giovedì 27 ottobre 2022

Le tenebre

Quando le tenebre incalzano,

non aver paura,

non opporre resistenza,

lasciati andare,

ciò che tu chiami tenebre,

sono lo scrigno dell'ignoto,

ma la tua paura,

le rende nemiche e pericolose.


Quando le tenebre incalzano,

non fuggire,

affrontale,  resta fermo

e scrutale, senza timore,

scoprirai che 

esse custodiscono segreti,

nelle tenebre fiorisce

la vita,

come il seme  nel grembo

della terra, nell'oscurità.


Le tenebre,

sono luce oscura,

in fratellanza con la luce bianca,


La vera nemica è 

la tua paura,

la paura che può uccidere.


Le tenebre

sono l'ignoto,

il mistero profondo,

amale come ami 

la splendida luce,

ed esse ti sveleranno

i segreti più inaccessibili.



venerdì 21 ottobre 2022

Indagini retroattive Il sicario perfetto

 



L'oscurità avvolgeva il cimitero, Orlando iniziava a sentire freddo,   

in piedi davanti ad una tomba, disse :  mamma, ora ti devo lasciare,  

spero davvero che tu viva in un posto migliore, ma sai quanto io sia

un miscredente, per cui per favore, se puoi, fatti sentire.

Si avviò verso l'uscita del cimitero, ormai quasi deserto.



Orlando, rientrò in quell'appartamento che gli sembrava troppo

 vuoto,  da quando la sua adorata mamma lo aveva lasciato dopo 

 una breve e fatale malattia,  era trascorso soltanto un anno,

 la ferita sanguinava terribilmente,  aveva solo lei,  suo

padre era scomparso venti anni prima,  allora, era un bimbo di 

dieci anni, e  lui un uomo di trentanove.  Come accade spesso, in  

questi casi, le malelingue non tardarono a ricamare teorie impossibili,  

su una sua fuga con un' altra donna,  in realtà suo padre amava molto  

la sua mamma  e non  ci aveva mai creduto,  nonostante le ricerche 

della polizia, e di un investigatore privato che li aveva letteralmente

dissanguati, di suo padre non ebbero più notizie, sembrava sparito 

dalla faccia della terra.


Orlando, si preparò una umile cena,  e poi  cercò  di concludere il 

suo lavoro,  (designer indipendente),  che avrebbe dovuto presentare

il pomeriggio del giorno dopo.


Non riusciva a dormire,  il dolore della perdita,  e il mistero su suo

padre, erano sempre presenti nella sua mente,  Orlando nonostante i

suoi trenta anni, non si era mai sentito giovane e spensierato,  forse 

proprio per questo, le sue fidanzate si stancavano dei suoi silenzi e 

lo lasciavano dopo qualche mese,  tuttavia  non era triste per questo,

stava benissimo anche da solo, anzi meglio, o forse non aveva mai 

incontrato la ragazza giusta.

Assorto nei suoi pensieri e nei suoi ricordi,  ripensò a suo padre,

un uomo amorevole, che trovava sempre il tempo per giocare 

con lui ,  e non infieriva quando ne combinava una grossa,  cercava

sempre di fargli comprendere bonariamente l'errore commesso.

Amava immensamente suo padre e altrettanto la sua mamma,  come

avrebbe potuto non amarli, per lui  erano i genitori più meravigliosi

del mondo,  oltre che belli.

Suo padre era anche un ottimo lavoratore,  un ingegnere, che lavorava

indipendentemente per varie aziende.  

Orlando aveva sempre pensato che la sua sparizione, fosse legata in 

qualche modo, al suo lavoro, i suoi progetti erano molto apprezzati,

per la dinamicità, la serietà, e la ricerca della assoluta sicurezza.


Dopo una notte, quasi insonne, Orlando si fece una doccia, poi 

fece colazione, nonostante la stanchezza, riuscì agevolmente a 

portare a termine il suo progetto, che presentò con successo nel 

 pomeriggio.

Non aveva problemi finanziari, suo padre, nonostante la giovane età,

aveva lavorato molto e accumulato un buon patrimonio, che insieme 

alla eredità lasciatagli dai suoi genitori, aveva permesso  a sua

mamma ed a lui, di vivere agiatamente, tuttavia Orlando, amava il

suo lavoro, che gli permetteva di esprimere la sua formidabile

creatività, dote, ereditata dal suo adorato babbo. 


Orlando, aveva due buoni amici, più o meno della sua età, con i

quali usciva qualche volta,  loro erano regolarmente fidanzati,

e spesso cercavano di portare  qualche amica delle loro compagne,

per aiutarlo a socializzare con il gentil sesso,  tuttavia queste

restavano colpite dal fascino dell'uomo, Orlando aveva ereditato

anche la bellezza dei genitori, purtroppo la sua grande riservatezza

e serietà, non era apprezzata, pensavano che fosse strano,  magari

un poco invertito,  lui in effetti,  non ci provava subito, preferiva farsi

conoscere e conoscere bene queste giovani, e andava a finire con un 

nulla di fatto. In realtà non aveva mai incontrato qualcuna, che gli

facesse battere veramente il cuore e non voleva illudere nessuno,

di contro, restava comunque per loro un caro amico,  al quale 

rivolgersi per un aiuto reciproco in caso di necessità.


Un giorno, in cui era particolarmente triste, ricevette una lettera

dal vecchio investigatore dissanguatore, all'inizio pensò di 

cestinarla, era trascorso qualche anno, dal loro ultimo 

infruttuoso contatto,  comunque la curiosità superò il suo 

disappunto, e la lesse.  In pratica in quella lettera quest'uomo

ormai malato in fase terminale,  gli chiedeva di perdonarlo,

e lo informava che non aveva svelato alla sua povera mamma

ed a lui, alcune informazioni,  qualcuno lo aveva minacciato

di morte, nel caso che avesse spifferato certe notizie, lo 

avevano costretto a continuare furbescamente per portarli

fuori strada, e lo aveva fatto, con quella lettera gli rivelava

il nome della persona che lo aveva costretto a tacere,

purtroppo questo spregevole essere era morto pochi anni

prima e lui voleva pareggiare i  conti con la sua coscienza,

suo babbo era stato ucciso, dopo una ricognizione  ed un 

controllo per una ristrutturazione di un grosso fabbricato,

si  era infatti accorto della bassa qualità della progettazione

e dei materiali utilizzati, dal momento che ciò rendeva 

particolarmente rischiosa la ristrutturazione stessa, 

doveva scrivere nero su bianco, il responsabile, aveva tentato

di corromperlo, ma non c'era stato nulla da fare, per cui

questo essere schifoso, pagò profumatamente  un sicario,

in modo che  provvedesse alla sua scomparsa.

Il sicario è  ancora vivo e vegeto, è un arzillo vecchietto

benestante il suo nome è XXXXXXXXXX  e vive in 

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX,  spero che lui possa 

confessare dove ha fatto scomparire suo padre.

Nel finale chiedeva perdono per la sua viltà e allegava

un atto notarile di donazione di un appartamento

in zona centrale della sua città,  in modo di restituire 

tutto ciò che aveva incassato indegnamente.

Era molto dispiaciuto per la morte della sua mamma,

e gli diceva addio.


Orlando era veramente  stravolto,  suo padre era stato

ucciso, per la vigliaccheria di uno che non voleva

far sapere, quanto fosse carogna, in più il suo 

investigatore che aveva scoperto il gioco losco, aveva

taciuto per paura di fare la stessa fine,  ed ora 

gli regalava un appartamento,  che sicuramente 

valeva il doppio del corrispettivo dato.

Decise di andare subito dal sicario,  sperava con 

tutto il cuore  di avere le giuste informazioni.


Fu ricevuto subito da quello spregevole individuo,

ma si meravigliò, davanti aveva un anziano curato

e dai modi gentili  che  gli chiese il motivo della sua

visita,  lui gli dette la lettera dell'investigatore, l'uomo

la lesse, impallidì,  e gli disse : il passato torna sempre,

nonostante io sia un altro uomo,  quell'essere

spregevole che fui, mi tormenterà fino alla fine,

cosa ha intenzione di fare ora, vuole denunciarmi?

Comunque suo padre non lo uccisi,  lo condussi 

su una isola deserta,  minacciandolo che se fosse

in qualche modo ritornato, a pagarla, sarebbe

stata sua moglie e suo figlio,  non so se lui sia

rimasto lì, come non so  se sia ancora vivo,

io le darò la mappa e le dirò dove lo potrebbe

trovare.

Orlando rimase di sale,: mio padre potrebbe

ancora essere vivo?

L'anziano rispose :  potrebbe, ma consideri 

che sono passati venti anni, anzi  spero che sia

ancora vivo, la prego, nel caso me lo faccia sapere

nonostante io gli abbia salvato la pelle,

so che l'ho obbligato ad una vita durissima,

non ha idea di quanto mi sia pentito, per

tutto ciò che ho commesso in quel tempo,

non è stato l'unico comunque, uccidere non

faceva per me, quindi li facevo sparire, alcuni,

quelli senza una famiglia, li aiutavo a rifarsi 

una vita altrove.  Non sono   mai riuscito

ad uccidere nessuno, tantomeno suo padre

che mi era anche molto simpatico.

Mi perdoni, l'ho privata di un amore troppo

importante,  quando sono nati i miei figli

ho cessato quella sordida attività,

purtroppo certi miei colleghi,  non sono

mai andati tanto per il sottile e persone

alle quali avrei potuto salvare la vita,

sono state uccise.


Orlando disse: lei, in fondo era un buon diavolo,  

prese la mappa e studiò la posizione dell'isola,  

noleggiò  una imbarcazione assoldò alcuni 

uomini e  partì alla ricerca di suo padre.


Arrivare sull'isola non fu difficile, navigarono

per due giorni,  l'isola era deserta, piccola

ma anche con alberi e verde.

Insieme agli uomini che aveva assunto,

perlustrò l'isola,  in un angolo nascosto

dietro alcuni alberi,  vi era una costruzione

di fortuna, molto carina, con il batticuore

si avvicinò e bussò, nessuno rispose,  aprì

ed osservò  un ambiente con tutte le comodità

possibili,  persino una specie di lavandino con 

l'acqua corrente, un bagno di fortuna con doccia

suo padre era e restava un ingegnere,  ed 

aveva progettato quella piccola casetta, con 

i materiali che aveva a disposizione. 

Però lui non era lì,  dove avrebbe potuto essere?

Con gli uomini, continuò a perlustrare l'isola

gli venne un colpo al cuore,  quando lo vide

mentre stava pescando in un piccolo torrente,

gli corse incontro,  urlandogli sono tuo figlio

Orlando,  ormai non sei più in pericolo, 

quell'essere spregevole è morto,  l'uomo

curatissimo e non molto invecchiato,  

lo guardò  inebetito,  e ripetè :  Orlando ?

come hai fatto a trovarmi?  Dov'è tua madre?

Orlando lo abbracciò forte e lo informò 

sulla morte della mamma.

Il padre gli disse che no,  non era morta, 

lui l'aveva vista apparire spesso vicino a lui,

l'aveva persino toccata,  nell'ultimo anno

gli era stata vicino quasi ogni giorno,

Orlando rimase interdetto, ma quella certezza

di suo padre, lo consolava molto. 

Desiderava riportarlo a casa, ma

il padre non voleva,  stava bene

su quell'isola,  era diventata per lui, un

piccolo paradiso, non voleva tornare indietro,

in quel mondo folle,  amava quel luogo, la

natura, il clima, tutto.

Orlando non  si aspettava  una risposta 

del genere,  gli chiese : non pensi a me?

Il babbo rispose: tu  puoi venire qui

quando vuoi, quando puoi  anche con i tuoi amici,

potete venire qui a passare le ferie, trattenervi

il tempo che desiderate, possiamo costruire

altre piccole abitazioni,  ormai per il mondo

sono morto,  non voglio più tornare in vita,

e poi voglio morire qui, figlio caro, so che

non puoi capire, ma qui ho trovato me, il mio

vero me, e ciò mi consente anche di stare 

ancora con la mia adorata moglie, 

non sono mai stato solo,  l'inizio è stato

durissimo, ma poi quando ho scoperto

il mio vero essere,  non sono mai più

stato solo, non mi sono mai sentito solo

o abbandonato.

Ti prego non costringermi a tornare.

Orlando, con tristezza,  gli disse 

come vuoi, babbo caro,  ma tornerò 

presto  te lo prometto  e ti porterò tante cose

dimmi cosa ti piacerebbe?  

Il padre :  portami le fotografie tue e di

mamma,  magari qualche vestito, vedi

tu, cose semplici.....


Orlando, tornò spesso da suo padre

e gli portò una montagna di cose semplici,

rimase per giorni a vivere con lui, e si rese 

conto che quella vita semplice era meravigliosa,

l'isola era piccola e bellissima.

Informò di tutto l'anziano ex sicario,

che fu contento di sapere che l'uomo

che avrebbe dovuto uccidere,

fosse ancora vivo, felice su quella isola,

forse  lui,  allora,  era stato solo uno

strumento del destino?

Non aveva mai ucciso nessuno,  non

era mai stato un vero sicario,  traghettava

le persone altrove,  certo,  il denaro  che

riscuoteva,  lo impiegava anche per 

progettare la scomparsa di quelle 

persone,  secondo la loro situazione

familiare,  a molti aveva fornito una nuova

identità,  per permettere una vita sociale

normale,  forse il ragazzo aveva ragione

era stato un buon diavolo,  che non aveva

permesso a loschi individui di sopprimere

la vita di altre persone.

Quante ne aveva salvate in fondo ?

Davvero tante,  dal momento che godeva

della fama di un sicario perfetto, il corpo

delle sue vittime, non veniva mai ritrovato,

erano tutti convinti che fosse un killer

spietato e troppo abile.

Aveva profondamente odiato, quelli che

lo assoldavano,  ma accettava volentieri

il loro denaro, che in parte impiegava

per salvare la vita alle vittime.

Allora,  agiva istintivamente,  perché

non sopportava la vista del sangue,

della sofferenza fisica, anche se si 

nascondeva dietro una scorza dura.

Aveva fatto male a cessare quella attività?

Quante persone avrebbe potuto salvare 

ancora? 

lunedì 17 ottobre 2022

Un povero ex demone

 La sala immensa dell'inferno, accoglieva un trono di diamante

nero, il re, (Satana), imbufalito, si ergeva possente sopra 

demoni di ogni fattezza e categoria.


Descrivere codesti esseri, non è affatto facile, nell'immaginario

collettivo Satana è rosso ed ha le corna ed un muso orribile, 

gli altri  demoni  minori, sono ancora più brutti.

Niente di più sbagliato, sono tutt'altro che orrendi, altissimi, con una 

possente muscolatura, hanno una dentatura ferina e artigli pericolosi, 

ma niente corna. Lunghi capelli neri o biondi,  occhi glaciali e profondi 

come abissi, crudeli o indifferenti.

Insomma hanno una bellezza straordinaria, aggressiva, le demoni di 

sesso femminile, sono una piccola minoranza e sono veramente 

bellissime.


La Sala, era gremita da demoni, provenienti da ogni

spazio, dovevano giudicare un loro fratello, che aveva 

trasgredito il loro patto di alleanza, per quanto crudeli e

infidi, era un compito che preferivano lasciare al loro

re,  tuttavia  Satana preferiva coinvolgerli, per ammonirli,

alla obbedienza assoluta.


Il trasgressore, si era macchiato di una disobbedienza

intollerabile, aveva avuto compassione di un povero

vecchio, non aveva carpito la sua anima, considerandola

irrisoria, peccato per lui, che quella anima era tutt'altro

che irrisoria, non esistono anime di poco conto per

Satana.

Quel povero diavolo, dalle fattezze quasi angeliche,

stava a capo chino, davanti  a quel tribunale, sapeva

che non sarebbe finita bene,  avrebbe perso tutti i

suoi poteri e privilegi, la sua immortalità.


Satana si rivolse a lui,  chiedendogli cosa avesse da

dire a sua discolpa,  il demone contrito non disse nulla.

Poi si rivolse agli altri demoni e chiese loro, quale

punizione infliggere al malcapitato.

Un boato enorme risuonò in quella enorme sala:

"ESILIO" 


Satana, tuonò: che esilio sia,  tu sciocco, non avrai

più alcun potere, nè immortalità, vagherai esule,

sulla terra, come il più misero degli umani, 

in attesa della morte, il nulla eterno.  

Ed ora vattene,  non posso più guardarti.


Il povero ex demone, sapeva che quella era

una vera e propria condanna a morte,

lui non apparteneva più all'inferno e 

neppure al cielo, quelli come lui erano

gli esseri più miseri, che vagavano sulla

terra o su altri pianeti, destinati al nulla

eterno, nessuna speranza di salvezza, 

solo nostalgia del vecchio stato.

Ma non osò dire niente,  uscì  dalla sala

e dall'inferno, insieme ad altri due demoni

che lo condussero sulla terra, in una città

qualsiasi, lo abbandonarono su una panchina.


Quanti poveri ex diavoli, ci sono in questo mondo?  Che si

sono macchiati di una colpa gravissima:  avere compassione

di un altro essere,  ne esistono un buon numero,  tuttavia

Satana e l'altro Signore non sanno, che questi poveri 

ex demoni,  sono coloro che riscatteranno la loro vera

libertà, che il Padre di tutti  non li abbandonerò  mai, sono

comunque suoi diletti figli,  e non ci sarà per loro il nulla

eterno, ma ogni possibilità se sapranno  ben coltivare la 

compassione per ogni essere.

   

lunedì 10 ottobre 2022

Diversità e unicità

 Non mi stancherò mai di dirlo, il Padre Celeste, quello 

vero, ovviamente, non vuole che i suoi figli, si

fondano con l'uno, desidera invece che siano perfetti,

composti dalla sua stessa sostanza eterna e onnipotente.


La prova dell'individualità su questa terra, o altri

pianeti, è uno strumento atto a riconoscersi,

il diavolo, è solo uno strumento di discernimento 

e di trasformazione.


 Combattere per la propria unicità e quella degli

altri, è giusto ed un compito  sacro assegnato dal Divino. 


Non vi è alcuna arroganza o presunzione, ma un

sacro compito individuale, di perfezionamento,

anche se oggi, vi sono indicazioni che cercano

di impostare il pensiero in una direzione collettiva

per tutti uguale.


Ognuno di noi è un micro-universo differente

dall'altro, questa diversità è lo strumento base

di trasformazione, rendere tutti uguali,

bloccherebbe qualsiasi evoluzione ed 

informazione.


Le parole di Gesù,  mio Padre ha molte dimore,

il Regno è dentro e fuori di te, se si attuasse

una omologazione umana, la nostra possibilità

di Essere della sua stessa Sostanza, si annullerebbe,

dal momento che il reale riferimento è in noi,

e non solo fuori.


Oggi è un compito  davvero difficile, bombardati

come siamo, da propagande e false notizie, tuttavia

anche questo periodo storico, ha un suo motivo di

essere, è la grande tentazione di uniformarsi,

per non lottare, per  un quieto vivere, che ci

condurrà all'inferno.


Persino il nostro essere consolidato fisico,

che è comunque energia consolidata,

è unico, con il suo DNA,  le impronte digitali,

l'iride, il nostro pensiero, l'interiorità,

e processi sconosciuti e misteriosi,

di cui la maggioranza di noi, non sospetta

neppure l'esistenza, questo, per il noi superficiale,

poichè esiste quello profondo, che conosce

e sa.


Ciò che chiamiamo vile materia, 

ci consente di attuare la nostra preziosa

individualità, anche se paradossalmente

è vero che non esiste separazione,

tuttavia, il Padre Celeste desidera

figli autonomi e liberi, come ogni 

buon padre dovrebbe desiderare.


domenica 2 ottobre 2022

Amore e Cuore Sacro

 Ciò che io non so,  il mio cuore sacro sa,  questo vale per

ogni essere sulla terra, se non vi è un allineamento, o

le nozze alchemiche,  nulla sarà rivelato, neppure una 

continua ricerca potrà aprire il varco della verità, 

sull'Assoluto.


Oasi, paradisi, inferni, sono qui per contenerci,

con distrazioni sterili o meno, che ci consentono di

conoscere meglio ciò che siamo. Qui, semi magici,

possono fertilizzare il nostro essere.


Il Cuore Sacro è il nostro centro,  spesso sconosciuto

a noi stessi, il Creatore, la Scintilla Divina, che conosce

ogni nostro codice aureo, unico e irripetibile

nessuno al mondo potrà consegnarti la verità su

ciò che sei  veramente, solo il tuo cuore sacro, lo 

potrà fare, ma solo dopo che saranno celebrate 

le nozze, l'unione.


Evento  davvero rarissimo, su questa terra, dove

il compito non è certo agevolato,  ma frenato da 

continue perturbazioni, che distraggono gli esseri,

e li conducono lontano.


Dunque quale via scegliere?

Non siamo mai noi a scegliere, ma sempre LUI, 

è per questo che anche coloro che sono o credono

di sapere tutto, o pensano di avere la verità in 

tasca, in realtà non lo hanno mai neppure sfiorato.


 Gesù disse : Beati i puri di cuore,  Gesù amava 

i bambini,  proprio per un motivo specifico,  non

sono convinti di sapere tutto,  sono aperti, e

amorevoli.


Ecco, appunto, ritorniamo sulla via dell'Amore.

un Amore Infinito, che non conosce limiti,

che si dona, senza chiedere nulla.


Quanto sia difficile raggiungere quel tipo di Amore,

ognuno di noi lo sa, e saprà anche quanto

possa essere lontano dal suo Cuore  Sacro,

purtroppo.


La  paura sta ancora vincendo su questo mondo.