sabato 8 ottobre 2011

Una vera speranza di vita dopo la morte?


Il clamore, la fretta, l'ansia, la folla, ci allontanano da noi stessi, molti saggi, ci suggeriscono che per crescere spiritualmente occorra calma e silenzio...e solitudine.


Purtroppo, oggi, per molte persone, pensiamo ad esempio alle mamme ed ai babbi, di bimbi ancora piccoli,  questo è una vera utopia,  pensare di poter  ritagliare del tempo, per restare in solitudine.


Che queste persone non meritino di crescere dunque?


No, davvero, nulla dovrebbe essere considerato in senso assoluto, dal momento che far nascere ed accudire un'altra creatura, è uno degli insegnamenti più incredibili della vita, quasi che Dio, voglia mostrare ai suoi figli,  che a loro volta diventano genitori,  quanto immenso cammino d'amore..e di sacrificio gioioso e volontario, occorra.


Dunque la maternità e la paternità, nascondono immensi segreti, è un vero filo diretto con l'invisibile, la creatura che sta per giungere, lo è fino al momento della nascita, molti genitori dopo questo evento, dichiarano: "Non riuscirei più a concepire la mia vita, senza i miei figli", nemmeno il tempo passato trascorso senza la loro presenza.


Dunque, tralasciando casi anomali, quale missione potrebbe essere più importante? E quanto amore insegna la presenza dei propri figli?


Noi non siamo a nostra volta figli di altri che ci hanno amato? Ma ecco che vorrei farvi intendere che non siamo figli solo di genitori terrestri, ma anche di un universo molto più esteso....e come figli siamo tutti molto amati, anche se più o meno consapevolmente.


Nonostante ciò la paura del nulla dopo, continua a arrovellare il nostro cuore, e si sa quando soprattutto si diventa genitori, non è sopportabile l'idea non tanto della propria fine, ma di quella di un proprio figlio, ed in questo mondo,  a volte certe tragedie accadono e vi sono genitori in balia di un dolore che solo qualcosa di superiore potrà lenire...


Ma a questo punto, neppure la fede in una religione potrà essere sufficiente, è per questo che voglio aggiungere sotto questo mio post, un pezzo di articolo " La vera Natura del nulla" scritto dal noto fisico Massimo Corbucci, credo che possa arrecare sollievo ai cuori stanchi, a coloro che ormai non hanno più speranza, nonostante questo fisico, utilizzi parole alla portata di tutti, non è semplice comprendere pienamente ciò che scrive, ma ritengo che sia di inderogabile e fondamentale importanza comunicarlo al mondo
E pensare che all'inizio non l'avevo neppure letto attentamente, vi prego di non commettere il mio stesso errore.




A cura del fisico Massimo Corbucci fonte:  Il giornale dei misteri Gennaio 2011


Vuoto coniugato e vuoto vedovo


Ho impiegato diversi anni a comprendere che nel vuoto quantomeccanico, due genitori della materia copulavano insieme e nemmeno era tanto criptato, che  il Rishone Vavohu ( Rishoni sono genitori "immateriali" della materia), rappresentasse il femminile ed il Rishone Tohu, il maschile. Viepiù facile cogliere la condizione "more uxorio" di V e T e pertanto arrivare a cogliere la vedovanza di V, semmai fosse venuto a mancare T.


Indubbiamente il vuoto scoperto da Rudnik (agosto 2007), è un vuoto vedovo, forse peggio ancora, mancante di dignità di Rishone. Ecco! La chiave di tutto sta in questa notizia fondamentale: il miliardo di anni luce, di vuoto, è un vuoto che esiste nel regno di ciò che definii "al di qua". E' soggetto alla misurazione con i parametri di spazio e di tempo. Il vuoto quantomeccanico è l'al di là. E' infinito in modo assoluto, e spazio e tempo non hanno più senso. Il vuoto-vuoto-vuoto che vi abita non potrà mai essere disaccoppiata da quel T. Notate come abbia potuto mettere al femminile V e al maschile T, giocoforza.


Leggendo un articolo di Teologia del vescovo di Aosta, Mons Giuseppe Anfossi, titolato: "Madre del Creatore", nel gennaio del 2010, per la prima volta, mi sono reso conto di come la Madonna debba essere necessariamente la Madre dello stesso Dio e non solo....Ho colto finalmente l'imperscrutabilità della Creazione alla mente dei fisici, che si rifiutano di aprire il cuore all'evidenza incontrovertibile che la sostanza più densa dell'universo è "il pensiero".
Dicasi anche Spirito, per contrapporlo a materia da Mater appunto, col risultato di venire a conoscenza delle due qualità rispettive: L'accoglienza e la durezza. Sono le conditio sine qua non della ViTa. Che grazie alla trasparenza della lingua italiana, si vede bene perchè sia indicata da una parola dove ci sono la V e la T. Il grande mistero dell'esistenza di tutte le cose del Creato, va ricercato nell'evento, per cui la Madre di Dio deve partorire Dio stesso. Si rimette alla sua Volontà. Questo è straordinario nell'ontologia del Creato. A questo proposito ricordo che entrai mentalmente nel vortice della confusione e non ne uscii finchè non capiì che la volontà va tradotto con la parola "voluttà". Il "gioco" della ViTa accade per effetto di tre parole :voluttà, intelligenza e memoria" Il come potrei anche spiegarvelo. Il perchè sto ancora cercando di capirlo.


La parola ineluttabilità mi sta aiutando moltissimo. La V del vuoto Quantomeccanico non potrà mai essere vedov-a!. Le conseguenze tradotte nel linguaggio della fisica, sono che un "buco nero", contrariamente a quel che si è sempre pensato, è innocuo. Mentre nel buco bianco di Rudnick, la morte istantanea è certa!


La femminile natura del vuoto...Conoscendo la questio della tavola periodica vuota alla casella 43 e 61, rispettivamente del Tecnezio e del Promezio, si chiude il cerchio della consapevolezza umana su come funziona l'universo.


Quello che non va mai dimenticato è che la nostra intelligenza umana non è affatto "autonoma" e sarà foriera di buona ventura solo se ci "ricorderemo", che è "correlata" con quella T contenuta nel vuoto Quantomeccanico.


Con questo dovrebbe essere dissipata ogni paura della morte. Ha paura colui che pensa di ritrovarsi immerso nel niente, cioè non in presenza di Dio.
Sapere che ci troveremo immersi nel mare infinito di V, dove spicca la presenza di T, vi fa piacere? E' come essere "immersi nella felicità".!


Fine




Capite ora, perchè non potevo non pubblicare,  questo pezzo del noto fisico Massimo Corbucci?
E' una speranza per tutti coloro che soffrono la perdita di qualcuno, soprattutto per coloro che sono genitori, ed hanno perduto i loro figli.


Mi rendo conto che non è facilissimo, ma  la frase essenziale è proprio alla fine, " essere immersi nella felicità, dove spicca la presenza di V (madre) e di T (padre).
Rileggetelo più volte per favore.


Ringrazio infinitamente Il fisico Massimo Corbucci, per questo pezzo di articolo, che probabilmente non è solo una mera speranza, proprio perché lui è  anche un fantastico fisico,  e non esiste nessuno che possa essere miglior testimone della misteriosa essenza della vita.



2 commenti:

  1. bellissimo pezzo come al solito Angie, brava!

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  2. No stavolta, l'unico merito che ho è quello di aver riportato un pezzo di articolo del fisico Massimo Corbucci.
    Grazie Libera

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