venerdì 12 settembre 2014

Nessuna impronta digitale




Ermetica, strana, questa specie di poesia, Marco, la trovò scritta su un foglio, che si trovava dentro un piccolo libro antico di ricette toscane, comprato al mercatino delle pulci di Firenze, recitava queste parole:



Oggi no, no oggi,

Forse neanche domani...

ma oggi sicuramente no...

Quelle Maschere

non mi divertono Più,

non mi commuovono ..nemmeno,

forse

con il tempo, anche tu

saprai Chi è  il Venditore,

e

le brucerai ....


in Un unico falò ..

come ho fatto io...

Ma Oggi no ...

Oggi no ..., non posso dirti di più.

Sto partendo.

Più tempo non ho,

ormai so.

Tu, però, stai attento,

dietro certe maschere,

si nascondono

 nemici mortali,

sembrano, ma non sono umani,

non lo sono affatto.

Loro, sicuramente, sono quelli che si divertono di più.


16 Gennaio 2005


Ecco qua, il piccolo libro era  indubbiamente antico, ma quella strana poesia, invece era abbastanza recente, ma cosa diavolo significavano quelle parole, a chi erano indirizzate? E soprattutto chi le aveva scritte, e perché?

Marco nel libro non trovò null'altro, forse chi le aveva scritte, era fuori di testa, oppure erano parole che fungevano da codici...

La curiosità fu tale, che il sabato seguente, ritornò da chi gli aveva venduto quel piccolo libro per chiedergli se conoscesse il proprietario, l'uomo era piuttosto anziano, e non ricordava  da chi l'aveva acquistato.

A questo punto, a Marco non rimase che rassegnarsi, cercò di decifrare quella strana poesia senza senso logico, anche se tutto sommato sapeva bene, che le persone nella società, portano anche più di una maschera, tuttavia sotto, sono e restano umani, l'anonimo invece era certo che qualcuno non lo fosse affatto..., cosa voleva dire?
Chi erano loro?

Eppure nella sua mente, si era insinuato un dubbio spaventoso, lui era appassionato di ufologia, del paranormale, di altre realtà, tuttavia le sue esperienze si fermavano alla lettura di libri, di articoli su internet, (a volte assurdità impensabili), non riusciva a credere, che certe esperienze fossero genuine, e se invece fosse tutto vero? O comunque quasi.

Sotto qualche maschera di troppo, intorno a noi si poteva davvero nascondere un alieno? Un non umano?, un essere diverso e pericoloso? In realtà l'anonimo aveva scritto loro, dunque non solo uno, ma più esseri non umani....

Loro, chi sono loro? Come riconoscerli? E si divertono più di noi...
Ma non sono esseri più evoluti di noi gli alieni? Solo per il fatto di essere arrivati qui, oppure non si tratta di alieni?


Dopo un paio di settimane, Marco si era stancato di porsi, le solite domande, tuttavia stava all'erta, e notava maggiormente gli eventi assurdi di cronaca nera, ma sopra ogni cosa era spaventato davanti alla scomparsa di tante persone, che alla fine nessuno riusciva a ritrovare, dove finivano queste persone? Indagando aveva scoperto che negli ultimi anni, (l'ultimo decennio), le scomparse erano sensibilmente aumentate, e non vi erano limiti di età, sesso, e luogo. Tranne qualche caso mafioso, o pazzia,  eclatante, con ritrovamento di  cadavere, molti sembravano inghiottiti dal nulla, e non vi era alcuna traccia o indizio che permettesse agli inquirenti di ritrovarle.

Potevano essere stati i famosi "Loro" di anonimo? Per quale oscuro obbiettivo?

Quella stupida poesia, l'aveva davvero ossessionato, era diventato sospettoso, non si fidava  più di nessuno, nel suo cuore stava dando troppo credito ad una sciocchezza, oppure qualcosa in lui,  aveva riconosciuto una spaventosa verità?

Quando un suo caro amico, C.B. inaspettatamente scomparve  senza una ragione, quando la trafila del ritrovamento di nulla iniziò, seppe che Loro erano già vicino a lui, C.B., non aveva motivi validi per sparire, era un bel ragazzo gioviale, lavorava, pieno di interessi e di "amici", l'unica cosa che erano riusciti a ritrovare era l'auto, parcheggiata davanti alla azienda dove tutte le mattine andava a lavorare.
Nessuno lo odiava, come ogni mattina aveva salutato i suoi genitori ed era andato a lavorare, aveva parcheggiato l'auto nel solito posto e poi era sparito, i suoi capi lo stimavano, non vi erano pendenze, o licenziamenti in corso, l'azienda non era in crisi, eppure quella mattina lui non entrò in quella azienda, chi aveva incontrato? Non poteva nemmeno essere stato rapito, né per soldi, né per altre ragioni, dunque dove era andato?

Marco, palesemente turbato, iniziò una indagine parallela a quella della polizia, cercò i suoi amici, parlò con loro solo in luoghi pubblici, sembravano puliti, turbati e tristi per quella strana scomparsa, C.B., non aveva confidato nulla di strano, gli stessi inquirenti alla fine dopo mille indagini a vuoto, dovettero arrendersi, ma lui no, continuò nel suo tempo libero a cercare, cercare.

Il silenzio assoluto, nessuno lo aveva visto, gli ultimi erano stati i genitori, forse aveva avuto un vuoto di memoria? Coraggiosamente lo cercò alle stazioni, dove i senzatetto si riparavano, mostrava loro la fotografia, tutti scuotevano la testa, nessuno di loro aveva mai visto il suo amico.

Possibile, che fosse sparito volontariamente? Magari aveva deciso di andare altrove, ma per quale motivo? Nessuna delusione amorosa, dal momento che la sua ragazza, che continuava a cercarlo, lo amava e lui amava lei....Forse un rivale?  No non esisteva nessun rivale.

Iniziò il sodalizio con Ambra, che non riusciva a darsi pace, lei non conosceva tutti gli amici di C.B., lo cercarono in ogni dove, persino agli obitori, tra quelli che non avevano nome, niente, il nulla assoluto.

Può davvero una persona sparire così?

Un giorno, Marco fece leggere quella specie di poesia, ad Ambra, lei non lo prese affatto in giro, ma gli disse chiaramente, che qualcosa di molto strano era capitato a C.B., loro potevano essere nascosti, sotto le spoglie di persone normalissime, e forse quella mattina era stato portato via da qualcuno apparentemente normale, con qualche scusa, il cellulare era stato ritrovato nell'auto, con tutti gli effetti personali, segno che qualcuno aveva provveduto a rimetterli lì, per quale motivo?  Se non per divertirsi  di più, della loro angoscia?

Una setta? Un organizzazione occulta? Non conosceva nessuno coinvolto,ma certo se lo fosse stato, non lo avrebbe confessato ai quattro venti.....

Iniziarono le indagini personali, tutti gli amici di C.B., furono da loro spiati, la sera, per almeno una decina di giorni, e tutto risultò normale, banale, poi toccò ai colleghi, uno di loro  riuscì a sfuggire sempre...., lo perdevano, come se lui sapesse di essere seguito...

Non fu facile, sapere qualcosa di lui, seppero che era un anno che lavorava in quella azienda, era un tipo affabile, ma molto riservato, non era sposato, e tutti sapevano poco sulla sua vita passata, si era trasferito da Roma.

Continuarono a pedinarlo, ma non ebbero fortuna, era talmente abile a far perdere le tracce di sé, che alla fine furono quasi certi che lui doveva sapere..

Alla fine fecero qualcosa che non avrebbero mai dovuto fare, cercarono di entrare forzatamente nella sua casa, con l'aiuto a pagamento di qualcuno che sapeva come scassinare le serrature, ma nell'appartamento non trovarono nulla, né un letto, né un mobile, niente.....

Sapevano di aver trovato il bandolo della matassa, tuttavia dopo pochi giorni, dette le dimissioni, e se ne andò cosi come era venuto, le successive indagini della polizia, non servirono a far sì che fosse ritrovato.....

Il suo nome apparteneva ad un uomo deceduto un anno prima, 
nell'appartamento non ritrovarono che il nulla, neppure le sue impronte digitali,
il fatto è che non furono ritrovate neanche sul computer, con cui lavorava tutti i giorni,
forse questo essere non aveva impronte digitali? O le aveva cancellate? In realtà è quasi impossibile cancellare tutte le impronte...da ogni luogo..
Neppure nella lettera di incarico e dimissioni firmata da lui personalmente e consegnata al direttore del personale.
Chi era veramente?  E Quanti come lui?






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