Buongiorno, molteplici le verità nascoste del mondo ed
altrettanto molteplici i punti di vista su questa varia umanità, il filone new
age parla di un risveglio e che la sofferenza attuale sia parte di esso, un
passaggio necessario.
Ci son anche altri filoni, quello profetico, quello
dei cospirazionisti, quello antropologico-razionale, quello dei cosiddetti
santoni e medium sparsi per il globo terracqueo e chissà quanti altri…
Ciò che mi appare sconcertante è l’assoluta certezza
di essere nel giusto, a prescindere dal punto di vista…e le domande sono:
come si fa ad essere così certi?
Da dove nasce tanta
sicurezza?
Un bisogno di aggrapparsi a qualcosa, di trovare a
tutti i costi una ragion d’essere?
Oltre un giudizio a mio avviso superficiale che
porterebbe a pensare ad una forma di arroganza, forse c’è una profonda paura
dell’ignoto e si cerca di superarla creando ideologie spirituali, scientifiche,
filosofiche, politiche e molto altro.
Un mio carissimo amico mi ha espresso di recente il
suo punto di vista:
forse ci son tante interpretazioni dell’unica verità.
Ma quale essa è?
L’eterna domanda: CHI SIAMO?
A cui io aggiungo: è davvero in atto una
trasformazione?
Nel mio vissuto quotidiano ogni mattina mi
scapicollo con la bici in mezzo al
traffico e la sensazione è quella di essere a Zombieland, sembriamo tutti
immersi in uno stato di sonno ipnotico e allora mi chiedo: ma quale risveglio?
Qua dormiamo tutti, chi più, chi meno…e così nel
tentativo di uscire da questo stato di zombismo mi pongo domande, mentre
sfrecciano accanto a me ciclisti accecati dalla fretta che paion proiettili e
auto che sfiorano la mia borsa a tracolla.
Cerco di rimanere seria e calma, oltre la gioia,
come un bambino che non ha ancora sorriso, osservando ed una sensazione di
partecipazione al tutto prevale sulla follia del mondo e seguendo un istinto
cerco di estenderla, quell’istinto mi dice che siamo tutti interconnessi da
qualcosa che non ha nome, non ha confini, non conosce l’angoscia, né tantomeno
il dolore.
Quel qualcosa è Amore incondizionato, come spesso si
dice in queste pagine esso non può volere la sofferenza, ma soltanto che ci
lasciamo andare.
Un caro amico che non vedo da molti anni ripeteva
spesso che
Dio ci ama così tanto che ci chiede il permesso di
amarci.
Forse è davvero questa l’unica verità… I hope.
Irene with love
Mi rispecchio perfettamente in questo articolo..., è bello leggere un tuo post sul blog che un tempo era occupato solo dalla mia scrittura...
RispondiEliminaGrazie, oggi dopo questa dura giornata...è un ummenso sollievo.. un abbraccio
Lieta di averti sollevata, carissima, ci tenevo a farti un regalo, non mi sono loggata. Un abbraccione. Irene.
RispondiEliminaCi si ripete, ed è legittimo farlo. Qual'è il senso della nostra vita? Quale amore anima la nostra esistenza? Quali sono i nostri problemi? Dove andiamo? Chi siamo veramente? Ecc. Itinerarium mentis in hominem... Un continuo quasi clandestino recondito e simbolico colloquiare verso altri mentali territori del possibile, del recepibile, del dicibile...
RispondiEliminaMolti sono attratti dall'intricabilità e dalla districabilità delle concrete vicende del vivere. Altri s'innalzano in un bisogno di conoscenza contemplante e onnicomprensiva, Altri puntano su specifici nodi e rapporti, altri si turbano della propria coscienza infelice. Altri sono unicamente attratti dalla vertigine della prospettiva.
Ognuno è per se stesso un sorprendente documento delle tensioni quotidiane e, insieme delle speranze superiori e delle oltrepassanti attese. Ci si propone e ci si interpella sulla propria piccola e grande umanità, sul come e sul perchè, sull'ieri, sull'oggi e sul domani, sul nascere e sul finire, sul sogno e sulla pratica, su sè e sugli altri, sulla sanità e sulla malattia, sulla sensualità e sulla sensibilità, sull'alba e sul tramonto delle minime e massime realtà.
In questo complesso e polimorfo labirinto di domande affioranti dall'esistenza-coscienza, s'insinua in ogni intimità dell'essere umano un lavoro di viaggiatore mentale. Lavori provenienti da fonti personali tanto dissimili tra loro e tanto asicrone ma sempre, per tutti, il tutto si traduce in una meditazione profonda (spesso senza rendersene conto) sulla vita e sui giorni, sull'esistenza e persistenza di questo bipede chiamato uomo...
Un saluto
Malles
Ciao Malles, grazie per il tuo intervento, come sempre profondo ed intenso. In questo complesso e polimorfo labirinto di domande affioranti dall'esistenza-coscienza, s'insinua in ogni intimità dell'essere umano un lavoro di viaggiatore mentale, meravigliosa prospettiva, siamo tutti dei viaggiatori mentali.
RispondiEliminaUn carissimo saluto a te.