domenica 2 novembre 2014

Nel giorno dei morti





La morte che ha fretta,

la morte silenziosa,

la morte che attende, seduta in poltrona,

la morte traditrice,

che ti  avvinghia alle spalle....


La morte che non sciopera mai.



Lei si diverte molto, nel vedere uomini

che cercano di ingannarla,

geni, alchimisti e scienziati...

Lei nasce con noi,

sin dal primo istante,

lei è iscritta nel nostro DNA.....

Ci fu chi, lì, la pose...

ma non fu il vero Dio Cosmico.


I saggi l'accettano, sanno che qui, è ineluttabile,

ma i pazzi no, la ripudiano in ogni istante della loro vita...

hanno ragione i saggi oppure i pazzi?


Ha ragione l'uomo tutto proteso alla ragione,

o l'uomo ribelle e visionario o pazzo,  che non si arrende?



La morte è un evento naturale è questo che insegnano da millenni,

eppure il cuore profondo dell'uomo, non l'ha mai accettata,


questa sorella della vita,

questa parte della vita,

La trasformatrice delle forme,

Colei che interrompe ogni cammino..


Senza la morte, questo assurdo mondo,

non potrebbe vivere,

questa è la verità....


Ma nel dolore più immenso..

la morte è pietosa,

restituisce la pace ....


le sofferenze inaudite,

la fragile e debilitante vecchiaia,

il nulla nel cuore e nella mente,

solo lei può lenirle....


La finale accompagnatrice,

l'angelo della morte,

dona la pace...


Erranti eterni,

vorrebbero il suo gelido tocco,

ma mai potranno sperare 

nella sua pietà...



Verrà il giorno

che anche lei potrà trasformarsi

in uno splendido ed amato angelo,

che semplicemente

accompagnerà ogni essere

senza denudarlo dei suoi abiti terreni,

la morte non avrà mai più fretta,

e non coglierà più alcuno alle spalle,

sarà semplicemente un passaggio

senza dolore e senza traumi...

un viaggio da un mondo

all'altro,

e mai i contatti

si interromperanno.


Tutto evolve,

anche la morte,

sì, anche lei...

che non aspetta altro...

che è così tanto stanca,

di vedere 

 esseri uccidere altri esseri...

e si domanda, quale pazzia mostruosa

armi le loro mani...

si domanda sempre, per quale ragione

si sostituiscano a lei.


La vita non muore mai,

ce lo sussurra sin dall'inizio,

ma noi con il terrore nel cuore, non le crediamo mai.



Ma cosa accade ad una persona che muore? Forse questo

leggere l' articolo che propongo, farà tanto bene al cuore stanco
di ogni essere umano, forse dovrà passare tanto tempo,
o forse no, tuttavia sarebbe bellissimo che fosse tutto vero
leggi qui

è solo una bella fiaba?
Ma perché poi, dovremmo continuare a vivere per sempre
in questa favola nera? che è oggi la nostra realtà?

Chi l'ha scritto?







10 commenti:

  1. Ciao Daniela, prima di commentare l'ultima tua fatica, formulo un'allternativa alla centrifugatona testè elencata...propongo semPER le 2 mele, le due carote, il mezzo limone, un gamo di sedano e...e...una bella fettona di ananas, (per gli insuccessi ti raccomando il Pinot in frigo).

    Or dunque a noi...Rigetto in toto il termine made in U.S.A di "emortalità", per il quale la scienza si propone di vincere una dopo l'altra tutte le manifestazioni patologiche che affliggono l'umanità e che conducono all'estinzione della vita corporea, perchè non umano. Su questo termine ci scherzucciava il comico-regista : " Alcune persone vogliono conquistare l'immortalità attraverso la loro opera o i loro discendenti, io preferisco raggiungere l'immortalità non morendo".

    Il problemone in ogni caso sussiste, fra l'al di qua e l'al di là, fra l'immanente e il trascendente, fra il noto e l'ignoto, fra il certo e l'incerto (anche se probabile), fra la ragione e... e....la fede. Ritengo al riguardo di doversi e potersi ormai affrontare su certe basi razionali e logiche l'ipotesi dominante di una continuità dell'io dopo la morte anche se a tal fine imponga forzare tutte le barriere della umana "prigione prometeica" lasciando anche spazi ad eventuali contributi parapsicologici.

    En resumidas cuentas...quante nostre certezze sono realtà? Quante realtà sono ancora a noi ignote? Se è vero (come è vero) che tante realtà sono prima intuite che dimostrate, se è vero che molto limitata è la certezza sensoriale dimostrata e scientificamente dimostrabile, dobbiamo e non possiamo non ammettere l'esistenza di realtà cosidette parallele PUR se sperimentalmente NON dimostrabili.

    Ne consegue la umana coesistenzialità pluridimensionale (quanto meno trinitaria) fra dimensione corporea, somatofisica, quella mentale -psicologica e quella spirituale.

    A tal riguardo si può affermare che NON tutta la conoscenza può sottostare a regole prestabilite e l'uomo può affrontare e cimentarsi in altri tipi di coscienza che in realtà esistono, quale quella di tipo mentale superiore che può dare qualche nozione sul significato dell'esistenza e del suo divenire. Un saluto, e... nel frattempo buona bevuta con i succhi centrifugati di frutta...
    Malles

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    1. Grazie Malles, i succhi centrifugati di frutta fanno troppo bene.
      Molte realtà sono ancora indubbiamente ignote, per cui, se la morte ci sussurra sin dall'inizio che la vita non muore mai...
      forse ci può stare.
      La tendenza alla personificazione è latente...., la morte non è certo lo scheletro con la falce....
      Tuttavia in poesia...possiamo considerarla un'entità astratta che ci conduce in un'altra dimensione.
      In realtà è tutto molto più complesso....

      Le regole, sono generalmente costruite dall'umano per semplificare ciò che ci circonda...., per avere punti di riferimento...
      Ovviamente ci sono esseri che non ne avrebbero alcuna necessità, ma vivendo nei confini sociali, debbono per forza sottostare...
      Comunque accetto e mi bevo il succo centrifugato.......
      Ok sulla questione della coesistenzialità pluridimensionale, ma vallo a dire alla maggioranza....




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    2. mmmm! mumble mumble, acc..sob..." Ok sulla questione della coesistenzialità pluridimensionale, ma vallo a dire alla maggioranza...." He? Eh! Eh! Chi,cara la me cara Daniela an'acsèn brisa, a'cred...sarò breve..(3 ore dopo...)

      Diciamo innanzi tutto che ognuno di noi è in grado di trovare spunti e tempi per avanzare, per quanto gli concerne, nella conoscenza, che badaben, badaben, NON è lontana, ma ci scorre accanto come una sorgente, basta solo abbeverarsi... perchè dunque non vi si attinge? Per tempo e per noia, per noncuranza e per grossolanità d'intenti in primis.

      Il tempo si trova sempre, basta volerlo, basta mezz'ora al giorno (meglio un'ora) d'intrattenimento con il proprio intimo. Mi sa tanto mia cara amica che pure tu que esto no lo aces...
      Un certo procedere ci renderebbe coscienti che non solo personaggi come P. Pio, Yogananda, Rol, ecc..non appartengono altro che a "lunghezze d'onda" diverse di una più vasta realtà, alla portata di tutti, che compensa in consistenze e misure diverse, ma che bussa sempre e comunque alla comune matrice, seppur difficile da penetrare.

      Realtà dunque che necessita di una ricerca paziente nel tempo e senza soste ma non per questo inutile, e se trovo il tempo io nelle 24 ore con un lavoro psicologicamentefisico usurante come il BARCAROLO, credo lo possino tutti....

      NON bisogna poi preoccuparsi della meta, l'importante , ciò che dà esperienza e rende vivi dentro è il lavoro che si svolge per raggiungerla, questo alla lunga appaga, SEMPRE, tendendo a colmare il proprio personale bicchiere di raggiunte percezioni, di domande e di relative risposte ottenute, fino a giungere ad una visione più ampia del creato con la pace interiore che ne consegue.

      Le ultime parole erano rivolte al perchè del tuo essere qui e ora, amica mia. Un saluto
      Malles

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    3. Ottimo Malles, sono perfettamente d'accordo con te... ma tu fai davvero il barcarolo? parli di lavoro di 24 ore...
      Permettimi di dire che mi hai alquanto incuriosita....
      Per il resto penso che tu abbia ragione, mezz'ora di tempo, per il nostro intimo c'è sempre...se si vuole...o si capisce che le soluzioni non sono all'esterno ma dentro di noi.
      Però...però..., vorrei capire come persone anche tanto intelligenti ed in gamba... non fanno nulla di tutto ciò...

      Troppo sicuri nella loro personalità?....Ciò che ho compreso è che tutto è relativo..., anche lo stesso pensare di crescere ed evolvere, in realtà vi sono inganni molto sottili, nei quali bada ben, sono rimasti impigliati, fior fior di pensatori, e amanti dell'esoterismo...
      Malles in realtà anche se ho accumulato molte esperienze, non ho certezze, l'unica forse è che so che vi è una Immensa Intelligenza, che si riflette in noi....
      Ma anche un'infinita giungla di verità da scoprire...e anche tanti inganni...

      Il vero Essere Evoluto è certo di Essere, sa di essere Colui che è....., la sua è una certezza al di là di ogni logica umana.. .., Lui sa...
      Probabile che io non sia affatto evoluta, e che sia lontana da un Essere così..anni luce...
      Io sento di essere nessuno..., ma anche una parte del tutto, un piccolo atomo di quell'immensa Intelligenza e Sostanza...
      che forse potrebbe e vorrebbe compartecipare......

      Nessuno non può avere meta, mai, ne ho avuta una......
      la visione ci può essere, ma come puoi stare in pace, se poi vedi tanta sofferenza....non è possibile...stare su una torre protetta, placidi e tranquilli, mentre gli altri affogano...



      Sono qui, ma non posso stare in pace interiore, il mio cuore si ribella ...
      Sono una ribelle, Malles, non una che sta in pace interiore, o comunque sì forse c'è, ma anche tanta ribellione a questo stato di cose...(non agli esseri, ma a certe situazioni).

      Insomma difficile, spiegare quello che si agita a me, ho avuto anch'io il mio benessere interiore, poi ho compreso che era un inganno, non puoi fregartene degli altri, gli altri sono una parte di quell'Immensa Intelligenza, e non puoi fregartene per stare in pace...
      Un caro saluto a te.

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    4. Pace interiore e conoscenza procedono a braccetto e nessuno li regala, vanno perseguiti senza animosità e fretta, ne sono più che certo. Credo proprio di comprenderti amica mia, la penultima tua frase poi è per me esplicita (e implicita), ma ribellarsi significa non conoscere, ma questo di per sè NON rappresenta una colpa.

      Il grande Lucio (Battisti) era a sua volta esplicito riguardo alla verità, la quale non va mai cercata troppo lontano da noi, o negli altri, altrimenti si genera il caos, l'intelligenza altrui poi non viene considerata più di tanto dalla verità sapiente, di certo meno della mitezza (soprattutto dalla bontà d'animo) e rettitudine.

      Qui dove siamo in transito, non si raggiungerà mai un vero stadio di pace interiore, ma riuscire a dare un pò di calma ai propri pensieri più esigenti, questo si.è alla nostra portata. Il lavoro paga sempre, in questo nostro mondo, che non è altro che un granello perso nell'immensità, TUTTO è relativo, la Verità sta al di sopra di questo e la nostra vera essenza pure. Pace interiore e conoscenza si raggiungono assieme, perchè complementari.

      Come ho sempre detto, niente in questo campo risulta facile, perchè in un certo senso usciamo da noi stessi, o, per meglio dire ci si inoltra nel profondo individuale. Per dire ancora qualcosa : i testi alchemici ci sono pervenuti offuscati di simbolismo e di crittografia, nella giustificazione storica di una necessità di stendere il segreto su pericolose sonoscenze di verità, più grandi dell'uomo, ma estremamente pericolose alla sua ingordigia.

      Ecco perchè (come già dissi) il lavorio va fatto individualmente ognuno maestro di sè stesso insomma, Quando poi si arriverà anche solo al primo scalino di consapevolezza interiore, ci si accorgerà che quel minimo di conoscenza sarà in grado di apportare quella briciola di serenità per la quale non si potrà più fregarsene del prossimo in difficoltà. Sforzati amica mia di sorridere un pò di più alla tua immagine riflessa fino a farla ravvivare. Un saluto
      Malles

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    5. Grazie Malles, tuttavia non hai risposto alla mia domanda il barcarolo .. vuoi che sorrida?? Magari a te pare che non lo faccia mai, a volte il mio sorriso è interiore..., resterò comunque una ribelle...., è profonda questa mio senso di ribellione, non nasce dalla mia personalità.... no Malles...
      Quella era tutta un'altra cosa, era anche aggressività, questa ribellione invece è positiva.....senza rabbia, ma determinata...

      Grazie ancora per tutto...

      Un caro saluto a te.

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  2. Daniela,il discorso sulla morte è un qualcosa che nasce da molto lontano e cioè da un remoto passato che si perde nelle nebbie del tempo è cioè esso nasce nel momento della comparsa dei nostri antichi progenitori su questo pianeta e si è protratto e possiamo ben dirlo lungo l'intera storia dell'Umanità.Esso ha dato origine a due scuole di pensiero che sono quella chiamata ateo materialista e quella chiamata invece trascendentale,quindi due modi diversi di concepire il fenomeno morte in quanto l'una la considera come la dissoluzione finale e totale dell'individuo e l'altra al contrario la considera invece come un semplice e sereno passaggio da una dimensione esistenziale ad un altra.E quindi questo confronto che da sempre ha impegnato scienziati.filosofi.religiosi.atei,poeti,scrittori di tutte le nazionalità e di tutte le epoche ha creato un immaginario confine tra le due opposte scuole di pensiero,senza riuscire però a dare ragione piena a nessuno dei due contendenti.Tutto ciò si è però verificato a mio modesto avviso per il semplice motivo che le famose esperienze ai confini della vita non sono mai state prese in seria considerazione e indagate a fondo da chi si occupa del fenomeno.Perchè io sostengo e ne sono abbastanza convinto che si studiassero più a fondo le N.D.E. e soprattutto se si dasse il giusto valore alle testimonianze di coloro che hanno visto e che sono poi tornati,sicuramente l'atavica paura della morte e quindi dell'ignoto arriverebbe lentamente a scomparire dall'animo umano in quanto io sostengo personalmente,anche per aver ascoltato direttamente molti racconti di premorte da persone a me conosciute, le quali mi hanno riferito in tutta sincerità che dopo aver visto cosa li attende ora non hanno più nessuna paura di morire. La morte non esiste,io non sono in quella gelida tomba,io sono nel vento che soffia sulla collina,io sono nello splendore dell'arcobaleno,io sono nel volo di un gabbiano,io sono nel sorriso di un bimbo,io non sono lì,io non sono morto.Emilio

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  3. Ci sono scienziati che hanno proposto sulla base della fisica quantistica, teorie molto interessanti...
    Ma come tu stesso dici, le prove reali mancano, le NDE, sono importanti indizi, ma non prove matematiche....e l'uomo ha necessità di quest'ultime per credere. Questo non credere, pensare di non essere una coscienza universale, può costare molto caro. Pensare che la coscienza sia prodotta dal corpo può costare caro...Tuttavia capisco...il dilemma...Spero che Lui intervenga.....
    Grazie Emilio...

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  4. Una teoria molto interessante è stata proposta da uno scienziato quantistico,il professor Sam Parnia, il quale sostiene che nell'esperienza di premorte nel quale è stato accertato che la corteccia cerebrale è inattiva, nessun soggetto può sognare o avere uno stato allucinatorio durante il coma e questo non lo dice solo lui ma è confermato anche dalla cosidetta Scienza Tradizionale.E sempre lo stesso scienziato sta' cercando di stabilire se la nostra coscienza è legata al corpo o al cervello e quindi destinata a perire insieme a questi due elementi o se invece la Coscienza è un qualcosa di autonomo e quindi se così fosse essa trasportando la nostra energia al di fuori di noi stessi, potrebbe in teoria sopravvivere alla morte del corpo e del cervello e trasferirsi quindi in un altro luogo a noi sconosciuto per iniziare di nuovo un ciclo vitale inserito all'interno di un altro contesto di realtà.E a mio modesto parere,se tutto questo si riuscisse un giorno a stabilirlo veramente magari con l'aiuto di apparecchiature tecnologicamente superiori a quelle in possesso oggi dalla Scienza Quantistica, non si potrebbe a questo punto più parlare di un importante indizio ma si dovrebbe invece parlare di una piccola prova scientifica.Poi invece sono d'accordo con te sul fatto che pensare di non fare parte di un Tutto e quindi di non essere una Coscienza Universale può essere veramente pericoloso, perchè ciò libererebbe l'uomo dalle sue responsabilità verso gli altri esseri viventi e lo condurrebbe come purtroppo è già accaduto in passato a sentirsi il padrone del pianeta con conseguenze ovviamente catastrofiche per tutta l'Umanità. Grazie a te,Daniela.Emilio

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    1. No, ti ringrazio io, in effetti ci sono scienziati che stanno elaborando delle teorie..., il problema è provarle al di là di ogni ragionevole dubbio, c'è un fatto però che riguarda la coscienza....alcuni uomini sono nati senza cervello...tuttavia la coscienza l'avevano eccome...non so se hai mai letto questo mio articolo di qualche anno fa...http://d4niel444.blogspot.it/2009/03/incredibile-ma-vero.html

      Insomma vedi tu ... cosa considerare...
      Un abbraccio

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