sabato 17 ottobre 2009

Porte alchemiche Seconda parte



Come vi avevo avvertito, continua l’articolo sulla porta alchemica di villa Palombara, prego i miei lettori, prima di affrontare la presente lettura, di visitare “ porte alchemiche prima parte”

Sull’architrave della porta, troviamo due epigrafi, il primo in ebraico : “ Ruah Elohim che significa soffio, Spirito di Dio: rappresenta una preghiera dell’iniziato a Colui grazie al quale esistiamo, affinchè possa proseguire l’opera.
Segue poi questa scritta, che è un avviso: Horti magici ingressum Hesperius custodit Draco et sine alcide colchicas delicias non gustasset iason cioè : “ il drago delle Esperidi custodisce l’ingresso del giardino magico e senza Alcide, Giasone non avrebbe gustato le delizie della Colchide”.
Il simbolismo fa riferimento a dei miti: l’undicesima fatica di Alcide ( Ercole) e al viaggio di Giasone e degli Argonauti nella Colchide, per recuperare il Vello d’oro che qui rappresenta la saggezza che l’iniziando può ottenere solo con volontà e forza, per riuscire a vincere il drago che custodisce l’entrata nel giardino delle delizie spirituali.

Sullo stipite sinistro, troviamo il simbolo di Saturno e sotto la frase: quando in tua domo nigri corvi parturient alba colombas, tunc vocaberis sapiens cioè: “ quando nella tua casa corvi neri partoriranno colombe bianche, allora sarai chiamato sapiente”. Questa enigmatica frase, si riferisce all’opera in nero, infatti Saturno nella tradizione simboleggia il piombo ed il colore nero.
Quando l’iniziando sarà in grado di trasformare il piombo in argento vivo ( rappresentato nella porta dal simbolo di Mercurio), significherà che è stato ucciso il drago ( l’ostacolo) della materia, e che quindi conoscerà una importante tappa dell’evoluzione spirituale.

Sullo stipite destro in alto c’è il simbolo di Giove e questa scritta: Diameter sphaerae thau circoli crux orbis non orbis prosunt, che significa: “ il diametro della sfera, il tau del cerchio, la croce del mondo non sono utili ai ciechi” In realtà la scienza ermetica, non può essere compresa dai ciechi, da chi rifiuta la saggezza e la conoscenza. Giove corrisponde allo stagno, al colore grigio, colore intermedio. Al centro dello stipite sinistro troviamo il simbolo di Marte con la seguente scritta: Qui scit comburere aqua et lavare igne facit de terra coelum et de coelo terram pretiosam cioè : “ Chi sa bruciare con acqua e lavare col fuoco fa della terra un cielo e del cielo una terra preziosa”.
Questo è un puro simbolismo alchemico Marte è anche il simbolo del ferro, della guerra del fuoco. Il fuoco è un elemento essenziale per il compimento dell’opera, senza il fuoco purificatore, e fluidificatore nulla sarebbe possibile, ma decifrare questa frase, significherebbe, saper esattamente cosa dobbiamo compiere, in realtà al mondo pochissimi lo sanno, nonostante tutti i testi circolanti.

Anche per oggi mi fermo qui, a domani l’ultima parte.

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