giovedì 27 novembre 2014

DNA fantasma e possibile sopravvivenza?







Quello del DNA fantasma, non è stato un esperimento, ma una vera e propria rivelazione, qualcosa che secondo il mio profano pensiero, non scientifico, potrebbe sorprenderci al di là di ogni congettura.

Vorrei invitare chi non è a conoscenza di tale esperimento di leggere questo articolo qui 

Ciò che mi interessa sottolineare, è proprio il momento in cui il DNA non è più presente, ma avendo rilasciato le sue informazioni, ecco che i fotoni si comportano  esattamente come se fosse ancora presente, ebbene questo non vi porta a pensare in modo sicuramente visionario, che la stessa cosa potrebbe accadere all'interno di noi?  Per cui nonostante l'assenza della materia, (in cui vi è DNA specifico), potremmo realmente sopravvivere attraverso un corpo sottile, costruito proprio da quel DNA fantasma?

Dunque ancora una volta potrebbero aver ragione, gli antichi ricercatori, ma anche attuali, che parlano spesso di un secondo corpo luminoso, che al termine del nostro ciclo di vita terrestre,  sostituirà l'altro?

Se il DNA ha tale facoltà di comunicazione, non è legittimo pensare che nulla proprio nulla morirà realmente, in qualche modo,  esso riuscirà a creare un ponte, in modo da non disperdere e annichilire tutte le sue informazioni, attraverso i fotoni, beh! gli esseri viventi non sono forse provvisti di biofotoni...?.

Ora, non vorrei spingermi troppo oltre, tuttavia questo strano comportamento, implica che via sia una naturale predisposizione  di salvataggio al suo interno, Ovviamente occorre capire meglio che tipo di salvataggio....sia.




6 commenti:

  1. Daniela,se questo affascinante e profondo discorso sul Patrimonio Genetico o DNA come si preferisce chiamarlo,il quale anche non essendo più presente riesce tramite un campo e una metodologia ancora sconosciuta alla Scienza a trasmettere informazioni al suo patrimonio cellulare venisse ulteriormente confermato, a mio modesto parere, davanti agli occhi dei fisici quantistici si potrebbero aprire orizzonti meravigliosi per quanto concerne un eventuale sopravvivenza della nostra energia alla morte fisica.Perchè se tutto ciò fosse realmente vero potrebbe e uso per non sbilanciarmi troppo il condizionale significare che al momento della nostra morte materiale un qualcosa di noi contenente informazioni e dati potrebbe sopravvivere e trasferirsi in un altro luogo,magari diverso dal punto di vista prettamente vibrazionale.E non solo ma una cosa del genere confermerebbe se cè ne fosse ancora bisogno le parole di Platone che anche non avendo all'epoca a disposizione i mezzi di indagine quantistici,nel corso delle sue lezioni di filosofia,avendolo probabilmente intuito,parlava ai suoi discepoli di un anima immortale e confermerebbe anche la famosa teoria del grande Fisico Lavoisier il quale sosteneva che in natura nulla muore ma tutto si trasforma.E infine per dare più forza alla speranza mi fà piacere citare i versi immortali del più grande drammaturgo e poeta che l'umanità abbia mai conosciuto-------Nothing of him that doth fade,but doth suffer a change,into something rich and strange.-Niente di lui si dissolve,ma subisce una metamorfosi in qualcosa di ricco e di strano.William Shakespeare.Con la stima di sempre.Emilio

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    1. Esatto, probabilmente i grandi uomini di ieri, avevano intuito qualcosa, ma non avevano le prove.
      Il comportamento del DNA è inequivocabile....
      Penso però che dovremo fare molta strada, prima di accertare gli sviluppi, almeno sulla questione della sopravvivenza.
      Grazie Emilio

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  2. Sono in gran parte d'accordo con l'umile Emilio. La nostra piùi ntima conformazione si avvale verosimilmente di una "corposità energetica "costituita da varianti vibrazionali che la teologia ammette chiamandolo "corpo spirituale, luminoso o sottile", composto da frequenze con la possibilità di attraversare (così come Gesù risorto) spazi ostruiti, formati e condensati anche nel tempo stesso.

    Tutto potrebbe anche essere collegato a tre tipi di una particella sui generis...il neutrino, del quale la scienza conosce ancora poco. Questo ha carica elettrica nulla e una massa zero, o perlomeno infinitesimale. Possiede la caratteristica di poter attraversare, proprio come un FANTASMA che tu accenni nel tuo articolo Daniela, i corpi celesti ( tutti noi ne siamo continuamente attraversati).

    Queste frequenze si renderebbero con questo contemporaneamente presenti in più situazioni, anche le più disparate e lontane (certe constatazioni parapsicologiche starebbero a confermarlo).

    Ovviamente questo è un ragionamento estremamente difficile, sia da assimilare che da spiegare. Tuttavia l'opzione vira verso una particolare forma di energia (subquantica?) in grado di pensare, di amare, ecc.In grado di vivere una propria vita (al di fuori della prigione corporea) per ora ancora inimmaginabile. Un saluto
    Malles

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    1. Ciao Malles è proprio questo il nostro problema, non riuscire ad immaginare, anche conoscendo...
      Qui vi è un chiaro comportamento comprovato, non è fantasia, per cui tra le proprietà del dna, vi è quella di rilasciare le sue informazioni pur non essendo presente, i fotoni riescono a mantenere la loro organizzazione precedente...
      Casomai molte altre domande dovrebbero scaturire da tutto ciò...domande molto importanti, perché si tratta della nostra vita..quella di tutti, nessuno è meno o più importante, chi ha talenti deve metterli a disposizione della vita, di tutti gli esseri viventi...

      Non si può escludere la scienza, perché essa prova...., parlo di scienza all'avanguardia...

      Tutto è connesso...., ciò che riusciamo e vedere e ciò che non riusciamo a vedere, perchè microscopico...
      Il corpo non è una prigione, è un occasione, secondo me per acquisire altre proprietà, quale corpo?....penso che vi sia un'estensione molto più profonda di ciò che vediamo, ciò che ci riveste è comunque vita..., frammenti di materia, un mosaico di elementi, la prigione è nella nostra mente, ora lo so Malles, non è quello che chiamiamo il nostro corpo. Pensa da quanto tempo stiamo girando su noi stessi, sempre con questa idea che il corpo sia una prigione, non siamo andati molto lontano mi pare...
      Un caro saluto.

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  3. Cara dottoressa Angi, penso sia opportuno che io spieghi meglio il mio punto di vista sul contenitore umano, che io, sia chiaro, non disprezzo affatto, perchè nel suo piccolo contiene pur sempre, per un determinato lasso di tempo, l'enormità di una scintilla divina, ma che nel suo insieme rimane ben piccola cosa. Il nostro contenitore in definitiva in una scala verso la più pura spiritualità, non è che al primo gradino. Il "punto di Dio" sta ben oltre, e al di là delle prerogative fisiche -umane. Questo io intendo come "prigione fisica", l'impossibilità data dalla nostra materialità di vedere poche volte oltre gli occhi e alla mente, se non in determinate circostanze e con sforzi-tempi non indifferenti

    Non disprezzo ciò che ci compone, tanto più che, (scherzando con me stesso) diverso tempo fa mi chiedevo se è il cervello che ha creato Dio o se sia stato Dio a creare il cervello, il che è il massimo considerando il nostro innato materialismo...ma la connessione è indubbia. Come è indubbio che in certi strati della scienza contemporanea, qualcosa si muove nella direzione di una maggiore e più completa presa di coscienza del problema spirituale umano.

    In apprezzamento alla nostra fisicità arrivo a dire, in considerazione alle mie personali esperienze che, ogni essere umano può giungere, considerando un certo potenziale sub-biologico, ad interagire con l'Universo in qualunque momento della sua vita, senza correre il pericolo di morte imminente, tipo le esperienze di NDE.

    Il vero rapporto uomo-Dio supera quanto ne concerne le modalità fisiche. Il fisico, come del resto la religione , va concepito come un mezzo di controllo restrittivo piuttosto che come liberazione dello spirito, che veleggia ben al di sopra delle nostre capacità, Questo io intendo dire. Pur se considero, tra l'altro, come (per esempio) il lobo temporale destro del nostro cervello sia un "decodificatore" dei nostri ricordi e delle nostre emozioni, che, pur nel suo piccolo, possiede una "zona sovrannaturale" che procura facoltà di autoguarigione, di telepatia e soprattutto di comunicazione col divino. Del lobo temporale destro ne parleremo un'altra volta cara Dottoressa Angi, non voglio importunarti più di tanto.

    Spero comunque ora di essermi fatto capire cosa intendo per "restrizione, gabbia fisica, il corpo visto come una prigione, ecc."
    Resta un pò di rammarico non potendo disquisire con altri utenti (a parte il grande Emilio) sulle interessanti questioni da te proposte che, a mio avviso meriterebbero una maggiore valutazione.
    Dopo la sviolinata, un sincero augurio di buona Domenica a todos, pure il lunedì,via...oggi voglio spendere...Ciao
    Malles

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    1. Concordo, ho compreso, ho trovato un altro articolo assai interessante, che domani posterò, purtroppo gli altri utenti sembrano latitare, leggono sì, ma non partecipano....

      Non sono argomenti troppo facili, tuttavia spero con il tempo che qualcuno passando di qui partecipi....

      Grazie Malles, sono comunque molto fortunata, perchè Emilio e te siete interessati, in più mi aiutate in questa ricerca...

      Buona Domenica anche a te....di cuore...

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