosso dall'avidità, l'uomo aveva nascosto l'oggetto nel seminterrato di Oakwood Manor, scatenando una maledizione che si sarebbe abbattuta sulle generazioni future.

Guidato dalle indicazioni di Eleanor, Blackwood trovò l'antico manufatto, un'urna di porcellana nera decorata con strani simboli. Non appena toccò l'oggetto, un'ondata di energia oscura lo investì, provocandogli visioni terrificanti. Vide le sofferenze di Eleanor e di tutti coloro che erano stati toccati dalla maledizione.

Con l'aiuto di un esperto di occultismo, Blackwood riuscì a purificare l'oggetto e a liberare gli spiriti tormentati che vagavano per la casa. La Dama Grigia, finalmente liberata dal suo tormento, ringraziò l'investigatore e scomparve per sempre.

Oakwood Manor, finalmente liberata dalla maledizione, tornò ad essere una dimora tranquilla. Tuttavia, la storia della Dama Grigia e del segreto nascosto continuò a vivere, ricordandoci che il passato può lasciare profonde cicatrici e che anche le case più belle possono nascondere oscuri misteri.

La Dama Grigia di Oakwood Manor

 Questa storia è stata generata da Gemini, un modello di linguaggio AI. L'ho trovata così affascinante che ho voluto condividerla con voi.


Oakwood Manor era una dimora imponente, arroccata su una collina che dominava la campagna circostante. La sua facciata in mattoni rossi era ornata da intricate sculture in legno e da finestre a vetri colorati che proiettavano macchie di luce danzante sui pavimenti consumati dal tempo. Da generazioni, la casa era stata abitata dalla famiglia Hawthorne, una stirpe nota per la sua ricchezza e per i suoi segreti.

Si diceva che la casa fosse infestata dalla Dama Grigia, un'apparizione sfuggente avvolta in un velo di mistero. Alcuni sostenevano di averla vista aggirarsi per i corridoi, il suo volto nascosto dalle ombre, mentre altri raccontavano di aver sentito il fruscio del suo vestito e il leggero profumo di rose.

La leggenda narra che la Dama Grigia fosse Eleanor Hawthorne, la moglie del primo proprietario di Oakwood Manor. Si dice che fosse morta di crepacuore dopo aver scoperto il tradimento del marito. Il suo spirito, tormentato dal dolore, sarebbe rimasto intrappolato nella casa, condannato a vagare per l'eternità.

Una notte, durante una tempesta violenta, un nuovo proprietario di Oakwood Manor, incuriosito dalle storie che circolavano sulla casa, decise di esplorare le stanze più remote. Mentre attraversava un lungo corridoio buio, sentì un leggero tocco sul braccio. Si voltò di scatto, ma non vide nessuno. Tuttavia, un brivido gli percorse la schiena e sentì un'ondata di freddo intenso.

Proseguendo, raggiunse una stanza che era stata sigillata per decenni. Con un certo timore, aprì la porta e accese una candela. La stanza era arredata con mobili antichi e polverosi, e al centro c'era un grande specchio appannato. Mentre osservava il proprio riflesso, vide una figura traslucida apparire dietro di lui. Era una donna vestita di grigio, con gli occhi pieni di tristezza.

Terrorizzato, l'uomo lasciò cadere la candela e fuggì dalla stanza. Nei giorni seguenti, gli strani avvenimenti si intensificarono. Oggetti si spostavano da soli, porte si aprivano e si chiudevano da sole, e si sentivano voci sussurrare al buio.

Alla fine, l'uomo, non più in grado di sopportare la paura, decise di vendere Oakwood Manor. La casa passò di mano in mano, ma la leggenda della Dama Grigia continuò a vivere, diventando parte integrante della storia della dimora.

lunedì 2 settembre 2024

L'ospite inatteso

 Anche questa storia di fantasmi è stata generata da Gemini,  un modello di linguaggio AI

Incredibile vero?  


In una vecchia casa colonica, isolata in mezzo a un campo di grano, viveva un anziano contadino. Era un uomo solitario, abituato alla quiete della campagna. Ma una notte, un freddo gelido penetrò nelle stanze, nonostante il camino ardesse vivacemente. L'uomo sentì dei passi leggeri che si avvicinavano alla sua camera da letto.

Alzando gli occhi, vide seduta su una sedia di fronte al letto, una figura femminile. Era avvolta in un lungo mantello nero, il volto nascosto nell'ombra. I suoi occhi, quando li incrociò, erano vuoti e luminosi come due fari nel buio.

Terrorizzato, l'uomo cercò di gridare, ma la sua voce si spense in una rauca sussurro. La figura si alzò lentamente e si avvicinò al letto, tendendo una mano ossuta verso di lui. L'anziano sentiva un freddo intenso che gli gelava le ossa.

Da quel giorno, l'uomo non fu più lo stesso. Le notti vennero trascorse insonni, tormentato da incubi e da una profonda sensazione di essere osservato. Sentiva spesso dei respiri sommessi provenire dagli angoli più oscuri della casa, e a volte, credeva di sentire sussurri incomprensibili.

I vicini, preoccupati per le sue condizioni, decisero di passare una notte con lui. Ma anche loro, quella notte, sentirono strani rumori e videro ombre muoversi nell'oscurità. Uno di loro giurò di aver visto la stessa figura femminile seduta vicino al camino, con gli occhi luminosi che lo fissavano intensamente.

Da allora, la casa colonica fu abbandonata. Si dice che lo spirito della donna in nero continui a vagare per quelle stanze, alla ricerca di un'anima da tormentare.

Il pianto della Signora bianca

 Questa storia è stata generata da Gemini, un modello di linguaggio AI. L'ho trovata così affascinante che ho voluto condividerla con voi.


In un antico castello, arroccato su una collina che dominava una valle oscura, si diceva risiedesse il fantasma di una giovane donna, conosciuta come la Signora Bianca. La sua figura eterea, vestita di un lungo abito bianco, era avvistata spesso a vagare per i corridoi deserti del castello, il suo volto nascosto da un velo di tristezza.

La leggenda narra che la Signora Bianca fosse stata rinchiusa in una torre dal suo crudele padre, che l'aveva promessa in sposa a un uomo che lei non amava. Disperata, la giovane si era gettata dalla finestra della torre, ponendo fine alla sua vita. Da quel giorno, il suo spirito tormentato vaga per il castello, alla ricerca di pace.

Molti guardie e servitori avevano affermato di aver sentito i suoi lamenti disperati echeggiare nelle notti più buie, accompagnati da un freddo gelido che stringeva il cuore. Si diceva che chiunque avesse incrociato il suo sguardo fosse destinato a una sventura.

Un giovane studioso, attratto dalla leggenda, decise di trascorrere una notte nel castello per cercare di risolvere il mistero della Signora Bianca. Mentre esplorava i corridoi bui, sentì un leggero fruscio e vide una figura bianca che si allontanava rapidamente. Accelerò il passo, cercando di raggiungerla, ma la figura svanì nell'ombra.

Giunto alla torre da cui si diceva fosse caduta la giovane donna, lo studioso si sedette su un vecchio sgabello di pietra e chiuse gli occhi, concentrandosi. Improvvisamente, sentì una voce dolce e malinconica che sussurrava il suo nome. Aprì gli occhi, ma non vide nessuno.

"Perché sei qui?" chiese la voce.

Lo studioso raccontò alla Signora Bianca della sua ammirazione per la sua storia e del suo desiderio di aiutarla a trovare la pace. La donna gli rivelò che era prigioniera del suo dolore e che non riusciva a liberarsi dal ricordo della sua tragica fine.

Lo studioso promise alla Signora Bianca di far conoscere la sua storia, affinché la sua memoria non venisse dimenticata. In quel momento, una luce brillante avvolse la figura della donna, che sorrise e svanì nell'aria.

Da quel giorno, il pianto della Signora Bianca non si sentì più echeggiare nel castello. Si diceva che il giovane studioso avesse finalmente liberato lo spirito della giovane donna, permettendole di trovare la pace eterna.

domenica 28 novembre 2021

Il fantasma della scorciatoia

 

 Quella scorciatoia era buia e solitaria, Grace, la stava percorrendo, per evitare la lunga fila di auto, sul suo solito itinerario.

Era accaduto anche un'altra volta, ma era giorno, e lungo la stretta strada alla sua destra,  aveva visto alcune abitazioni,  ma ora  non vi era traccia di queste, infatti non vedeva alcuna luce, eppure erano solo le 21,  sospirò rassegnata, calcolò che in un'ora sarebbe arrivata a destinazione.

Dopo circa 20 minuti, una strana ansia si impadronì di lei, non riusciva a capire il suo stato di allerta, la sottile paura che la pervadeva, già, forse era  la sua immaginazione che stava contribuendo a pensieri antipatici, come un guasto dell' auto, o la bucatura di una gomma, poi sorrise,  pensando che grazie al cielo aveva un cellulare con cui chiamare i soccorsi.

Grace ritrovò  presto la sua calma, e continuò a guidare, ma dopo pochi minuti, udì delle urla, rallentò, vide una ragazza bionda quasi nuda, che stava correndo in mezzo alla strada, urlava con tutto il fiato che aveva in gola,  Grace si fermò, la chiamò, ma lei continuò a correre ed improvvisamente scomparve.

Grace con il cuore che batteva a mille, risalì sulla sua auto,  cercò di calmarsi, non era più giovanissima e certo non le giovava una emozione del genere,  si chiese, come la ragazza potesse essere scomparsa così in un attimo. Ripartì con cautela, e guidò ad una minima velocità, per tutto il percorso, guardando bene davanti ed intorno alla strada, tuttavia non vi era traccia di quella povera ragazza.

Finalmente giunse a casa alle 23,00,  lei era sola, da quando era morto suo marito cinque anni prima, spesso andava a trovare sua figlia, che viveva con suo marito e due bimbi in un'altra città.

Dopo essersi accomodata sul divano, si chiese se non avesse commesso un grave errore a non chiamare la polizia, quella ragazza era scomparsa improvvisamente, come fosse stata solo un fantasma, ma ora era troppo confusa per agire, voleva solo dormire e l'indomani avrebbe deciso cosa fare.

Dopo una notte agitata, Grace si svegliò alle sei,  ripensò a ciò che aveva vissuto la sera prima,  si vestì, fece colazione e andò al suo computer, non sapeva bene cosa e chi cercare, digitò solo ragazza bionda scomparsa, ragazza scomparsa, ma non esisteva alcun elenco generico sulle scomparse, decise di andare alla polizia.

Attese  un'ora,  prima che qualcuno la ricevesse, poi un giovane poliziotto le chiese quale fosse il suo problema, Grace, raccontò  ciò che le era accaduto la sera prima, il giovane le chiese la descrizione di quella ragazza, ma Grace aveva solo notato la sua  quasi nudità, era indubbiamente una bella ragazza, con capelli lunghi biondi, ma non aveva avuto modo di vederla bene in volto. Il giovane poliziotto  stranamente turbato, le fece vedere alcune foto di ragazze bionde scomparse, ovviamente, l'unico elemento che riusciva a riconoscere in qualcuna di quelle ragazze erano i lunghi capelli biondi. Grace, Indicò anche che il punto dove l'aveva incontrata era a circa mezz'ora dall'inizio della scorciatoia, ad una velocità massima di 60 km orari. Il poliziotto le confermò che avrebbe compiuto qualche indagine, le chiese un recapito telefonico e la salutò, congedandola.

Nei giorni successivi Grace, ripensò spesso a quella ragazza, non aveva potuto neppure confidarsi con sua figlia, che era dovuta partire con la sua famiglia, per andare a trovare i suoceri che avevano avuto un incidente di auto e abitavano in una città molto lontana. Non aveva nemmeno molte amiche, le uniche due vere buone amiche, purtroppo erano morte due e tre anni prima, le mancavano molto, come le mancava tantissimo suo marito che lei aveva amato fino al suo ultimo respiro ed oltre. Meno male che Grace, era una di quelle persone che amava profondamente anche se stessa, e grazie ad un notevole equilibrio interiore, non si sentiva mai sola, tuttavia in questa  strana occasione, avrebbe gradito molto uno scambio di idee.

💭😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀😀💭💭💭💭💭💭💭💭💭💭💭

Trascorsero due settimane, stava rientrando a casa sua , dopo essere andata a trovare sua figlia, vide  nuovamente una lunga fila di auto, ma stavolta la situazione  era molto più grave, un camion che trasportava cemento, si era ribaltato in mezzo alla strada,  l'attesa prima del ripristino del traffico,  sarebbe stata molto lunga, per cui sia lei, che molti altri automobilisti,  decisero di percorrere la stretta scorciatoia.

Erano circa le ore 21,00,  la strada illuminata dai fari delle tante auto, non era più così buia, lei procedeva  tranquilla in fila,  dopo circa mezz'ora,  improvvisamente le auto davanti alla sua,  frenarono bruscamente, obbligandola a fare altrettanto. Mentre erano bloccati,  dopo una decina di minuti passò l'auto della polizia, che li sorpassò a sirene spiegate,  e dopo poco la polizia mortuaria.  Sostarono ancora  su quella scorciatoia per  circa un'ora, Grace si chiese cosa fosse accaduto.

La mattina seguente, Grace rispose allo squillo del suo cellulare, era il poliziotto che la informò che avevano trovato il cadavere di una ragazza bionda, dentro un fosso proprio in  quella stessa scorciatoia da lei percorsa, le spiegò che molti  altri automobilisti avevano visto  una ragazza bionda che correva urlando e poi scompariva, uno di loro si era munito di una torcia elettrica, ed aveva scandagliato le fosse laterali,  con orrore aveva, trovato il cadavere di una donna. Un vero e proprio mistero, aggiunse. 

Grace,  apprese  poi, dai giornali, che questa povera giovane, era stata uccisa da circa due mesi, qualcuno l'aveva strangolata, e scaricata mezza nuda nello stesso fosso dove l'avevano trovata. Il suo fidanzato, un giovane poliziotto non si  era dato pace, dopo la sua scomparsa, l'aveva cercata ovunque, ma senza nessun risultato. Vide la fotografia della bellissima ragazza bionda ed accanto il suo fidanzato, Grace sussultò, spalancò gli occhi,  riconobbe subito in lui, proprio il poliziotto con il quale aveva parlato. Si domandò come fosse possibile, che lui stesso non l'avesse ritrovata, dal momento che le indicazioni che gli aveva dato, erano state ben precise.

Grace aveva sempre pensato, che le persone non spariscono del tutto, era evidente che quella sfortunata giovane, si manifestava come un fantasma, perchè voleva essere ritrovata, chi era il suo omicida? Per quale motivo il suo fidanzato, non era riuscito a ritrovarla? O non voleva?  Forse stava nascondendo qualcosa, un pensiero terribile le attraversò la mente e se fosse stato proprio lui?  Doveva immediatamente parlare con un altro poliziotto. Proprio mentre si accingeva ad uscire,  il campanello suonò, ma quando lei chiese chi fosse, nessuno rispose.

Il suo sesto senso le consigliò di non uscire,  chiamò invece i carabinieri, e raccontò tutto ciò che era accaduto per filo e per segno.

Dopo accurate indagini trasversali, i carabinieri,  accertarono la colpevolezza  del poliziotto, che alla fine pentito, confessò la verità, precisando che lui stesso, dopo aver parlato con la signora Grace, era andato in quella strada e aveva visto la sua ragazza correre, l'aveva sentita urlare e poi sparire. Dopo essersi messo in ferie, aveva atteso quella signora per alcuni giorni fuori della porta, ma lei non era mai uscita, per lui rappresentava un pericolo, dal momento che gli aveva offerto tutte le indicazioni per ritrovarla e non l'aveva per ovvie ragioni fatto, tanto meno verbalizzato,  tuttavia giurò di non aver mai suonato il campanello, e non capiva  nemmeno chi avesse potuto farlo, dal momento che lui non aveva mai visto nessuno. 



domenica 7 novembre 2021

Il maestro, ma la pazzia è contagiosa?

 



Lo sappiamo, ormai il maestro non vuole essere più il maestro, lui desidera soltanto, che ogni essere umano si immerga in se stesso.

Tuttavia l'allievo aveva una grande nostalgia del suo maestro, lo cercava ovunque, il suo stesso cuore anelava ad incontrarlo nuovamente, per lenire la sua paura degli eventi.

Passarono molti mesi,  prima di incontrarlo casualmente all'entrata di un cimitero, il mondo era nel caos più assoluto, l'allievo aveva perso un carissimo amico per cause sconosciute, un  ragazzo, che anche il maestro conosceva ed amava. 

Si abbracciarono, il ragazzo pianse tutte le sue lacrime, la morte del suo amico, l'aveva ferito profondamente, il suo cuore si era frantumato, non riusciva a darsi pace, e non vedeva nel mondo che oscurità e dolore, desiderava soltanto sapere se stesse bene, se esistesse ancora da qualche parte, lottava tutti i giorni con la sua ragione, convinta che fosse morto, morto e basta.  

Il maestro cercò di consolarlo,  e gli disse, caro ragazzo mio, sai bene che siamo energia, e come diceva quel grande scienziato che tutti conosciamo, l'energia non si crea e non si distrugge, per cui sicuramente il nostro amico è salvo e vive altrove, lui ti manca lo so, e forse anche tu manchi a lui, ma la separazione non sarà per sempre, l'allievo a quelle parole rispose che certo lo sapeva, ma purtroppo aveva visto l'amico senza vita, e pensava che tutto fosse una grande illusione.

Il maestro continuò: caro ragazzo mio, tutto è illusione, sia la vita che la morte, noi siamo ben altro e veniamo da un Oltre, e ritorneremo là da dove siamo venuti, il tuo cuore è spezzato,  sono triste per il tuo dolore, tuttavia,  solo dopo la frantumazione di tutti i credo che sono in te, potrai incontrare chi sei davvero, i credo sono come una muraglia, ma sgretolandosi, si apre un varco per ritrovare la tua reale  essenza,  il nostro amico ha varcato quella soglia con la morte, e lui ti ha aperto questa grande possibilità, di varcare la soglia in vita. Inviagli tutto il tuo amore, rivestilo della luce del tuo amore, ed il suo ritorno sarà più leggero, questo devi fare, lui ora sta rallentando, la  tua sofferenza lo sta frenando.

L'allievo, rispose indignato ed io dovrei credere a quello che mi stai dicendo? E' paradossale, non dovrei avere più credo, ma tu mi stai insinuando questo tuo credo?

Il maestro tristemente disse : guarda che io lo vedo il nostro amico, e lui è ancora qui, proprio per il tuo grande dolore, non riesce ad andare via, non vuole lasciarti solo, lo stai rallentando, lui ti sta guardando e vorrebbe abbracciarti per consolarti, ma non può farlo, ciò lo fa soffrire enormemente.

L'allievo rispose,  ma cosa dici, stai mentendo, o sei pazzo, come puoi vederlo se è morto? Ed allora perchè io non lo posso vedere? 

Il maestro precisò, è una questione di frequenza e di vista spirituale, lo capisci ora il motivo per cui me ne sono andato, la maggioranza pensa che io sia pazzo, altri addirittura pensano che menta, ma ora prendi la mia mano ragazzo, e guarda meglio, stai vedendo qualcosa?

L'allievo con meravigliosa gioia, vide il suo amico davanti a lui che gli sorrideva, il maestro gli lasciò la mano e non vide più nulla.

La pazzia può essere contagiosa? Lo chiese al suo maestro, ma subito si accorse che  anche lui non c'era più.

sabato 12 luglio 2014

Storia di fantasmi attuale



                                                         Fonte immagine : OnlyImage.com


Premessa
La storia che oggi vi racconterò apparirà anche sotto l'etichetta di un racconto fantastico, ma non è proprio così, a volte è necessario travestire strane esperienze, per proteggere chi le ha vissute e raccontate in forma amichevole e riservata. 
Ho già provveduto a chiedere l'autorizzazione e mi è stata concessa, a patto che io non riporti nomi e cognomi, e neppure la reale località.

Chiameremo quindi la persona "Lucia" ed eviterò di dare un nome alla zona in cui questo evento accadde qualche anno fa. Premetto che nulla fu mai pubblicato, neppure su un giornale locale, solo poche persone amici e familiari, furono informate sulla sua esperienza e quella della sua famiglia.

La prima cosa che vorrei precisare è che Lucia, non è mai stata una persona fantasiosa, non si è mai interessata al mondo paranormale, è una persona perfettamente sana sia fisicamente che psichicamente, è una seria professionista stimata nel suo campo, è sposata con due figli che oggi sono già laureati, ed un marito che è anche lui un serissimo professionista. 


Quello che accadde

Ebbene ciò che accadde, fu assolutamente fuori dell'ordinario. la famiglia viveva ( e vive tutt'ora) in una villetta, su due piani, fuori città, che confina con altre abitazioni.
Tutto iniziò una sera di estate, mentre sia i genitori, che i figli, dopo aver cenato, stavano tranquillamente guardando un film alla televisione.  Improvvisamente andò via la luce, ed uno dei figli immediatamente dopo essersi munito di una torcia, andò a verificare il contatore, il salvavita era scattato senza alcun motivo, il ragazzo provò e riprovò a riattivare lo start, ma ogni volta che lo accendeva, dopo qualche secondo si disattivava.
La mattina chiamarono l'elettricista, che non trovò nulla di strano e particolare, quindi riattivò senza fatica il contatore.  Tutto a posto fino alla sera, quando nuovamente accadde la stessa cosa della sera prima, nessuno riuscì a riattivare il contatore. 
Chiamarono un altro elettricista, ma anche lui, non fece che riattivare il tutto,  poi controllò ogni impianto dell'appartamento, trovò tutto in ordine.

La terza sera, andò nuovamente via la corrente, rumori indefinibili, risuonarono nella villetta, colpi fortissimi, boati, lampi, ed una strana nebbiolina azzurra che scendeva dalle scale, sia Lucia che la sua famiglia, non riuscivano a capire cosa stesse accadendo, tanto da uscire ed andare dalla famiglia accanto, per verificare che la stessa cosa non stesse succedendo pure a loro. Nella villetta vicina tutto era in ordine, anzi incuriositi i vicini, andarono a loro volta, in quella di Lucia...e sorpresa!!! tutto era ritornato a posto, persino la luce.

La sera successiva, tutti i fenomeni furono ancora più forti, tanto che alla famiglia, sembrava che ci fosse un terremoto in corso, poi durante la notte sentirono come se diverse persone camminassero su e giù per le scale, tuttavia non videro nessuno. 

La situazione cominciava ad essere insostenibile, ma non riuscivano a comprendere cosa stesse realmente accadendo, non pensarono né ad un poltergeist, né ad anomalie paranormali, chiamarono semplicemente un geometra, per verificare lo stato della loro casa, con grande sorpresa quella sera non accadde proprio nulla.

Non erano neppure spaventati, più che altro molto scocciati, il figlio più piccolo volle fare un piccolo esperimento, la sera dopo, registrò quello che stava accadendo, i rumori, colpi, boati, e il rumore dei passi su e giù per le scale, la registrazione ebbe successo, riportò pari pari quello che anche loro udivano, non era una comune allucinazione uditiva, il fenomeno era reale....ma non capivano da cosa fosse originato.

Fecero poi controllare tutta la villetta, da esperti, scoprirono che non vi era nulla di anomalo, era solida ed era stata costruita nel migliore dei modi. L'impianto elettrico, idraulico e tutto il resto erano perfetti.

Tuttavia i fenomeni continuarono, anzi, ogni volta si aggiungeva, qualcosa di bizzarro, ad esempio la doccia si apriva da sola, la lavatrice si attivava automaticamente, nella cucina, si aprivano le ante, ed i tegami o piatti cadevano e si rompevano, persino i fornelli si accendevano da soli. 

La fascia temporale all'incirca era sempre la stessa, dalle ore 22 alle cinque di mattina, tutti i componenti della famiglia, nonostante la loro tranquilla indole, non ne potevano più, il sonno era troppe volte interrotto da tutti quei rumori, e la stanchezza era davvero tanta.

Poi subentrò un'altra anomalia, mentre dormivano, i loro letti, iniziarono a vibrare, a spostarsi, questo fu la goccia che fece traboccare il vaso, non fu più possibile convivere con tutta quella assurdità, dovevano capire l'origine del problema.

Lucia sua malgrado, iniziò a cercare su internet, qualche spiegazione, l'unica che corrispondeva era proprio il poltergeist, oppure avevano fantasmi in casa?

Dal momento che parrebbe che una spiegazione alquanto strana, sia  quella di una attività psichica adolescenziale, La prima mossa della famiglia, fu quella di far dormire il figlio più piccolo dalla nonna, ma ciò non risolse nulla, i fenomeni continuarono senza pause.
Allora fu la volta del figlio più grande, anche in questo caso tutto continuò, si allontanò Lucia e poi il marito, alla fine almeno scoprirono che nessuno di loro, era la causa di quel pandemonio.

Pur non essendo religiosi, decisero di chiamare un prete esorcista, il quale non fece altro che benedire la casa e recitare delle preghiere di esorcismo, ma anche questo non calmò la situazione.  Durante la notte, il rumore di passi era sempre più forte, e si estendeva a tutta la casa. Iniziarono poi le risate ed i lamenti, roba da far agghiacciare il sangue alle persone più coraggiose di questo mondo. I componenti della famiglia decisero che non vi era più altra scelta, dovevano andare ad abitare altrove, almeno per qualche mese, non ce la facevano proprio più. 

Con grande rincrescimento optarono per un piccolo appartamento nel centro della città, dove comunque ritrovarono una certa tranquillità.

La loro villetta era stregata? O qualcuno si stava divertendo alle loro spalle?  Durante il loro soggiorno nel piccolo appartamento, continuarono ad informarsi, e tra le poche ipotesi che venne loro in mente, ve ne era una che poteva spiegare il tutto, senza ricorrere alla via paranormale: qualcuno voleva la loro casa ad un prezzo stracciato?

Fecero controllare e controllarono ogni angolo della villetta, per trovare qualcosa che potesse spiegare i fenomeni bizzarri di cui erano stati testimoni, ma non trovarono niente.
La sera stessa provarono a rimanere a dormire nella loro amata casa, e nuovamente dovettero subire tutti gli sconcertanti rumori e gli spostamenti dei letti, oltre le risate ed i lamenti. Nulla di pericoloso ma davvero tanto, tanto fastidioso.

Si affidarono persino ad una medium, la quale percepì diverse presenze, però non riuscì a stabilire con loro alcun contatto. Non vi era alcuna ragione logica che legava fantasmi a quell'abitazione di nuova costruzione, e neppure alla terra dove era stata costruita.  Eppure lei stessa fu testimone di tutto ciò che accadeva.

La famiglia se voleva dormire, non poteva che restare nel piccolo appartamento e lasciare campo libero a quelle strane presenze, che dal canto loro non volevano sgombrare, e neppure avere alcun contatto con i vivi, tranne arrecare loro disturbo.

La scoperta.
La faccenda alquanto bizzarra, non dilagò pubblicamente, la riservatezza di Lucia e degli altri membri, era sempre stata inossidabile, tuttavia un amico di un amico del marito di Lucia, seppe quello che stava accadendo in quella casa, questa persona, amante del paranormale e da anni studioso serio, volle pernottarvi insieme ad un altro collega di Milano, dopo aver avuto il consenso del marito di Lucia e della stessa donna.

Secondo la loro testimonianza, i fenomeni si manifestarono in modo assai eclatante, riempirono la casa dei loro marchingegni, misurano fenomeni elettromagnetici di notevole entità, riuscirono a registrare delle voci, ed a fotografare almeno sei presenze, questo grazie ad un loro generatore di corrente, in casa l'energia elettrica continuava a non esserci, però dopo due ore anche il generatore non funzionò più, e le risate che echeggiavano nella villetta erano di vero scherno.

Ritornarono sul posto, con altri ricercatori di Milano, ed i fenomeni furono di tale entità, da risultare impressionanti, si aggiunse stavolta un terribile odore di bruciato, ma non vi erano mai state storie tragiche, oppure si stavano sbagliando?
Le mappe legate alla nuova costruzione, li stava ingannando?
Ricercarono a lungo, nelle biblioteche, nella storia di quel luogo e scoprirono che almeno tre o quattro secoli prima, sorgeva una costruzione, completamente rasa al suolo da un incendio, che non fu mai più ricostruita. Quindi la villetta sorgeva in quel territorio devastato, ma per quale motivo, i fenomeni erano iniziati dopo 20 anni dalla costruzione? E non subito? Era comunque questo il collegamento? 

Esposero ciò che avevano scoperto alla famiglia, forse poteva essere il collegamento principe, in quello spazio, erano rimaste alcune presenze, che non si erano manifestate subito, ma a distanza di venti anni, e questo era veramente strano ed inspiegabile.
Qualcosa era rimasto in sospeso, una potente energia psichica, legata al terrore dell'evento, oppure vi erano altre cause impossibili da accertare?
Il fatto è che i fenomeni, continuarono nella stessa intensità, l'odore di bruciato era talmente forte, da non poter essere tollerato. 

Lucia e la sua famiglia, furono costretti a restare nel piccolo appartamento, i ricercatori, continuarono le loro ricerche per lunghi mesi, incapaci di rimuovere quei fenomeni inquietanti, che ormai si manifestavano sia in loro presenza, che quella di altri. 
Erano sempre più convinti però che qualcosa era rimasto occultato nelle profondità di quella villetta, non sapevano, come avrebbero potuto riportare alla luce, qualcosa, se non attraverso degli scavi, la famiglia non avrebbe mai acconsentito, sia per gli ingenti costi, sia per la pubblicità che ne sarebbe derivata se avessero trovato davvero dei resti mortali.

Ma esiste sempre una soluzione, basta volerla, Lucia coinvolse in questa vicenda un suo amico costruttore, che in modo molto riservato fece ciò che doveva essere fatto, e infatti dopo qualche giorno, furono portate alla luce parecchie ossa annerite, appartenenti a diverse persone. Alla chetichella furono seppellite in terra consacrata, in un piccolo cimitero antico vicino ad una chiesa, questo grazie sempre alle amicizie di Lucia.

Se questa vicenda fosse stata di dominio pubblico, la pubblicità sarebbe stata devastante, mentre tutto fu silenziosamente occultato, fu comunque fatto ciò che doveva essere fatto, i ricercatori ebbero ragione, i fenomeni cessarono completamente, tutti furono ben ricompensati, e nulla trapelò.

Probabile che qualcuno riconosca questa storia, e si meravigli di leggerla proprio su internet, ma come potrà notare non vi è alcun riferimento, nulla che sveli l'identità di coloro che la vissero, i ricercatori dal canto loro hanno scritto in modo anonimo questa vicenda nel loro manuale.

Da parte mia non posso che ringraziare Lucia, che mi ha permesso di pubblicarla, spero di averla raccontata in modo fedele, ma senza far trapelare alcunché, a volte, cose molto strane, accadono veramente, ed in questo caso rimane ancora in sospeso il mistero dei vent'anni di silenzio, comunque ciò che emerge da questa storia è che i defunti di qualsiasi epoca, desiderano essere ritrovati e sepolti in modo onorevole, ed i vivi devono provvedere, magari recitando con compassione una piccola preghiera, per facilitare la loro pace ed il loro percorso.

sabato 20 luglio 2013

Chi ama leggere libri del terrore? Perchè?



Cosa induce il lettore a leggere racconti fantastici di orrore o terrore, e soprattutto cosa induce lo scrittore  a scriverli?
Insomma immaginiamo un lettore solo soletto in una grande casa provvisoriamente solitaria, deliziato nella sua lettura di un libro sui fantasmi, sui mostri, o su chi volete voi!!!, completamente immerso nelle complesse trame dello scrittore, spaventato ma curioso di conoscere il finale....
cosa accadrà nella sua mente nell'udire uno strano rumore in quella casa che da sempre ha rappresentato il suo sereno rifugio?
Una lettura può suggestionare la mente? io penso di sì, se lo scrittore è un abile  conoscitore dell'animo umano, saprà come garantire la sua totale attenzione...e vi sono stati scrittori molto abili come fu ad esempio " Offmann" avete mai letto "Notturni"? sono racconti che rientrano nella narrativa gotica e fantastica, nulla di palesemente mostruoso, che rimandi a fiumi di sangue o ad altro..., solo una sottile suggestione della mente ...
In noi si agitano paure innominabili e sconosciute, nascoste con grande maestria, eppure è sufficiente una piccola scintilla, per scatenare l'incendio.
Chi non riesce ad accettare il suo lato oscuro, la sua ombra ad integrare i mille pezzi sparsi qua e là, dovrà lottare con altrettante paure.....
Gli scrittori veri questo lo sanno bene, specialmente coloro che amarono od amano questo tipo di narrativa, sono ben coscienti di quanto ciò non sia solo un passatempo, ma un occasione per conoscere meglio le profonde dinamiche interiori....
Forse ognuno di noi sarebbe in grado di costruire una storia...fantastica o del terrore, e sarebbe anche un ottimo modo di liberare il proprio animo da certe inconfessabili paure....
Vediamo potrei iniziare io a costruire una semplicissima storia......
"Amante della solitudine"
Quella piccola casetta sopra la collina era l'ideale per trascorrere almeno una ventina di giorni lontano dal caos di Roma, un'occasione imperdibile visto l'affitto ridicolo richiesto, Ornella una signora nubile di quaranta anni, era davvero molto stanca, il suo lavoro da infermiera, la stressava in modo indicibile, e le ferie erano per lei un sogno che presto si sarebbe realizzato.
Da sempre amante della solitudine, decise di trascorrere i suoi giorni liberi, di luglio, in quella casetta che aveva affittato per pochi soldi, certo non era una reggia, tuttavia vi era tutto l'indispensabile.
Dopo aver fatto le sue provviste nel paese più vicino, a circa 10 chilometri dalla sua residenza, contenta e felice guidò verso la sua meta di riposo.
Il primo giorno Ornella si organizzò abilmente, ripulì la casetta e si preparò un pranzetto davvero gustoso ma la notte si accorse che quel silenzio invece di conciliarle il sonno, la inquietava parecchio.., comunque riuscì ad addormentarsi e la mattina si svegliò di buon umore.
Il suo amato hobby da una vita, era quello di dipingere, quei paesaggi, il laghetto vicino, tutto quel verde, per lei erano un vero invito a nozze, ed i primi cinque giorni trascorsero veloci come il vento.
La sera scoppiò una bufera terribile, il vento, lo scroscio violento della pioggia, il fatto di restare al buio e di non avere neppure una candela, la indussero ad andare a letto prima del solito.
Proprio mentre si stava addormentando, udì dei forti colpi alla porta, si alzò e si avvicinò cautamente, per capire cosa stesse accadendo, udì una voce che urlava " c'è nessuno, per favore c'è nessuno, per favore aprite"  il fatto che qualcuno potesse trovarsi in difficoltà, la spinse ad aprire....ma immaginate la sua sorpresa quando scoprì che fuori non vi era un'anima viva...
nonostante il diluvio universale, si sporse fuori della porta, e a sua volta chiese: " qualcuno ha bisogno di aiuto? "
La mattina dopo era tornato il sole e Ornella pensò di aver sognato, oppure di aver immaginato quella voce...
Invece la stessa cosa accadde due giorni dopo, anche quella notte stava piovendo, anche se con minor intensità....una inconfondibile voce maschile, la pregava di aprire la porta, ma anche stavolta fuori non vi era nessuno......o meglio, riuscì a vedere solo una piccolissima palla di luce che si muoveva velocemente, mai visto in vita sua nulla del genere, ovviamente pensò ad un piccolo fulmine globulare, tuttavia essa continuava a girarle intorno ad avvicinarsi e poi allontanarsi in modo assai curioso, quasi invitandola a seguirla. Ornella terrorizzata, si infilò le scarpe, prese l'ombrello e la seguì ...dopo parecchie centinaia di metri, si fermò nei pressi di una radura piena di arbusti, dove era nascosta una piccola auto, al posto di guida, vi era lo scheletro di un essere umano...
Un'urlo....
Tutto ciò che accadde dopo, la polizia, i rilievi, fu per Ornella un vero incubo.
Le indagini accertarono che quel povero scheletro apparteneva al figlio scomparso della proprietaria di quella casetta, l'autopsia verificò che l'uomo si era suicidato all'interno della sua vettura,  anche lui amava molto rimanere in solitudine, la casetta era il suo rifugio preferito, tutti (compreso la madre) pensarono che la sua fosse una scomparsa volontaria e dopo i primi goffi tentativi di rintracciarlo, le ricerche furono presto sospese...
Dopo qualche settimana, Ornella confessò alla madre dell'uomo, come fosse riuscita a trovarlo, in verità lo confessò anche ai poliziotti, che la guardarono in modo strano,  quella piccola palla di luce, i colpi alla porta, la voce di un uomo, la donna, nonostante l'immenso dolore, trovò consolazione ...
Ora è il vostro turno, provate a scrivere una piccola storia fantastica....( dove? dove generalmente si commenta)..

giovedì 9 febbraio 2012

Le scomparse racconto di fantasmi


Claudio, era allora, il più giovane della comitiva, biondo, bello, sensibile e gentile, e amava andare a ballare in discoteca, gli piacevano le ragazze, ma non tutte,  solo quelle sensibili e gentili come lui, non sfacciate insomma, i suoi amici spesso lo prendevano in giro ed a volte lo deridevano, quando si lasciava scappare qualche sventola  che però aveva il difetto di essere troppo audace o aggressiva.


Lui era indubbiamente il più bello della compagnia, ma anche il più sensibile, e quello che cercava l'amore, con la A maiuscola, e non lo nascondeva....
I suoi amici invece erano sempre a caccia di avventure, ma non sempre riuscivano a conquistare le ragazze...che del resto, non avevano occhi che per lui...


I suoi amici adoravano vedere i film horror, nulla di male in questo, ma Claudio spesso non li seguiva, lui detestava tutte quelle scene piene di sangue sparso qua e là, preferiva dei bei film con una storia del mistero, o d'amore romantico, proprio come si sentiva lui, "l'ultimo dei romantici".


Mancavano solo poche settimane alla fine dell'anno ed i suoi amici, lo invitarono a festeggiare presso una villa fuori città, che era stata affittata per l'occasione..., ad un prezzo quasi irrisorio, dal momento che si vociferava che la villa fosse infestata dai fantasmi...


Claudio non era per nulla entusiasta di quella soluzione, ma suo malgrado si arrese, quando tutti accettarono.


Lui con i suoi compagni, alcuni giorni prima iniziarono i preparativi, allestendo ed addobbando una immensa sala da pranzo della villa, si divertivano e ridevano ironicamente sulla storia della infestazione dei fantasmi.


Arrivò finalmente il giorno del festeggiamento, erano trenta tra ragazzi e ragazze, e si divertirono come matti, a mezzanotte come di consueto stapparono le bottiglie di spumante, per festeggiare il nuovo anno...".sorpresa proprio in quel momento", tutte le luci si spensero, e calò il buio, meno male  che non mancavano degli antichi i candelabri, nonostante ciò, un freddo innaturale li fece rabbrividire,  spaventati videro qualcosa che li lasciò senza fiato, quattro figure azzurre ed evanescenti che fluttuavano nella sala, qualcuno chiese dove fosse il trucco...., ma nessuno seppe dare spiegazioni.


Claudio, molto impressionato, si sentì sfiorare la nuca,  e poi vide apparire davanti a sè una splendida giovane piena di luce, che gentilmente  lo invitò ad uscire della villa, e lo pregò di andarsene..., lui voleva rientrare, per andare dai suoi amici, ma lei quasi piangendo, lo pregò di non farlo...lo pregò di fuggire.
Salì in auto e con il cuore in gola scappò da quel luogo infestato, mentre la dolce fanciulla lo salutava con un sorriso.


Il giorno dopo, convinto che si trattasse di una beffa ordita contro di lui,  si preparò ad essere deriso dai suoi amici, ma al solito  bar dove si riunivano, non trovò nessuno di loro, allora chiamò con il cellulare i suoi due più cari amici, e la risposta era numero inesistente.
Aspettò parecchio tempo, sperando di veder arrivare qualche suo amico, poi stanco e un pò allarmato decise di rientrare a casa, lì i suoi genitori, stavano intrattenendo le famiglie di questi ragazzi e quando lo videro arrivare, gli chiesero cosa fosse accaduto...la notte prima...Claudio spaventatissimo raccontò tutto.


Fu immediatamente allertata la polizia, e Claudio li condusse alla villa, nella sala ancora addobbata, non vi era anima viva.


I successivi giorni continuarono a  ricercare tutti i giovani presenti alla festa, perlustrarono  tutta la villa ed il bosco circostante, ma non vi era nessuna traccia di queste persone...


Trascorsero le settimane e poi i mesi,  molti studiosi del paranormale si avvicendarono in quella villa, nessuno ebbe il coraggio di restarvi oltre la mezzanotte, avvertivano in quei luoghi qualcosa di estremamente malvagio, solo durante il giorno, visitarono le immense cantine, avvertendo delle attività elettromagnetiche anomale, scavarono in più punti e trovarono molti scheletri, anche di bambini,  le analisi accertarono però che questi resti appartenevano a persone vissute almeno due o tre secoli prima, forse si trattava di sacrifici umani o cannibalismo?


Si domandarono che fine avessero fatto tutti quei ragazzi e per quale motivo solo Claudio si fosse salvato, tanto che molti sospettarono qualcosa di indefinito su di lui, ma la polizia, dopo averlo più volte interrogato comprese che non avrebbe mai  potuto da solo far sparire tutte quelle persone.


Dopo quasi un anno lui e la sua famiglia, decisero di trasferirsi altrove, lontano da quella città, dove non riuscivano più a vivere, Claudio spesso si chiedeva, cosa sarebbe accaduto se fosse tornato indietro. Una domanda alla quale non è mai riuscito a rispondere, il fantasma di quella bellissima giovane lo aveva salvato, ma perché aveva deciso di  salvare solo lui? 


Questa storia è rimasta impressa, come una sordida leggenda creata ad arte, per attirare turismo in quella città ormai isolata..."la villa" è per ora ancora lì, testimone, dello sconvolgente evento, che mai fu chiarito...


Sono passati ormai quasi trent'anni da allora, e non sono mancate altre sparizioni, di qualcuno troppo curioso, che  aveva deciso di restarvi durante la notte...


Nessuno è mai riapparso..., neppure un corpo è mai stato ritrovato, e neanche un oggetto..., qualche studioso, sostiene che in quel luogo vi sia una sorta di varco spazio temporale, che causa la scomparsa di chi si trattiene oltre la mezzanotte...e lo trascina in un'altra dimensione, forse terribile....


Hanno deciso, tra una settimana raderanno al suolo la villa, il proprietario ha concesso il suo benestare....nonostante essa abbia un grande valore, sapete bene che la curiosità è una brutta bestia e negli ultimi mesi altra gente è sparita....generalmente turisti che credevano fosse solo una leggenda metropolitana....convinti che tutto ciò fosse solo "una incredibile trovata pubblicitaria...."


Ma basterà? Sarà sufficiente distruggerla?



sabato 3 settembre 2011

Il fantasma sulla panchina racconto



Erano almeno due anni che Annalisa vedeva quell'uomo seduto su una  panchina nel giardino, davanti alla scuola, tanto che, ormai lo confondeva con tutto il resto del panorama, lui era un uomo nè giovane nè vecchio, biondo con la barba,  di bell'aspetto,  ma con un'aria davvero molto triste.


Certo,  Annalisa era sempre di corsa, il  lavoro, occuparsi del figlio e del marito, non era affatto uno scherzo, a volte le sembrava di essere diventata quasi un'automa.


All'inizio, si era piuttosto allarmata, vederlo sempre lì,  davanti alla scuola di suo figlio, la inquietava, si era spesso domandata chi o cosa aspettasse, ma in fondo, se ne stava buono buono a sedere su quella panchina e non dava noia proprio a nessuno, anche quando pioveva forte, lui restava su quella panchina e non si preoccupava minimamente di ripararsi.


Proprio in un giorno di pioggia, a causa di problemi di lavoro, fu costretta a  prendere il suo bimbo, con enorme ritardo,  vide come al solito  l'uomo seduto su quella panchina, con quell'aria quasi disperata, Annalisa provò per lui tanta di quella compassione, che si avvicinò per chiedergli se avesse bisogno di qualcosa, l'uomo rimase molto turbato, da quell'interessamento e le domandò da quanto tempo lo vedesse su quella panchina, Annalisa gli rispose : "da almeno due anni". Lui  la rassicurò e le raccomandò di fare molta attenzione mentre viaggiava in auto, soprattutto quando pioveva.


Da quel giorno si  salutarono cordialmente, anche quella mattina che si era fermata a parlare con l'insegnante di suo figlio, lo salutò sorridendo, la donna sorpresa, le chiese con curiosità chi stesse salutando, e Annalisa le rispose : "quell'uomo seduto sulla panchina"
quale uomo? mi scusi?  Annalisa: " ma come?  quell'uomo che sta seduto tutti i giorni su quella panchina, non mi dica che non lo ha mai notato? é da almeno due anni che lo vedo sempre lì".


L'insegnante imbarazzatissima, le disse che lei non riusciva a vedere nessuno seduto sulla panchina,  le chiese cortesemente di descriverlo, ed Annalisa descrisse le fattezze dell'uomo.


Il volto della donna impallidì " santo cielo,  sembra che lei stia descrivendo il padre di un mio alunno, morto in un incidente stradale, circa due anni fa? "


Annalisa, sorpresa e non convinta, chiese a suo figlio se lui avesse mai notato quell'uomo,  il figlio le rispose:"ma no mamma, mai visto e non lo vedo neppure ora".


Passò tutta la giornata e pure il giorno dopo, in balia ad un'agitazione senza fine, e poi si recò proprio da lui,  l'uomo mestamente le confessò che lui era morto, in un incidente stradale,  in un giorno di pioggia e che stava sempre davanti alla scuola, per continuare e vedere suo figlio, con il quale aveva un legame molto profondo, non desiderava che contemplare l'adorato visino del suo bimbo,  " sapeva bene, che nessuno avrebbe potuto vederlo,  dal momento che non apparteneva più al mondo dei viventi"


Annalisa agitata ed in preda ad una crisi di nervi,  quasi urlò: " ed io allora io perché la vedo benissimo?
L'uomo con dolcezza le rispose che poche persone hanno questa facoltà, e lei forse rientrava tra questi pochi elementi.....


Annalisa : "nessuno mi crederà mai, mi considereranno una pazza, lei non esiste, ma io la vedo, qualcuno sta già guardandomi con aria di compatimento"..
E l'uomo cosa le importa., le assicuro che questo è un dono immenso non lo capisce, lei è un ponte tra i due mondi,  ma non convinta Annalisa replicò: " guardi che per me questa è la prima volta, io non ho visto mai nessun'altro defunto prima di lei, mi scusi se nutro qualche dubbio sulla mia sanità mentale."


Paradossale, ma in quella situazione, l'unico con cui poteva parlare di quelle cose era proprio quell'uomo o meglio quel fantasma, e cercava da lui risposte ben precise, cosa fosse la morte..., quale fosse la destinazione, ma il fantasma non ricordava quasi nulla, lui  si era reso conto solo di non avere più un corpo solido, semplicemente perché non riusciva più a toccare nulla, sapeva di essere diventato invisibile,  ciò lo rattristava enormemente, essere lì, ma non esistere più per gli altri.., soprattutto per suo figlio, che aveva visto soffrire in modo terribile, la sua sofferenza lo aveva trattenuto davanti a quella scuola, su quella panchina dove passava quasi tutto il suo tempo...Il suo tempo che non esisteva più.


Annalisa, dopo il lavoro, trovò il tempo per  documentarsi, provava  un'infinita pena per quel fantasma e desiderava aiutarlo. Scoprì su alcuni testi che le situazioni irrisolte, non permettono all'anima di andare oltre, cosa era rimasto irrisolto in questo caso?  Il fatto che il figlio fosse troppo piccolo e disperato? o qualcos'altro?


Trovò gli articoli  relativi all'incidente di quell'uomo: " il conducente, non era riuscito a frenare in tempo, ed aveva investito in pieno un bimbo, che stava attraversando sulle strisce pedonali, subito dopo il conducente aveva perso il controllo dell'auto e si era schiantato contro un autobus  morendo sul colpo". Il Bimbo aveva l'età di suo figlio, ed era morto dopo un'agonia di due giorni.


Annalisa, il giorno dopo gli ricordò l'accaduto: " tu non hai voluto la morte di quel bimbo, non sei riuscito a frenare in tempo, il piccolo ha attraversato senza darti il tempo di vederlo"  Ora non puoi più restare qui, devi andare oltre".... e dove? rispose il fantasma, io non so dove andare, è per questo motivo che sto qui davanti alla scuola di mio figlio",  Annalisa continuò:" e  anche davanti alla scuola di quel bimbo che sicuramente ti avrà già perdonato, ora non ti rimane che perdonare te stesso"...


Il giorno dopo su quella panchina vi erano solo " tre rose rosse ".