sabato 25 settembre 2010

Quella strana ombra sulla strada


Erano quasi le 23,30, Gianni stava tornando a casa, con la sua auto sgangherata, la musica a tutto volume e la sigaretta in bocca.
Ripensava alla bella serata trascorsa, e a quella sventola della Manuela, era riuscito a farsi dare il suo numero di cellulare, e sperava di poterle scucire un appuntamento.


Si sentiva un pochino brillo, eppure non aveva bevuto, forse era solo l'effetto della sua eccitazione, mentre ancora ricordava la bellezza della ragazza, vide un'ombra pararsi davanti all'auto ed un colpo sordo, frenò, e si fermò di colpo, con il cuore che gli batteva all'impazzata,  scese dall'auto e tornò indietro pochi metri, non vide nulla di anomalo, ma non riusciva a capire cosa potesse essere successo. Cosa era quell'ombra? sembrava proprio una  figura umana...., prese la torcia e controllò più accuratamente, ma ancora una volta non notò, nulla di strano.


Con un sospiro risalì sulla sua auto, tutta la sua felicità si era sciolta come neve al sole, ritornò a casa, avrebbe dovuto dormire da solo, perchè  i suoi genitori erano in viaggio, per la prima volta in vita sua, si sentiva inquieto ed ansioso, tanto che non riuscì a chiudere occhio.


All'alba, decise di ritornare sul luogo dello strano avvistamento, controllò accuratamente se vi fossero macchie di sangue, o animali morti,  ma la strada non presentava alcuna anomalia, notò all'improvviso davanti ad un albero, una lapide e lesse un nome e cognome, una data 15 Ottobre 2008 e che quella persona, era stata travolta proprio su quella strada. Un brivido lungo la schiena lo fece raggelare.


Quella data gli rimase in mente per molti giorni, fino a che ricordò, che quella stessa data era il compleanno del suo amico Michele, lo avevano festeggiato con altri due amici.
Iniziò a ricordare che quella sera alla stessa ora erano passati di lì, guidava Carlo e lo stava riportando a casa, erano ubriachi fradici, cantavano a squarciagola e pioveva a dirotto, ricordò il colpo sordo,  e Carlo non aveva voluto fermarsi, perchè pensava ad un ramo o a un animale, ricordò anche che lui voleva tornare indietro, e lo scongiurò di farlo,  ma l'altro non lo ascoltava nemmeno, era troppo su di giri.


Tornò a casa, accese il computer e su google digitò il giorno ed il nome e cognome della persona, entrò in un sito di notizie giornalistiche, dove era stato scritto il seguente articolo:


Il giorno 16 ottobre 2008, sulla strada ...è stato rinvenuto il cadavere di un giovane D.G. , travolto si presume  da dei pirati della strada, mentre stava chiedendo soccorso, il ragazzo aveva l'auto fuori uso, la polizia sta indagando e sta cercando i responsabili di questa tragedia. Lascia i genitori e la sorella affranti e addolorati. Nel caso che qualcuno sia informato sui fatti, si prega di contattare la polizia.


L'articolo successivo precisava che dopo l'autopsia del cadavere era stato accertato che il giovane non era morto sul colpo, ma dopo una lunga agonia, e che il suo orologio si era rotto nel momento dell'impatto e si era fermato  sull'ora e data, esattamente le 11,30 del giorno 15 ottobre 2008 e   che la polizia stava indagando a 360 gradi. L'ipotesi più probabile era che la scarsa visibilità, dovuta alla pioggia torrenziale, avessero provocato il tragico investimento. Possibile che l'autista non si fosse reso conto di nulla? oppure si trattava di un ennesimo pirata della strada che resterà per sempre a piede libero?


Gianni iniziò a sudare freddo, e pensò se quel colpo sordo, non fosse stato l'impatto con il corpo del ragazzo, ma la cosa più terribile era stata quella di sapere che non era morto sul colpo, avrebbero potuto salvarlo, solo se Carlo lo avesse ascoltato. Come aveva potuto dimenticare?....


Raccontò tutto ai genitori, che lo esortarono ad andare alla polizia, prima di farlo, chiamò gli amici e li mise al corrente della cosa.


Purtroppo dopo molti accertamenti da parte della polizia, che si rese conto, della buona fede dei ragazzi,  la questione venne risolta, grazie all'analisi del paraurti, mai sostituito dell'auto di Carlo.


I familiari della vittima ebbero almeno la consolazione di sapere che quel terribile atto e l'omissione di soccorso, non erano dovuti a crudeltà, ma solo al superficiale ed incosciente comportamento dei giovani.


Quell'ombra sulla strada, rimase vivida nella mente di Gianni, ancora oggi si chiede se essa non fosse stata la conseguenza di un ricordo occultato, o se fosse veramente il fantasma del ragazzo, che voleva che giustizia fosse fatta e che la verità venisse a galla.


- Oppure chissà tutte e due.......

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