Essere qui? Essere qui come? Infinito, eterno, illimitato,
ma anche finito, limitato e mortale.
Non dobbiamo troppo meravigliarci di tutti i paradossi e le
contraddizioni esistenti, la convivenza di opposte energie,
o dimensioni è sempre difficile e complicata.
Tuttavia parliamoci chiaro, fino ad oggi la più forte è quella
limitata, determinata, ed è evidenziata dal fatto, che
nessuno sopravvive oltre un certo numero di anni, la vita
è in continuo aggiornamento, tuttavia nei geni vincono
sempre le stesse informazioni, malattia e morte.
Ma non dobbiamo dimenticare che i veri limiti, sono
presenti nella nostra mente, crediamo ad occhi chiusi
a favole e antiche scritture, e non riusciamo a scorgere
la vera essenza delle cose.
Il nostro stesso corpo è un concentrato di finito ed
infinito, altro che contenitore, il lavoro che svolge
per farci vivere, è incredibile, straordinario e ce ne
accorgiamo solo quando qualcosa va storto, e
se va storto generalmente è sempre colpa del nostro
modo di vivere, nutrirci e curarci.
Ormai tutti sanno, che ciò che appare fisico è
energia, e come diceva il compianto scienziato
l'energia non si crea e non si distrugge, ma si
trasforma...........
Dunque, quale potrebbe essere il nostro compito
qui, in questo mondo?
Unire, creare una vera comunione tra finito ed infinito,
un ponte indissolubile, è un parto che fino ad oggi
è stato tanto doloroso, la sofferenza di tante creature
su questo pianeta è troppo devastante, mancano
aggiornamenti ed informazioni vitali, per permettere
che questa fusione sia armonica e meravigliosa.
Il compito era ed è, di chi ha vissuto e vive qui, su
questo pianeta (forse anche su altri), più o meno
consapevolmente.
Già il compito è proprio di tutti, ma cosa dobbiamo fare?
Vivere, vivere ciò che veramente sentiamo, senza
avere paura di conoscerci profondamente.