sabato 24 ottobre 2015

Quando il caos?





Qui, non vi è nulla che non nasca dal caos, il caos inteso come un disordine totale, che precede la riorganizzazione...

Quindi vi avverto, che oggi, questo articolo sarà assai caotico, dunque, se la vostra logica, è abituata a navigare in comparti stagni, forse non sarà adatto a voi...

Esiste una realtà oggettiva?

Domanda troppo sfruttata che molti ricercatori si pongono, a cui gli scienziati darebbero una risposta secca e decisa: "certo, possiamo misurarla, quindi esiste".
Secondo la loro logica, essi hanno perfettamente ragione, ciò che è misurabile e riproducibile è reale, esiste...

Esistono altre realtà?

Già, ma esistono altre realtà oltre la nostra?....Chi si occupa di fisica quantistica, vi risponderà che è possibile, che esistano, altre realtà, altre dimensioni, di cui non abbiamo alcuna percezione, ma poi,  esse saranno misurabili? Probabilmente sì. Forse con altri strumenti....
Forse ognuna di esse, ha una sua particolare frequenza, proprio come quando ascoltiamo la radio o guardiamo la televisione...? E' solo un esempio, anche questo molto sfruttato, ma che rende bene l'idea.

Per quale motivo ci troviamo qui? In questa realtà?

Questa domanda, penso sia un rompicapo per la maggioranza di noi, le risposte ipotetiche, potrebbero essere tante, quanti siamo su questa terra...
Però noi stiamo cercando una risposta oggettiva,  perché  siamo qui?
La più semplice è che nostro padre e nostra madre, ci hanno procreato e casualmente ci troviamo immersi in questo mondo, pura casualità e null'altro, quella più complessa è che siamo qui per fare esperienza, per un completamento, e la peggiore? Che siamo qui, prigionieri di qualcosa o qualcuno, per scopi non ben identificati..., quest'ultima risposta, visto come sta andando il mondo, oggi va molto di moda..

Ovviamente non è affatto facile scegliere la busta giusta, ma è vero che nei momenti peggiori, pochi vorrebbero stare qui...

E' a questo punto che dobbiamo cercare risposte più attuali, più profonde, che esulino da concetti cristallizzati e inderogabili, la nostra mente spesso ne è prigioniera, e non trova una via d'uscita...

Il nostro mondo è composto da particelle..., secondo la fisica quantistica, le particelle subatomiche non sono altro che onde di dimensioni infinite, che collassano quando un osservatore, (una coscienza), le contempla....

Dunque il mondo in cui ci troviamo, e non solo il nostro,  è il prodotto dell'osservazione di un essere, di una coscienza?

Affascinante, ma come possiamo essere certi..., che ciò sia vero?
Werner Heinsenberg, uno dei fondatori della fisica quantistica, era sicuro che le possibilità quantiche, fossero situate in un dominio oltre lo spazio ed il tempo...dunque il collasso della funzione d'onda delle particelle subatomiche non è locale, ma al di là dello spazio-tempo.

Ok, bellissimo, potrebbe essere anche vero, ma abbiamo prove di tutto ciò? Pare che vi siano stati esperimenti di fisici della portata di Alain Aspect, Jean Dalibard e Gerard Roger, che hanno dimostrato l'esistenza di questa non località quantica, ma per quale motivo esista l"entanglement quantico", nessuno lo sa, per cui per noi umani è e rimane aria fritta..........

.....Fino al momento in cui, non iniziano esperienze paranormali...., quando qualcosa di completamente estraneo si insinua, nel nostro quotidiano, allora iniziamo a porci domande su domande..., iniziamo a capire che non vi è un punto di inizio e un punto finale, ma la realtà è molto più estesa, solo che noi percepiamo solo la più superficiale...

Tutte le certezze si sgretolano, il caos trionfa, ed è giusto che sia così, per un motivo assai semplice, noi stessi siamo composti da particelle, dunque per quale motivo, onde di dimensioni infinite, sono ora le nostre particelle? Possiamo ipotizzare che anche in noi vi sia un essere, una coscienza, un osservatore? Che risieda in una non località?  Ma siamo proprio noi, quell'osservatore?

Ecco la domanda fondamentale che dobbiamo porci, e quanto noi..., coincidiamo con questa coscienza?... Quanto ci troviamo sulla sua stessa frequenza? 
Spesso siamo lontani anni luce, prigionieri di congetture, idee, che non sono neppure nostre, ma qualcosa di completamente estraneo...., che non ci appartiene...

Il nostro lavoro più difficile è proprio questo, trovare la frequenza ideale, riconnetterci alla sua non località, tutto il resto, dovrebbe essere strumento di conoscenza e non di dispersione, ma si inizia sempre dal caos più totale, con la conseguente perdita di certezze e di punti di riferimento, tuttavia è necessario e vitale...., compiere questo viaggio, che alcuni definiscono "gli inferi"...

Qualcuno che la sa lunga, dice, che a volte quando crediamo di dare il meglio di noi stessi, stiamo dando il peggio, e viceversa..., potrebbe essere vero? Indubbiamente, quando costruiamo di noi, una immagine ideale ed a quella vorremmo conformarci, ma essa non ci appartiene.....

Chi siamo veramente ?  Uno, nessuno o centomila?
La nostra individualità, va preservata, ciò è fondamentale, ma va anche ampliata e connessa alla non località...

Qualsiasi insegnamento, qui sulla terra, è insufficiente, dunque ognuno di noi, si predisponga per compiere questo viaggio bellissimo e terribile....che forse non avrà mai fine.

6 commenti:

  1. Daniela, anche io per natura sono portato a credere che se l'uomo anela veramente a trovare una via d'uscita alla sua naturale sete di conoscenza non deve assolutamente cristallizzare il suo pensiero sulla realtà che lo circonda.Ma al contrario,egli deve accettare come tu giustamente sostenevi nel tuo articolo che le realtà dell'esistenza possono essere innumerevoli e infinite anche se oggi come oggi non sono dimostrabili dal punto di vista scientifico. Ed è proprio per questo motivo che io mi sono innamorato della Fisica Quantistica che già da molto tempo ha fatto suo questo principio e in effetti essa è una Scienza che io considero la punta di diamante di tutta la Scienza Umana proprio perchè i suoi rappresentanti hanno intuito come noi tutti amanti del Mistero del resto che il Tutto non si esaurisce e muore in questa esistenza ma che al contrario.oltre il suo velo possano esistere benissimo molte realtà sconosciute ai nostri umani sensi.-------------------------L'uomo che cerca la Verità arriverà sempre a un bivio dal quale si formeranno quattro vie che egli può percorrere.La prima via è quella della Fede che nasce dallo Spirito,la seconda è la via della Disperazione nella quale egli è solo e si sente vacillare insieme a tutta la sua esistenza.La terza via è quella del Coraggio che egli deve avere per seguire la quarta via quella della Fiducia,ovunque essa lo conduca,La ragione da sola è insufficiente a scoprire le Grandi Verità.Ruggero Bacone scienziato e filosofo.Buona Domenica a te e alla nostra dolce diavoletta di Torino.Emilio

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  2. Ciao Emilio, son la diavoletta di Torino. Mi connetto soltanto ora perchè la internet key non funge, dovrò comprarne un'altra. Convidivo il tuo pensiero ed aggiungo una mia piccola esperienza personale che si protrae dal giorno in cui son stata al pronto soccorso, ai primi di giugno. Da allora osservo la cosidetta realtà e mi rendo conto che noi siam al di fuori di essa. Un altrove non descrivibile con parole conosciute, proprio come dice Angie. Molte parole son state inventate dagli umani: parapsicologia, metanpsicosi e via discorrendo, ma a mio modesto avviso riempon soltanto la bocca e non esprimono un bel nulla. La via della Fede porta a credere e poi vedi, a ma è accaduto più e più volte, una esperienza soggettiva, parola sfruttatissima è vero, ma comunque comunicabile ad altri viaggiatori nel mistero. La vita è un mistero è l'unico modo per scoprirla è viverla, lasciandosi andare alla marea incessante, come dice il poeta, amato anche da Emilio, Tagore.
    Un abbraccione a tutti voi.

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    1. Vivere la vita...., certo, ma sempre con attenta osservazione...,

      Un abbraccio a te..

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  3. Il nostro mondo è un composto da particelle?
    E' ormai assodato che tutti i tipi di particelle che compongono la materia, altro non sono che energia, e che il nostro mondo così come tutto il creato è energia, un puro prodotto energetico. Le particelle possono comportarsi in due modi, ossia come corpuscoli visibili, che come onde rilevabili. In parole povere una particella può avere un "corpo" ma può anche non averlo..., potendo in questo caso rilevarla solo per i suoi effetti. Parapsicologicamente parlando, sarebbe come dire che una persona può essere a volte vista così com'è con il suo corpo e, a volte, è invisibile come uno spirito.

    ...."Dunque il mondo in cui ci troviamo, e non solo il nostro, è un prodotto dell'osservazione di un essere, di una coscienza?"
    Il caos, ovvero lo Yin (bilanciato comunque dallo Yang) è in noi fin dalla creazione, fin dalla nostra genesi. Il testo biblico su cui si basa e dal quale poi è sfociato il cristianesimo, narra la creazione come un atto di volontà da parte del "verbo" (il pensiero di Dio) che preesisteva in principio (Bereshit), prima che sorgesse l'Universo, il mondo, la vita.

    Questa è una verità di "frontiera", non plausibile. L'amico Biglino mi scuserà l'esegesi filosofica, ma nelle pagine bibliche, soprattutto nel Pentateuco, c'è tutto un simbolismo allegorico che non è mai stato di facile interpretazione (sempre troppo letterale ed ortodossa, visto com'è dall'ebraismo giudaico e dai padri della chiesa successivamente). Noi però possiamo attingere sia alla "genesi" che alle peculiarità umane tramite un Gesù molto a noi vicino, setacciando naturalmente le Scritture neotestamentarie scoperte a Nag Hammadi nel 1945.

    Qui la "creazione" diviene più logica e comprensibile (riguardo al contesto spiritualistico, per come si addice ad una religione). La creazione, la posizione dell'uomo, di Dio (il vero), viene rivoluzionata dalle spiegazioni fatte da Gesù, dalle sue accuse rivolte agli Arconti e alla loro Ipostasi. Il Dio biblico disse: "io sono Dio e fuori di me non vi è nessun'altro, ma una voce venne dall'alto dall'Assoluto "ti inganni !" Il Dio biblico dunque non sarebbe stato il vero Dio pur se (spiegava Gesù) era da riconoscere in lui il Divino e le buone intenzioni iniziali.

    Insomma, la storia del "Fiat", ovvero del Big - Bang risulta la più lunga e (forse) infinita favola insegnante l'intramontabile morale universale. La "copia" volle troppo, ottenendo MENO delle aspettative che sognava, Questo "MENO" è in noi e ce lo portiamo appresso generazione dopo generazione. Ma c'è (purtroppo) di più, perchè come già dissi, il male è una forza cosmica impressa nell'uomo che, a sua volta, la irradia attorno a sè. Questa forza però, per bilanciamento, non potrà mai superare il 50% della volontaria potenzialità umana. E meno male...
    Un saluto
    Malles

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    1. Questo meno in noi, ce lo portiamo da immenso tempo, forse da molto più tempo, di quanto sia possibile immaginare..

      E le favole..., non si contano, amico carissimo di piume e di penne, in effetti penso proprio, che il nostro osservatore creatore, abbia fatto un bel casino...con il suo collassone...

      Noi siamo poveri umani, e su questo siamo tutti d'accordo, e sei stato buono..., solo un meno? Ma possiamo scegliere?
      Non siamo anche noi stessi piccoli micro- universi? Tu lo sai bene che possiamo scegliere..... Ognuno di noi ha il suo osservatore..., occorre infinita pazienza ...per cercare di entrare in un mistero fuori della portata del nostro DNA limitante...

      Forse sono una stupida visionaria, ma la via esiste......ritrovare il Vero Dio Assoluto è possibile.... .e possiamo farlo solo attraverso un lavoro profondo personale, e poi unitamente agli altri....

      Ma forse sono solo una visionaria? Il mondo di qui è duale...
      Male e bene ......50% e 50% , e questo mondo come tu hai già detto, non può che vivere di questo bilanciamento..., un errore? Costrizione O cosa voluta ? dalla arroganza del falso dio? Ovviamente non saprei darti una risposta certa....

      Ma una particella limitata, è anche e nello stesso tempo un onda infinita, e questo penso sia molto importante come punto di partenza....

      Malles....ti ringrazio, e ti abbraccio...

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