martedì 9 luglio 2013

La collera e l'ira di chi non si arrabbia mai




Ira, collera, fumo dal naso e dalle orecchie, ti spuntano le corna e persino la coda, dicono che sia un peccato capitale, un oltraggio all'anima ed all'amore, una pessima emozione dalla bassa frequenza....anche Dante Alighieri creò il girone degli irosi...

I veri saggi non si incolleriscono mai, e certo se si arrabbiano lo fanno con amore e per il bene degli altri...

Bene, io non sono una santa, e per quanto qualcuno aneli alla mia santità, personalmente preferisco tenermi la mia collera, è un emozione umanissima e va fatta sbollire con prudenza proprio come una pentola a pressione.

Sentirsi in colpa dopo non serve a nulla, il fatto è che anche lei, fa parte di me e non posso fare finta che sia di qualcun'altro, o che sia colpa di chi sa chi..., non si vince annullandola o soffocandola, ho letto che un bel trucco sarebbe quello di dirigere tutta la sua prorompente forza, verso un obbiettivo costruttivo. Non ci sono riuscita......e la mia collera per quanto adesso molto meno potente, è sempre in me ..., le corna e la coda sono sparite, ed anche il fumo dalle orecchie e dal naso.

L'ira e la collera, quelle vere,  sono pericolose esattamente come un terremoto, si può perdere il lume della ragione, e si possono compiere azioni gravi sia contro se stessi che contro gli altri.

Qualcuno dirà  con ironia ma perché arrabbiarsi? Tanto nulla si risolve,  ed ha perfettamente ragione, però io temo molto di più, chi non si arrabbia mai, proprio perché non essendo avvezzo a tale tempesta emozionale,  non sa quanto essa sia pericolosa, e non sarà in grado di gestirla adeguatamente.

Era una persona così calma e tranquilla.... e poi....

La collera di chi non si arrabbia mai, di chi è sempre calmo e tranquillo come un mare in perpetua bonaccia....., fino al momento della grande ed unica tempesta che affonderà il suo vascello.....

Insomma arrabbiarsi è perfettamente umano, (magari evitare di farsi spuntare le corna e la coda), la collera quando arriva come un'onda anomala che tutto vuol trascinare via, deve essere gestita per gradi, devi vederti arrabbiato e incollerito, devi guardarti in faccia pensando "per diana ma sono proprio io?"

Se riuscirai a compiere questa azione, questa visione di te stesso,  saprai anche ridere di te, e se riderai di te stesso, l'ira si dissolverà nel nulla.....

Lo immaginavo!!!, siete curiosi di sapere se io sono riuscita a ridere di me stessa ed a dissolvere la mia ira ....Vi risponderò con sincerità: "purtroppo non sempre...non sempre" ...o almeno non subito...

Come fare se invece siamo molto fumini e prendiamo fuoco troppo spesso?
Ho trovato una favola molto carina leggila anche tu


5 commenti:

  1. Daniela, purtroppo da sempre l'ira e la rabbia hanno sempre fatto parte sia del mondo di noi umani e non solo ma anche di quello degli animali e sono pienamente d'accordo con te che questi due fenomeni sono sicuramente molto difficili da gestire e quindi da tenere sotto il nostro controllo.E in questo momento mi viene in mente la figura di Padre Pio da Pietrelcina che come riportano le cronache della sua epoca sara'stato certamente un apostolo fedele di Gesu'Cristo,pero'nei momenti in cui era in preda della sua ira era meglio aspettare che gli terminasse e in seguito una volta che si era calmato si poteva provare a parlargli, onde evitare di essere trattati in malo modo nel momento in cui era arrabbiato.E in fondo stiamo parlando di un personaggio che ha lasciato una scia di amore infinito in questo nostro povero mondo e che dopo la sua morte e'stato condotto alla gloria degli altari e quindi e'diventato santo.Quindi immagina noi comuni mortali in preda a una crisi di rabbia o di ira in che spiacevole situazione ci verremmo a trovare.Detto questo io personalmente quando mi capita come tutti i poveri peccatori cerco sempre di smaltire prima la mia rabbia per non recare nessun tipo di danno a chi mi sta' vicino ma purtroppo anche se come tu mi dici spesso sono troppo buono,non sempre ci riesco e di questo poi sinceramente mi dispiace molto.Comunque per finire credo anche io che non bisogna assolutamente reprimerla perche'potrebbe dare vita a danni molto peggiori e quindi al limite quando cio'e'possibile bisogna cercare o di farla passare e se non e'subito possibile sfogarla in maniera postiva,io personalmente amo ascoltare la mia musica preferita o'al limite sedermi alla mia scrivania e scrivere delle poesie aspettando che la rabbia lasci il posto alla serenita'.Con la simpatia di sempre,Emilio

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    1. La collera non risolve nulla...ed è pura energia sprecata, se riuscirò ad imparare questo, io prima di tutti, forse non dovrò più nemmeno ridere di me stessa. Un abbraccio Angie

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    2. Sono completamente d'accordo con te Daniela, e anzi questa volta mi voglio sbilanciare e fare una proposta che qualcuno potra'considerare forse banale ma che io personalmente credo possa se attuata con sincerita' migliorare sia psicologicamente che spiritualmente ognuno di noi.La mia proposta e'semplice ed e'questa,quando siamo in preda della rabbia o dell'ira cerchiamo di trasformare questi due sentimenti negativi che purtroppo fanno parte del nostro essere in sentimenti positivi e quindi,quando siamo arrabbiati usciamo per le strade del mondo e impegniamoci con umilta' a fare del bene sincero e disinteressato a chiunque, umano come noi ma anche non umano, senza nulla chiedere in cambio.Aiutiamo spontaneamente i nostri fratelli e sorelle che si trovano in un momento di difficolta' e bisognosi del nostro aiuto e questo perche'noi umani oltre alla capacita' di possedere l'ira e la rabbia,abbiamo anche la possibilita' volendo di trasformarla dal negativo in positivo portando cosi' sollievo anche al nostro cuore e alla nostra coscienza.Ti saluto e ti auguro di cuore un bellissimo fine settimana.Emilio

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  2. Hai parlato di quello che ritengo essere il mio peccato capitale, l'IRA! Ultimamente sono sempre incollerita, soprattutto per come stanno andando le cose nel nostro Paese, per quelli che hanno tolto un futuro ai giovani solo per fare più soldi, e che ora si sentono in diritto di giudicare "fannullone" un marito che chiede solo di passare le domeniche con la moglie e i figli, piuttosto che al lavoro per uno stipendio ridicolo. Ma questa è un'altra storia!
    Piuttosto, vorrei sottolineare l'importanza della rabbia come capacità di ribellarsi e opporsi alle ingiustizie e alle oppressioni... ormai siamo sempre più rassegnati, abituati ad abbassare la testa davanti a tutto, accontentandoci di guardare sempre a chi sta peggio di noi.
    La felicità è un diritto, e arrabbiarsi per ottenerla è un dovere.

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    1. Cara Letizia, l'indignazione per una ingiustizia e la collera la rabbia che comunque riversiamo su noi stessi e chi ci è vicino, sono due cose differenti.
      Sono energie sprecate....energie che potremmo utilizzare per aiutare come dice Emilio, qualcuno.
      L'aggressività, la collera la rabbia, è un chiaro sintomo di fragilità e di debolezza, non abbiamo altre risorse e ci arrabbiamo..
      Bada bene che indignarsi per le ingiustizie è cosa giusta e buona, ma poi occorre lavorare per comprendere meglio, cosa si può fare per raddrizzare le situazioni, arrabbiarsi e basta non ti aiuta, anzi.
      Te lo dice una che purtroppo conosce bene cosa sia la collera...La nostra volontà e cuore può scegliere un'altra strada...la comunicazione non aggressiva... azioni atte a dare informazioni e consapevolezza alle persone.
      Credimi sulla parola...
      Un abbraccio Angie

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