mercoledì 17 settembre 2014

La quarta dimensione - con Salvatore Brizzi

4 commenti:

  1. Daniela,partendo ovviamente dal fatto che non esistono attualmente prove certe ma solo testimonianze che ci narrano dell'esistenza di dimensioni alternative a quella in cui viviamo, ciò non può negare però assolutamente la possibilità che esse possano esistere veramente.Premesso ciò,essendo e tu lo sai perfettamente perdutamente innamorato della figura di Gesù,mi viene spontaneo rispondere al messaggio di questo video con una della più belle frasi pronunciate da lui nel corso del suo passaggio in questo nostro mondo che diceva testualmente così----Nella casa del padre mio ci sono molto stanze e ora io vado a prepararne una anche per voi tutti.E se quelle stanze di cui parla Gesù,fossero in realtà le dimensioni di cui si parla nel video e se quella chiamata Spirituale non fosse altro che quella stanza nella quale tutti noi, dopo la nostra morte, ci ritroveremo a vivere insieme a Lui e questa volta per sempre.La mia ovviamente è solo un ipotesi che però non nasce dalla razionalità del mio cervello ma nasce invece dal mondo delle emozioni del mio cuore il quale molto difficilmente si sbaglia.Un Saluto,Emilio

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  2. Interessanti e per molti versi i concetti sono (per la mia esperienza) condivisibili, anche se trattati con enfasi e superficialità, ma questo è dovuto, per il pubblico presente, quindi un pregio, non un difetto.

    I distinguo fra anima e spirito sono però molteplici e andrebbero discussi più a fondo, ma probabilmente farei sbadigliare...quindi dirò solo e velocemente che (anche) per le dottrine spiritiste ed occultiste che vanno per la maggiore, che l'anima è il principio informatore del corpo fisico e degli altri tre ( 3 ) corpi, sempre più sottili, che si compenetrano o si sovrappongono sull'essere umano, questi sono l'eterico, l'astrale e il corpo mentale.

    Non condivido Salvatore quando afferma che la voglia di esoterico s'insinua nell'uomo solo quando questi è frustrato dalle esperienze negative del vivere. Questo può anche essere vero per taluni , ma non può essre una costante, anzi, questo è un ragionamento materialista, cioè di possesso, cambierebbe SOLO la forma, da materiale a spirituale, rimanendo inalterata la bramosia materialistica dell'avere.

    Chiaro che il nostro tormentato Occidente necessita di un approccio meno accorato ma lineare, con esercizi ginnici e respiratori compresi.
    utile per esempio l'esercizio di meditazione (dhyana) per migliorare sia la concentrazione che il pensiero su oggetto o verità da assimilare, rimango invece perplesso sulla psicologia filosofica samkhya che induce eccessivamente (e bruscamente) un eccessivo distacco dalle cose esterne.

    Opportuno è sempre più spesso rientrare in se stessi (conosci te stesso...) non discriminare cioè del tutto dalla realtà sociale e umana, perchè è questa la nostra unica scuola nelle varie esperienze cicliche terrene. Saggio sarebbe raggiungere una sintesi di compromesso tra Occidente e Oriente, fra materialità cioè e spiritualità.

    A mio modo di vedere il distaccarsi per certi periodi da questo mondo non deve essere una fuga, ma deve servire per ritornare ad esso con occhi nuovi, a volte anche per aiutare secondo le proprie possibilità derivate dall'apprendimento, quanti (il mito della caverna) si trovano in difficoltà e sono impantanati nelle logiche di questo mondo. Un saluto
    Malles

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    1. Come sempre manifesti saggezza, certo mi piacerebbe molto avere una tale sicurezza, ma io navigo da sempre nella incertezza per cui mi delizio ad ascoltare, tralasciando la scrittura, personalmente non sono in fuga, amo il mistero e l'approfondimento, amo ascoltare diverse voci, la tua e quella di Emilio mi sono immensamente care...

      Purtroppo non ho certezze, forse il mio contratto è questo, e sono qui per affrontarle...

      Un caro saluto, sappi che la tua esperienza, è un bellissimo punto di luce, per me e penso anche per altri lettori...

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