venerdì 23 giugno 2023

Esploratori in giallo

" Vittorio,  e dai, sbrigati, il viaggio da Milano per Roma

è piuttosto lungo, e poi non sappiamo esattamente dove

sia ubicata,  quella villa che dobbiamo esplorare" .  

Vittorio dal canto suo, quella mattina avrebbe preferito

dormire,   ma conosceva bene quel rompiballe di Alessio,

meraviglioso ragazzo, anche se permaloso alla ennesima 

potenza,  per cui rassegnato rispose,  " abbi pazienza, lo sai

che devo preparare tutta la attrezzatura".

Comunque alle sette erano già in viaggio,  Alessio era un 

ottimo autista, per cui lui dormì tranquillamente.

Giunsero a Roma che era quasi mezzogiorno,  comprarono

qualcosa da mangiare e un paio di bottiglie d'acqua, dopo

lo spuntino,  Alessio guidò verso la località dove si 

trovava questa bella villa, antica,  ormai abbandonata da 

almeno trenta anni,  secondo ciò che era stato loro riferito 

da alcuni amici esploratori,  sembrava non facile da trovare,

era nascosta molto bene da una fitta vegetazione.


In effetti questa villa,  era davvero nascosta bene, Vittorio,

che si era assunto il ruolo di navigatore disse : " Alessio,

rallenta, penso di averla individuata, dobbiamo lasciare

l'auto sulla strada, prendere tutta la attrezzatura,  e  

percorrere a piedi quel sentiero".


Così fecero,  tuttavia la vegetazione era talmente fitta,  che

 aveva persino bloccato il grande cancello d'entrata,  per cui 

furono costretti a fare un giro molto più  lungo,  per entrare.


La villa era magnifica, immensa,  lo stile era a castello,

 incuteva tanta soggezione,  quanto poteva valere una 

costruzione del genere, chi l'aveva abbandonata e perchè?

Vittorio si avvicinò con cautela al bellissimo portone,

purtroppo chiuso,  girarono intorno alla villa, riuscirono 

ad entrare grazie ad una finestra al pian terreno  che era 

stata rotta da vandali od altri esploratori?  

Si ritrovarono in un grande salone, arredato con bellissimi

mobili antichi,  il lampadario era straordinario,  di Cristallo,

immenso, il caminetto enorme,  poltrone di velluto  rosso,

carta da parati dorata,  non era possibile che fosse stata

abbandonata da trenta anni,  non vi era tantissima polvere,

certo qualche ragnatela,  ma era tutto in ordine,  mentre 

Vittorio estasiato  riprendeva  il tutto con la sua cinepresa,

Alessio controllava le stanze adiacenti,  e poi  salirono 

il portentoso scalone,  per andare alle camere,  del primo

piano,  incredibilmente belle,  che conservavano negli 

armadi  tutto, proprio tutto, come se gli abitanti di quella

casa, non se ne fossero mai andati.


Alessio,  meravigliato,  chiamò al cellulare  il suo amico 

Luca,  un esploratore molto esperto, che gli aveva segnalato

quella costruzione  e lo aggiornò  sulla situazione,  gli 

chiese  se gli abitanti  di quella splendida villa,  fossero

morti o cosa altro,  Luca non aveva informazioni precise

sulla storia della villa e dei suoi abitanti, sapeva che per

ragioni ignote,  erano spariti, e l'avevano abbandonata.


Dopo aver ripreso  ogni singola stanza,  entrambi erano

estasiati, la bellezza di quella magione  era incredibile,

persino la soffitta era ragguardevole,  ormai mancava

solo la visita ai sotterranei,  alle cantine,  Alessio  aveva

sempre paura di  visitare gli scantinati,  per cui  Vittorio

lo precedette.  

Le scale  erano tante e parecchio scoscese,  l'odore non

era per nulla gradevole,   pensarono a qualche animale

in decomposizione,  raggiunsero  la cantina,  dove

si trovavano  tantissime bottiglie di vino, ancora intatte

e di vecchia data,  poi si resero  conto che dietro ad

una botte,  vi era una porta blindata con un enorme mazzo 

di chiavi nella serratura,  Alessio e Vittorio, si guardarono

stupefatti,  la curiosità  era tanta e aprirono, era stata data

una doppia mandata.



Raccapricciante, trovarono  quattro poveri  scheletri  umani

distesi davanti a quella porta, i due amici, seppero solo in 

seguito  che stavano costruendo una specie di rifugio 

antisismico ed antiatomico,  una cosa era certa, quella  

famiglia composta da marito e moglie e due figli 

era stata volutamente rinchiusa in quel rifugio,

un omicidio bello e buono.


  La famiglia  non era italiana,  ma francese, non 

avevano amici o familiari in Italia,  ed i parenti  che

che vivevano in Francia, non sapevano che fossero, 

in Italia, e possedessero quella villa.

La polizia interrogò l'allora responsabile ormai anziano 

e pensionato dell'impresa costruttrice,  che si ricordò
  
della famiglia francese,  i lavori erano ormai quasi

terminati,  dovevano solo effettuare delle migliorie,

inoltre il capofamiglia  aveva saldato quasi interamente

l'importo dovuto,  per cui  quando il loro telefono 

suonò a vuoto, pensarono che la famiglia fosse

tornata in Francia.

Gli esploratori stavolta furono gli agenti di polizia,

che cercarono eventuali indizi,  in effetti  trovarono

una cassaforte nascosta  dietro un quadro, scassinata

il portagioielli vuoto,  e sicuramente erano stati rubati

alcuni quadri,  di cui restava la classica impronta.

Dunque i ladri avevano condotto  la famiglia in quel

rifugio,  e li aveva rinchiusi,  ma come potevano sapere

della sua esistenza?  Ladri ed assassini crudelissimi,

ma come erano entrati?, la villa aveva un sistema di 

sicurezza di tutto rispetto, per quei tempi,  per  cui

era chiaro che era stato disattivato dai proprietari,


conoscevano  questi delinquenti.



Vittorio e  Alessio, si chiesero  come mai

gli altri esploratori  non se ne fossero accorti,

possibile che non  avessero  visitato  gli 

scantinati?  E  come la polizia avrebbe potuto

risolvere un delitto vecchio di trenta anni.


Purtroppo, la macabra scoperta,  non permise loro, di 

pubblicare video,  più  che giusto, quella famiglia

era stata uccisa senza pietà,  erano molto dispiaciuti 

 la tristezza  li accompagnò per diverso tempo.


La svolta per quanto banale,  giunse quasi 

inaspettata,  il  ladro  era  un giovane operaio

dipendente della impresa costruttrice,  che aveva

acquisito la massima fiducia della famiglia e poteva

entrare indisturbato,  fu un gioco da ragazzi per lui

farli entrare nel rifugio e poi portare via dalla villa

gioielli, denaro, quadri per un enorme valore,  la

avidità prevalse  sulla compassione,  non poteva

liberarli,  l'avrebbero denunciato.

Lo individuarono  proprio perchè  grazie ad una visura

Inps,  era  l'unico dipendente che dopo pochi giorni dai

lavori effettuati presso quella villa, si era licenziato.

Attualmente  era un pasciuto  signorotto  di quasi sessanta

anni, sposato con figli ormai grandi,  e molto benestante.


Non fu  facile farlo confessare,  non aveva lasciato indizi

tuttavia, il sistema di sicurezza l'aveva fotografato più volte,

quando era entrato nella villa,  l'ultimo era stato lui,  e poi

più  nulla.  Nessuno mai  più  l'aveva riattivato,  lui era 

stato l'ultimo ospite della villa e questa era la massima 

prova.


Dopo trenta anni,  giustizia  fu fatta,  Alessio e Vittorio

furono intervistati,  e finalmente poterono parlare,  

liberamente del loro intervento,  ma che tristezza....

decisero di non esplorare  mai più,  avevano già dato.



Questa storia è totalmente inventata, per  cui ogni 
riferimento a cose e persone è  puramente casuale.




martedì 20 giugno 2023

Amico di ieri

 

La bella  musica non passa mai di moda

L'ho ritrovata  sono certa che a qualcuno piacerà


Amico di ieri

sabato 17 giugno 2023