martedì 14 maggio 2013

Per il ricercatore stanco



L'articolo che ho incontrato casualmente?, Merita la vostra più assoluta attenzione, mi rivolgo soprattutto a  coloro che si ritengono ricercatori stanchi e che sono alla continua ricerca della verità, su cosa siamo, chi siamo, dove andiamo.

L'articolo da leggere è questo  

Cercate di non leggerlo solo con gli occhi, o con la lente della pura razionalità,  ringrazio chi l'ha scritto è veramente un dono immenso, un dono gratuito.....ancora grazie.

Tuttavia, vorrei ricordarvi che la materia di cui siamo composti e che ci circonda, non è affatto da disprezzare, dal momento che è un vero e proprio miracolo ingegneristico, e gli studiosi addetti ai grandi lavori, hanno ben chiaro, ciò di cui sto parlando,  leggi qui

L'errore umano? Quello di dare tutto per scontato, di inserire tutto nella ordinarietà delle cose, ebbene non vi è nulla di ordinario, nulla di scontato, penso che l'atteggiamento giusto sia quello di rispettare profondamente tutto ciò che esiste, sia che esso sia visibile, oppure invisibile, materiale o spirituale...

Amare davvero ogni parte piccola, grande o microscopica, dal momento che nulla è privo di una qualche intelligenza....
 Il mio pensiero ? : non vi saranno mai limiti di alcun genere, per i ricercatori quelli veri, tutto è degno di grande attenzione.

Ma tutti abbiamo paura di non farcela.....in qualsiasi cosa ......





2 commenti:

  1. Daniela,ho letto sia l'articolo e visionato il video allegato e cio' che ne viene fuori non ha portato a me personalmente e credo anche agli altri appassionati del Mistero nulla di nuovo in quanto la cosidettA Merkaba o veicolo spaziale di cui parla l'articolo non e'altro anche se definita con un nome diverso che quel soffio divino che giace abbandonato dentro ognuno di noi e del quale non tutti hanno coscienza di avere.Cio' non toglie pero' il fatto che comunque e al di la' di ogni opinione e ostacolo il ricercatore stanco deve continuare tenacemente la sua ricerca di tutto cio'che vive nell'infinitamente piccolo come nell'infinitamente grande poiche'e'proprio grazie ai ricercatori che non si sono mai arresi davanti alle difficolta' della ricerca che dalla comparsa dell'uomo sulla terra molti veli che celavano il mistero sono stati scoperti,conducendo lo scienziato sempre piu'lontano sul terreno della conoscenza.Poi e'anche verita' il fatto che tu dici che tutti noi quando ci accingiamo a fare qualsiasi cosa e specialmente qualcosa di nuovo,abbiamo paura di non farcela ma e'anche vero che proprio questa paura e'la molla che ci carica e ci spinge a proseguire e ad andare oltre e raggiungere il nostro obiettivo.E infatti se analiziamo tutte le grandi scoperte dell'Umanita',possiamo notare che inizialmente tutti i grandi personaggi in quanto esseri umani provarono il senso della paura che sembra immobilizarci ma in seguito grazie all'infinito desiderio di conoscenza che li animava essi scoprirono cose delle quali non si conosceva assolutamente l'esistenza.Per concludere mi fa piacere citare una frase di Albert Einstein che recitava cosi'-Non vi e'legge dell'Universo che non possa essere svelata dall'esercizio della ragione.Un Saluto,Emilio.

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