venerdì 18 dicembre 2015

Le nostre prigioni







 Nulla, o quasi, è come pensiamo che sia,

i nostri stessi pensieri ci circoscrivono ci chiudono...

in una prigione senza scampo...


Abbiamo inventato un dio, che si infuria e poi punisce,

abbiamo inventato l'inferno ed il paradiso,

ed abbiamo fatto di questa nostra terra,

una discarica dei nostri errori e limiti.


E dei miti e delle leggende, i nostri fari...

ma abbiamo scordato di conoscere

ciò che davvero conta...


la nostra vera Essenza...


Il nostro timore di guardare oltre,

ci rende schiavi,

schiavi dei pensieri, e del sentire di echi,

ormai morti e sepolti,


tra questi echi, si distingue

la voce ancora viva dell'infinito....

di chi disse:

"Uomo conosci te stesso"

ma non quel pallido riflesso

che si estende a finire,


ma quell'alito di Assoluto,

che anima ogni vita....


Ogni leggenda e mito..

possono contenere simboli,

da decifrare con attenzione,

tuttavia abbiamo segreti impossibili

nel nostro stesso essere....

ma noi guardiamo avanti ed indietro

e mai nella sua profondità...

Nessun mezzo,

se non la volontà

l'attenzione, 

e l'infinito amore,

potranno scardinare i lucchetti,

di questa prigione - che molti pensano

sia una scuola per ripetenti...,

ed altri, un mondo da trasformare

in un paradiso,

ognuno desidera un paradiso tutto suo...

ma anche un paradiso

può trasformarsi in una prigione...

proprio come un inferno...


Non voglio credere che all'infinito

anche se ancora non so bene

cosa davvero sia...

e possiamo trovarlo

nel profondo essere

immerso in noi stessi...

non sono forse persino le stesse microscopiche particelle

onde infinite?


4 commenti:

  1. Parole intense e sentite, dal tuo profondo, sempre uniche seppur simili...
    Un saluto
    Malles

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    1. L'essenza è la medesima, e cambia la forma...è vero, sento questo nel profondo..
      Grazie Malles

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  2. Daniela,con le tue parole sempre profonde e sincere che vengono dal cuore dai una voce ai nostri silenzi,dai un anima alle nostre ombre,dai un senso alla nostra ricerca, dai una speranza al nostro desiderio di Assoluto.E per ringraziarti,a nome mio e di tutti i viaggiatori di questo magnifico Blog,ti invio una mia breve poesia che credo condensi al meglio il nostro anelito verso l'Infinito.La poesia si intitola---Sognatori----Siamo solo sognatori,figli di questo mondo,derisi a volte dalla ottusa e limitata scienza che sorride dei nostri sogni,del nostro desiderio di Infinito.Ma ciò non ha per noi nessuna importanza,perchè il valore di ciò che è veramente importante non si misura in ciò che è finito ma in ciò che si proietta nello splendore dell'Eterno.E noi siamo figli dell'Eterno e non di ciò che è finito.Grazie di cuore per tutto quello che scrivi,a nome mio e di tutti i viaggiatori del Blog.Emilio

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    1. Grazie a te Emilio, in fondo circoscrivo ciò che sento, ciò che emerge, senza razionalità alcuna...
      Ringrazio io voi per la vostra pazienza.

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