lunedì 7 dicembre 2015

Il sogno - andata e ritorno





Sicuramente Jung, saprebbe interpretare il mio sogno di questa notte:

" Ero in uno strano luogo, vedevo all'improvviso un uomo alto, di cui non riuscivo a vedere il volto, ai suoi piedi aveva un cane nero, ed una pantera nera, lui mi diceva di non aver paura, poiché essi erano solo automi....(?) - il sogno continua, ci sono intorno, alte montagne, sto percorrendo insieme a mia madre (simbolicamente la coscienza), una via lastricata, noto che lungo al percorso vi sono diversi grandi cani neri, sdraiati, che non reagiscono in nessun modo alla nostra presenza, camminiamo ancora, fino a giungere ad una specie di balcone, anche lì, vi sono altri cani grandi e neri distesi, che non reagiscono, decido di tornare indietro, i cani sono sempre distesi....nessuno di loro abbaia, o è aggressivo, sono solo tristi e rassegnati..., come macchie nere sconsolate, abbandonate sul selciato ".

Il sogno finisce qui...., come interpretarlo?  Il cane è classicamente il simbolo della amicizia e della fedeltà, però in questo sogno, i  grandi cani neri, penso siano un simbolo assai più oscuro...che va oltre le nostre consuete cognizioni, in alcuni casi,  il cane nero può  addirittura rappresentare un simbolo infernale, un demone...., ma anche la profondità dell'essere...

Torniamo alla realtà?

Sulla Rivista Enigmi di questo mese, ho trovato un articolo :" La civiltà dei polari", due paragrafi sono molto interessanti, anche se il ricercatore, non può essere a digiuno di certe conoscenze, li ho comunque apprezzati molto..., anche se non sono propensa ad avere alcuna certezza, in nessun campo...

Le razze discese : in sintesi, le anime che discendono qui proverrebbero da varie costellazioni, ma nascono qui sulla terra, anche barbari incoscienti, animali, macchine biologiche, che creano grandi problemi all'umanità, dal momento che non possiedono coscienza, ma solo un corpo, e rispondono al solo impulso della necessità....., (aggiungo io, ma è possibile che debbano compiere un lungo percorso evolutivo, per sviluppare una coscienza?...., o sono perduti sin dall'inizio? - non avranno alcuna possibilità, come coloro che nell'esoterismo classico, vengono chiamati ilici?) - Penso che nessuna creatura sia abbandonata a se stessa, che vi sia una infinita connessione e che la compassione e l'amore, di coloro che giungono qui, " i pneumatici" pur imprigionati, dovrebbe fare una differenza sostanziale, persino un animale, il più feroce, nutre istintivamente amore, per il proprio figlio, ed è disposto a proteggerlo, anche con la propria vita. Senza contare che vi sono cani, che generosamente hanno donato la loro vita per salvare il loro amico a due zampe.....ed animali assai evoluti, come i delfini ed i cetacei...

Gli arconti corporei, (riscrivo puntualmente) : In questa terra primordiale avvenne la manifestazione dei primissimi esponenti della razza umana in forma energetica.
L'uomo nacque dall'imprigionamento dello spirito nel corpo a causa degli arconti. Essi portano il male morale ed il male fisico. Imprigionano lo spirito trascendente nello spazio-tempo e lo privano di ogni potere e pienezza rendendolo soggetto ad ogni oppressione esterna. Per staccare gli arconti dalla loro funzione bisogna risvegliarli e far prendere coscienza di ciò che erano e sono realmente. L'oppressione che essi instaurano, nasce solo dalla loro stessa oppressione, rendono inconsci essendolo già loro stessi.
Essi formano la massa del corpo che senza di essi sarebbe una forma diafana. Sono una pluralità ma sono stati aggregati per formare una unità. Essi non sono il corpo, che è invece costituito da una massa informe e senza vita, ovvero proprio quella forma diafana, anzidetta, ma danno forma e vita al corpo come le forze inconsce e meccaniche, in cui lo spirito avviluppato si identifica. La materia in sè, è infatti solo una sostanza potenziale senza le forze che la informano.
Questi demoni, manifestano gli istinti ed i pensieri dell'uomo e gli spiriti delle varie parti del corpo che non sono l'Io assoluto, composto di pura coscienza. Onde ispirare scopi mondani e illusori, gli furono immesse varie chimere.
Dunque la liberazione dello spirito dagli arconti, e dal corpo che essi sostantificano, va fatta per gradi che corrispondono agli stadi dell'ensomatosi primordiale ripercorsi all'inverso.
Queste fasi consistono nella presa di coscienza:

  1. che non sono il corpo;
  2. che sono diversi e non uno;
  3. che sono stati condizionati;
  4. che sono spirituali e non fisici;
Il mezzo per dileguare gli arconti corporei è costituito dai nomi della luce, tra cui quello dell'uomo luminoso o spirito, dinanzi ai quali, essi perdono il loro potere oscuratore.
Per mezzo di questi Misteri della luce essi cadono uno sull'altro, ovvero si dileguano nel loro elemento tenebroso, lasciando spazio alla coscienza.
Essi sono le dodici controparti mondane delle dodici parti dello spirito, che sono state preposte ad oscurare.
Al termine della reintegrazione degli arconti, la coscienza diventa pienamente se stessa e nasce l'IO.
A seguito della creazione attraverso la caduta degli arconti, il grande arconte venne imprigionato all'inferno. O meglio la caduta dei demoni coincide con la loro discesa infernale.
Una delle prime prove consiste nell'attraversare la muraglia psichica, simile ad una barriera infuocata, il varco tra piano fisico e psichico che prelude alle sfere in cui avvengono le lotte con gli arconti, che ostacolano il progresso della coscienza, ed infine il varco tra piano psichico e spirituale.
La barriera di fuoco è costituita dai cherubini con la spada di fuoco che sono i guardiani della soglia, simili a Cerbero che non fa entrare i vivi ed uscire i morti, ed ai leoni di bronzo che fanno da scudo, addormentando gli intrusi e obliando il nome, al tempio (cielo) che conserva il nome ineffabile ed al Lete. Per i più è la morte.
La presa di coscienza consiste nel ricordare ciò che avvenne prima dell'incarnazione e le azioni nefaste del demone che formò il corpo.
In questo modo l'Io non è più il corpo, lo può controllare e non essere controllato ed inizia a riprendere tutte le facoltà perdute. Quindi in ultima analisi, questo ricordo prenatale è il ricordo di sè.
La dottrina e la tradizione che concerne gli albori umani della razza dei polari è dunque anche implicitamente, quella della natura spirituale dell'uomo e della sua reintegrazione in pienezza..


Molto interessante, vero? Indubbiamente,  ma tutto ciò potrebbe essere interpretato in un altro modo? Immaginiamo che il nostro mondo sia stato creato, da una civiltà aliena assai evoluta...., anche se non certo amorevole..., non dimentichiamo che il nostro DNA è un codice..., forse una trappola? contenente informazioni, che oggi i nostri scienziati sono riusciti a scoprire, ed altre ancora  molto oscure...
Immaginiamo che lo scopo della loro creazione, sia stata puramente egoistica, e quindi  l'abbiano ritenuta di loro esclusiva proprietà... " a volte anche un genitore si comporta erroneamente come se i suoi figli fossero di sua esclusiva proprietà, ma come spesso accade essi si ribellano, ed ecco che scattano le punizioni e gli impedimenti), nella loro creazione vi è un fattore determinante, ciò che hanno utilizzato, non è affatto di loro proprietà, ma appartiene ad un Assoluto ed eterno che contiene tutte le possibilità evolutive..., che non può essere imprigionato, ma solo momentaneamente ristretto...., in uno spazio-tempo...altrettanto artificiale...

Questi signori, chiamati arconti, hanno immesso in noi, parte di loro stessi...(quindi a loro somiglianza), ma evidentemente pur molto avanzati come conoscenze, non erano certo perfetti, probabilmente essi stessi erano stati creati e forse assoggettati da qualche altra civiltà cosmica..., in fondo oggi alcuni scienziati non si propongono di creare intelligenze artificiali, o peggio non manomettono il codice genetico, per creare degli ibridi?

E se fosse così, questi arconti, non potrebbero sviluppare una maggior coscienza? grazie all'avvicendarsi di creature di altra provenienza? Mondi più perfetti...

D'accordo siamo arrivati dall'esoterismo alla fantascienza, dai misteri gnostici ai misteri genetici, tuttavia L' Assoluto, rimane l'unico ed esclusivo protagonista, e la sconvolgente energia di Amore, è essenziale, non si può, non si deve cercare solo una salvezza per noi stessi, ma coinvolgere ogni essere, ogni atomo, ogni piccola particella, persino coloro che chiamati arconti ostacolano, per paura, questa evoluzione...

Poiché non vi è nulla, che non sia destinato a ritornare all'Assoluto.


6 commenti:

  1. Ciao Angelina, Ho sempre fatto mio il tuo "Poichè non vi è nulla, che non sia destinato a ritornare all'Assoluto"
    L'arconte principe,o, il primo spirito creato (la piccola sophia) od anche colui-che-porta-la-luce (lucifero), il polo opposto a Dio, una divinità che commise l'errore di ritenere di poter assumere in sè, essere finito, l'infinito stesso. Tutta la creazione consiste di particelle del grande spirito lucifero e del suo seguito caduto e esiliato nella materia.

    Nella materia dunque vi è anche la parte iniziale-spirituale influssa in lui dall'Immenso, e questa non può (essendo Dio stesso) contaminarsi, anche di questa dunque è formato l'uomo. Comunque sia non sarebbe mai stata creata la Terra, il sole, nè alcun'altra cosa materiale se lucifero fosse rimasto sottomesso a Dio. In ogni caso l'essere umano resta libero nella misura in cui riesce coscientemente a liberarsi, mano a mano che si spoglia delle sovrastrutture carnali, irradia, e la sua sensibilità cresce, si esteriorizza, le sue vibrazioni positive si estendono e si moltiplicano.

    Quasi tutta l'umanità vede solo le possibilità del corpo, non rendendosi conto della funzione semi-fluida dell'altro essere che è in noi, molti dei fenomeni fisici, psichici e paranormali sarebbero più facilmente spiegabili. Nulla della condizione umana va però dissacrata, data anche l'impossibilità per i più d'immaginare quella spirituale, ad ognuno (per legge divina) la propria ed unica crescita, proporzionale al grado di avanzamento. Pur imperfetti dunque, abbiamo capacità di crescere in conoscenza, un potenziale perfezionamento che determina di conseguenza la più alta beatitudine dell'Assoluto.

    Come dicevo all'inizio, cara Angielina, il progetto dell'UNO è di ricondurre tutti gli esseri umani a Lui. Ora, (così per come siamo messi...) la via per far questo è rappresentato dalla materia, che deve essere sperimentata e vinta (anche in molteplici reincarnazioni, se necessita). L'evoluzione avviene qui, ma anche nell'aldilà, ma (per ora) nel nostro stato, il nostro miglior perfezionamento è la nostra vita nella materia. Nostro Signore stesso si incarnò scegliendo di condividere il destino umano per rendere visibile la divinità ch'è in noi. Noi non siamo di questo mondo, eravamo spirito (scintille di Dio), e spirito ritorneremo nuovamente.
    UN saluto
    Malles

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    1. La caduta..., certo, non siamo di questo mondo, ma penso che anche tutto di questo mondo (pur illusorio) ritornerà all'Assoluto.....persino il principe di questa creazione..., non solo gli uomini...
      Alla fine è comunque tutto dell'UNO...
      Un abbraccio

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  2. Daniela,io ovviamente non sono uno studioso dei sogni come il grande personaggio che tu hai citato ma comunque nel mio piccolo voglio provare a spiegartelo come lo vedo io con la speranza di non impaurirti troppo.Secondo il mio modo di vedere il sogno che tu hai vissuto,ovviamente a livello onirico,ti ha fatto fare un viaggio che ti ha condotto insieme a tua madre che rappresenta quella parte buona della tua coscienza incline al Bene,alle porte di quell'Inferno di cui parlano tutte le religioni e che rappresenta da sempre il luogo del Male.E infatti,secondo me,l'uomo alto e i cani neri che tu hai incontrato in questo sogno erano il Principe del Male e la sua corte di demoni che cercavano di tentare la tua Coscienza per allontanarti dalla via del Bene e condurti su quella del Male.Il personaggio del sogno definisce i cani neri abbandonati e senza volontà sul selciato degli automi,perchè egli sà di averli soggiogati alla sua volontà che è più forte della loro e di averli quindi resi incapaci di reagire al suo potere.Quindi,sempre secondo il mio modo di vedere,in questo momento nel tuo inconscio è in atto una lotta tra la tua parte positiva e quella negativa per prendere possesso della tua Coscienza.Ma stai tranquilla e serena perchè conoscendo il tuo grande cuore e la tua volontà di fare del Bene,l'esito dello scontro è già scontato e come è giusto che sia anche in questo caso il Bene sconfiggerà il Male.E quindi,riallacciandomi all'articolo di Enigmi il personaggio e i cani potrebbero essere proprio quegli Arconti dei quali esso parla e che sono infatti degli esseri oscuri e malvagi ma che sono costretti ad inchinarsi e ad obbedire al potere della Luce di Dio.Poi ovviamente sono d'accordo con te che ogni cosa è destinata,noi compresi,a ritornare un giorno all'Assoluto e come diceva uno dei più grandi santi moderni-----Tutto nasce da Dio,è di Dio e ritorna a Dio.San Pio da Pietrelcina.Che la madre di Gesù della quale domani si onora la purezza e la misericordia,ti accompagni sempre nel cammino della Vita.Emilio

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    1. Non male, Emilio, potrebbe essere, ma ...la lotta tra il bene e male, nel sogno non c'è, poiché quei cani neri stavano al loro posto...ero solo in visita..
      Grazie Emilio un abbraccio..

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  3. Ciao Angielina, alcune cose sul tuo sogno che avevo tralasciato per i tempi che corrono... L'immagine o la relazione con cani, anche se neri, non è quasi mai negativa. Il protettore, o spirito guida a quattro zampe era per Don Bosco un lupo di grandi dimensioni e tutt'altro che mansueto.I cani inerti del tuo sogno potrebbero solamente avere un significato che è si positivo, ma piatto, quasi un lasciarsi andare agli eventi, come un'intima rassegnazione a cose che languono senza cambiare, il desiderio di forze più grandi (la pantera) sono, per ora, in minoranza.

    Statisticamente va considerato che il 75% dei casi di precognizione si realizza durante il sogno, per una conseguente attivazione di una complessa rete di iterazioni tra sistemi fisici, biologici e psicologici di ogni persona. Tutto quello che ci attenziona, pur non essendo sul piano fisico, esiste ugualmente, se non altro perchè in un modo o in un altro serve (o può servire) per chi ne viene a conoscenza.

    Tu menzioni C.G.jung, embè, lui giocava in casa... La sua figura è meno complessa del suo maestro S.Freud, padre della psicanalisi, dal quale si staccò non condividendo le sue troppo anguste concezioni sulla libido. Riprendo i sogni... avevo letto da qualche parte che l'assassinio di J.F. Kennedy era stato visto in sogno da ben 50.000 persone. Forse sono troppe? Forse, ma molte persone hanno avuto nei loro sogni anticipazioni di quanto sarebbe loro realmente accaduto e in modo tale da non poter essere facilmente definite semplici coincidenze.

    I "fantasmi" dell'inconscio sono sempre avidi di realizzarsi, pur percorrendo strade tortuose e spesso impraticabili. La forza di un sogno recepito al massimo ha persino dato manifestazioni cutanee, con casi di stigmatizzazione inclusi, dati da ricercare nel paleo-cervello (sfera istintiva-emotiva) e dalla insopprimibile religiosità che a volte preme con troppo vigore.

    Quello che conosciamo, cara amica mia, non è quello che siamo, ognuno di noi poi, è sempre solo davanti alla sua evoluzione, che non potrà MAI essere un evento esterno, ma avviene solo nell'intimo, la contemplazione è utilissima per ritrovare il nostro centro interiore, che è il nostro vero e unico tempio, e perdersi in esso. Dio si comincia a sentire quando non si ha più bisogno di sogni, di parole, sia nostre che di altri, giungendo finalmente al silenzio.
    Un caro saluto
    Malles

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    1. Hai ragione...in una dimensione così rumorosa, solo il vero silenzio può farti percepire L'Altissimo...

      Un caro saluto a te...

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