Nulla, o quasi, è come pensiamo che sia,
i nostri stessi pensieri ci circoscrivono ci chiudono...
in una prigione senza scampo...
Abbiamo inventato un dio, che si infuria e poi punisce,
abbiamo inventato l'inferno ed il paradiso,
ed abbiamo fatto di questa nostra terra,
una discarica dei nostri errori e limiti.
E dei miti e delle leggende, i nostri fari...
ma abbiamo scordato di conoscere
ciò che davvero conta...
la nostra vera Essenza...
Il nostro timore di guardare oltre,
ci rende schiavi,
schiavi dei pensieri, e del sentire di echi,
ormai morti e sepolti,
tra questi echi, si distingue
la voce ancora viva dell'infinito....
di chi disse:
"Uomo conosci te stesso"
ma non quel pallido riflesso
che si estende a finire,
ma quell'alito di Assoluto,
che anima ogni vita....
Ogni leggenda e mito..
possono contenere simboli,
da decifrare con attenzione,
tuttavia abbiamo segreti impossibili
nel nostro stesso essere....
ma noi guardiamo avanti ed indietro
e mai nella sua profondità...
Nessun mezzo,
se non la volontà
l'attenzione,
e l'infinito amore,
potranno scardinare i lucchetti,
di questa prigione - che molti pensano
sia una scuola per ripetenti...,
ed altri, un mondo da trasformare
in un paradiso,
ognuno desidera un paradiso tutto suo...
ma anche un paradiso
può trasformarsi in una prigione...
proprio come un inferno...
Non voglio credere che all'infinito
anche se ancora non so bene
cosa davvero sia...
e possiamo trovarlo
nel profondo essere
immerso in noi stessi...
non sono forse persino le stesse microscopiche particelle
onde infinite?
Parole intense e sentite, dal tuo profondo, sempre uniche seppur simili...
RispondiEliminaUn saluto
Malles
L'essenza è la medesima, e cambia la forma...è vero, sento questo nel profondo..
EliminaGrazie Malles
Daniela,con le tue parole sempre profonde e sincere che vengono dal cuore dai una voce ai nostri silenzi,dai un anima alle nostre ombre,dai un senso alla nostra ricerca, dai una speranza al nostro desiderio di Assoluto.E per ringraziarti,a nome mio e di tutti i viaggiatori di questo magnifico Blog,ti invio una mia breve poesia che credo condensi al meglio il nostro anelito verso l'Infinito.La poesia si intitola---Sognatori----Siamo solo sognatori,figli di questo mondo,derisi a volte dalla ottusa e limitata scienza che sorride dei nostri sogni,del nostro desiderio di Infinito.Ma ciò non ha per noi nessuna importanza,perchè il valore di ciò che è veramente importante non si misura in ciò che è finito ma in ciò che si proietta nello splendore dell'Eterno.E noi siamo figli dell'Eterno e non di ciò che è finito.Grazie di cuore per tutto quello che scrivi,a nome mio e di tutti i viaggiatori del Blog.Emilio
RispondiEliminaGrazie a te Emilio, in fondo circoscrivo ciò che sento, ciò che emerge, senza razionalità alcuna...
EliminaRingrazio io voi per la vostra pazienza.