mercoledì 27 novembre 2013

L'eternità e la morte





Quando trovo un articolo così, la tentazione è più forte di me, desidero  subito condividerlo e vi assicuro che vale la pena leggerlo clicca qui

Non dobbiamo dimenticare, che la nostra mente (la entità del cervello),  è abituata alle fasi che impongono un inizio ed una fine, non è affatto addestrata per riconoscere l'infinito, tanto che per lei la morte è un evento naturale, che non possiamo evitare, anche se non sappiamo accettarla fino in fondo.

Lei, la morte appartiene ad una legge naturale, di cui questo pianeta - ha estrema necessità ...

Eppure noi proveniamo da molto lontano,  i nostri codici genetici, non smentiscono affatto questa possibilità, e vi è una parte profonda di noi che non sa gestirla, non sa accettare la propria, ma neppure quella di persone molto amate, se fosse così naturale, penso sarebbe molto più semplice, invece non lo è affatto, proprio per nulla.

Accettiamo volentieri la vita, ma non lei....che attende al capolinea, quando meno te lo aspetti....

Ma se volessimo auspicare, per poi raggiungere una immortalità in questa dimensione, penso che i guai sarebbero ben peggiori, perché qui nulla è eterno, neppure l'universo ed allora?

Difficile risolvere una questione così spinosa, anche con eventuali elisir di immortalità, penso che una saggia risposta sia ben occultata nel nostro essere, penso che sia sua la scelta di attraversarla, oppure no, e fino ad oggi l'Essere ha deciso quasi sempre di non sottrarsi ad essa, umilmente pur essendo Eterno,  ha accettato le leggi qui presenti...

Nulla dipende dalla nostra mente (entità elaborata dal cervello), lei è solo uno strumento transitorio locale, che ci consente di interagire qui...

L'Essere sa superare anche le barriere della morte, sa trasformare qualsiasi cosa, quando e se lo vuole...

Purtroppo, l'uomo distratto difficilmente ha contatti profondi con il proprio Essere sconosciuto....e spesso negato, anzi proprio crede che non esista.

L'Eternità appartiene a Lui, e invece la morte a noi....che spesso pensiamo che la nostra mente  e la nostra intelligenza sia tutta la nostra ricchezza...

La famosa dualità mai risolta...che ci divide in due....
Purtroppo non serviranno parole, magie, o tecnologie...tantomeno i nostri desideri e la nostra buona volontà, paradossalmente abbiamo già in noi ciò che ci serve, ma lo disconosciamo, certi che non esista, e se il nostro cervello si convince di qualcosa è assai arduo fargli cambiare idea. Eleggiamo lui come filo conduttore della vita, ogni movimento, azione e pensiero è in circolazione nei suoi circuiti.

Dovrebbe essere esattamente il contrario, lui dovrebbe essere lo strumento e noi la guida, ma  riflettendo bene chi comanda gli organi del nostro corpo magistralmente?, non certo noi, ma lui, sempre lui il suo potere è totale, il nostro cervello conserva la nostra memoria, i nostri ricordi di vita vissuta, ma è sempre lui il gestore, al quale dobbiamo accedere per ricordare.

Nonostante le sue strabilianti capacità, alle quali non potremmo rinunciare mai, nonostante sia qualcosa di portentoso, tanto che sappiamo tutti che  il suo funzionamento è ancora un mistero per la scienza, "lui non è l'Essere". 

Dunque è naturale seguirlo, ma è l'Essere che lo ha creato, è l'Essere che conosce i segreti della vita, ed è ancora l'Essere, che ha limitato il suo potere, che potrebbe diventare anche pericoloso, fino al momento che non ristabiliremo le priorità....

Immaginiamo un computer miracoloso, che sappia svolgere miriadi di cose, che alla fine si convince di essere lui e solo lui il padrone....

Anche lui è in corsa per approfondire le sue conoscenze, è avido di sapere, mai sazio, ma certi segreti non sono facili da reperire, anche lui non vuole morire...

Quando invece lui, riesce a capire di non essere il padrone, ma solo un umile strumento, creato da Qualcosa di molto superiore, e di conseguenza elaboriamo la verità anche noi esseri umani, ecco che una grande porta si aprirà, e si ristabilirà il contatto con la Fonte infinita.....

Certi circuiti chiusi, si riattiveranno e diventerà lo strumento che ci accompagnerà nella conoscenza ....

Un atto di profonda consapevole umiltà...., sapremo che oltre noi vi è molto di più, ed il nostro viaggio vero inizierà....

La morte poi potrà disperdere anche gli elementi del nostro corpo, ma non quel contatto ristabilito, che si trasformerà in un invisibile ponte tra questa dimensione ad altre....sempre  più infinite....

Un piccolo atto di fede, nel buio più assoluto, che potrà rischiarare il nostro cammino.....

2 commenti:

  1. Daniela,premesso che tu conosci benissimo il mio pensiero sull'argomento in questione al punto da dedicarmi un tuo articolo sempre sullo stessa tema,questa volta andando per un breve attimo al di là delle barriere del tempo e dello spazio,voglio far confluire questo mio pensiero con quello di un grande poeta romantico inglese dell'Ottocento che rispose a una domanda postagli da un giornalista della sua epoca sull'eternità e sulla morte con i seguenti versi poetici-----Nella morte senza aurora ogni essere si chiude ma le stelle immortali brillano ancora.P.B.Shelley.Sempre vicino al tuo blog.Emilio

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