sabato 24 aprile 2010

La musica fantasma 2^ parte (la soluzione)



Come vi avevo promesso, ecco la seconda parte del racconto.

Dopo due giorni, Charles rientrò al lavoro, l'azienda, molto solida, era della moglie e di suo fratello David, chiaramente ormai la quota del 50%, nero su bianco, sarebbe stata trasferita a lui, e dentro di sè letteralmente gongolava.

David, l'accolse, molto freddamente, come sempre, del resto, non lo aveva mai accettato, infatti, aveva persino diradato i suoi rapporti con la sorella, pur di non vederlo. Lavorare con lui, sarebbe stato un vero problema, Charles era direttore marketing, mansione che aveva sempre svolto con grande abilità, ma senza avere rapporti quotidiani con lui, adesso, con la morte di Dalila, che si occupava abilmente dei clienti dell'azienda, avrebbe dovuto incontrarlo frequentemente, questo era l'unico lato negativo della storia.

David, un uomo di notevole intelligenza, non si era mai lasciato abbagliare, dal modo di fare cortese del cognato, lo detestava con tutta l'anima, aveva sempre saputo che era di un arrivismo spietato, e quando sua sorella, gli confessò che desiderava sposarlo, tentò in tutti i modi di farla desistere da quel proposito suicida, ovviamente con insuccesso, lui sapeva istintivamente, che, la morte di Dalila, non era stata accidentale, come sapeva al 100% che Charles aveva l'amante, ma incastrare il suo spregevole cognatino, non sarebbe stata una passeggiata.

Dopo una stressante giornata di lavoro, Charles rientrò a casa, dopo pochi minuti suonarono alla porta, era Marta, la sua amante, bella come il sole, Charles l'aggredì: "cosa sei venuta a fare? Te lo avevo detto mi pare.. che per ora non è possibile incontrarci"..Marta quasi piangendo: "ma io non posso stare senza vederti"
Charles: "per favore vai via, ti chiamerò io, appena sarà possibile."

Arrivò il momento di coricarsi, l'incubo della musica fantasma, non era cessato, ogni notte, essa inondava tutta la casa, e lui aveva persino comprato i tappi per non udire, ma ormai quella musica, la sentiva comunque nella sua testa.
Non riusciva più a dormire, e la mattina era un cencio, aveva anche pensato di vendere il pianoforte, un regalo di Davide, oppure restituirlo proprio a lui,...ma con che scusa? oppure un'altra possibilità sarebbe stata quella di trasferirsi in un'altro appartamento.? Desiderava dormire la notte, la sua salute mentale era profondamente a rischio.

Si recò al lavoro, proprio quel giorno, avrebbe dovuto incontrare un grosso cliente, ed era molto preoccupato, non era in grado di trattare, la sua testa era confusa in modo allarmante. Appena arrivò, entrando nell'ufficio della moglie, per poco non gli prese un colpo, gli parve di vederla proprio seduta davanti al cliente..., un attimo dopo vide solo la sedia vuota,...l'uomo lo soccorse...: "ma si sente bene? è bianco come un lenzuolo, vuole che rimandiamo questo appuntamento? posso capire sa, la perdita di sua moglie l'ha duramente provata". Charles, si scusò: "sì, purtroppo, tutto mi turba profondamente, le sarei grato se potessimo rimandare l'appuntamento, magari tra due o tre giorni"

Devo cambiare aria, si disse Charles : "basta stanotte vado in albergo, voglio vedere, se lì riuscirò a dormire". Anche in albergo perfetta la prima parte della notte, ma dalle tre in poi, la solita musica, rimbombò nella stanza..."Nooooooooo, non è possibile, allora è nella mia testa" ed a voce alta..."ma perchè?...io non provo alcun rimorso, se tornassi indietro la ucciderei nuovamente, sì senza nessun rimorso, non sono forse stato furbo? nessuno ha sospettato nulla... neppure quello scemo di mio cognato, e come avrebbero potuto? prima di chiamare la polizia, ho pulito gli scalini in modo perfetto." dopo questo sproloquio, sentì Bussare alla porta e indovinate chi si trovò davanti? proprio il poliziotto che lo aveva interrogato la prima volta...

"Caro signore lei ha commesso un errore fatale...ha pulito troppo bene quegli scalini, tanto che non vi era più alcuna impronta, nessuna traccia,  e ciò non era possibile,  dal momento  che la signora era passata di lì."

"Ovviamente non potevamo incastrarla per così poco, però i nostri sospetti sono immediatamente caduti  su di lei, abbiamo deciso di aspettare che si tradisse... e finalmente stanotte si è tradito clamorosamente, ha confessato a voce alta l'omicidio...forse non se ne è accorto? ma siamo riusciti a riprendere  tutto sa... , mentre le stava cenando tranquillamente, i miei uomini hanno provveduto ad installare nella sua camera, tutte le diavolerie necessarie"

"Sappia, che la ciliegina sulla torta, ce l'ha fornita proprio suo cognato, aiutandoci...con quel pianoforte.., il marchingegno c'era eccome, ma il riparatore era d'accordo con noi, insomma, l'abbiamo sempre sorvegliata...sin da subito, e stanotte finalmente, le abbiamo teso la trappola finale della musica fantasma, anche nella camera d'albergo".

" Si prepari, perchè adesso... non le resta che seguirci"

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