sabato 17 gennaio 2015

Lo scienziato-alchimista







Oggi farò riferimento, ad un paragrafo letto in FENIX (Giugno 2014) L' articolo è stato scritto da Paolo Pulcina e s'intitola " Il Pensiero del Filosofo Ermetico". 

L'homo novus

L'alchimia in soldoni, è un percorso apparentemente così difficile da essere in verità molto semplice. I filosofi lo hanno sempre saputo: è l'osservazione che fa maturare la mente e lo spirito, l'intuizione che li illumina e la pratica che li dimostra. L'alchimista si differenzia dallo scienziato per via del suo approccio con la realtà: egli è seguace della natura e, dopo aver compreso i suoi meccanismi, la aiuta a perfezionarsi secondo i suoi stessi canoni, senza forzarla o violentarla, ma assecondandola ed accelerando i suoi più intimi e misteriosi processi. Lo scienziato, per contro, parte da risultati e teorie di precedessori e tenta di verificare la sua idea usando come substrato la Natura, forzandola e violentandola, ritenendola pura materia.
Vero è, e qui bisogna necessariamente affermarlo con forza, che tantissimi ricercatori scientifici, nel corso della storia, hanno applicato un approccio meno rigido, meno metodologico, meno pregiudiziale: e sono coloro che hanno realizzato scoperte eclatanti o per lo meno particolari e magari inspiegabili. La scienza , così come l'alchimia è prodotta da uomini: il valore di ciò che si fa in laboratorio è il valore di chi effettua il lavoro.
Ecco perché ci sono medici fantastici e medici pessimi, fisici geniali e fisici ottusi, alchimisti sinceri ed alchimisti invidiosi o addirittura soffiatori. Se poi la scienza è pubblica, i segreti dell'alchimia sono inviolabili, eterni ed arcani poiché l'umanità non è preparata ad accoglierli.

Fine del paragrafo di nostro interesse.



Violentare la natura non serve a nulla, su questo siamo tutti d'accordo, purtroppo però, guarda caso, nel nostro mondo vi sono ormai effetti devastanti, promossi dall'uomo quali: un inquinamento ormai cronico, crudeli modalità di allevamento degli animali, guerre assurde, crudeltà inaudita, criminalità inarrestabile, pazzia, poteri occulti, un sistema economico che privilegia pochi e potenti multinazionali, creature che muoiono di fame e di malattie innominabili, odio di tutti i tipi...

I pochi alchimisti e scienziati all'avanguardia che sono in questo mondo, tentano da tempo, ma invano, di cambiare le circostanze del pianeta, tuttavia se la maggioranza degli umani, non camminerà consapevolmente su questa terra, è evidente che mai le cose cambieranno, fino a che non vi sarà un evento sconvolgente. Come forse è già accaduto su altri pianeti ed anche sul nostro tanto, tanto tempo indietro.

Cosa manca all'uomo di questa terra? Secondo voi? 
La cosa più fondamentale ed importante :l'apertura del cuore, con la conseguente risalita dell' intelligenza reale, la ragione che segue la razionalità ciecamente, sarà inondata dall'amore naturale ed universale, ciò aprirà gli occhi e permetterà l'osservazione, la consapevolezza di ciò che rappresentiamo realmente su questa dimensione che non è così materiale come pensiamo.
La trasformazione sarà inevitabile, ciò che fino a ieri abbiamo accettato come un fatto convenzionale e normale, oggi lo riterremo nefasto e crudele.
Tutto è complessivamente connesso, proprio tutto, non potremo illuderci che ferendo un'altra creatura, noi rimarremo illesi, non è così, è una pura illusione.

Dunque la conseguente domanda è : come si promuove l'apertura del cuore? Paradossale ma : con l'osservazione, il dubbio feroce, la conoscenza intima di se stessi, immergendosi nella propria interiorità, non delegando ad alcuna deità esterna la responsabilità delle nostre azioni, tutto si agita nel nostro essere multidimensionale, è vero, nessuno può amare un altro se non ama realmente, prima se stesso, fino a che non saprà chi è. Solo allora saprà chi sono gli altri, ed allora non sarà possibile non amarli, potenzialmente anche l'essere più primitivo, potrebbe auspicare all'apertura del cuore, il centro delle energie più potenti, che si ricollega con l'Essere Innominabile al di sopra di ogni creazione.

Tutto questo non è indolore, non lo è per niente, per la via dovremo spogliarci, denudarci, cuoceremo a fuoco lento, verissimo, tuttavia anche una piccolissima apertura, quasi inconsistente del cuore, inizierà a far penetrare quell'essenza meravigliosa nella nostra mente, gli occhi osserveranno il mondo diversamente, lo stomaco chiederà cibi diversi, tutto cambierà...

Saremo coscienti delle meraviglie evidenti e nascoste, di quanto gli elementi umilmente si prendano cura di noi, il nostro compito è quello di spiritualizzare la materia, di impreziosirla, perché nulla è privo di intelligenza...

L'alchimista, (ovviamente non mi ritengo tale), non ama dare in pasto ad un pubblico privo di conoscenza certe perle, personalmente penso che vi sia nel mondo, qualcuno pronto ad accogliere un germoglio, che darà frutto nel tempo..
Chi non lo è, non leggerà, o se lo farà, non riterrà importante ciò che legge, o quantomeno penserà a qualcosa di misticheggiante...

Lo scienziato- alchimista, sarebbe un mix perfetto, per i nostri difficili tempi, un osservatore instancabile, della ormai storica funzione d'onda,  sa, che siamo qui, un miracolo vivente, e cercherà in ogni più invisibile piega della natura, il senso della nostra presenza e non solo nostra, ed attraverserà i paradigmi dell'impossibile, o meglio dell'incomprensibile, che appare alla nostra mente, ma non al nostro cuore, nel suo centro vi è una microscopica porzione di ciò che molti definiscono "Il Pleroma Gnostico", che invece io chiamo il Persempre, Lui è sempre stato è e sarà...dunque....

2 commenti:

  1. La vera alchimia ermetica, è una chiave per aspirare alla piena e autonoma libertà, fino al proiettarsi come unico scopo fondamentale verso l'Eternità Cosmica.

    L'alchimia racchiude in se un Sapere totale, aristocratico, nel senso di riservato, (per forza di cose) ad un Collegio ristretto di "eletti", ristretto perchè dileggiato da piccole menti profane, alle quali l'alchimia appare egoistica, egocentrica, satura d'ambizione e di orgoglio. Queste in ogni caso sono critiche che sono esistite sempre, da Giuseppe d'Arimatea a Dante, da Mozart a Garibaldi, che lasciano comunque indifferenti.

    L'Alchimia, (quella vera) è sempre stata e sempre sarà appagamento finale di un sapere totale, inteso come lo sviluppo dell'Anima Umana (l'intima pietra filosofale), per un progresso dell'umanità nei cicli storici evolutivi, nelle Verità Cosmiche ed Eterne.

    Per quanto riguarda lo sviluppo delle potenti forze contenute nel cuore, oltre che nel cuore e nella mente, a cui tu accenni Daniela, queste sono assolutamente bagaglio di crescita individuale, a mio parere, in quanto risultato di esperienze di vite precedenti. So però mia cara amica che queste non sono di tuo intendimento...

    Ma in fondo non ha alcun senso interrogarsi sul proprio credo e condizione dal momento che in ogni condizione, attraverso il fuoco dell'amore, si può giungere a Dio. Un saluto
    Malles

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    1. Fuoco che deve esistere assolutamente nel cuore dell'alchimista, per raggiungere la propria opera..
      Quanti alchimisti sono riusciti nel loro intento? Ovviamente non lo so, pochi lo sanno..
      Ma salvare se stessi, senza la speranza di poter estendere la salvezza ad altri, che senso avrebbe?
      Sulle vite precedenti non oso pronunciarmi, anche se qualcuno ha riportato memoria di esistenze passate, non è detto che sia un reincarnato, potrebbe attingere informazioni e ricordi da memorie impresse ...

      Ovviamente non ne sono certa, anche se sono molto possibilista su ogni campo..

      Penso che nel cuore (non inteso come organo), ma come centro energetico, vi sia un estensione di energie, molto particolari (quali energia d'amor), che tutto fa vibrar...intensamente..
      L'alchimista quello vero è un vero e proprio trasformatore di energie...e anche di materia, perchè essa è comunque energia..

      Un abbraccione...


      .

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