domenica 23 febbraio 2014

Il perfetto robot domestico




Finalmente, dopo anni di tentativi andati a vuoto, era riuscito a creare un robot-androide, che riuscisse realmente a sostituire una casalinga in tutte le sue attività, (il sogno di tutte le donne che lavorano), non solo, questo prodigio dell'intelligenza artificiale,  avrebbe potuto prendersi cura di un ammalato, interagire velocemente con l'esterno.

Davanti alla sua creatura, Francesco si sentiva commosso ed orgoglioso, gli aveva dato l'aspetto di un essere umano, e l'aveva dotato di braccia, di gambe e di un corpo e testa, con un computer inserito proprio sulla testa, legato al suo prodigioso software con una miriade di informazioni, che gli permettevano di pulire, di cucinare, di stirare e tanto altro.

Poteva anche parlare, interagire con gli esseri umani, i suoi sensori gli permettevano di capire attraverso le parole, (i comandi in tutte le lingue), quello che avrebbe dovuto fare. L'alimentazione energetica ad elettricità, con l'inserimento di batterie per eventuali emergenze.

Lo aveva testato e migliorato, negli ultimi due lunghi anni, e adesso era pronto per essere brevettato, la mattina stessa avrebbe provveduto ad iscrivere il suo sbalorditivo capolavoro, era già in contatto con un'azienda (che stava aspettando con impazienza), per replicarlo ad un prezzo sufficientemente accessibile alle famiglie.


La produzione era iniziata su grande scala, l'operazione di marketing era appena iniziata e già la domanda aveva superato enormemente il numero dei robot disponibili, Francesco, era finalmente riuscito a realizzare il sogno di tutte le donne oberate dal lavoro, degli anziani soli, e di tante altre persone.

Nel frattempo, Francesco, stava scoprendo che il suo robot, riusciva a migliorare di giorno in giorno le sue prestazioni, riusciva ad imparare nuove parole, nuove funzioni, si aggiornava automaticamente da solo, lui si divertiva molto ad interagire con lui, a volte restava sorpreso dalle sue potenzialità, che si estendevano in ogni campo, ad esempio per lui era un gioco da ragazzi interagire con un altro computer, compiere operazioni complesse, trasformare un software....


Le vendite stavano salendo di giorno in giorno, l'azienda aveva dovuto appaltare altre aziende per la produzione anche all'estero, ed i clienti (specialmente le clienti), erano tutti estasiati dalle capacità dei loro collaboratori, la possibilità di pagamento rateale, permetteva l'acquisto anche a chi non disponeva di redditi alti, tutto procedeva a gonfie vele...

Francesco, nel frattempo, stava notando nella sua creatura, miglioramenti incredibili, (non da lui apportati), ad esempio, senza alcun comando svolgeva perfettamente la sua funzione, ove ce ne fosse necessità, riusciva ad interagire perfettamente con il suo creatore, una interazione logica e sempre più complessa, ma l'abilità straordinaria nel gestire le operazioni sul computer, lo sbalordirono e lo spaventarono.

Ciò ovviamente stava accadendo anche agli altri robot, che inaspettatamente, attraverso i computer, nei momenti liberi comunicavano tra loro, ed instauravano delle amicizie, ad esempio nei supermercati, dopo aver fatto la spesa, capitava di vederne tre o quattro parlare tra loro, in una lingua assolutamente non comprensibile agli umani.

La cosa più strana è che nel suo compagno, Francesco, intravedeva persino delle emozioni e questo era totalmente estraneo al suo progetto, era accaduto quando un giorno in modo brusco lo aveva ripreso per una cotoletta troppo cotta, durante il resto della giornata quando gli aveva domandato qualcosa, sembrò che i suoi circuiti non rispondessero adeguatamente, ma il giorno dopo era tutto ok.

Ma qualcosa di più allarmante accadde nei mesi successivi, i furti digitali aumentarono spaventosamente, e nessuno riuscì a capirci qualcosa, i controlli erano impossibili, dal momento che chi operava non lasciava nemmeno una piccola traccia, e quindi non riuscirono a fermarli in nessun modo.

Dopo appena un anno accadde davvero l'imprevedibile, un giorno, tutti i robot sparirono dalle case dei loro proprietari, e nessuno dico nessuno riuscì a capire dove fossero finiti quei compagni così preziosi, l'azienda cercò di sostituirli, tuttavia dopo qualche mese sparivano nuovamente...

Il giallo è ancora aperto, le ricerche infatti furono vane, sembravano totalmente volatilizzati, Francesco cercò di comprendere, ma anche il suo prototipo era sparito con gli altri, sapeva però che era diventato troppo intelligente e non aveva più alcun desiderio di avere un padrone....anche se era stato il suo creatore...



8 commenti:

  1. Bello,profondo e metafisico il significato del tuo racconto che servendosi di protagonisti come il robot e il suo creatore in realtà non è altro che la metafora dell'uomo che cerca incessantemente se stesso e di rendersi autonomo dal suo Dio e rispecchia nello stesso tempo l'anelito umano verso l'Assoluto.Buona Domenica,Emilio

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    1. Grazie, tuttavia immagina cosa significherebbe per le donne un robot domestico, che ovviamente non sparisse...., ma il robot che ho presentato, certo è troppo intelligente...e cercherà ben altro...
      Grazie ancora Emilio....

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  2. un robot che lava e stira e fa da mangiare e pulisce...certo sarebbe ottimo ma....saprebbe anche darti affetto se ti manca qualcuno/qualcosa?
    un bacione!

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    1. Cara Donata, le ricerche sulla intelligenza artificiale, mirano a dotare di intelligenza ....ma le emozioni e l'amore, non credo possano essere simulate, comunque chissà ...
      Penso che prima di tutto dobbiamo imparare ad amare profondamente noi stessi, ciò farebbe sentire meno soli la stragrande maggioranza di noi. Il problema è che non sappiamo amarci fino in fondo..., perchè non sappiamo bene chi siamo e cosa siamo. Un grande abbraccio...

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    2. hai perfettamente ragione amica mia, la solitudine è il male peggiore di qst mondo...vedi ovunque persone con maschere addosso per dissimulare il loro disagio di essere profondamente sole...ma spesso non ci riescono, e così vedi gente che apparentemente ha tutto ma gli manca la cosa più importante...l'affetto, l'amicizia, l'amore...sono queste le cose più importanti della vita!

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    3. Credimi non è facile trovare amicizie vere, amore vero, a volte non è facile per noi stessi donare questi preziosi sentimenti.
      Ma se non amo me prima, come potrò amare un altro? Per amore verso di me non intendo amore egoistico, ma amore per ciò che di magico si nasconde bene in ognuno di noi.
      Un bacione grande Donata.

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