lunedì 29 novembre 2021

OLTRE

 OLTRE


Oltre questo mondo, 

oltre questa galassia,

oltre questo universo,

Oltre ogni conoscenza,

oltre ogni paradiso, o l' inferno dei pazzi.


L'oltre è la vera casa,

dove nulla è falso,

dove nulla è duale,

è un luogo non luogo,

la libertà è la sua essenza,

non esiste nascita e morte,

ma solo eternità.


E' immensamente lontano,

ma anche incredibilmente vicino,

l'immaginazione non può aiutarti

neppure la memoria,

ognuno di noi è figlio

di quell'Oltre,

ma i legami del credere,

del volere,

del possesso,

la pesantezza,

precludono il ritorno.


Non è un'aldilà dopo la morte,

l'aldilà è solo un limbo,

un nuovo territorio di illusioni,

l'oltre è la verità pura.


La liberazione dalla schiavitù

che hai voluto scegliere,

eppure quanti di noi

sono scesi qui,

per liberare altri esseri,

e non hanno potuto fare ritorno,

   

Là la nostra famiglia vera,

sta aspettando,

la morte non è necessaria,

possiamo ritornare,

ma dobbiamo essere pronti,

nessuna valigia, nessun rimpianto,

nessun  odio o rancore, nessun legame

nessuna illusione, nessuna paura.


Leggero, come un soffio di amore,

trasparente e limpido.


Non odiare, 

non disprezzare,

non pensare di dover prima morire,

quell'Oltre è già dentro di te,

da sempre,

non devi salire su nessuna astronave,

è la porta per la vera libertà,

è la porta dei miracoli,

ti aspetta pazientemente,

attende solo che tu sia pronto.


domenica 28 novembre 2021

Il fantasma della scorciatoia

 

 Quella scorciatoia era buia e solitaria, Grace, la stava percorrendo, per evitare la lunga fila di auto, sul suo solito itinerario.

Era accaduto anche un'altra volta, ma era giorno, e lungo la stretta strada alla sua destra,  aveva visto alcune abitazioni,  ma ora  non vi era traccia di queste, infatti non vedeva alcuna luce, eppure erano solo le 21,  sospirò rassegnata, calcolò che in un'ora sarebbe arrivata a destinazione.

Dopo circa 20 minuti, una strana ansia si impadronì di lei, non riusciva a capire il suo stato di allerta, la sottile paura che la pervadeva, già, forse era  la sua immaginazione che stava contribuendo a pensieri antipatici, come un guasto dell' auto, o la bucatura di una gomma, poi sorrise,  pensando che grazie al cielo aveva un cellulare con cui chiamare i soccorsi.

Grace ritrovò  presto la sua calma, e continuò a guidare, ma dopo pochi minuti, udì delle urla, rallentò, vide una ragazza bionda quasi nuda, che stava correndo in mezzo alla strada, urlava con tutto il fiato che aveva in gola,  Grace si fermò, la chiamò, ma lei continuò a correre ed improvvisamente scomparve.

Grace con il cuore che batteva a mille, risalì sulla sua auto,  cercò di calmarsi, non era più giovanissima e certo non le giovava una emozione del genere,  si chiese, come la ragazza potesse essere scomparsa così in un attimo. Ripartì con cautela, e guidò ad una minima velocità, per tutto il percorso, guardando bene davanti ed intorno alla strada, tuttavia non vi era traccia di quella povera ragazza.

Finalmente giunse a casa alle 23,00,  lei era sola, da quando era morto suo marito cinque anni prima, spesso andava a trovare sua figlia, che viveva con suo marito e due bimbi in un'altra città.

Dopo essersi accomodata sul divano, si chiese se non avesse commesso un grave errore a non chiamare la polizia, quella ragazza era scomparsa improvvisamente, come fosse stata solo un fantasma, ma ora era troppo confusa per agire, voleva solo dormire e l'indomani avrebbe deciso cosa fare.

Dopo una notte agitata, Grace si svegliò alle sei,  ripensò a ciò che aveva vissuto la sera prima,  si vestì, fece colazione e andò al suo computer, non sapeva bene cosa e chi cercare, digitò solo ragazza bionda scomparsa, ragazza scomparsa, ma non esisteva alcun elenco generico sulle scomparse, decise di andare alla polizia.

Attese  un'ora,  prima che qualcuno la ricevesse, poi un giovane poliziotto le chiese quale fosse il suo problema, Grace, raccontò  ciò che le era accaduto la sera prima, il giovane le chiese la descrizione di quella ragazza, ma Grace aveva solo notato la sua  quasi nudità, era indubbiamente una bella ragazza, con capelli lunghi biondi, ma non aveva avuto modo di vederla bene in volto. Il giovane poliziotto  stranamente turbato, le fece vedere alcune foto di ragazze bionde scomparse, ovviamente, l'unico elemento che riusciva a riconoscere in qualcuna di quelle ragazze erano i lunghi capelli biondi. Grace, Indicò anche che il punto dove l'aveva incontrata era a circa mezz'ora dall'inizio della scorciatoia, ad una velocità massima di 60 km orari. Il poliziotto le confermò che avrebbe compiuto qualche indagine, le chiese un recapito telefonico e la salutò, congedandola.

Nei giorni successivi Grace, ripensò spesso a quella ragazza, non aveva potuto neppure confidarsi con sua figlia, che era dovuta partire con la sua famiglia, per andare a trovare i suoceri che avevano avuto un incidente di auto e abitavano in una città molto lontana. Non aveva nemmeno molte amiche, le uniche due vere buone amiche, purtroppo erano morte due e tre anni prima, le mancavano molto, come le mancava tantissimo suo marito che lei aveva amato fino al suo ultimo respiro ed oltre. Meno male che Grace, era una di quelle persone che amava profondamente anche se stessa, e grazie ad un notevole equilibrio interiore, non si sentiva mai sola, tuttavia in questa  strana occasione, avrebbe gradito molto uno scambio di idee.

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Trascorsero due settimane, stava rientrando a casa sua , dopo essere andata a trovare sua figlia, vide  nuovamente una lunga fila di auto, ma stavolta la situazione  era molto più grave, un camion che trasportava cemento, si era ribaltato in mezzo alla strada,  l'attesa prima del ripristino del traffico,  sarebbe stata molto lunga, per cui sia lei, che molti altri automobilisti,  decisero di percorrere la stretta scorciatoia.

Erano circa le ore 21,00,  la strada illuminata dai fari delle tante auto, non era più così buia, lei procedeva  tranquilla in fila,  dopo circa mezz'ora,  improvvisamente le auto davanti alla sua,  frenarono bruscamente, obbligandola a fare altrettanto. Mentre erano bloccati,  dopo una decina di minuti passò l'auto della polizia, che li sorpassò a sirene spiegate,  e dopo poco la polizia mortuaria.  Sostarono ancora  su quella scorciatoia per  circa un'ora, Grace si chiese cosa fosse accaduto.

La mattina seguente, Grace rispose allo squillo del suo cellulare, era il poliziotto che la informò che avevano trovato il cadavere di una ragazza bionda, dentro un fosso proprio in  quella stessa scorciatoia da lei percorsa, le spiegò che molti  altri automobilisti avevano visto  una ragazza bionda che correva urlando e poi scompariva, uno di loro si era munito di una torcia elettrica, ed aveva scandagliato le fosse laterali,  con orrore aveva, trovato il cadavere di una donna. Un vero e proprio mistero, aggiunse. 

Grace,  apprese  poi, dai giornali, che questa povera giovane, era stata uccisa da circa due mesi, qualcuno l'aveva strangolata, e scaricata mezza nuda nello stesso fosso dove l'avevano trovata. Il suo fidanzato, un giovane poliziotto non si  era dato pace, dopo la sua scomparsa, l'aveva cercata ovunque, ma senza nessun risultato. Vide la fotografia della bellissima ragazza bionda ed accanto il suo fidanzato, Grace sussultò, spalancò gli occhi,  riconobbe subito in lui, proprio il poliziotto con il quale aveva parlato. Si domandò come fosse possibile, che lui stesso non l'avesse ritrovata, dal momento che le indicazioni che gli aveva dato, erano state ben precise.

Grace aveva sempre pensato, che le persone non spariscono del tutto, era evidente che quella sfortunata giovane, si manifestava come un fantasma, perchè voleva essere ritrovata, chi era il suo omicida? Per quale motivo il suo fidanzato, non era riuscito a ritrovarla? O non voleva?  Forse stava nascondendo qualcosa, un pensiero terribile le attraversò la mente e se fosse stato proprio lui?  Doveva immediatamente parlare con un altro poliziotto. Proprio mentre si accingeva ad uscire,  il campanello suonò, ma quando lei chiese chi fosse, nessuno rispose.

Il suo sesto senso le consigliò di non uscire,  chiamò invece i carabinieri, e raccontò tutto ciò che era accaduto per filo e per segno.

Dopo accurate indagini trasversali, i carabinieri,  accertarono la colpevolezza  del poliziotto, che alla fine pentito, confessò la verità, precisando che lui stesso, dopo aver parlato con la signora Grace, era andato in quella strada e aveva visto la sua ragazza correre, l'aveva sentita urlare e poi sparire. Dopo essersi messo in ferie, aveva atteso quella signora per alcuni giorni fuori della porta, ma lei non era mai uscita, per lui rappresentava un pericolo, dal momento che gli aveva offerto tutte le indicazioni per ritrovarla e non l'aveva per ovvie ragioni fatto, tanto meno verbalizzato,  tuttavia giurò di non aver mai suonato il campanello, e non capiva  nemmeno chi avesse potuto farlo, dal momento che lui non aveva mai visto nessuno. 



venerdì 19 novembre 2021

Accerchiati

 Accerchiati

la luna sorge,  ma è ormai  color rosso sangue,

il cielo non ha più stelle,

orrore ovunque,

vittime innocenti cadono,

come foglie d'autunno.


Il sole è già nero,

e mai più sorgerà,

sui caldi sorrisi dei bimbi,

ultime generazione di immolati,

ad un dio oscuro.


Un sonno  ipnotico senza sogni,

ha invaso l'umanità,

che come un gigantesco automa viaggia,

per le squallide città,

le urla di pochi,

non li ha risvegliati,

anzi li  ha tediati,

li vogliono abbattere 

è la loro ultima possibilità.

Intanto parlano di  un amore illusorio,

ma non sanno 

cosa sia davvero. amore.


Quando e se si sveglieranno,

vedranno intorno solo zombi,

senza un briciolo di umanità,

ed allora questo mondo

morirà, decadrà,

la luce si ritrarrà.


Alcuni, Accerchiati dalle tenebre assolute,

vagheranno in cerca della

loro vera identità.


Questo sarà il futuro di bulloni dell'umanità

se gli occhi non si alzeranno al cielo,

se non ascolterete il cuore,

se non aprirete la mente,

se non sceglierete il vostro 

vero essere,

se vi illuderete

che tutto tornerà come prima,

nulla potrà mai tornare come prima,

poichè, anche prima era solo una  grande illusione ottica

solo fumo negli occhi.


Compiere il salto,

avere il coraggio di essere,

scegliere il proprio libero arbitrio

connessi  ad Un DIO VERO,

Colui che ha veramente donato

la vita ad ogni mondo.

Colui che osserva

i suoi figli,

scegliere una via senza ritorno,

cullati dall'illusione,

Colui  non potrà fermarvi,

perchè ha voluto rendervi liberi,

liberi completamente.


L'Alba di un nuovo giorno sarà,

se l'umanità quantica camminerà

verso Colui che l' ama immensamente,

ed attende da sempre  il suo ritorno.



domenica 14 novembre 2021

La porta di pietra

 



"Il portale è da sempre aperto, puoi decidere di attraversarlo, o di rimanere qui sulla terra, fino a che il tuo destino te lo concederà,  è una tua scelta, nessuno può darti sicurezze, o farlo per te, nessuno può dirti cosa troverai dall'altra parte, forse tutto o forse nulla, devi assumerti il rischio.  Solo tu sai chi sei."

Il significato tradotto dall'aramaico, vergato in alto era questo,  Luigi , un archeologo, esperto in lingue antiche,  ed i  suoi tre amici,  si guardarono perplessi, quasi si vedeva un punto interrogativo stampato sulla loro fronte, si chiedevano se veramente quel portale alto 4 metri e largo 3,  fosse un passaggio per un altro mondo.

Il bello è che l'avevano trovato casualmente, mentre visitavano alcune grotte, in una zona montuosa della Polonia, il loro non era un viaggio di lavoro, o di ricerca, ma solo di piacere.

Luigi, cercò altri indizi, quelle parole erano incise profondamente nella pietra, e sembravano molto antiche, si chiese se non  fosse uno scherzo di un  buontempone, del resto quel portale era stato costruito in pietra, come si potesse passarvi attraverso, sempre che il tutto fosse vero, restava un mistero.

La sua grande curiosità, lo spinse a toccare quella pietra, che sembrò vibrare sotto le sue dita, ma non accadde altro. I suoi amici, nel frattempo,  scattarono diverse fotografie, ma erano certi che fosse solo una burla. Luigi non era dello stesso parere, decisero comunque di comune accordo di andare via.

Sulla via del ritorno, il silenzio, quella scritta, burla o no, meritava di essere maggiormente indagata, ma con più calma e con un'attrezzatura migliore.

Luigi, non si era mai interessato agli stargate  o portali,  l'unica documentazione che aveva avuto,  era quello dello Sri Lanka, che si trova nella città sacra di Anuradhapura, la terra dei re, tuttavia quella era una specie di mappa scolpita sulla pietra, con iscrizioni grafiche forse codici segreti per  accedere allo stargate, con 4 postazioni, come sedie, forse indicava che l'accesso era possibile solo per quattro persone per volta?

Il  suo portale invece, non aveva alcuna mappa o iscrizioni grafiche, tranne quella scritta in aramaico, avrebbe dovuto segnalarlo?  Il suo istinto lo ammoniva a non farlo.


Trascorsero due mesi, Luigi continuò a cercare risposte,  mentre i suoi tre amici invece non erano affatto interessati, Paolo 45 anni,  era un commercialista noto nella sua città Milano, separato senza figli, ormai da cinque anni, viveva con la sua nuova compagna,  Marco 40 anni, avvocato, il dongiovanni del gruppo, belloccio e sempre con una donna diversa, Giuseppe, 46 anni  impiegato, sposato e buon padre di famiglia, senza grilli per la testa, ed alla fine lui Luigi 43 anni, scapolo ed innamorato  solo del suo lavoro di archeologo, sempre in giro per il mondo, attualmente invece fermo da qualche mese nella sua amata città di Milano.

Decise quindi  di ripartire da solo, e  di ritornare in quel luogo, dove il portale sembrava attenderlo, stavolta,  grazie alla attrezzatura che aveva portato con se, comprese che quella incisione,  non poteva avere più di 2500 anni. Sulla pietra non vi erano grafici, mappe, indicazioni, o diavolerie particolari, per cui l'unica sua azione fu quella di accarezzarla, e chiederle in aramaico,  se fosse davvero un portale per un altro mondo....., ovviamente non ebbe risposta.

Il giorno dopo era nuovamente davanti al portale, si chiese se avrebbe mai avuto il coraggio di attraversarlo, nel caso fosse davvero una porta per altri mondi, si chiese se conosceva profondamente se stesso, forse sì, forse no, per quanto avesse fatto di tutto, per comprendersi, si considerava un mistero irrisolto.  Non aveva mai conosciuto i suoi genitori,  non aveva avuto neppure la curiosità di sapere chi fossero, non aveva mai desiderato formare una famiglia, sulla terra si era sempre sentito un ospite, aveva buone relazioni con tutti,  infatti non aveva mai litigato veramente con nessuno,  però l'unico interesse reale  nella sua vita, era il suo lavoro, ed ora si aggiungeva questo portale, che lo intrigava talmente tanto, da stargli  davanti in silenzio ad osservarlo per ore, nell'attesa di non si sa cosa.

Questo stato di cose, perdurò per molti giorni, davanti a quella porta di pietra, rifletteva, pensava all'universo, ad altri mondi, alla vita, ad un Dio, comprendeva che aveva vissuto solo per cercare antichità, ed aveva trascurato di apprezzare la bellezza della natura, l'amore, la compassione per gli altri, la sua  stessa anima, che senso avrebbe avuto passare in un altro mondo, senza aver sperimentato i doni più preziosi della vita? Forse era arrivato il momento di farlo, prima che fosse troppo tardi, o forse non era qui su questa terra per questo? 

 Ritornò in albergo, in tempo per cenare e poi andò nella sua camera a dormire.  Durante la notte, fece un sogno strano, il portale si illuminava di una luce azzurra, e diventava evanescente, lui coraggiosamente entrò in quella nebbia azzurra, camminò fino a raggiungere uno strano paese, dove le abitazioni erano legate a degli alberi giganteschi, ruscelli e prati di mille colori, un cielo azzurro e rosa meraviglioso, e tante persone vestite dei più disparati colori, che gli sorridevano e gli andavano incontro per dargli il benvenuto in aramaico....... purtroppo si svegliò improvvisamente e con delusione si rese conto di dove si trovasse veramente.

La mattina seguente, decise di ritornare a Milano, e di riprendere la sua attività, la sua ossessione per quel portale, stava trasformandosi in una malattia mentale, era meglio distaccarsene.

Nei giorni seguenti, fu accontentato, venne chiamato dal museo egiziano, per andare a dirigere degli scavi nel deserto, alla ricerca della tomba di un sacerdote vissuto ai tempi degli antichi egizi.

Salutò i suoi amici e partì per il nuovo incarico, ma fu tutto vano non ricavava più alcuna soddisfazione, dal cercare tombe antiche e anche se riuscì a portare a termine il suo lavoro, lo fece come se fosse un'altra persona. La sua mente ed il suo cuore restavano davanti a quella strana porta di pietra, comprese che il suo destino era altrove.

 Dopo qualche giorno, ritornò nuovamente davanti a quella strana porta di pietra, si accucciò come un povero mendicante alla parete, e si addormentò profondamente, quando si risvegliò era già sera inoltrata, ma non si rialzò,  restò in vigile attesa, in attesa di un segno, di un indizio, di un invito. Quando fu notte, accese la sua torcia, ma non se andò, aveva portato con se una bottiglia di acqua ed un panino, dopo essersi rifocillato, ritornò davanti alla porta e pose le sue mani sulla pietra, sentì una vibrazione fortissima, quasi insopportabile, sotto le sue dita, la parete si illuminò di una luce azzurra e si aprì, un vortice lo catturò, una sensazione orrenda come  di spezzarsi in mille pezzi, poi all'improvviso si ritrovò integro, al cospetto di quel paesaggio bellissimo, quel paese con i suoi abitanti vestiti di mille colori, sorridenti e luminosi, che gli andarono incontro e lo salutarono in aramaico, Luigi si chiese se stava ancora sognando, ma loro lo rassicurarono, dicendogli che stavolta non era un sogno, aveva oltrepassato il portale ed era sopravvissuto, e se avesse voluto sarebbe potuto rimanere con loro, all'inizio avrebbe dovuto abituarsi ad una nuova gravità, a nuove abitudini alimentari, nel loro mondo non esistevano malattie, guerre, sofferenze, solo l'amore per la vita, la gioia di vivere, e la morte era solo un nuovo viaggio per un altro mondo e loro lo sapevano e non la temevano, era una loro scelta. Luigi per la prima volta, fu felice, poi pensò ai suoi amici, come poteva avvertirli di essere riuscito ad oltrepassare il portale, i suoi nuovi compagni di viaggio, lessero nel suo pensiero e gli risposero che lo avrebbero dovuto intuire, se fosse tornato indietro, non sarebbe più potuto tornare nuovamente integro. 

Dieci giorni dopo, gli amici furono avvertiti dalla polizia del paese polacco, che il loro amico, non aveva fatto più ritorno nell'albergo dove pernottava,  aveva lasciato nella sua stanza molti effetti personali, lo avevano cercato invano, non avevano idea dove poterlo trovare.

Gli amici partirono, loro invece sapevano bene  dove andare, conoscevano perfettamente quale fosse la sua ossessione,  davanti al portale, trovarono la sua attrezzatura, una bottiglia di acqua vuota, il suo zaino e null'altro.

La porta di pietra era lì, solida come sempre, si chiesero se ce l'avesse fatta, se l'avesse oltrepassata veramente, in cuor loro speravano tanto di sì, l'intuito li confortò che ciò era veramente accaduto. Ma non ebbero alcuna curiosità, nè desiderio di oltrepassare la soglia, la loro vita era nel loro mondo.

Andarono poi, in albergo a prendere i suoi effetti personali ed a pagare il conto, la denuncia di scomparsa era stata già inoltrata dalla polizia polacca a quella italiana, mai e poi mai però confessarono il luogo dove il loro amico Luigi era scomparso.


martedì 9 novembre 2021

La chiave

 Fuliggine, nebbie, deserto, 

inganni, matrix, abominio, guerre, psicopatici,

bianco e nero, unica matrice.

Il dormiente, sogna paradisi,

ma si trova dentro ad un inferno.


Interroga  il tuo cuore e  saprai,

non immergerti in distrazioni letali,

non ascoltare le voci tonanti,

non credere.


Voci di verità sussurrano,

ma tanti esseri semi-svegli, non sanno quale sia la via,

confusione e indignazione confondono,

rientrare in se stessi è urgente,

sottrarsi altrettanto.


Non siete ciò che vogliono farvi credere,

non siete carne,

siete energie composite,

unite da un'energia divina,

quell'energia infinita,

che è oltre ogni apparenza,

fuori e dentro e Oltre,

Lei è la chiave,

Lei è la verità,

Lei è ciò che terrorizza

la malvagia putredine, 

che affonderà negli abissi del nulla.


Lei è la via,

cercala a tutti i costi,

a modo tuo,

in te, mai in nessun altro.



domenica 7 novembre 2021

Il maestro, ma la pazzia è contagiosa?

 



Lo sappiamo, ormai il maestro non vuole essere più il maestro, lui desidera soltanto, che ogni essere umano si immerga in se stesso.

Tuttavia l'allievo aveva una grande nostalgia del suo maestro, lo cercava ovunque, il suo stesso cuore anelava ad incontrarlo nuovamente, per lenire la sua paura degli eventi.

Passarono molti mesi,  prima di incontrarlo casualmente all'entrata di un cimitero, il mondo era nel caos più assoluto, l'allievo aveva perso un carissimo amico per cause sconosciute, un  ragazzo, che anche il maestro conosceva ed amava. 

Si abbracciarono, il ragazzo pianse tutte le sue lacrime, la morte del suo amico, l'aveva ferito profondamente, il suo cuore si era frantumato, non riusciva a darsi pace, e non vedeva nel mondo che oscurità e dolore, desiderava soltanto sapere se stesse bene, se esistesse ancora da qualche parte, lottava tutti i giorni con la sua ragione, convinta che fosse morto, morto e basta.  

Il maestro cercò di consolarlo,  e gli disse, caro ragazzo mio, sai bene che siamo energia, e come diceva quel grande scienziato che tutti conosciamo, l'energia non si crea e non si distrugge, per cui sicuramente il nostro amico è salvo e vive altrove, lui ti manca lo so, e forse anche tu manchi a lui, ma la separazione non sarà per sempre, l'allievo a quelle parole rispose che certo lo sapeva, ma purtroppo aveva visto l'amico senza vita, e pensava che tutto fosse una grande illusione.

Il maestro continuò: caro ragazzo mio, tutto è illusione, sia la vita che la morte, noi siamo ben altro e veniamo da un Oltre, e ritorneremo là da dove siamo venuti, il tuo cuore è spezzato,  sono triste per il tuo dolore, tuttavia,  solo dopo la frantumazione di tutti i credo che sono in te, potrai incontrare chi sei davvero, i credo sono come una muraglia, ma sgretolandosi, si apre un varco per ritrovare la tua reale  essenza,  il nostro amico ha varcato quella soglia con la morte, e lui ti ha aperto questa grande possibilità, di varcare la soglia in vita. Inviagli tutto il tuo amore, rivestilo della luce del tuo amore, ed il suo ritorno sarà più leggero, questo devi fare, lui ora sta rallentando, la  tua sofferenza lo sta frenando.

L'allievo, rispose indignato ed io dovrei credere a quello che mi stai dicendo? E' paradossale, non dovrei avere più credo, ma tu mi stai insinuando questo tuo credo?

Il maestro tristemente disse : guarda che io lo vedo il nostro amico, e lui è ancora qui, proprio per il tuo grande dolore, non riesce ad andare via, non vuole lasciarti solo, lo stai rallentando, lui ti sta guardando e vorrebbe abbracciarti per consolarti, ma non può farlo, ciò lo fa soffrire enormemente.

L'allievo rispose,  ma cosa dici, stai mentendo, o sei pazzo, come puoi vederlo se è morto? Ed allora perchè io non lo posso vedere? 

Il maestro precisò, è una questione di frequenza e di vista spirituale, lo capisci ora il motivo per cui me ne sono andato, la maggioranza pensa che io sia pazzo, altri addirittura pensano che menta, ma ora prendi la mia mano ragazzo, e guarda meglio, stai vedendo qualcosa?

L'allievo con meravigliosa gioia, vide il suo amico davanti a lui che gli sorrideva, il maestro gli lasciò la mano e non vide più nulla.

La pazzia può essere contagiosa? Lo chiese al suo maestro, ma subito si accorse che  anche lui non c'era più.

venerdì 5 novembre 2021

Gli extraterrestri bambini 4^ parte

 Prima di leggere questa parte, vi invito a legge la prima, la seconda, la terza


Gli abitanti della terra, infatti, non ebbero paura, quando il cielo di tutto il mondo, fu immerso da luci multicolori, attraversato da astronavi enormi, dischi volanti, dalle più disparate forme, non ebbero paura, neppure quando queste atterrarono in diverse aeree geografiche, ed i loro occupanti si rivelarono non solo umanoidi, ma anche con forme strane ed inconsuete, anzi li salutarono e li accolsero con una certa prudenza, ma anche con tanta gioia.

Nel frattempo gli extraterrestri bambini, Karill e gli altri, si incontrarono con i rappresentanti di civiltà della galassia e anche di galassie molto lontane, dopo cordiali presentazioni e ringraziamenti, decisero di riunirsi sulla gigantesca astronave di Karill.

La gigantesca sala riunioni di forma circolare, con all'interno le più differenti civiltà dell' universo, rappresentava uno spettacolo fantastico,  la terra, nonostante fosse solo un piccolo pianeta immerso nell'immensità, era al centro dell'attenzione di tutti, Leonard insieme agli altri, decise, che i terrestri dovevano essere partecipi in tempo reale,  grazie alla trasmissione in mondovisione.

Fu Karill, a mostrare le analisi, i dati sull' energia aliena riscontrata nel sole, e sul comportamento anomalo dello stesso, subito intervennero due rappresentanti delle civiltà di Andromeda, che ipotizzarono che quella energia sconosciuta,  era comunque vita proveniente non si sa come, da un altro universo confinante, e che per sopravvivere, non sapendo come ritornare nel proprio universo,  si  insidiava in una  stella,  e si nutriva di alcuni suoi elementi, fino a creare anomalie e distruzione del sistema ospitante, dopo averlo distrutto ne avrebbe cercato un altro. Leonard, prese la parola e raccontò ciò che era  accaduto al pianeta dei suoi avi, analogamente a ciò che stava accadendo sulla terra, è evidente che dobbiamo riportare questa forma di vita nel suo universo, ma il come era tutto da scoprire.

Decisero quindi, che dovevano stabilire un contatto con questa forma di vita,  per comprendere come ricondurla nel suo universo.

L'unione crea non solo forza, ma creatività e con le varie conoscenze, cercarono di stabilire questo contatto,  Karill, purtroppo conosceva la  sua pericolosità e la espose agli altri.  Decisero quindi di provare a comunicare con lei  in varie modalità, con lingue, codici, codici binari, frequenze, immagini, simboli,  in realtà, non reagì in modo distruttivo con gli strumenti inviati, forse aveva compreso che stavano solo cercando di capire come aiutarla?  

Questo continuo tentativo di dialogo (chiamiamolo così), non sortì grande effetto per quasi due settimane, fu alla fine della seconda, che con  la rappresentazione di un universo confinante, reagì con un'emanazione di un raggio blu  non distruttivo, dal quale si formò un universo sconosciuto, situato ai confini di un lontano buco nero, nel nostro stesso universo, la mappa era di una precisione assoluta, gli esperti  compresero esattamente la localizzazione del buco nero, ora dovevano solo trovare il modo di trasportarla in quel luogo, ma come? Intervenne Karill, lui aveva condotto con le sue gigantesche navi, dei soli artificiali. attraverso uno di questi, potevano trasportarla nei pressi del buco nero e lasciarla andare. Trasportarono presso la stella,  il sole artificiale e con grande sorpresa, una specie di gigantesca  medusa di color  rosso rubino, uscì dalla nostra stella ed entrò  nel sole artificiale perfettamente funzionante, questo  poi fu trasportato con grande cautela, ma nello stesso tempo ad una velocità inaudita, verso la locazione del buco nero sulla mappa. Per  questa operazione occorsero due mesi,  quando giunsero a destinazione, rimasero ad una distanza prudenziale dallo stesso, la spettacolare medusa, uscendo dal sole artificiale, si accese di mille colori arcobaleno e si diresse verso il buco nero, poi lasciò dietro di se una scia infuocata.

Dopo l'incredibile salvataggio, sulla terra era già da tempo,  finalmente tutto tornato nella normalità, il sole era di nuovo  amico meraviglioso, gli umani erano felici e stavano festeggiando insieme con i visitatori che circolavano normalmente sulla terra.

Leonard, gli scienziati, Karill e tutti coloro che si erano uniti nel salvataggio erano molto gioiosi, vi erano però rappresentanti di più galassie, che prima di andarsene volevano trovare gli alieni che si erano nascosti sulla terra, per condurli su un pianeta prigione, dove avrebbero dovuto scontare la giusta pena, per i loro crimini verso l'umanità e non solo. Con grande soddisfazione Leonard, lasciò loro campo libero, dopo una settimana, se ne andarono tutti, e si portarono via questi criminali.

Restò solo Karill, che invitò Leonard ed i suoi fratelli ad andare con lui, Leonard lo abbracciò,  e rispose  che sulla terra avevano ancora bisogno di loro, le ferite inferte, avevano lasciato molti mali da curare, l'umanità aveva ancora necessità di  grande appoggio, inoltre la terra era per loro una seconda patria.

Karill, annuì, comprese l'amico, ma volle lasciare un dono immenso, una delle sue gigantesche astronavi, con tutte le istruzioni per costruirne un'altra ed ovviamente istruzioni precise per l'uso dell'energia quantica.

Karill continuò : Se vorrete venirmi a trovare, con questa astronave  sarà facile, le coordinate sono già programmate, ovviamente l'invito è esteso anche a tutti gli amici umani che desiderano vivere un'avventura meravigliosa e stravagante.

Dopo un buona fortuna amici miei,  anche Karill con i suoi,  se ne andò,  ma non sarebbe stato un addio per sempre, c'erano ancora cose importanti di cui parlare, da affrontare, cose in sospeso, non dette.


Bene questa solo per ora è la fine, mi scuso in anticipo per tutte le imperfezioni che troverete.