domenica 17 maggio 2015

Il cristallo azzurro






Il sogno di Pedro, era sempre lo stesso: un gigante azzurro bellissimo, senza armi, che custodiva una porta enorme, i tanti pellegrini che si avvicinavano, per accedere, dovevano risolvere uno strano enigma: "se l'enigma della tua vita svelerai, lo stesso universo salverai".  Purtroppo tutti, proprio tutti, dovevano ritornare indietro, tra loro vi erano i più grandi geni, saggi e dotti dell'universo, e avrebbero dovuto attendere almeno 1 anno prima di poter ritornare...., i più umili, li accompagnavano, ma restavano a debita distanza dalla immensa porta.

Pedro nel sogno, osservava quella incredibile massa di esseri, diversissimi tra loro come aspetto, vi erano creature dalle sembianze umane, altre di forma completamente diversa, giganti, nani, esseri striscianti....


Ormai erano passati quasi trenta giorni, ed ogni notte si trovava a sognare sempre lo stesso sogno, si domandava se tra quei pellegrini, ci sarebbe mai stato qualcuno che avrebbe risolto l'enigma...
Dopo altre trenta notti, trovò il coraggio di avvicinarsi a quel gigante, cercò di capire quali fossero le risposte di quei pellegrini... S'impressionò moltissimo, erano davvero esseri molto dotti, le loro formule erano di una complessità irraggiungibile per chiunque..., come era possibile che non riuscissero a risolvere quell'enigma? Il gigante sorrise, lo guardò con grande curiosità gli chiese: "perché non provi  anche tu?" Pedro, gli rispose schernendosi: "io sono solo un piccolo sognatore, e poi non sono dotto, non sono un genio, neppure saggio, come potrei svelare tale enigma? " Il gigante allora gli chiese: cosa sai fare nella vita? " Pedro arrossendo, rispose: "nulla di speciale, so solo amare". 


Pedro, si svegliò, il cuore stava viaggiando a mille..., pensò: stavolta è accaduto qualcosa di più....ma cosa significa? Nel mentre sentì guaire il suo povero e vecchio cagnolino, Pedro si alzò lo andò a consolare, lo accarezzò con tanto amore, fino a che non si addormentò. 

La mattina seguente, prima di andare a scuola, preparò la colazione alla sua mamma che purtroppo da qualche mese stava poco bene, gliela portò in camera, l'abbracciò con tanto amore. Poi preparò la colazione al fratellino, non prima  di averlo aiutato a vestirsi, alla fine fece colazione.

Era un bravo scolaro, rispettoso, e sempre pronto ad aiutare i suoi compagni.
Mai lesinava il suo aiuto a chi ne aveva necessità, e lo faceva con tutto l'amore possibile, che il suo cuore di bimbo poteva contenere.

In casa era lui che sbrigava le faccende, suo padre che faceva il mestiere di camionista era sempre in viaggio, e non poteva comunque permettersi una collaboratrice domestica, le cure per la sua mamma erano costosissime.

Pedro stanco andò a letto presto, e puntualmente sognò quel bellissimo gigante, che si avvicinò a lui e gli chiese: "Pedro, tu mi hai detto che sai solo amare, dunque qual'è l'enigma della tua vita?" Pedro di rimando: forse, non so, è l'amore?" Il gigante sorridendo, lo prese in braccio, sì Pedro, l'enigma della vita è proprio l'amore, dietro ogni vita, c'è un mare sconfinato di amore, se non ci fosse amore, non esisterebbe la vita, nulla esisterebbe, ora tu, hai diritto ad entrare da questa immensa porta, sei pronto?"

La mattina seguente si svegliò molto presto, cercò di mettere a fuoco quello straordinario sogno, ricordava di essere entrato in braccio al gigante, in un giardino meraviglioso, al centro vi era un bellissimo palazzo di cristallo, egli lo condusse davanti a creature che emanavano una straordinaria luce...., sorridenti si avvicinarono e lo accarezzarono, e gli porsero un cristallo azzurro..., gli dissero: "custodisci con grande cura, questo cristallo, poiché ha incredibili potenzialità, esso sa amplificare l'energia dell'amore...., che tutto può guarire, ricorda tutto potrà guarire, anche fosse un infinito universo". 
Pedro pensò che per quanto bello, fosse stato solo un sogno...., ma quando iniziò a rifare il suo letto, trovò tra le lenzuola, proprio un bellissimo cristallo che emanava una bellissima luce azzurra.



2 commenti:

  1. Daniela,il racconto è intriso di una dolcezza e di una tenerezza-infinita che come in un viaggio indietro nel tempo mi conduce alle radici lontane della mia memoria e quindi a quel libro che ha accompagnato la mia infanzia e mi riferisco al famoso Libro Cuore di Edmondo De Amicis e ai suoi eterni e meravigliosi racconti, colmi di amore verso tutto ciò che è parte della nostra stessa esistenza. Quell'amore che è la forma di energia più potente e sublime che esiste in natura e che vive sotto forma di particella divina e immortale nel cuore di ognuno di noi.Quell'amore decantato e osannato da sempre dai più grandi poeti e scrittori della nostra umanità,attraverso il quale le Grandi Anime che hanno vissuto su questa terra hanno lasciato una lunga e sublime scia di luce che seguendo il sentiero che attraversa le stelle ci conduce verso l'infinito.Quell'amore che ha permesso al figlio di un umile falegname di Nazareth di umiliare quella morte che da sempre angoscia il cuore degli uomini e che un giorno consentirà,e di questo nè sono pienamente convinto,a tutti noi,nessuno escluso, di godere finalmente della vita che non conosce tramonto.Alla sera della vita sarete giudicati sull'amore.Gesù di Nazareth. Con la mia stima di sempre verso di te che come l'amore vero non può mai morire,ti saluto.Emilio

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    1. Sì è una bellissima favola e come tutte le favole ha un significato abbastanza evidente...
      A volte abbiamo anche bisogno di buone favole azzurre....

      Un saluto a te

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