sabato 10 ottobre 2009

Un mistero mai risolto una strana lettera



La storia che oggi racconterò, è stata vissuta dal nonno ormai scomparso di un mio amico, che ha ritrovato una sua lettera datata dicembre 1983, tra le carte di famiglia, mi permette di pubblicarla, a patto che le persone coinvolte, restino anonime.

La lettera:

Sono un uomo normale e semplice, nato nel  1910, nella mia vita ho vissuto tante esperienze belle e brutte, le guerre, la fame, l’amore, i tradimenti un po’ tutto, ma la storia che sto per scrivere, è una di quelle storie incredibili ai confini della realtà, alla quale molti non crederanno semplicemente perché è impossibile, lo capisco, ma vi assicuro che non sono pazzo, né in cerca di pubblicità.

Questa storia non l’ho neppure raccontata ai miei figli, ai quali ho sempre dato una versione sulla mia sparizione molto diversa dalla verità, una perdita di memoria, che mi ha portato 10 anni lontano dalla mia famiglia.

Oggi però a settantatre anni suonati, credo che sia giusto raccontare la verità, purtroppo i testimoni che hanno condiviso con me la stessa esperienza, oggi non ci sono più, ma so per certo che nemmeno loro hanno mai raccontato l’accaduto.

Era l’anno 1968, e generalmente svolgevo il mio lavoro di cuoco, su navi mercantili, o da crociera, ho sempre lavorato, grazie alle mie ottime referenze, e in quell’anno, avevo trovato una ottima occasione su una nave mercantile straniera, in rotta verso le Bermude.

Era la prima volta che mi trovavo a navigare in quelle acque, ma nonostante tutte le terribili storie di scomparse, non avevo affatto paura, pensavo che fossero frottole inventate per pubblicità o altre ragioni.

Dopo un paio di giorni di navigazione, si era alzata una nebbia fitta, impenetrabile e di un colore grigio-giallastro, mi ero accorto che tutti a bordo erano nervosissimi, persino il comandante, un uomo sempre tranquillissimo era molto agitato. Come tutti, fui informato che la radio non funzionava più e così anche i motori della nave, e gli strumenti di bordo, non ci restava che stare più calmi possibile ed attendere che la nebbia si dileguasse.
Non ci rendevamo conto di quanto tempo passasse, la cosa inquietante, era che ogni giorno sembravamo invecchiare come se invece di giorni, fossero trascorsi anni, inoltre le scorte di viveri e di acqua di un mese, stavano quasi per finire.

Eravamo ormai convinti che non ne saremmo mai usciti vivi,
quando, all'improvviso, la nebbia come era apparsa, si dileguò, il sole riapparve, il mare, il cielo, quello fu il giorno più bello della mia vita, e non solo il mio, i motori e gli strumenti, ricominciarono  a funzionare normalmente, la nave riprese la sua rotta di destinazione, anche se per scrupolo, il comandante chiamò la più vicina capitaneria per dare informazioni sull’accaduto. E’ a questo punto che il capitano, bianco come un cadavere ci chiamò, e ci riferì che alla capitaneria, risultava che la nostra nave fosse scomparsa da dieci anni, ma tutti pensavamo che fosse solo un comico errore, invece purtroppo arrivarono navi militari, aerei militari, che ci intimarono di fermarci nuovamente.

Quello che accadde dopo ve lo potete immaginare, indagini su indagini, studiosi che sostenevano che la nostra nave aveva attraversato un varco spazio- temporale, nel quale il tempo scorreva molto più in fretta, 10 anni equivalenti ad un mese? Sicuramente, visto che le nostre scorte di cibo dovevano essere sufficienti per un mese o poco più.

Dunque avevamo incontrato la maledizione del triangolo?

Pensai subito a tutte le altre navi, gli aerei scomparsi, erano finiti in quel buco assassino?, le possibilità di sopravvivere erano pari a zero, ci eravamo trovati in un enorme cimitero, solo che quella maledetta nebbia, non ci aveva permesso di vedere nulla e forse ciò era stato un bene.

Ci suggerirono, anzi ci intimarono di tacere sullo strano evento, avrebbero pensato loro a  trovare delle versioni, più ordinarie sulla nostra sparizione, nessuna notizia sarebbe dovuta trapelare nel mondo civile.

Credo che ognuno di noi acconsentì a quel patto sciagurato, pensando di rispettare la legge, solo più tardi mi resi conto, che era assurdo ed ingiusto, non dichiarare quello che realmente era successo, ma quando decisi di raccontare tutto, stranamente gli altri testimoni erano spariti misteriosamente, chi era morto, chi si era trasferito e chi non si sapeva che fine avesse fatto.

Provai a parlare con un giornalista, purtroppo era molto scettico, mi disse che la storia che raccontavo non stava in piedi, nessuno mi avrebbe creduto e avrei avuto solamente tanti guai, non avevo prove, aveva perfettamente ragione, non le avevo.

Oggi, sono un uomo, molto malato, il tempo che mi resta è davvero poco, è per questo motivo che ho voluto scrivere questa mia incredibile storia, ai miei familiari dico che è tutto vero, in realtà io non ho mai perso la memoria per 10 anni, inoltre non sono mai vissuto a Lisbona, non l’ho mai neppure visitata, alla mia morte, decidete voi se cestinare questa lettera,  o renderla pubblica, sappiate che io ora, sono in perfetta salute mentale.

Con tutto il mio affetto per voi


Questi fatti riportati, nessuno, potrà mai dimostrarli, ma neppure negarli,  da parte mia l’unica cosa che ho potuto fare era cercare, su internet e su altre riviste se altri casi di questo tipo fossero accaduti, in realtà sembrerebbe di si, alcune persone secondo la testimonianza di altre, sono svanite in un attimo, dove sono finite?
In quel buco terribile che il nostro protagonista ci descrive, un varco spazio- temporale, dove un mese può equivalere a 10 anni?, la scienza ordinaria, non avvalora tale possibilità, ma la fisica quantistica visionaria, spiega che tali assurdi comportamenti, si possono ritrovare solo nei buchi neri, ci sono forse dei buchi neri nel nostro pianeta? Nessuno può risponderci, ma valutiamo le altre scomparse molto più sfortunate, sempre nel triangolo maledetto, più di una volta alcune navi, sono riapparse dopo molto tempo, ma senza nessuno a bordo, potrebbe la storia sopra riportata, spiegare tale fenomeno? Non lo so, certamente le persone della nave morivano di stenti e venivano buttate in mare, magari l’equipaggio, cercava di utilizzare le barche di salvataggio, per cercare aiuto, e così si condannava a morte, ma le mie sono tutte supposizioni, anche se numerose trasmissioni radio di navi o di aerei hanno dato la stessa versione, comunicavano che gli strumenti erano impazziti, che era calata una nebbia fitta e gialla, alcuni sono sopravvissuti, ma forse il tempo trascorso in quel buco, era così poco, che non si sono resi conto dell’enorme pericolo scampato.

Il mistero resta comunque aperto, e pur essendo il triangolo delle Bermude, l'area nella quale sono avvenute le maggiori scomparse e apparizioni, non dimentichiamo che non è il solo luogo dove accadono eventi di questo tipo.

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