Tutti i grandi uomini, sia di un lontano passato, che del presente, furono e sono perfettamente coscienti di non sapere, perché non esiste una conoscenza totale e definitiva.
Penso che oggi, più o meno tutti noi sappiamo di non sapere e di non poter conoscere tutto.
E se così non fosse? Leggere questo interessante brano che riporto sotto, su Wikipedia (Socrate), potrebbe risultare molto illuminante.........
Paradossale fondamento del pensiero socratico è il "sapere di non sapere", un'ignoranza intesa come consapevolezza di non conoscenza definitiva, che diventa però movente fondamentale del desiderio di conoscere. La figura del filosofo secondo Socrate è completamente opposta a quella del saccente, ovvero del sofista che si ritiene e si presenta come sapiente, perlomeno di una sapienza tecnica come quella della retorica.
Le fonti storiche che ci sono pervenute descrivono Socrate come un personaggio animato da una grande sete di verità e di sapere, che però sembravano continuamente sfuggirgli. Egli diceva di essersi convinto così di non sapere, ma proprio per questo di essere più sapiente degli altri.
Nell'Apologia di Socrate ci viene descritto come egli abbia preso coscienza di ciò a partire da un singolare episodio. Un suo amico, Cherefonte, aveva chiesto alla Pizia, la sacerdotessa dell'oracolo di Apollo a Delfi, chi fosse l'uomo più sapiente e questa aveva risposto che era Socrate. Egli sapeva di non essere il più sapiente e quindi volle dimostrare come l'oracolo si fosse sbagliato andando a dialogare con quelli che avevano fama di essere molto sapienti, in particolare i politici.
Ma alla fine del confronto, racconta Socrate, questi, messi di fronte alle proprie contraddizioni e inadeguatezze, provarono stupore e smarrimento, apparendo per quello che erano: dei presuntuosi ignoranti che non sapevano di essere tali. «Allora capii, dice Socrate, che veramente io ero il più sapiente perché ero l'unico a sapere di non sapere, a sapere di essere ignorante. In seguito quegli uomini, che erano coloro che governavano la città, messi di fronte alla loro pochezza presero ad odiare Socrate».
«Ecco perché ancora oggi io vo d'intorno investigando e ricercando...se ci sia alcuno...che io possa ritenere sapiente; e poiché sembrami che non ci sia nessuno, io vengo così in aiuto al dio dimostrando che sapiente non esiste nessuno»
Nonostante siano passati millenni, gli uomini non sono poi cambiati molto...
Un ottimo spunto su cui riflettere....
DANIELA,HO LETTO IL TUO ARTICOLO SUL SAPERE DI NON SAPERE DI SOCRATE E TI RINGRAZIO DI AVERMI DATO ANCORA UNA VOLTA LA POSSIBILITA'DI POTER ESPRIMERE IL MIO PARERE SULL'ARGOMENTO IN QUESTIONE.IO PERSONALMENTE, IN SOCRATE OLTRE AD AVERE UNA CONFERMA SULLA SUA SAGGEZZA E UMILTA' RIVEDO LA FIGURA DI UN RIVOLUZIONARIO ANTI-LITTERAM IL QUALE UMILIANDO I PSEUDOSAPIENTI DELLA SUA EPOCA,HA SAPUTO DARE NUOVA LINFA A QUELLA CORRENTE DI COLORO CHE FURONO DEFINITI DALL'UMANITA' DEGLI SPIRITI LIBERI E MI RIFERISCO IN PARTICOLARE OLTRE A TUTTI I GRANDI,A GALILEO GALILEI E ALLA SUA TEORIA SUL MOTO DEI PIANETI E ANCORA'DI PIU'AL FRATE DI NOLA GIORDANO BRUNO IL QUALE MOLTI SECOLI PRIMA DI MAX PLANC E DELLA SUA FISICA QUANTISTICA ERA RIUSCITO A DARE UNO SGUARDO A QUEGLI INFINITI MONDI E INFINITI UNIVERSI CHE GIA'ANCOR PRIMA DI LUI IL GRANDE PITAGORA DA SAMO NEL SUO TRATTATO DAL TITOLO LA MUSICA DELLE SFERE NE AVEVA INTUITO L'ESISTENZA.E CITANDO LE PAROLE FINALI DEL TUO ARTICOLO DEVO CONSTATARE CHE PURTROPPO NONOSTANTE LO SCORRERE DEL FIUME DEL TEMPO GLI UOMINI NON SONO POI CAMBIATI MOLTO.UN SALUTO CORDIALE,EMILIO
RispondiEliminaGrazie, i più grandi uomini e tutti umili e coscienti di sapere di non sapere, ma nonostante ciò hanno rivoluzionato il mondo.
EliminaVorrei che oggi coloro che sono ai posti di comando fossero così....e rivoluzionassero questo nostro mondo in declino.
Grazie ancora Angie