Il vostro blog del mistero, fenomeni paranormali,misteri,scienza aperta e mistero,ufo,alieni,rapimenti alieni,fantasmi,esoterismo,tutti i fenomeni inspiegabili ed impossibili, racconti e molto altro.
sabato 28 novembre 2015
Riflessioni su Desert Breath
L’autrice di questa enigmatica opera, è l’artista greca Danae Stratou che insieme al suo team artistico DAST ha creato Desert Breath intorno alla metà degli anni ’90, impiegando diversi anni per portare il progetto a completamento. Nonostante l’opera sia stata terminata nel 1997, a distanza di quasi 17 anni, Desert Breath esiste ancora. Nell’ idea del suo creatore, l’opera deve subire la disintegrazione lenta da parte degli agenti atmosferici, così da diventare uno strumento per ricordare il trascorrere inesorabile del tempo. Si trova vicino a Hurghada, sul Mar Rosso.
Mi ha affascinato così tanto quest’opera, che ho deciso di proporla in questo spazio, sperando di far cosa gradita a tutti i viaggiatori. In quest’era triste osservare opere d’arte come questa, può, a mio modesto avviso, aiutare la nostra anima ferita a risanarsi, magari anche soltanto in minima parte. E’ bello pensare che esistono persone in grado di pensare e realizzare simili opere, io la trovo magnifica nella sua semplicità evocativa.
La mia indole infantile ci legge una sorta di viaggio emozionale, un ingresso ed una uscita ed una specularità, le dune potrebbero incastrarsi coi buchi…Quale che fosse l’idea dell’autrice non ci è dato saperlo e la scelta della location, ma questo poco importa, ora quella spirale è lì, a sfidare il tempo e gli agenti atmosferici. Forse un archeologo del futuro trovandola si porrà le stesse domande che si pongono gli archeologi di oggi quando trovano reperti. Mi emoziona così nel profondo, che sta diventando uno strumento per la meditazione, mi immagino di essere lì seduta sulla sabbia, in posizione del fior di loto, involando il mio pensiero verso l'infinito.
Un abbraccio a tutti i viaggiatori da Irene.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Bello ...e molto interessante...grazie da parte mia, di renderci partecipi..
RispondiEliminaUn abbraccio
Opera sicuramente molto particolare e profondamente spirituale.E che riallacciandomi alle ultime parole di Irene quando immagina che il suo pensiero si involi verso l'infinito,conduce la mia mente a uno dei più grandi poeti italiani di tutti i tempi che nella sua poesia più famosa dal titolo l'Infinito,in profonda meditazione,ebbe a declamare questi meravigliosi versi immortali--------- E in questa immensità s'annega il pensier mio e il naufragar m'è dolce in questo mare.Giacomo Leopardi
RispondiEliminaMeno male che si hanno le generalità dell'autrice della bella forma a spirale, altrimenti il mio amico Gucumatz, (niente a che vedere con il Dio dei Quichè...) utente di altrove, lo avrebbe aggiunto alle centinaia di crop che, sempre secondo lui, vanno (andavano) ascritti ai due ex buontemponi britannici D. Bower e al suo amico di merende D.Chorley, che altro non avevano da fare (fin dagli anno '70) di notte che schiacciare ettari di spighe. Lasciamo perdere...
RispondiEliminaVivere in questo mondo senza essere di questo mondo è praticamente impossibile, ma è altrettanto vero che la meditazione è un principio che apre, accomunandosi alla mistica, a ogni religione o teogonia. per questa pratica ognuno segue dettami intimi propri che più gli aggradano, in tutta libertà, meglio (se non si ha) inventandosi l'ambiente, permeandolo e includendolo alla propria e unica mentalità, alla propria formazione psicologica e mentale, chi pratica meditazione da tempo lo sa.
Se questa bella formazione a spirale nel deserto (luogo di profondi silenzi) può coinvolgere ed aiutare nella disciplina della meditazione l'amica Irene, ben venga .
Un saluto
Malles
Grazie a tutti, ad Angi per la pubblicazione e a voi cari Emilio e Malles per la vostra partecipazione.
RispondiEliminaIrene.