sabato 20 luglio 2013

Chi ama leggere libri del terrore? Perchè?



Cosa induce il lettore a leggere racconti fantastici di orrore o terrore, e soprattutto cosa induce lo scrittore  a scriverli?
Insomma immaginiamo un lettore solo soletto in una grande casa provvisoriamente solitaria, deliziato nella sua lettura di un libro sui fantasmi, sui mostri, o su chi volete voi!!!, completamente immerso nelle complesse trame dello scrittore, spaventato ma curioso di conoscere il finale....
cosa accadrà nella sua mente nell'udire uno strano rumore in quella casa che da sempre ha rappresentato il suo sereno rifugio?
Una lettura può suggestionare la mente? io penso di sì, se lo scrittore è un abile  conoscitore dell'animo umano, saprà come garantire la sua totale attenzione...e vi sono stati scrittori molto abili come fu ad esempio " Offmann" avete mai letto "Notturni"? sono racconti che rientrano nella narrativa gotica e fantastica, nulla di palesemente mostruoso, che rimandi a fiumi di sangue o ad altro..., solo una sottile suggestione della mente ...
In noi si agitano paure innominabili e sconosciute, nascoste con grande maestria, eppure è sufficiente una piccola scintilla, per scatenare l'incendio.
Chi non riesce ad accettare il suo lato oscuro, la sua ombra ad integrare i mille pezzi sparsi qua e là, dovrà lottare con altrettante paure.....
Gli scrittori veri questo lo sanno bene, specialmente coloro che amarono od amano questo tipo di narrativa, sono ben coscienti di quanto ciò non sia solo un passatempo, ma un occasione per conoscere meglio le profonde dinamiche interiori....
Forse ognuno di noi sarebbe in grado di costruire una storia...fantastica o del terrore, e sarebbe anche un ottimo modo di liberare il proprio animo da certe inconfessabili paure....
Vediamo potrei iniziare io a costruire una semplicissima storia......
"Amante della solitudine"
Quella piccola casetta sopra la collina era l'ideale per trascorrere almeno una ventina di giorni lontano dal caos di Roma, un'occasione imperdibile visto l'affitto ridicolo richiesto, Ornella una signora nubile di quaranta anni, era davvero molto stanca, il suo lavoro da infermiera, la stressava in modo indicibile, e le ferie erano per lei un sogno che presto si sarebbe realizzato.
Da sempre amante della solitudine, decise di trascorrere i suoi giorni liberi, di luglio, in quella casetta che aveva affittato per pochi soldi, certo non era una reggia, tuttavia vi era tutto l'indispensabile.
Dopo aver fatto le sue provviste nel paese più vicino, a circa 10 chilometri dalla sua residenza, contenta e felice guidò verso la sua meta di riposo.
Il primo giorno Ornella si organizzò abilmente, ripulì la casetta e si preparò un pranzetto davvero gustoso ma la notte si accorse che quel silenzio invece di conciliarle il sonno, la inquietava parecchio.., comunque riuscì ad addormentarsi e la mattina si svegliò di buon umore.
Il suo amato hobby da una vita, era quello di dipingere, quei paesaggi, il laghetto vicino, tutto quel verde, per lei erano un vero invito a nozze, ed i primi cinque giorni trascorsero veloci come il vento.
La sera scoppiò una bufera terribile, il vento, lo scroscio violento della pioggia, il fatto di restare al buio e di non avere neppure una candela, la indussero ad andare a letto prima del solito.
Proprio mentre si stava addormentando, udì dei forti colpi alla porta, si alzò e si avvicinò cautamente, per capire cosa stesse accadendo, udì una voce che urlava " c'è nessuno, per favore c'è nessuno, per favore aprite"  il fatto che qualcuno potesse trovarsi in difficoltà, la spinse ad aprire....ma immaginate la sua sorpresa quando scoprì che fuori non vi era un'anima viva...
nonostante il diluvio universale, si sporse fuori della porta, e a sua volta chiese: " qualcuno ha bisogno di aiuto? "
La mattina dopo era tornato il sole e Ornella pensò di aver sognato, oppure di aver immaginato quella voce...
Invece la stessa cosa accadde due giorni dopo, anche quella notte stava piovendo, anche se con minor intensità....una inconfondibile voce maschile, la pregava di aprire la porta, ma anche stavolta fuori non vi era nessuno......o meglio, riuscì a vedere solo una piccolissima palla di luce che si muoveva velocemente, mai visto in vita sua nulla del genere, ovviamente pensò ad un piccolo fulmine globulare, tuttavia essa continuava a girarle intorno ad avvicinarsi e poi allontanarsi in modo assai curioso, quasi invitandola a seguirla. Ornella terrorizzata, si infilò le scarpe, prese l'ombrello e la seguì ...dopo parecchie centinaia di metri, si fermò nei pressi di una radura piena di arbusti, dove era nascosta una piccola auto, al posto di guida, vi era lo scheletro di un essere umano...
Un'urlo....
Tutto ciò che accadde dopo, la polizia, i rilievi, fu per Ornella un vero incubo.
Le indagini accertarono che quel povero scheletro apparteneva al figlio scomparso della proprietaria di quella casetta, l'autopsia verificò che l'uomo si era suicidato all'interno della sua vettura,  anche lui amava molto rimanere in solitudine, la casetta era il suo rifugio preferito, tutti (compreso la madre) pensarono che la sua fosse una scomparsa volontaria e dopo i primi goffi tentativi di rintracciarlo, le ricerche furono presto sospese...
Dopo qualche settimana, Ornella confessò alla madre dell'uomo, come fosse riuscita a trovarlo, in verità lo confessò anche ai poliziotti, che la guardarono in modo strano,  quella piccola palla di luce, i colpi alla porta, la voce di un uomo, la donna, nonostante l'immenso dolore, trovò consolazione ...
Ora è il vostro turno, provate a scrivere una piccola storia fantastica....( dove? dove generalmente si commenta)..

15 commenti:

  1. Che bel post, ed anche la storia, è un argomento che mi piace moltissimo quello delle storie del terrore e del mistero, adoro le opere del Poe, di Conan Doyle, Gautier, Le Fanu ed altri ancora. Anche io come la protagonista della tua storia amo la solitudine, sono solitario d'indole fin da bambino. Racconti in questo stile non ne ho mai creati, però ho scritto alcune poesie in stile gotico, se mi è concesso chiamarlo così. Se ti fa piacere ne posso postare qualcuna in questo spazio per i commenti, quando sono al computer.

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    1. Grazie Nazzareno, sarei molto contenta, posta pure le tue poesie gotiche
      Spero di riaverti qui.
      Angie

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  2. Daniela,l'universo degli scrittori delle storie del terrore e del mistero e' illuminato dalla luce di stelle di prima grandezza che rispondono ai nomi di Walpole,Hodgson,Le Fanu,Stoker,Conan Doyle,Hawthorne,Bierce,E.A.Poe per citare i piu'famosi ma a mio modesto avviso il piu'grande tra i grandi e'stato certamente Lovercraft che mi piace definire il Sigmund Freud della Paura Inconscia il quale attraverso le sue storie e' riuscito a dare una vita propria a tutte le grandi paure dell' Umanita' compresa quella della Morte e che ancora da vivo divenne un vero mito per i suoi contemporanei e che con i suoi racconti fece in modo che l'Altrove Assoluto bussasse alla porta del Razionalismo Positivista della sua epoca. P.S. Ero riuscito a scrivere un racconto di genere horror gotico al quale avevo dato il titolo di La Collina del Silenzio ma purtroppo per problemi di invio con il computer non sono riuscito a mandartelo usando la pagina dei commenti.Mi auguro di farcela la prossima volta.Un Saluto,Emilio

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    1. Grazie Emilio sei incredibile, non vedo l'ora di leggere la collina del silenzio....
      Un caro saluto a te e buona domenica
      Angie

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  3. Inghilterra Anno 1717.La strada che da York conduce allo sperduto villaggio di Silent Hill e' lunga e tortuosa e a un certo punto porta il viandante ad un bivio dal quale nascono due strade,una che attraversa le colline e l'altra la palude.E ora che mi sono fermato per concedermi una breve sosta proprio a questo bivio mangiando della carne secca e assaggiando del buon vino della Cornovaglia mi trovo a ripensare alle parole dell'oste dell'ultima locanda che ho trovato sul mio cammino.Il quale, mi consigliava caldamente di prendere la strada delle colline e assolutamente di non prendere la strada della palude in quanto gli abitanti della zona amano raccontare nelle lunghe sere d'inverno la storia di una strana creatura, meta'uomo e meta' animale che vive nascosta tra le nebbie della palude e che avrebbe ucciso dilaniandola orrendamente la giovane figlia del giudice Jonathan,il cui cadavere fu' ritrovato tanti anni fa' semisepolto sotto la melma della palude.Ma questo triste pensiero non mi scosse piu' di tanto in quanto io portavo con me un lungo fucile da caccia e una pistola che una volta usati avrebbero messo in fuga anche un demone uscito dall'Inferno.Tranquillizzatomi ripresi lentamente il mio cammino prendendo la strada della palude e fu' dopo alcuni minuti che mentre con il calare delle prime ombre della notte mi aiutavo con la vecchia torcia che porto sempre nel mio zaino ad illuminare la mia strada che improvvisamente vidi sbucare dalla nebbia un essere meta'uomo e meta'animale che sembrava uscito da un racconto di Lovercraft che mi fissava con uno sguardo intriso di odio.E fu a quel punto che velocemente esplosi alcuni colpi in direzione della creatura che non fece una piega,anche se sono sicuro di averlo colpito vista la breve distanza tra me e lui e che improvvisamente come era apparso scomparve nuovamente nella nebbia della palude.Molto scosso ripresi il mio cammino e alle prime luci dell'alba giunsi al piccolo villagio di Silent Hill dove incontrai il notaio Watson con il quale avevo un appuntamento in merito alla proprieta'di un piccolo podere alle porte del paese e al quale raccontai del mio incontro notturno con la strana creatura.Il notaio ascolto' le mie parole in silenzio e una volta che ebbi finito il mio racconto mi rivelo' che la strana creatura da me incontrata non era altro che il frutto incestuoso di una relazione clandestina tra il giudice Jonathan e una sfortunata donna del paese,fatta da lui bruciare sul rogo come una presunta strega, ma in realta' per mettere a tacere le dicerie del paese sulla sua relazione clandestina. E quindi egli mi disse che la creatura uccidendo la figlia legittima del giudice trovata morta nella palude aveva in realta' voluto cosi' vendicare la morte innocente della madre sul rogo avvenuta a causa del giudice.In seguito una volta conclusa positivamente la questione del mio podere in quel villaggio con il notaio ritornai alla mia cara York e ai miei amati libri ma ancora oggi dopo che sono trascorsi molti anni da quella triste vicenda,mi capita qualche volta di svegliarmi nel cuore della notte e di sentirmi avvolto completamente nella fitta nebbia di una antica palude.Daniela,in tutta sincerita' confesso di essermi ispirato allo stile narrativo di Nathaniel Hawthorne ma il racconto e la fantasia che non mi manca ti posso assicurare e'tutta come si diceva quando eravamo bambini a scuola,farina del mio sacco.Buona Domenica anche a te,Emilio

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    1. complimenti vivissimi caro Emilio, potresti essere davvero un bravissimo scrittore di racconti fantastici o del terrore....Potresti scrivere vari racconti ed inserirli in un libro....
      Lietissima di scoprire talenti...Parliamone con calma.
      Un saluto caro.

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  4. Grazie per lo spazio concessomi Daniela, è stato un piacere, visiterò ancora queste pagine, gli argomenti trattati mi appassionano moltissimo. Questa è una delle mie composizioni, spero sia di Vs. gradimento:


    L'Eterea Sonatrice.

    Come di cristallo infranto
    affilata la musica ch'ella
    sonava mi tagliava
    dal mondo!
    Dell'eremo diroccato
    la Luna fece vanità
    di sua luce, sublime
    argento sazio di
    tempo, gioì d'eterno
    al crollo d'un tetto.
    E La inondava di
    quella luce mentre
    ella sonava, mi parevan
    bagliori di lame
    le mani sue leggiadre
    sulle corde dell'arpa!
    Voluttuosa, ipnotica,
    onirica, remota...
    la Sua melodia mi colmava,
    mutava in seta logora
    di magniloquenza ogni
    respiro mio.
    Freddo tremore tiepido
    di stoffa pregiata si fece
    scrigno di mie emozioni
    scorgendo il perimetro
    della finestra trasparire
    attraverso Ella.
    Ed i suoi occhi chiusi,
    d'immenso addolorati,
    d'un tuffo innevato
    divennero vento nel cuore
    nello scorgervi una lacrima.
    E allora caddi, e caddi a terra,
    svenuto, inerme, umile
    sopraffatto d'arcano amore.
    Come il cielo nero si dissolse
    gli occhi furon di novo aperti,
    ero solo, indolenzito della
    pietrosa durezza del pavimento.
    Ne leccai la polvere secolare
    e li richiusi all'istante.
    Sapeva di Lei, in qualche modo...

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  5. Poesia gotica nel vero senso della parola, palesa una nostalgia di qualcosa che appartiene al passato...che qui in questo tempo attuale pare scomparsa..
    Il nostro essere profondo, ci ispira, anche se il suo linguaggio non è in linea con la nostra personalità.
    Bella davvero, (amore arcano) sono felice che tu l'abbia voluta pubblicare qui, su questo umile blog.
    Ma tu hai un blog? per pubblicare le tue poesie, Spero di sì... fammi sapere...
    A presto Angie o Daniela come preferisci.

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  6. bè devo dire che non è prorpio vero che in tutti i casi il lettore sia suggestionato dalla lettura ... ora , non per dire , ma è da una vita che leggo libri di 'Paura'su Angeli , Demoni e Vampiri ma non è che ad ogni rumore mi rinchiudo nello sgabuzzino con l'acqua santa e un crocifisso ... anzi ho notato che leggere aiuta molto a scrivere ... adoro leggere e ci sono volte in cui leggo per più di 5 ore al giorno ... ho quasi esaurito tutti i libri del mio genere della biblioteca e sto seguendo collane intere di scrittrici che hanno dato vita a leggende così bene che sembrano che le abbiano vissute o che fanno sembrare i protagonisti sovrannaturali ... reali !ma mica mi sono comprata una scorta di paletti e crocifissi , semplicemente adoro questi libri!

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    1. Ti sei mai trovata a leggere sola soletta in una notte di tempesta???
      Mica siamo tutti uguali...

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    2. Si ... Anke quando guatdo i film di paura adoro spegnere le luci e abbassare le tapparelle per fare atmosfera ... È divrtente nn pauroso !

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  7. Grazie mille per il gradimento Daniela, mi fa sempre molto piacere. Un blog mio non ce l'ho, ci avevo pensato ma mi ferma il fatto che non sono molto prolifico come artista (mi concedo il lusso di autodefinirmi tale), un blog andrebbe curato e coltivato costantemente, a me può capitare che non scrivo nulla per anche mesi e mesi, rischierei di perdere eventuali lettori. Potrei però nel caso compensare con un altro progetto che sto cullando ultimamente, applicare lo stile gotico alla fotografia che è un'altra delle mie più grandi passioni, idea questa che si trova ancora allo stato embrionale. Comunque se creerò un mio blog stai sicura che non mancherò di fartelo sapere!

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    1. Lo spero, direi che potresti in qualche modo unire le due passioni...inoltre, avere un blog è un grande stimolo alla tua creatività che sicuramente sarebbe più proficua...
      Spero che il tuo progetto decolli presto
      Ciao
      Angie

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  8. Grazie di nuovo per l'incoraggiamento, mi fa molto piacere avere iniziato a seguire il tuo blog. Ciao Daniela, alla prossima!

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