venerdì 28 agosto 2015

Amata astronave terra






La terra, è un'astronave vivente, che sta viaggiando da miliardi di anni, se fosse rispettata ed amata, le sue risorse sarebbero illimitate, anzi, forse molte delle sue risorse potrebbero ancora non essere state scoperte, il fatto è che il pianeta è in comunione ed alimentata dal cosmo, che nello stesso tempo, può trasformarsi nel suo più acerrimo nemico.

Noi terrestri ed ogni vita qui presente, dipendiamo da lei, come tanti figli di una stessa madre, ma lo dimentichiamo ogni giorno, la maggioranza dell'umanità invece di interagire e proteggerla, la sta devastando.

Immaginiamo qualcosa di meccanico senza alcuna anima, eppure quante particelle intelligenti la compongono?  

Dove ci sta portando questo meraviglioso pianeta azzurro? Dove stiamo andando?  - all'interno della nostra galassia, vive un insieme di astronavi, alcune prive di vita senziente, ma altre probabilmente abitate da forme di vita intelligenti, simili o molto diverse da noi.

Che tristezza, coloro che dovrebbero maggiormente proteggerla, invece desiderano possedere armi sempre più efficaci per distruggere, dimenticando tanti bambini  ed esseri, che non hanno cibo, né cure adeguate.

Dicono che tra qualche tempo saremo in troppi su questa meravigliosa astronave, ed alcuni si sentono in diritto di determinare la vita degli altri, per poter sopravvivere nella loro linea di sangue...

Se mai giungeremo ad una destinazione,  immaginiamo per un momento che  tra miliardi di anni, prima di collassare, la terra condurrà l'umanità, o un'altra forma di vita ad un'altra destinazione.., magari potrebbe accadere prima di questa fine, solo un'intelligenza assoluta, potrà trovare soluzioni a problemi irrisolvibili, ma questa intelligenza, non sfiorerà mai, neppure per errore, i cuori tenebrosi ed egoisti, che non vogliono riconoscere che proveniamo da una stessa sorgente e che tutti abbiamo lo stesso diritto alla vita.

Intanto il nostro pianeta viaggia, e noi non ci accorgiamo di essere comunque dei viaggiatori nello spazio, senza tuta e senza navetta spaziale, o forse sì, il nostro corpo intelligente protegge, la nostra stessa essenza Cosmica ed Universale, ai nostri occhi un invisibile ed insondabile vuoto quantico, ma dal quale si possono manifestare le più incredibili possibilità...

Lo stesso della nostra amata terra e di ogni altro nostro simile o diverso che sia.
Che senso ha dunque la guerra? - A cosa serve? A chi serve?

Se la nostra intelligenza ed il nostro cuore saranno in grado veramente di ampliarsi, non vi saranno più problemi irrisolvibili, vi è davvero qualcosa che si alimenta delle nostre emozioni negative? Personalmente non lo so, ma se davvero desideriamo un mondo migliore, dobbiamo iniziare da noi stessi, dal nostro stesso mondo personale ed aprire gli occhi alla vita, quella vera.
Difendiamo il nostro pianeta sul serio, dalla nostra avidità, o inconsapevolezza.

Nulla è veramente separato e questa è una delle verità, tutto il male che faremo a qualcosa di diverso da noi, è e sarà un giorno  anche il nostro male.

6 commenti:

  1. Ciao, son Irene, bellissime e toccanti parole, noi e Gaja ... che difficile rapporto, se solo ci rendessimo conto che siam parte di un tutto la pianteremo di distruggere. Chi fa la differenziata, che non spreca acqua, chi va in bici e sceglie il vegan ama Gaja secondo il mio modesto parere.
    Venerdì pome io ed un mio caro amico che è anche il mio insegnante di taci, abbiamo fatto un rituale ispirato alla cultura dei nativi americani dedicato a questo tema: la terra ed i suoi abitanti.
    Essa è viva e può insegnarci molto se soltanto la ascotlassimo, la speranza della nostra preghiera è proprio questa, Noi utopisti operiamo senza legarci al risultato ...
    Un abbraccione e continua a buttare i tuoi semi di amore, Grazie.

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    1. Grazie Irene, in effetti non possiamo che trasformare noi stessi prima di tutto.
      Un abbraccione ricambiato

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  2. Diamo all'uomo per quel che gli compete e facciamo altrettanto per l'Architetto Primordiale.
    I destini di GEA non dipendono solo dall'omuncolus. E' vero che la nostra epoca, dal protocollo di Kyoto che si pose l'obbiettivo di ridurre le emissioni mondiali di gas serra del 5,2% rispetto ai valori del 1990, non ha tratto in seguito NESSUN risultato ragguardevole.

    Che la temperatura su scala planetaria sia in aumento non è un segreto, per arrestarla servirebbe una diminuzione del 40% del gas serra. Il problema si scontra con gli interessi delle multinazionali. L'unico modello energetico (per l'attuale tecnologia) rimane quello delle fonti rinnovabili, l'unica strada per consentire le nozze mistiche tra Gaia e Prometeo sarebbe la combinazione (difficile) tra scienza e buonsenso abbinate al rispetto totale per il pianeta che ci ospita.

    Fin qui l'uomo, al quale addebitano estati incredibilmente piovose, inverni secchi, mezze stagioni inesistenti, ecc.Ma questo è niente se confrontiamo il nostro passato (fin dove si può).Tutta la Terra e le specie viventi hanno dovuto subire reiterati sconvolgimenti a livello globale.

    Il mitico Platone nelle sue opere Crizia e Timeo ci riassume tre grandi catastrofi che avrebbero devastato la Terra nei 9.000 anni precedenti a quello che definisce "il tempo di Solone" (compreso forse l'impatto con un'asteroide). Le catastrofi "naturali" vanno dalle intense attività vulcaniche alle pioggie prolungate, fino ai terremoti devastanti , che non vanno MAI imputati all'uomo dell'antichità.

    Queste catastrofi "naturali" hanno interessato tutta l'area geografica conosciuta e ogni singola civiltà o cultura. Il tutto associato (forse in più di un'occasione) da inversioni dell'asse terrestre, anche di 180% . Il film Armageddon ripropone bene questa situazione. Molti studi avvalorano la storia della terra con lunghi periodi di stabilità intervallati da improvvise quanto rovinose crisi. In questi frangenti, l'homuncolus primitivo ha ben poco da spartire, le catastrofi non erano imputabili a lui, ma solo subite. Vogliamo prendercela invece con chi mise in atto tutto questo insulso e poco logico sistema? Le pecche umane sono innumerevoli, ma non tutto è a lui imputabile.
    Un saluto
    Malles

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  3. Condivido totalmente il pensiero di Irene sul rapporto degli indiani d'America con il nostro pianeta per il semplice motivo che ci indica questo antico proverbio apache-------La terra non è dell'uomo ma l'uomo è della terra.Emilio

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  4. Avete ragione entrambi. In qualche modo, avete ragione entrambi.
    Ma l'uomo non appartiene solo alla terra...
    Un caro saluto a te Malles, a te Emilio.

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  5. Noi siamo come gli alberi, radici a terrra e rami verso il cielo... tra cielo e terra,
    Un abbraccio a tutti voi da Irene.

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