domenica 28 aprile 2013

L'assassino insospettabile prima parte




Quando uno scrittore del genere horror decide di scrivere un libro, dove troverà le sue fonti di ispirazione? Forse da una realtà esterna che in fondo non è mai priva di suggerimenti, o invece nell'abisso delle proprie paure, dove si trovano tutti i suoi incubi irrisolti: la morte e le distruttive  trasformazioni che apporta alla misteriosa materia che ci compone, alle deviazioni, alle psicosi, alle schizofrenie occultate sapientemente da tanti esseri umani...o santo cielo! quante fonti di ispirazioni...

Forse è vero che uno scrittore del genere horror, scrivendo la sua opera, riesca a liberarsi dal suo carico di incubi, e magari questo gli eviterà un carico maggiore di sofferenze e addirittura di compiere azioni terribili....

E se accadesse al contrario che uno scrittore fosse anche un potenziale serial killer ? Anzi un serial killer vero, ma insospettabile, adorabile, gentile ed amabile? Qualcuno che pur uccidendo, sa sempre come farla franca?

Un assassino che conosca talmente bene la psicologia umana, da non aver alcun problema a mascherarsi adeguatamente agli occhi di tutti o quasi tutti, perché esistono esseri che captano la vera natura di un assassino, percepiscono il male anche se ben occultato, lo percepiscono così bene  tanto da provare brividi e senso di svenimento, quando se lo trovano casualmente accanto........è di questo essere particolare, che l'assassino ha un timore profondo, è l'unico che può smascherarlo, per lui è un pericoloso avversario da abbattere al più presto, per continuare a gioire della sofferenza delle sue vittime, unico scopo e piacere della sua vita.

Il mio racconto L'assassino insospettabile

Una vita apparentemente tranquilla quella di Loris Delloro, sposato con la sua adorata Lara, e scrittore affermato di libri horror.
Un uomo vicino ai quarant'anni, alto, di bell'aspetto, educato, misurato, mai arrabbiato, sempre affabile e gentile con tutti, questa è la descrizione almeno quella superficiale di Loris Delloro.

In realtà questa è solo la facciata, perché quell'uomo così amabile, è un assassino, che ha ucciso almeno dieci persone: 6 donne e 4 uomini, e lo ha fatto in modo impeccabile, senza lasciare mai nessuna traccia, tanto che ci sono dieci persone indagate e di esse almeno tre già condannate, che stanno pagando al posto suo...

Voi adesso vorrete sapere come posso saperlo? Qui viene il difficile, sono dotato di poteri psichici, e ho visto uccidere queste persone da questo individuo .. ma purtroppo solo nella mia mente. Ho cercato di avvertire le forze della polizia, ma hanno scambiato il mio avvertimento, per un messaggio proveniente da un malato di mente; suvvia il famoso ed amabile scrittore un assassino seriale?, nessuno mi ha creduto, e lui continuerà ad uccidere ed a produrre i suoi libri di successo.

Non uccide mai nello stesso luogo, e non vi sono quasi mai delle affinità tra le vittime, né di età, né di aspetto, né di sesso, non esistono collegamenti, non uccide quasi mai nello stesso modo, a volte ha fatto sparire i corpi delle vittime, che sono stati successivamente ritrovati, ma non sempre, in più occasioni li ha lasciati proprio nella loro casa, sotto gli occhi di tutti....o nelle vicinanze.

Non è minimamente sospettabile, lui arriva e sparisce si confonde tra la gente, ama anche travestirsi, infonde fiducia nelle sue vittime spesso casuali, lui ha solo bisogno di uccidere .....e lo fa senza alcun rimorso, senza movente, senza pietà e non ha mai con sé il suo cellulare, utilizza i mezzi pubblici, sa travestirsi in modo impeccabile, e dispone di un piccolo cottage fuori della sua città, di cui neppure la moglie è a conoscenza....

E poi uccide solo una volta all'anno, al massimo due, per cui la sua assenza non desta alcun sospetto in coloro che gli stanno accanto.

E' un assassino che non potrà mai essere scoperto, ho iniziato ad inviargli, almeno per disturbarlo, dei messaggi anonimi di avvertimento, dove ribadisco che io so che è un criminale, mi sta freneticamente cercando, sa che costituisco un grande pericolo, ma ovviamente non ha informato la polizia su questi messaggi...."Ho informato la polizia sull'esistenza di quel cottage, ma nessuno se ne è occupato, pensano che sia un mitomane...anche se svelassi la mia identità, sarebbe la stessa cosa, ed allora sì che sarei veramente in pericolo, ma tutti questi assurdi omicidi, me li sento addosso, sogno spesso le vittime che mi incitano a fermarlo, a smascherarlo, per liberare i loro cari da tutte le accuse infamanti. Ma ho paura, una paura fottuta che mi possa scoprire, perché io lo conosco bene, ed anche lui conosce bene me,  sono il suo infaticabile assistente da quando ha iniziato la sua carriera, insomma è proprio lui che paga il mio stipendio, ma quando gli sto accanto mi sento malissimo, spesso ho dei capogiri, un profondo senso di nausea, vorrei fuggire, ma non posso farlo; la donna che ha sposato è mia sorella, che non sospetta minimamente quale sia la natura di suo marito, e lo ama tanto".

Forse anche voi dubiterete di me, penserete che sia pazzo, che ciò che ho visto siano solo fantasie, vi assicuro di no, purtroppo è come se vi fosse una telecamera nel mio cervello, che registra tutto ciò che sta accadendo nel momento in cui lui uccide, è qualcosa di insopportabile per me, se accadrà ancora, allora sì che impazzirò...

E' quasi passato un anno dall'ultima volta che ha ucciso, temo che presto accadrà nuovamente.....

Fine prima parte

Ovviamente ogni riferimento è puramente casuale.

4 commenti:

  1. Daniela,con questo bel racconto hai riportato alla mia memoria le oscure e nebbiose atmosfere delle famose pellicole cinematografiche di un mito del cinema a sfondo psicologico e cioe'di Alfred Hitchok, che riusciva con la sua bravura di narratore a creare nello spettatore dei suoi film uno stato di forte coinvolgimento emozionale che trovava la sua valvola di sfogo solo nel finale quasi sempre imprevedibile.Complimenti Sinceri e ti chiedo scusa se mi ripeto ma per me dentro di te esiste la stoffa e la capacita' naturale della scrittrice nata.Emilio

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    1. Grazie Emilio, ma prima di farmi i complimenti dovrò portare a termine questo racconto....spero nella seconda parte, che sarà quella più impegnativa e difficile..., ti ringrazio perché tu ritieni che io abbia la stoffa della scrittrice, ma in realtà io non credo che scriverei mai un libro...ed il mio stile dovrebbe assai migliorare
      Scrivo perché mi piace, se mi obbligassero, non uscirebbe una riga, credimi.....tu sei troppo buono Emilio, non viziarmi (Alfred Hitchok era un vero genio e maestro...)
      Un caro saluto
      Angie

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  2. Ti sto leggendo, adesso mi vado a leggere la seconda parte
    Il racconto promette bene... Brava

    Un abbraccio
    Senty

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