lunedì 6 aprile 2015

A proposito dell'Assoluto



A proposito dell'Assoluto


L'Assoluto non può rientrare tra i concetti umani, non ci sono definizioni, parole che possano descrivere l'Assoluto, per chi vive immerso nel relativo.

Domanda da un milione di dollari: ma l'Assoluto ha bisogno di noi esseri relativi?
Questa è una domanda legittima o completamente assurda? 
Quale meccanismo incoerente e paradossale, ispira l'Assoluto a rilasciare le sue scintille in un mondo fenomenico finito come il nostro, naturalmente ciò si estende anche ad altri mondi, simili o diversi, come possiamo pensare di essere gli unici?

Forse non esiste una risposta, ma tentiamo comunque di proporre una visione alternativa...  

L'uomo con la U maiuscola, che riesce a percorrere un cammino di reale consapevolezza, non potrebbe diventare un ponte, con il quale l'Assoluto interagisce?

L'Assoluto, certo è ben lontano dalla nostra effimera esistenza, tuttavia le sue scintille che contribuiscono alla nascita della vita, e che risiedono in tutti i vari piani dimensionali, attraverso le varie esistenze, acquisiscono esperienze.
Dunque era necessario sviluppare forme di vita partecipate e attive, ma con una esistenza, limitata nel tempo, proprio per moltiplicare il numero delle esperienze stesse?. 

Se così fosse, però, gli effetti collaterali, non sono stati pochi, ogni essere relativo alla fine, vorrebbe vivere per se stesso e non per qualcos'altro che sia pure l'Assoluto, e ciò violerebbe la Sua Legge, poiché tutto vive grazie all'Assoluto, nulla ci appartiene neppure un piccolo atomo, in pratica è come se ci fosse concesso un qualcosa in locazione temporanea, e noi rivendicassimo la proprietà per sempre,  penso che una forma di usucapione non sia contemplata.

L'uomo per arrogarsi la proprietà, è ricorso ad un infimo stratagemma, si è ben mascherato tramite il suo ego, ed ha soffocato la scintilla appartenente all'Assoluto, che grazie alla sua origine concede la vita. Tuttavia la natura mortale di cui siamo stati dotati sin dall'inizio, non ci permette più di tanto, tale usurpazione, però complicare ulteriormente la questione, è la stessa libertà concessa (leggi naturali escluse), a chi possiede un minimo di intelligenza. 

La scienza da tempo, sta ricercando la possibilità di una vita  sempre più lunga, e ci sono persino uomini che accarezzano il sogno di diventare immortali.
Un ulteriore inganno verso l'Assoluto? 

La devastazione di questo mondo, è la conseguenza del nostro oblio? Uno oblio involontario? O molto desiderato?, per non ricordare che non abbiamo alcun diritto di proprietà su noi stessi e quindi sulla Scintilla a noi concessa per vivere?

Ci siamo addirittura immaginati di essere imprigionati dagli arconti, i guardiani di questa prigione, mentre i nostri carcerieri, probabilmente siamo noi stessi, le nostre facoltà immaginative possono creare realtà alternative, sempre più infernali.

Anche se apparteniamo a qualcosa di Straordinario, desideriamo essere liberi, e ci allontaniamo dalla nostra vera origine.

Non ci importa di soffrire, di dover tornare sempre in situazioni di grande sofferenza, l'importante è non ammettere che viviamo solo grazie all'Assoluto, di cui neghiamo persino l'esistenza, di cui ci siamo completamente dimenticati.

Ciò è chiaro, appare paradossale ed insensato, a chi non ha coscienza alcuna di chi sia realmente.
Persino chi anela tanto a Dio, e lo personalizza a sua immagine e somiglianza, è ben lungi da essere lieto che esista tale possibilità, si chiederebbe ma chi è questo Assoluto, chi lo conosce, senza considerare, che forse ritornare a Lui volontariamente,  non significherebbe affatto morire o sciogliersi nel nulla, ma essere per sempre....

Ed in quanto suoi indiscutibili figli, con ogni diritto del Padre.

Riflettendo forse potrebbe essere tutto sbagliato,.... ma l'oblio non è stato forse necessario?, altrimenti chi si allontanerebbe dalla sua origine e penetrerebbe gli abissi?, l'Assoluto è al di sopra di ogni dualità, per Lui non esistono figli buoni o figli cattivi, esistono solo figli, che prima o poi ritorneranno. 
Quale importanza hanno i nostri giudizi o pregiudizi al cospetto di un Assoluto? 
Proprio nessuna.

Noi pensiamo sempre in modo relativo, a meno che non sia la nostra ora di risveglio, ma poi davvero siamo noi a determinare tale incredibile momento? 
O vi è una latente programmazione scritta nei nostri codici genetici? Ed in certi percorsi ed esperienze?
Non è affatto facile stabilirlo, non lo è proprio.

L'uomo prima o poi, avrà questo desiderio, di conoscere la sua reale origine, e sarà poi naturale trovare una via di passaggio e di conoscenza...

Le vie di ritorno sono infinite, imprevedibilmente infinite, a dispetto di chi vorrebbe detenere il monopolio della salvezza...


4 commenti:

  1. Inserto "sofferto" per la complessità ed eterogeneità delle domande. Sei spinta, cara Daniela, da un sincero desiderio di conoscere i veri e più profondi perchè dell'esistenza. Prima di dire la mia, lascia che io mi complimenti per la coerente vastità dell'esposizione proposta. Partiamo, in ogni caso, dall'amore unico di Colui che è la Ragione ultima di tutte le cose, che non vuole, nonostante alcune apparenze ingannarci. Esiste poi il vero e proprio "libero arbitrio"?? Questo è indubbiamente uno dei problemi cardine dell'umanità, vediamo di affrontarlo...

    Certo, ci chiediamo spesso se siamo solo dei "poveri strumenti" per la realizzazione di un programma, destinato ad incidere sull'iter della civiltà umana. Si e....no...Il difficile è esserne consapevoli o meno (Cristo ne era certamente consapevole, dato il suo elevatissimo piano di coscienza, pur immesso nella materia).

    Però è altrettanto logico che, se si ammette la presenza nell'uomo di un "QUID..." intelligente ed immateriale, di struttura eterna, questo quid avrebbe scelto liberamente di fare parte di un programma, anche se le sovrastrutture dell'esistenza terrena (psiche, cervello, ecc.) offuscano nell'uomo il ricordo di tale scelta. La tesi del "programma" si può ricavare anche dalla faZenda di quel bonaccione di Giuda Iscariota, del suo tradimento predestinato, come "programma" guidato dall'alto.

    Se "l'opera dell'Iscariota era dunque prevista, programmata (e qui per cercare di precisare come e da chi, dovrei, per dire la mia, consumarmi i...polpastrelli, digitando...) allora torna logico, come mille più mille faccia due...che anche le linee esistenziali di chi gli era molto vicino (i discepoli) si trovassero perfettamente intrecciate nello svolgimento di "QUEL" programma.

    In quanto alla condanna di Giuda, questi sembra effettivamente uno strumento del destino, quindi incolpevole, ma, anzi, ingranaggio essenziale della Passione che ebbe la sua conclusione in croce. A ben guardare e, con questa logica, vi erano dodici possibilità di "tradimento". Quello che poi tu sostanzialmente chiedi in alcuni passaggi è: come possono certi comportamenti umani, apparentemente liberi, confluire funzionalmente per attuare una vicenda di primaria importanza per tutta l'umanità?

    Sono quesiti che richiederebbero un amplissimo discorso (e che nel mio caso, il tempo per lasciar rigenerare l'epidermide dei suddetti polpastrelli me lo impedirebbe...) ma la cui soluzione si può intravedere, tenendo presente che noi, da uomini, scorgiamo soltanto un breve tratto della Realtà e che la nostra stessa libertà, appunto, è spesso apparente.

    Fondamentalmente, risulta apparente perchè le scelte fondamentali le abbiamo fatte coscientemente in quella Realtà, di cui oggi, vediamo un mutilatissimo aspetto. D'altronde, il relativismo in cui siamo immersi non può essere disconosciuto da nessuno, grandi e piccole menti, uomini di religione inclusi. Un saluto
    Malles
    P.s. Se venissero inoltrate 401 copie ti do il beneplacito di eliminarne ALMENO 400...ciao

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    1. Caro Malles, stavolta è tutto ok, solo una copia.
      In effetti, hai ragione le mie sono domande difficili, ogni volta cerco di superare la mia relatività umana.

      Molto interessante perchè anche tu con la tua risposta, fai altrettanto..., interessante il punto: le nostre scelte le abbiamo fatte in quella realtà, di cui oggi vediamo un mutilatissimo aspetto.... Dunque se ciò è vero e probabilmente lo potrebbe essere, è evidente che l'oblio, può essere un inconveniente qui presente, legato al relativismo stesso, oppure , una necessità, per compiere un itinerario già programmato.

      C'è chi afferma che siamo in bilocazione, una nostra parte rimane nella eternità e l'altra nello spazio tempo finiti.
      Ma solo per il fatto di essere qui vivi, sappiamo che ci portiamo dentro quella sacra scintilla Divina appartenente all'Assoluto, senza la quale nulla sarebbe veramente vivo.

      E' inutile forzare, questo è certo, se forzi puoi raggiungere solo una comprensione fittizia, che non andrà a scalfire minimamente la coscienza. Invece deve accadere esattamente il contrario....Però lasciamelo dire a forza di bussare....qualcuno aprirà ...

      Un caro saluto amico di penne e di piume.

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  2. L'Assoluto esiste,è esistito ed esisterà per sempre contrariamente a quello che sostengono tutti coloro che essendo atei e quindi non potendolo contemplare con la loro vista e con la loro mente che come quella di tutti noi ha certamente dei grossi limiti,si ostinano a negarne l'esistenza.E su questo a mio modesto avviso essi sono completamente lontani dalla verità per il semplice motivo che come loro sostengono,coadiuvati da alcuni scienziati ma non da tutti per fortuna, il Tutto avrebbe avuto origine dal Nulla Cosmico e quindi non ci sarebbe stato bisogno di un Creatore Assoluto,E invece al contrario la presenza e la necessità dell'Assoluto l'avevano intuita le Grandi Guide dell'Umanità che furono Santi,Taumaturghi,Mistici,Poeti e Filosofi,i quali ebbero in comune tra di loro la capacità di vedere nel breve corso della loro esistenza terrena un immagine dell'Assoluto e cercarono con passione indomabile di unire nel loro cuore di umili mortali il Cielo con la Terra e di infiammare il tutto con il fuoco della Vita Eterna.P.S.Daniela,ti chiedo umilmente scusa per la mia assenza dal tuo Blog dovuta come ogni tanto può capitare a un grosso problema al mio P.C. e approfitto di questo commento per rinnovarti ancora una volta la grande stima che nutro nei tuoi confronti.Emilio

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  3. Bentornato, sei sempre il benvenuto, anche se mi dispiace che tu abbia avuto grossi problemi al PC. Non devi chiedermi scusa, sono felice che tu stia bene.
    Un caro saluto.

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