sabato 26 giugno 2010

Monastero del Sinai leggenda di Santa Caterina



Il Sinai, rappresenta un percorso spirituale universale, indipendentemente dalla religione professata.


Esiste nel cuore del Sinai, ad una altezza di 1570 metri, il monastero di Santa Caterina, uno dei conventi cristiani più antichi al mondo, dove sono conservate collezioni di manoscritti ed icone introvabili. La storia di questo monastero è abbastanza complessa, le prime notizie, comunque risalgono alle cronache del patriarca di Alessandria (IX secolo), nel 625, persino lo stesso Maometto, accordò protezione ad un gruppo di monaci che si era recata dal profeta, tale documento è ancora conservato nel monastero.


Oggi, esso appartiene alla chiesa greco-ortodossa e i monaci che vi risiedono sono greci, sembra un castello fortificato del medio evo, composto da venti cappelle consacrate alla Vergine Maria, una di esse, chiamata la cappella del roveto ardente, è la più venerata e vi si accede senza scarpe, come dicono che fece lo stesso Mosè, che avrebbe visto proprio il quel punto, ardere un roveto, senza bruciarsi, addirittura, nello stesso punto Mosè avrebbe visto per la prima volta DIO .


Ma al di là di tutta l'importanza che riveste tale monastero, peraltro a mio avviso, da visitare personalmente, ciò che mi ha colpito profondamente, è la leggenda di Santa Caterina, si narra che una ragazza di Alessandria, nata nel 294 da una famiglia ricca e nobile, di nome Dorotea, rinominata Caterina, dopo il battesimo, e la sua conversione alla religione cristiana, fu condannata alla decapitazione, che avvenne nel 305. La leggenda , molto suggestiva, racconta che dopo aver subito il martirio, dalle ferite invece del sangue, sgorgò latte. Dorotea/Caterina, fu sepolta ad Alessandria, ma dopo cinque secoli dalla sua morte, un monaco del Sinai, ebbe una visione: angeli che trasportavano un corpo sulla sommità si una montagna vicina, alcuni monaci, decisero di salire su quel monte, e trovarono il corpo della Santa intatto e martirizzato, dalle sue ferite, sgorgava una sostanza dolcissima, che raccolsero in ampolle. Un monaco di nome Simone, rimase per sette anni accanto al corpo della Santa, pregò la Vergine Maria, di poter condurre con sè delle relique, si staccarono tre dita dalla mano della Santa, che il monaco portò all'abbazia della Trinità a Rouen.


Certamente questa è la leggenda, che raccontavano i crociati dopo il ritorno dalla Terra Santa, comunque sia, Caterina, divenne una delle Sante più venerate del mondo cristiano.

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