domenica 11 marzo 2012

La lunga notte racconto


Scena di apertura
Una notte di estate, senza luna, nella  periferia di una città fantomatica completamente deserta, ed una ragazza distesa forse svenuta o morta?  sul bordo della strada.


No, non è morta, si sta risvegliando con un lamento, apre gli occhi, non ha memoria di cosa le sia accaduto...., ora sta cercando di alzarsi, il primo tentativo non ha successo, poi alla fine riesce a rimettersi in piedi, osserva il buio intorno, e cerca di portarsi sulla strada, cammina, cerca qualcuno che l'aiuti, ma su quella strada non passa nessuno.


Ha iniziato a percorrere a piedi quella lunga strada, barcollando e piangendo come una bimba in cerca della sua mamma, poi lentamente riesce ad arrivare nella città, ma lì non va meglio, è tutto deserto, e senza alcuna luce, neppure quella dei lampioni, guarda il suo orologio è fermo sulla mezzanotte, e si dice: "forse sto sognando, presto mi sveglierò, ma dove sono? Chi sono? Dov'è la mia  casa? Avrò una famiglia che mi sta aspettando?"


Non riconosce quei luoghi, non ha punti di riferimento, e soprattutto non c'è un'anima viva che la possa aiutare, in quel buio che sembra più cupo del nero.


Dov'è la sua borsa?, infila le mani nelle tasche dei pantaloni, ma non trova nulla, solo un fazzoletto di carta, che adesso le serve per soffiarsi il naso e asciugarsi le lacrime che mai hanno cessato di sgorgare.


Ecco, ora si avvicina ad un palazzo, e prova a suonare un campanello, nessuno risponde, ne prova un altro, nulla, e poi ancora, ancora, come impazzita suona tutti i campanelli che trova, nessuno le risponde..


Ma che città è mai questa? Non vi è neppure un auto parcheggiata, tutto è chiuso serrato, forse è disabitata? Forse sono tutti fuggiti? Ma per quale motivo? Ah! Forse sono tutti in vacanza improvvisamente  ricorda che è estate....


Si rassegna, trova una panchina e si distende, cerca di dormire, prega che arrivi presto il giorno, sicuramente qualcuno l'aiuterà...


Si addormenta...piangendo...


Un poco di luce filtra il buio...e la giovane si risveglia, ha tanta sete, e tanta disperazione, in quel luogo vi è un silenzio innaturale, come durante la notte è tutto sbarrato, non passa un' auto, un cane, un  gatto, nulla di nulla...


Si alza dalla panchina e ricomincia a camminare, ha una sete terribile, finalmente trova un bel giardino ed una fontanella dalla quale sgorga acqua fresca, si avvicina per bere, ma all'improvviso una voce sconosciuta le sussurra: "non bere, non bere, se berrai, dimenticherai, se dimenticherai, non saprai, se non saprai, sarà tutto perduto..."
Lei chiede: "Chi sei?"....silenzio....


La sete la sta vincendo...e si avvicina nuovamente alla fontanella, una voce nuovamente le sussurra :"non hai bisogno di bere, torna indietro...e non avere paura, troverai qualcuno ad aspettarti"


Lei decide di ascoltare il suggerimento e di nuovo compie il percorso all'indietro, fino al luogo dove si era risvegliata, e lì trova tanta gente intorno a qualcosa che sta sul ciglio della strada: "Dio mio, ma quella sono io, è il mio corpo", intorno ci sono persone che stanno tentando una rianimazione, ma scuotono la testa, ormai rassegnati...., improvvisamente si sente risucchiata in un vortice, in un tunnel oscuro, una discesa folle..e si sente soffocare, tossisce, vomita, si ritrova dentro il suo amato corpo, mentre i soccorritori felici le sorridono...e la mettono su una barella, per condurla all'ospedale..., anche se sanno che ormai è salva.

4 commenti:

  1. Prediligo i racconti brevi, che "prendono" il lettore fin dalle prime battute.
    Il Tuo, potrebbe essere una storia vera, arricchita da un po' di fantasia per tenere
    quella supense che non guasta mai , anzi...
    Continuerò a seguirti; volevo farlo già da tempo, da quando ho letto il primo
    commento da me, ma non mi è stato possile o forse sono io che non sono stata brava a trovarti.
    Ti auguro una serena sera
    Ti abbraccio
    Gina

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  2. Cara Gina ti ringrazio, anch'io preferisco i racconti brevi, potrebbe essere una storia vera, certo...non scordarti mai che qui ti trovi al confine con l'impossibile.
    Non hai idea di come sia contenta di averti qui.
    Ti auguro una buona serata e ti abbraccio anch'io
    Angie.

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  3. Grazie del Tuo affetto che sinceramente apprezzo.
    Ritorno appena possibile.
    Ti abbraccio augurandoti ogni bene
    Gina

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