giovedì 10 marzo 2016

QUALE VERITA’…


Buongiorno, molteplici le verità nascoste del mondo ed altrettanto molteplici i punti di vista su questa varia umanità, il filone new age parla di un risveglio e che la sofferenza attuale sia parte di esso, un passaggio necessario.

Ci son anche altri filoni, quello profetico, quello dei cospirazionisti, quello antropologico-razionale, quello dei cosiddetti santoni e medium sparsi per il globo terracqueo e chissà quanti altri…

Ciò che mi appare sconcertante è l’assoluta certezza di essere nel giusto, a prescindere dal punto di vista…e le domande sono:

come si fa ad essere così certi?
Da dove nasce tanta sicurezza?

Un bisogno di aggrapparsi a qualcosa, di trovare a tutti i costi una ragion d’essere?

Oltre un giudizio a mio avviso superficiale che porterebbe a pensare ad una forma di arroganza, forse c’è una profonda paura dell’ignoto e si cerca di superarla creando ideologie spirituali, scientifiche, filosofiche, politiche e molto altro.

Un mio carissimo amico mi ha espresso di recente il suo punto di vista:
forse ci son tante interpretazioni dell’unica verità.

Ma quale essa è?

L’eterna domanda: CHI SIAMO?

A cui io aggiungo: è davvero in atto una trasformazione?

Nel mio vissuto quotidiano ogni mattina mi scapicollo con la  bici in mezzo al traffico e la sensazione è quella di essere a Zombieland, sembriamo tutti immersi in uno stato di sonno ipnotico e allora mi chiedo: ma quale risveglio?

Qua dormiamo tutti, chi più, chi meno…e così nel tentativo di uscire da questo stato di zombismo mi pongo domande, mentre sfrecciano accanto a me ciclisti accecati dalla fretta che paion proiettili e auto che sfiorano la mia borsa a tracolla.

Cerco di rimanere seria e calma, oltre la gioia, come un bambino che non ha ancora sorriso, osservando ed una sensazione di partecipazione al tutto prevale sulla follia del mondo e seguendo un istinto cerco di estenderla, quell’istinto mi dice che siamo tutti interconnessi da qualcosa che non ha nome, non ha confini, non conosce l’angoscia, né tantomeno il dolore.

Quel qualcosa è Amore incondizionato, come spesso si dice in queste pagine esso non può volere la sofferenza, ma soltanto che ci lasciamo andare.

Un caro amico che non vedo da molti anni ripeteva spesso che

Dio ci ama così tanto che ci chiede il permesso di amarci.

Forse è davvero questa l’unica verità… I hope.



                                                                                Irene with love






4 commenti:

  1. Mi rispecchio perfettamente in questo articolo..., è bello leggere un tuo post sul blog che un tempo era occupato solo dalla mia scrittura...

    Grazie, oggi dopo questa dura giornata...è un ummenso sollievo.. un abbraccio

    RispondiElimina
  2. Lieta di averti sollevata, carissima, ci tenevo a farti un regalo, non mi sono loggata. Un abbraccione. Irene.

    RispondiElimina
  3. Ci si ripete, ed è legittimo farlo. Qual'è il senso della nostra vita? Quale amore anima la nostra esistenza? Quali sono i nostri problemi? Dove andiamo? Chi siamo veramente? Ecc. Itinerarium mentis in hominem... Un continuo quasi clandestino recondito e simbolico colloquiare verso altri mentali territori del possibile, del recepibile, del dicibile...

    Molti sono attratti dall'intricabilità e dalla districabilità delle concrete vicende del vivere. Altri s'innalzano in un bisogno di conoscenza contemplante e onnicomprensiva, Altri puntano su specifici nodi e rapporti, altri si turbano della propria coscienza infelice. Altri sono unicamente attratti dalla vertigine della prospettiva.

    Ognuno è per se stesso un sorprendente documento delle tensioni quotidiane e, insieme delle speranze superiori e delle oltrepassanti attese. Ci si propone e ci si interpella sulla propria piccola e grande umanità, sul come e sul perchè, sull'ieri, sull'oggi e sul domani, sul nascere e sul finire, sul sogno e sulla pratica, su sè e sugli altri, sulla sanità e sulla malattia, sulla sensualità e sulla sensibilità, sull'alba e sul tramonto delle minime e massime realtà.

    In questo complesso e polimorfo labirinto di domande affioranti dall'esistenza-coscienza, s'insinua in ogni intimità dell'essere umano un lavoro di viaggiatore mentale. Lavori provenienti da fonti personali tanto dissimili tra loro e tanto asicrone ma sempre, per tutti, il tutto si traduce in una meditazione profonda (spesso senza rendersene conto) sulla vita e sui giorni, sull'esistenza e persistenza di questo bipede chiamato uomo...
    Un saluto
    Malles

    RispondiElimina
  4. Ciao Malles, grazie per il tuo intervento, come sempre profondo ed intenso. In questo complesso e polimorfo labirinto di domande affioranti dall'esistenza-coscienza, s'insinua in ogni intimità dell'essere umano un lavoro di viaggiatore mentale, meravigliosa prospettiva, siamo tutti dei viaggiatori mentali.
    Un carissimo saluto a te.

    RispondiElimina