venerdì 15 aprile 2022

L'ombra nera nella notte

Ore 24,15,  un ululato squarciò il silenzio della notte,  Peter si svegliò intontito, si trovava ancora sul divano, evidentemente si era addormentato lì, senza rendersene conto.

Si ricordò di trovarsi nella sua baita di montagna, dove si recava quasi sempre per i suoi fine settimana, per staccare dal frastuono fastidioso della città.

L'ululato, lugubre, continuò ad echeggiare nel buio della notte,  Peter sapeva che forse qualche  lupo si aggirava per quelle zone, ma non ne aveva mai visto uno e neppure udito nulla del genere, rabbrividì.

Si alzò, verificò che la porta e le finestre fossero ben chiuse,  lo erano, poi sbuffando, tutto intorpidito si sdraiò sul letto, senza neppure spogliarsi.

L'ululato continuò intermittente,  dalla sua intensità, Peter dedusse che il lupo, non fosse troppo lontano dalla sua baita,  comunque dopo poco si addormentò.

La mattina si risvegliò abbastanza presto,  con un umore funereo, fece una veloce colazione, e decise comunque di fare  la sua solita passeggiata in quel meraviglioso bosco. Era turbato, ma sperava di  riprendersi a contatto con quella natura che tanto amava. Purtroppo quella fu la mattinata peggiore della sua vita, dopo una mezzora di cammino, ciò che vide gli gelò il sangue, il cadavere di un uomo ridotto in uno stato indescrivibile, era riverso sotto un albero. Peter non si avvicinò, con il cuore che gli martellava nel petto, corse verso la  sua baita e chiamò i soccorsi e la polizia.

Sembrò passare una eternità, alla fine i soccorsi lo raggiunsero, e lui li condusse dove giaceva la vittima, ovviamente nulla poterono fare, due poliziotti bianchi e lividi, si chinarono su ciò che era rimasto del povero uomo, per compiere il loro dovere. Dissero che sicuramente una bestia feroce, lo aveva ucciso e sbranato. Forse un lupo.

Peter,  tremò,  decise  di ritornare  subito in città. Viveva  solo, i suoi genitori stavano in un altro stato,  a quaranta anni suonati, pur essendo un bell'uomo, moro, alto, corporatura normale, non aveva una vera relazione, una compagna, solo qualche sporadico amico, che non aveva il coraggio di contattare.  Lui era sempre stato un solitario, amante  della solitudine, sin dalla più tenera età, nonostante i genitori, avessero fatto di tutto, per aiutarlo a socializzare, avevano ottenuto l'esatto contrario, tanto che dopo l'università, aveva scelto un lavoro che poteva svolgere a casa, senza contatti giornalieri, in quel momento particolare, però,  desiderò  potersi confidare con qualcuno.

Peter da giorni, sembrava un'anima in pena, aveva perso l'appetito, il sonno, nella sua mente, si ripresentava  troppo spesso, la terribile scena di quell'uomo sbranato, di cui ora conosceva l'identità, era George W. , un suo conoscente della sua stessa età, che aveva una baita, non lontana dalla sua, una persona che amava stare in solitudine ogni fine settimana, proprio come lui, non poteva dire di conoscerlo bene, comunque a volte si erano incontrati e avevano scambiato due chiacchiere, George, gli era simpatico, non riusciva a darsi pace, per quella sua fine orribile, no non aveva nessun desiderio di ritornare alla sua baita, aveva paura. Negli ultimi giorni,  aveva preso l'abitudine di andare in un bar, a bere qualcosa, osservava alcuni anziani che giocavano a carte, ragazzi che facevano chiasso, almeno così riusciva a non pensare, poi a casa accendeva il televisore, e la notte dormiva solo un paio di ore.

Passarono settimane e poi mesi, Peter, non era più andato alla sua baita, ormai era piena estate, e sentiva il bisogno di ristorarsi al fresco della sua amata montagna, decise che doveva vincere la sua paura, sarebbe stato sufficiente, essere prudente, armarsi in qualche modo, forse ciò che era accaduto poteva  non ripetersi.

Partì per le sue vacanze, per alcuni giorni tutto procedette normalmente, dopo due settimane, durante una notte di luna piena, l'ululato lugubre, risuonò nuovamente nel silenzio, il terrore si impossessò di lui, guardò fuori dalla finestra e ciò che vide, non poteva essere vero, una grande e sfuggente ombra nera, si stava nascondendo dietro gli alberi vicino alla sua baita, cosa diavolo era? Non poteva essere un lupo, questo essere camminava su due gambe, ed era enorme, la paura gli strinse la gola, l'auto era proprio davanti alla baita, decise di fuggire, di non restare lì, neppure un attimo in più. Frettolosamente salì in auto e partì velocemente, guidando come un pazzo, dopo poco cercò di calmarsi, ma dallo specchietto retrovisore, vide  che un'ombra nera  inseguiva la sua auto ed era veloce troppo veloce, la strada non gli permetteva di correre di più, sarebbe stato un vero  suicidio farlo. Cosa diavolo era quell'essere tutto nero? Non era un lupo, non un orso, correva su due gambe, ma non poteva essere neppure umano.....cosa era?, Imperativo fuggire, dileguarsi, non tornare mai più su quella sua amata montagna.

Nessuno gli credette, quando il giorno dopo, andò alla polizia e comunicò ciò che gli era accaduto, già, certo,  lo presero per un visionario, almeno fino a che, nella sua stessa città, ritrovarono corpi sbranati, da qualcosa che non conoscevano, proprio come quel pover'uomo di George, la notizia di qualcosa di anomalo e sconosciuto, non era mai  stata fatta trapelare,  ma ora quella terribile ed anomala ombra nera, si muoveva nella notte, a caccia di umani,  proprio nella sua città, quell'essere mostruoso, evidentemente lo aveva inseguito fino a lì, ed aveva trovato terreno fertile, un vero paradiso per il suo appetito. 

Quell'ombra nera nella notte, non è mai stata catturata, ci sono strani periodi di quiete, e poi improvvisamente si scatena, ma quando accade, si ode  sempre un terribile e lugubre ululato, squarciare il silenzio della notte, se lo udite, chiudetevi in casa e non uscite per nessuna ragione al mondo.

6 commenti:

  1. Racconto inquietante e misterioso che mi ha riportato alla memoria un classico della letteratura horror dal titolo The Wolf scritto dal grande Lovecraft nel lontano 1919 il cui protagonista era appunto un feroce licantropo assassino.Brava come al solito Daniela a mettere in risalto con questo suo racconto l*ombra oscura che vive dentro ognuno di noi.Emilio

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    1. Questo nonostante l'ululato non è un licantropo, è qualcosa di molto peggio e sconosciuto. L'ombra oscura è molto più letale ed è vero vive in ogni essere umano. Grazie, certamente influenzata dai racconti fi lovecraft, non potevo farlo essere un licantropo.

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  2. D*accordo l*oggetto del tuo racconto non è un licantropo ma è molto peggio e secondo me potrebbe essere benissimo ed è questa la mia domanda quel principio del Male incarnato in ogni essere vivente del quale è molto difficile liberarsene.Siamo luce e ombra,angeliche farfalle o vermi immondi a noi e al nostro cuore la scelta.Buona Pasqua.Emilio

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    1. Buona Pasqua a te Emilio, ed anche a chi non passerà di qui.
      Valerio e tutti gli altri.

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  3. Daniela: "Questo nonostante l'ululato non è un licantropo, è qualcosa di molto peggio".

    Mi sembra giusto che tu non abbia fatto il nome di quel dragone di Draghi, anche se gli calza a pennello...

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    1. Caro Valerio, gli stiamo concedendo troppa importanza, lo sai anche tu, però è una bella battuta, in fondo ...

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