domenica 30 novembre 2014

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Quanta fatica per liberare la propria mente, da tante influenze esterne, e chinarmi sul mio cuore, per una vera ispirazione, che nasce dal mio essere.

Ciò che accade non aiuta, tutto ciò che è scritto, spesso confonde, esiste tutto ed il contrario, paradossalmente navigando su Internet,  potresti improvvisamente scoprire che Satana ci ama e Dio al contrario ci odia, il Cristianesimo insiste con la sua dottrina di salvezza globale, grazie alla fede ed al Battesimo.

La verità è solo in te stesso, e questo l'accolgo e spero che facciate altrettanto, amate tutto, osservate tutto, ma rivolgetevi alla vostra interiorità, non delegate nessuno...

Pensare in modo universale, significa distaccarsi e non farsi intrappolare in alcuna vicenda duale, ciò non è facile, lo so perfettamente, tuttavia è l'unico modo per procedere verso la Nostra Essenza Essenziale che trae origine da Qualcosa che è al di là di ogni evento qui presente, da ogni limitata conoscenza umana.

I testi Sacri, e ciò che i saggi scrissero, devono trovare risonanza nel nostro cuore, non nella nostra mente che spesso agisce come una spugna, dobbiamo anche procedere con la conoscenza di alcune scienze umane quali fisica quantistica e vibrazionale, che ci chiariranno almeno in parte la nostra origine, ma la parte più importante è quella creatività latente, presente nel nostro profondo essere, che può fare la grande differenza.

Apprezzare tutto, ma tornare poi sempre a se stessi, superando i propri pensieri, che spesso sono un risultato di tutto ciò che si è appreso, utile certo, ma piano piano da lasciare come zavorra troppo pesante.

Nessuno di noi, in veste umana,  ha la verità assoluta, in tasca, noi qui non siamo assoluti, ma relativi, l'unica forza che può aiutarci è quella Trascendentale, che rilascia a poco a poco ciò che dobbiamo conoscere, e solo per quando saremo in grado di sopportare, il graduale superamento di noi stessi.  Perché noi qui,  siamo abituati all'affetto, alla familiarità, al focolare, e l'Amore Assoluto non è nulla di tutto questo.

Siamo troppo affezionati alla nostra località, dal momento che l'universalità ci fa sentire troppo microscopici, insignificanti microbi, ebbene vorrei dirvi, che  in realtà è esattamente il contrario. Percorrere le vie universali, con grande umiltà, significa comprendere quanta bellezza e perfezione e cura, vi sia in  ogni manifestazione di vita, e soprattutto che alla fine anche l'essere più inconsistente, troverà il suo spazio.

Gli ostacoli sono in noi, e spesso si manifestano al di fuori, proprio come accadde a quel cavaliere che partì alla ricerca  della sorgente dell'immortalità, e si ritrovò in una grotta nella quale si accorse, che da ogni suo pensiero ed azione, scaturiva un effetto, una materializzazione dei suoi desideri, quel cavaliere, si illuse di esserne uscito, e di aver trovato la sua sorgente, ma in realtà è ancora chiuso in quella grotta, e non sa di essere ancora lì. La maggioranza di noi, si trova in una situazione simile, a combattere contro mostri e draghi inesistenti, sicuri della loro esistenza.

Proprio come voi, mi piace navigare, fermarmi, in blog, siti per leggere, ci sono articoli importanti,  su cui vale la pena di riflettere attentamente, che amo condividere con voi, su internet, vi è un vero tesoro sparso qua e là, anche se poi il tesoro per eccellenza, lo troverete nel centro del vostro cuore...

Oggi, vi segnalo un articolo che a me è piaciuto molto leggi qui



5 commenti:

  1. L'unica via che conduce alla Verità e ci avvicina all'Eternità è solo ed esclusivamente la via dell'Amore.La nostra Coscienza,dopo aver seminato il seme del Bene ci condurrà oltre la tomba,valicando le frontiere della Materia e sprigionando attraverso la vita infinita dello Spirito il nostro immortale desiderio di Assoluto e solo allora raggiungeremo finalmente i Campi della Beatitudine e ci perderemo nel dolce e sereno sguardo di colui che si presentò al mondo come l'Alfa e l'Omega e cioè l'inizio e la fine di tutte le cose visibili e invisibili.Daniela,ovviamente questo è e sarà sempre il mio punto di vista personale che ovviamente non intende minimamente condizionare il pensiero di nessuno.Un Saluto,Emilio

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    1. Rispetto profondamente il tuo sentire, tra l'altro penso che l'Amore quello vero però, sia una delle vie più potenti.
      Un saluto a te.

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  2. Post vitae è un ottimo ...post vitae, che non conoscevo. Stringi stringi (o allarga allarga) , in pratica siamo al solito angoscioso interrogativo che una parte di umanità si pone: sopravviviamo alla morte del corpo? Mi ricordo che svariati secoli fa il mio amico Petrarca mi diceva che: "la vita fugge e non s'arresta un'ora - e la morte vien dietro a gran giornate - e le cose presenti e le passate - mi dan guerra, e le future ancora - ". Mi sa tanto che qui (per lui) la Lauretta ci metteva del proprio...
    Novalis, alias von Hardenberg rincarava pure la dose : "Laudata la notte perenne - laudato il sonno eternale - riarsi dal torbido giorno - ci ha vizzi il tenace soffrire - l'esilio terreno ci ha stanchi - la casa paterna anelanti.

    Il GRANDE quesito non ha ancora risposta pur nei novantamila anni occorsi per l'evoluzione intellettiva dell'Homo Sapiens, ce lo conferma la letteratura magico-folcroristica e mitologica delle etnie primitive, è sempre stato difficile questo per l'essere umano, così attaccato alla propria esistenza. Per un imparziale giudizio sul fenomeno biologico-spirituale dell'esistenza, sarebbe necessario un distacco mentale, fisico ed ambientale sufficientemente grande. L'omo se sa è omo con tutto cio che comporta...con la paura della triste appendice della vecchiaia e con "l'orrida" morte dietro l'angolo, Diceva Orazio: "la breve durata della vita non ci permette lontane speranze..." I mitici Dante, Carducci e Svevo dicevano quando erano in vena di sollazzi..."...è l'ombra di un sogno fuggente, la vita è una malattia mortale, è un correre alla morte...".

    Bene, dopo le frasi alla Dylan Dog, riprendo...e vado in India...Nella Bhagavadgita (cap.VI) vi si trova uno "shloka" fondamentale, che riassume molta della sapienza vedantica, e parlando della via della perfezione, dice che si giunge a vedere in tutti il Soffio, e tutti gli esseri nel Soffio (l'Atman, Dio), come anima universale. Tutti dunque siamo l'Uno, purtroppo l'uomo moderno, soprattutto l'occidentale, è concentrato nella tecnica e nella prassi materiale, non accorgendosi (quando non è un profondo pensatore) che l'aspetto esteriore, quello che il sancrito chiama maya (magia) o gioco di maya, mayalilà, non è che un'astrazione, e quindi andrebbe considerato per quel che è: una prospettiva puramente espressiva.

    Non mi considero blasfemo se (in parte) approvo chi rifiuta letteralmente di credere in un Dio - personaggio (un pò alla maniera dell'Antico Testamento), con la perdita sostanziale della religione, per un Dio così umanamente esteriore, con tutte le conseguenze che ne derivano.
    "Noli foras ire: in interiore homine habitat Veritatas", cantava S. Agostino, e cioè che nell'interiore profondo ritrovi il Divino universale, che già per il Vedante era la Luce Divina dell'Uno : l'amor che muove il sole e l'altre stelle. Dimenticando l'anima e vedendo soltanto i corpi, si cade dunque nella disperazione della morte e nell'alienazione. Saluti
    Malles

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    1. In effetti sul Dio dell'Antico testamento, concordo perfettamente con te. Ma anche tutto il resto risuona bene...
      Lieta che l'articolo inserito ti sia piaciuto ed in più non lo avevi letto.

      Saluti a te ...

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  3. Mi trovo in sintonia con le frasi finali del commento del professor Malles che come sempre è ben informato sull'argomento,quando egli dice che se dimentichiamo l'anima ed evidenziamo il valore del corpo cadiamo nella disperazione più nera e non solo,ma a mio avviso rifiutiamo anche quel dono dell'immortalità che è stato concesso a tutti noi, grazie a quella parte divina che è in noi e che ci accompagna dalla nascita alla morte.Poi per quanto concerne il discorso sull'eventuale sopravvivenza di un qualcosa di noi alla morte fisica,io credo personalmente che siccome da quando esiste l'umanità e fino ai nostri giorni nessuno ha mai saputo in questo mondo dare una risposta,l'unica cosa che ci resta da fare è quella di porre questa domanda a colui che la morte l'ha già sconfitta e notevolmente ridimensionata.E quindi, sempre a mio parere,basta semplicemente credere e fare posto nel nostro cuore prima che nella nostra mente alle semplici parole di quel Dio che si è fatto uomo per dare anche a noi la possibilità di sconfiggerla e ovviamente mi riferisco a queste eterne parole.--------Io sono la Via,la Verità e la Vita e chi crede in me non può morire.Gesù.Un Saluto a te e a Malles.Emilio

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