I giochi sono aperti,
vinca il migliore....
Ma pochi sono coloro che vincono,
e chi vincerà,
giocherà ancora, ancora,
fino a perdere tutto..
Noi tutti, non siamo diversi dai giocatori
solo che non usiamo
denaro,
ma il nostro tempo...
cosa assai peggiore,
investendolo in
patrimoni effimeri...
ma lo capiremo
solo quando
l'ultima partita,
sarà servita.
Come disse il computer di War game alla fine del film:
RispondiEliminastrano gioco, l'unico modo per vincere è non giocare.
Direi che si adatta perfettamente a questo tuo scritto.
La domanda che dobbiamo porci dentro è, a mio modesto avviso: stiamo giocando? Porsi domande mi pare un buon modo di vivere e per uscire dai giochi, o almeno provarci...
Un abbraccio.
In realtà un certo tipo di gioco, può anche essere utile, aiuta a crescere, l'importante è sapere quando stiamo giocando...o siamo nei giochi altrui...
EliminaUn abbraccio
....Spero che il buon Dio non ci permetterà di esportare certe miserabili nefandezze, una è il gioco, nel suo regno.
RispondiEliminaAnche se l'intrinseco e nefasto ardire umano farebbe di tutto per portarsi dietro almeno un mazzo di carte....
Un saluto
Malles
Il gioco vero può trasformarsi in ossessione, il giocatore occasionale, si diverte ...ma non si ossessiona... Ma qui i giochi sono altri...
EliminaUn abbraccio Malles.
Cara Angielina, avevo capito bene cosa intendevi, ma ho preferito fermarmi sul due di picche...
EliminaRilancio allora con il due di CUORI...
Una volta tanto ho evitato di portare il discorso su quel particolare stato integrale della mente. Se vuoi posso riferirmi brevissimamente a quello stato duplice che può portare fino allo stato di fraternità interpersonale e interpsichico.
Uno stato dove la paranormalità può raggiungere stadi di superiore psichicità e, in definitiva, di umanesimo e di spiritualità. Atteniamoci. Forse è meglio attenerci a questi... ne va di noi stessi. Niente carte truccate, anche queste possono far perdere la partita...
Un saluto
Malles
Grazie Malles ora ti riconosco...
EliminaUn abbraccio