martedì 8 marzo 2016

AUROBINDO E LA MER

"La Madre ed io siamo Uno in due corpi".


Il valore di un uomo non dipende da ciò ch'egli apprende, né dalla sua posizione o fama, né da ciò che fa, ma da ciò che egli è e diviene interiormente"

Dedicato ad una mia carissima amica che non incontro da molto tempo, ma che vive nel mio cuore.
A Silvana

Il mio primo post pubblicato in autonomia parla di due figure forse non molto conosciute nel campo della ricerca intrinseca, per me due pionieri, brevemente la loro storia:

Ricevuta in Inghilterra una completa educazione occidentale, Sri Aurobindo (Calcutta, 1872 - Pondicherry 1950), rientra in India poco più che ventenne ed assimila in breve tempo tutto il patrimonio culturale e spirituale del suo paese di cui divenne uno dei capi più attivi ed ispirati nella lotta per l'indipendenza dall'impero britannico.
Ritiratosi dalla politica per immergersi, a Pondicherry, nelle sue rivoluzionarie esperienze spirituali, incontra Mirra Alfassa che chiamerà Mère, poiché in essa vide la manifestazione diretta dell'Energia Divina creatrice che in India è detta " La Madre ".
Dopo il 24 novembre del 1926 Sri Aurobindo si ritira completamente dal mondo, ma resterà più che mai in contatto con le forze mondiali in gioco e lavorerà per tracciare il cammino che l'umanità dovrà compiere per avanzare verso la trasformazione che Lui definirà supermentale. Manterrà il contatto con i discepoli in forma epistolare scrivendo più di duemila lettere e lascerà alla Madre l'incarico organizzativo e materiale dell'Ashram, la comunità che si era formata attorno a lui.
Sri Aurobindo non ebbe mai l’intenzione di fondare religioni o sistemi filosofici, piuttosto fu sua intenzione  fornire a chiunque ne avesse interesse una trattazione delle proprie esperienze, realizzazioni interiori e spirituali, ottenute attraverso metodi di conoscenza che egli definiva sovrarazionali, con un linguaggio per il nostro intelletto il più possibile comprensibile.
Lo scopo delle sue opere è quindi quello di ispirare il lettore a cercare questa conoscenza in prima persona, superando la propria mente dopo averla convinta al silenzio.
Questi metodi di conoscenza sovrarazionale vennero plasticamente inquadrati e fatti metodo che Sri Aurobindo definì Purna yoga, uno yoga completo, integrale e omnicompresivo.
La visione personale di Sri Aurobindo parla di un’evoluzione in atto nel mondo, un mondo i cui fenomeni sono la parte più esteriore della Realtà che è ben più vasta di quello che le nostre capacità sensoriali possono percepire.

Un mondo in cui spirito e materia sono una sola cosa, in cui tutto è Uno e l’umanità non è che una tappa nel cammino dell’evoluzione globale, e le storie degli individui stadi di questa più grande evoluzione d’insieme della collettività.
Molte scuole di ricerca interiore hanno di frequente considerato il mondo alla stregua di una vana illusione, maya, e trovata l’unica salvezza da tale inganno nel ritiro dell’essere umano dal gioco delle forme esteriori e della personalità di superficie, mediante un tuffo beatifico in un inconoscibile nirvana o nulla, al di là di tempo, spazio e mente.
Secondo Sri Aurobindo, questo raggiungimento non è la fine del percorso, sarà piuttosto il propedeutico inizio di un cammino spirituale superiore.

Scuola di pensiero o no, entrambi camminarono insieme in una strada di ricerca.
Mi parlò di loro una mia cara amica dedita all’introspezione ed alla spiritualità, una vita la sua cosparsa di profonde sofferenze e distacchi laceranti, trovò una sua forza per oltrepassare il tutto.
E’ bene ricordare non soltanto i ricercatori divenuti famosi, ma anche le persone che la vita pone sul nostro cammino, quelle persone che lasciano un segno profondo ed indelebile nella nostra anima, esempi, come la mia amica Silvana, di dignità e dedizione all’amore.
Se non avessi visto in lei spessore intrinseco non mi sarei avvicinata all’opera di due insegnanti di pensiero, a volte gli incontri della vita portano anche conoscenze sul piano intellettivo, la vita Lei è la vera Maestra e molti ricercatori questo tentano, a mio modesto avviso, di trasmetterci… ed il viaggio continua.

Un abbraccio a tutti i viaggiatori.
Irene.



3 commenti:

  1. Ricambio l'abbraccio.....e lo estendo ad Emilio ed a Malles spero che ritorneranno...

    Un bacione Irene Brava

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  2. Aurobindo era uno di quei maestri necessari alla civiltà indiana (ma non solo), bisognosa di queste figure più di altre. "l'inviato" aurobindo tra le altre cose era in grado di predire il futuro.
    Un saluto
    Malles

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  3. Bentornato!!! Io ed Angie eravam in pensiero. Me lo disse la mia amica che una delle caretteristiche di Aurobindo era quella di cui tu parli. Un saluto grande a te. Irene.

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