Gioielli che brillano nella notte,
lucenti.
Fiori della Vita,
sogni di Dio,
discendono
creando un vortice
e poi dimenticano
la Loro suprema eternità.
Non è ormai più tempo
di oblio
ricorda, ricorda chi sei...
Gioielli della notte
lucenti
siete già perfetti.
Non è ormai più tempo
di oblio
ricorda, ricorda chi sei...
Gioielli della notte
lucenti
siete già perfetti.
Apppproposito di gioielli e di lucentezza cara Daniela, mi prudono le dita sulla tastiera, posso io fermarle e renderle artritiche? Nooo! Bene, le lascio dunque libere di dedicarti una poesiola testè sui QUATTRO piedi..
RispondiEliminaCercando la fonte...
Inseguendo il tuo sogno
amica mia,
alzi vortici di vento,
rapido ferma il tuo tempo
che ti condiziona l'avventura
e ti porta lontano
fra ponti iridescenti e umidi
di nuovi arcobaleni.
Ti vedo scalza, magica, lontana,
dove nasce l'aurora
su prati di smeraldo,tersi,
lampeggianti di rugiada
sciolta in gemme
stillanti bagliori accecanti di sole
sigilli umidi di nuovi rituali
aspersi sulla pelle
in danze libere
leggiera, alla fonte del mito.
Forza e coraggio.
Malles
Grazie Malles, è una bellissima poesia, forza e coraggio, sì, io sono anche qui...., e lontano da qui. In questi giorni ho compreso qualcosa di fondamentale e non è un sogno...., è qui che stiamo sognando....
RispondiEliminaUn abbraccio
Permettimi Daniela di entrare nel tuo "è qui che stiamo sognando", non solo per condivisione spicciola, ma per studi ed interessamento cominciati ormai diversi anni orsono.
RispondiEliminaChi credeva che tutto fosse incentrato nel breve lasso di tempo di una vita era (per menzionare un luminare ormai...spento) Alfred Ayer, discepolo di Russel e docente di logica e di filosofia scientifica presso l'università di Oxford, che soleva ripetere che tutto è qui, adesso e subito, l'aldilà resta un sogno per poveri sognatori.
Ebbene, ebbe modo di riprendersi da un arresto cardiaco di ben 4 minuti, dopo che era stato considerato "clinicamente morto". In quei 4 min. di encefalogramma piatto racconta di aver vissuto una sconvolgente esperienza "fuori dal corpo", una esperienza senza confini da fargli ritenere che "esiste l'anima e l'aldilà".
Il caso vissuto da Ayer sarebbe uno come tanti se non avesse rilevanza particolare per il fatto che era un irremovibile razionalista ateo e che per tutta la sua vita e attraverso le sue opere come : "Verità" e "Logica"altro non s'era proposto di dimostrare quanto assurdo e offensivo all'intelligenza umana fosse il voler credere in Dio, nell'anima e nell'aldilà. Quell'esperienza di 4 min. distrusse l'essenza di tutto il lavoro filosofico di tutta la sua esistenza.
...Scusa se mi dilungo, ma ormai ci sono...
Alla luce di particolare aneddotica, che possiamo pensare? Se un essere umano privo di occhi dalla nascita e in coma in sala operatoria ha fotograficamente descritto POI quel che "vedeva" attorno a se ed anche oltre, nei minuti di un arresto cardiaco. Questo potrebbe significare che i 5 sensi ed il cervello siano soltanto il goffo tentativo della natura per farci percepire quel che in realtà percepiremmo ugualmente'
Forse (personalmente tolgo il forse) ed ancora meglio senza il corpo, ovvero senza la materia che ci compone e ci zavorra. Questo potrebbe significare che noi viviamo e vivremo sempre e comunque, indipendentemente dal nostro rivestimento fisiochimico, misero involucro che molto probabilmente è di ostacolo e diaframma nei confronti della vera vita...
Il...collega ...Seneca scriveva:
Due draghi piegano docili
il collo squamoso al giogo
io col carro alato
sarò trasportato in mezzo all'etere.
Chao y despuès
Bellissimo...veramente bellissimo, però non sono d'accordo sul misero involucro, il nostro corpo è energia condensata, è la cuspide che ci consente di interagire qui su questo piano. Il nostro corpo che tutti considerano una macchina biologica, è stato maltrattato in modo terribile. Il fatto è che vi è un codice genetico a cui tutte le nostre componenti apparentemente fisiche, si allineano, la morte è scritta, su questo codice, ma il nostro corpo potrebbe rigenerarsi in eterno, e non essere di alcuno ostacolo per i nostri viaggi oltre..., Penso che tu sia consapevole che i nostri stessi pensieri determinano degli ostacoli elettromagnetici, in pratica il nostro corpo, potrebbe trasformarsi senza dover abbandonare i propri atomi in questa terra, ovviamente solo rarissime creature, sono riuscite a trasformarlo in corpo di luce, uno è Gesù, un altro è Elia, ma qualcuno è riuscito...
RispondiEliminaIl nostro corpo lavora costantemente senza mai andare in ferie, se lo facesse poveri noi, o ci ammaliamo o moriamo.
Può essere un ostacolo insormontabile, o potrebbe condurci senza traumi in altre dimensioni, è più difficile che vincere al superenalotto, tuttavia non è impossibile. Il nostro corpo dobbiamo amarlo, come amiamo tutta la creazione, è il primo grande ostacolo da superare...
credere alla morte... L'uomo crede alla morte fisica, io credo, tu credi
egli crede...,..
Non è semplice, ma lui è predisposto, solo che non sappiamo come e perchè e quando collassa, siamo costretti ad andare senza di lui....e spesso dobbiamo ricominciare dall'inizio......
Trasformarlo è l'evoluzione più difficile che un uomo possa compiere è un atto di amore immenso..., nella vita si muore tante e tante volte....
Daniela,trasformare il proprio corpo fatto di materia in un corpo di luce e con esso andare oltre le barriere della morte è un evento che in questo mondo,sempre in base a ciò che sostengono i grandi studiosi di quella che Rudolf Steiner definiva la Scienza dello Spirito, sembra sia riuscito oltre a Gesù a pochissimi ed eletti Maestri di Luce Spirituale.Per quanto concerne invece noi comuni mortali, non paragonabili certamente a queste Grandi Anime,io credo che il discorso sia diverso e probabilmente anche più semplice e cioè io penso che proprio perchè nel nostro codice genetico esiste già la predisposizione alla morte del corpo e finora nessuna scienza è riuscita a donarci l'Eternità,è quindi necessario abbandonare su questa terra il nostro corpo, liberandoci dai legami della materia e consentendo quindi a quella parte divina che è in noi di ritornare a colui che l'ha generata ed in effetti io penso che solo quando la nostra antica energia avrà abbandonato il nostro vecchio corpo,orizzonti infiniti si apriranno meravigliosi davanti agli occhi della nostra anima immortale e solo allora avrà inizio il nostro viaggio verso le stelle.Emilio
RispondiEliminaEmilio, il nostro corpo non è materia grezza, ma condensazione di energia, gli Esseri più evoluti questo lo sapevano, esso era solo la cuspide di un corpo molto più grande. I codici genetici si comportano come i programmi di informatica, quindi limitano e danno forma. Certo per noi esseri normali, ampliare questi codici o slegarli è un'impresa assai ardua, ma non impossibile.
EliminaTuttavia come ben tu sai in noi vi è quella parte divina, che decide se è il tempo oppure no..
Un caro saluto
E, attraverso la Notte dei Tempi, splendono ancora senza sosta
RispondiEliminaE' tempo di risveglio.
E' tempo di tornare alle amate stelle
Preziosi i Tuoi versi, Angie
E a tal proposito, mi sovviene, l' inizio di una bella poesia di Pascoli (Novembre)
" Gemmea l' aria..." I gioielli del nostro firmamento splendono sempre.
Un caro abbraccio
Gina
Da te che scrivi poesie bellissime è molto bello ricevere un commento del genere.
EliminaE' ciò che io percepisco ....
Un immenso abbraccio a te Gina