" Vittorio, e dai, sbrigati, il viaggio da Milano per Roma
è piuttosto lungo, e poi non sappiamo esattamente dove
sia ubicata, quella villa che dobbiamo esplorare" .
Vittorio dal canto suo, quella mattina avrebbe preferito
dormire,   ma conosceva bene quel rompiballe di Alessio,
meraviglioso ragazzo, anche se permaloso alla ennesima 
potenza,  per cui rassegnato rispose,  " abbi pazienza, lo sai
che devo preparare tutta la attrezzatura".
Comunque alle sette erano già in viaggio,  Alessio era un 
ottimo autista, per cui lui dormì tranquillamente.
Giunsero a Roma che era quasi mezzogiorno,  comprarono
qualcosa da mangiare e un paio di bottiglie d'acqua, dopo
lo spuntino,  Alessio guidò verso la località dove si 
trovava questa bella villa, antica,  ormai abbandonata da 
almeno trenta anni,  secondo ciò che era stato loro riferito 
da alcuni amici esploratori,  sembrava non facile da trovare,
era nascosta molto bene da una fitta vegetazione.
In effetti questa villa,  era davvero nascosta bene, Vittorio,
che si era assunto il ruolo di navigatore disse : " Alessio,
rallenta, penso di averla individuata, dobbiamo lasciare
l'auto sulla strada, prendere tutta la attrezzatura,  e  
percorrere a piedi quel sentiero".
Così fecero,  tuttavia la vegetazione era talmente fitta,  che
 aveva persino bloccato il grande cancello d'entrata,  per cui 
furono costretti a fare un giro molto più  lungo,  per entrare.
La villa era magnifica, immensa,  lo stile era a castello,
 incuteva tanta soggezione,  quanto poteva valere una 
costruzione del genere, chi l'aveva abbandonata e perchè?
Vittorio si avvicinò con cautela al bellissimo portone,
purtroppo chiuso,  girarono intorno alla villa, riuscirono 
ad entrare grazie ad una finestra al pian terreno  che era 
stata rotta da vandali od altri esploratori?  
Si ritrovarono in un grande salone, arredato con bellissimi
mobili antichi,  il lampadario era straordinario,  di Cristallo,
immenso, il caminetto enorme,  poltrone di velluto  rosso,
carta da parati dorata,  non era possibile che fosse stata
abbandonata da trenta anni,  non vi era tantissima polvere,
certo qualche ragnatela,  ma era tutto in ordine,  mentre 
Vittorio estasiato  riprendeva  il tutto con la sua cinepresa,
Alessio controllava le stanze adiacenti,  e poi  salirono 
il portentoso scalone,  per andare alle camere,  del primo
piano,  incredibilmente belle,  che conservavano negli 
armadi  tutto, proprio tutto, come se gli abitanti di quella
casa, non se ne fossero mai andati.
Alessio,  meravigliato,  chiamò al cellulare  il suo amico 
Luca,  un esploratore molto esperto, che gli aveva segnalato
quella costruzione  e lo aggiornò  sulla situazione,  gli 
chiese  se gli abitanti  di quella splendida villa,  fossero
morti o cosa altro,  Luca non aveva informazioni precise
sulla storia della villa e dei suoi abitanti, sapeva che per
ragioni ignote,  erano spariti, e l'avevano abbandonata.
Dopo aver ripreso  ogni singola stanza,  entrambi erano
estasiati, la bellezza di quella magione  era incredibile,
persino la soffitta era ragguardevole,  ormai mancava
solo la visita ai sotterranei,  alle cantine,  Alessio  aveva
sempre paura di  visitare gli scantinati,  per cui  Vittorio
lo precedette.  
Le scale  erano tante e parecchio scoscese,  l'odore non
era per nulla gradevole,   pensarono a qualche animale
in decomposizione,  raggiunsero  la cantina,  dove
si trovavano  tantissime bottiglie di vino, ancora intatte
e di vecchia data,  poi si resero  conto che dietro ad
una botte,  vi era una porta blindata con un enorme mazzo 
di chiavi nella serratura,  Alessio e Vittorio, si guardarono
stupefatti,  la curiosità  era tanta e aprirono, era stata data
una doppia mandata.
Raccapricciante, trovarono  quattro poveri  scheletri  umani
distesi davanti a quella porta, i due amici, seppero solo in 
seguito  che stavano costruendo una specie di rifugio 
antisismico ed antiatomico,  una cosa era certa, quella  
famiglia composta da marito e moglie e due figli 
era stata volutamente rinchiusa in quel rifugio,
un omicidio bello e buono.
  La famiglia  non era italiana,  ma francese, non 
avevano amici o familiari in Italia,  ed i parenti  che
che vivevano in Francia, non sapevano che fossero, 
in Italia, e possedessero quella villa.
La polizia interrogò l'allora responsabile ormai anziano 
e pensionato dell'impresa costruttrice,  che si ricordò
della famiglia francese,  i lavori erano ormai quasi
terminati,  dovevano solo effettuare delle migliorie,
inoltre il capofamiglia  aveva saldato quasi interamente
l'importo dovuto,  per cui  quando il loro telefono 
suonò a vuoto, pensarono che la famiglia fosse
tornata in Francia.
Gli esploratori stavolta furono gli agenti di polizia,
che cercarono eventuali indizi,  in effetti  trovarono
una cassaforte nascosta  dietro un quadro, scassinata
il portagioielli vuoto,  e sicuramente erano stati rubati
alcuni quadri,  di cui restava la classica impronta.
Dunque i ladri avevano condotto  la famiglia in quel
rifugio,  e li aveva rinchiusi,  ma come potevano sapere
della sua esistenza?  Ladri ed assassini crudelissimi,
ma come erano entrati?, la villa aveva un sistema di 
sicurezza di tutto rispetto, per quei tempi,  per  cui
era chiaro che era stato disattivato dai proprietari,
conoscevano  questi delinquenti.
Vittorio e  Alessio, si chiesero  come mai
gli altri esploratori  non se ne fossero accorti,
possibile che non  avessero  visitato  gli 
scantinati?  E  come la polizia avrebbe potuto
risolvere un delitto vecchio di trenta anni.
Purtroppo, la macabra scoperta,  non permise loro, di 
pubblicare video,  più  che giusto, quella famiglia
era stata uccisa senza pietà,  erano molto dispiaciuti 
 la tristezza  li accompagnò per diverso tempo.
La svolta per quanto banale,  giunse quasi 
inaspettata,  il  ladro  era  un giovane operaio
dipendente della impresa costruttrice,  che aveva
acquisito la massima fiducia della famiglia e poteva
entrare indisturbato,  fu un gioco da ragazzi per lui
farli entrare nel rifugio e poi portare via dalla villa
gioielli, denaro, quadri per un enorme valore,  la
avidità prevalse  sulla compassione,  non poteva
liberarli,  l'avrebbero denunciato.
Lo individuarono  proprio perchè  grazie ad una visura
Inps,  era  l'unico dipendente che dopo pochi giorni dai
lavori effettuati presso quella villa, si era licenziato.
Attualmente  era un pasciuto  signorotto  di quasi sessanta
anni, sposato con figli ormai grandi,  e molto benestante.
Non fu  facile farlo confessare,  non aveva lasciato indizi
tuttavia, il sistema di sicurezza l'aveva fotografato più volte,
quando era entrato nella villa,  l'ultimo era stato lui,  e poi
più  nulla.  Nessuno mai  più  l'aveva riattivato,  lui era 
stato l'ultimo ospite della villa e questa era la massima 
prova.
Dopo trenta anni,  giustizia  fu fatta,  Alessio e Vittorio
furono intervistati,  e finalmente poterono parlare,  
liberamente del loro intervento,  ma che tristezza....
decisero di non esplorare  mai più,  avevano già dato.
Questa storia è totalmente inventata, per  cui ogni 
riferimento a cose e persone è  puramente casuale.
 
