sabato 12 settembre 2015

Un ponte sull'eternità






Cari lettori, oggi è un giorno speciale, questo bellissimo articolo che leggerete non appartiene a me, ma ad Irene una mia amica, una scrittrice molto creativa,  che da oggi collaborerà e scriverà insieme a me su questo umilissimo blog. 
Spero che sarete felici quanto me, di questa sorprendente novità...

Dedicato a mio fratello

In realtà era mio cugino, non andavamo d'accordo da bambini, appena ci vedevamo ci accapigliavamo... crescendo scoprimmo di avere attitudini simili e interessi in comune, in primis eravamo attratti dall'Universo e dai suoi misteri: da dove veniamo e perchè siamo qua...le teorie quantiche, si può viaggiare alla velocità della luce?, si vive una volta soltanto? ...


La nostra fratellanza divenne profonda ed indissolubile, ma prendemmo strade diverse, lui si legò alla chiesa di scientology, andò fin alla sede principale negli Stati uniti. Io seguii i richiami della danza, che mi portarono in mondi fantastici, ma nonostante tutto, il dialogo tra noi continuava.


Spesso mi leggeva una poesia: quando sarò morto non venire a piangere sulla mia tomba, perché io non sarò lì.

Sembrava sentirselo, che avrebbe lasciato questo mondo prima di me,... e così fu,...  quando accadde, le nostre strade si erano già separate da tempo, fu lui a chiudere il dialogo con una breve lettera, bisogna rispettare le scelte di chi amiamo, pur non condividendole.

Non andai a dargli il saluto finale, intendendo: non mi hai voluto nella tua vita, non ci sarò nemmeno alla tua morte. Pregai comunque per lui quando entrò in coma, lo accompagnai in spirito, nel suo ultimo viaggio.

Ora so che lui è un essere nuovo, tornato alla vita o un essere incorporeo dentro di me,  so che ha trasceso ogni illusione, anche quella che aveva vissuto nella chiesa che praticava, la rabbia ed il dolore hanno lasciato lo spazio alla gioia e non vado a visitare la sua tomba,.. tanto lo so che lui non è lì.

La morte è parte dell'illusione di un gioco, lo dicevamo spesso, un gioco che gli esseri praticano da millenni, vagando nel continuum spazio tempo.

La via di uscita c'è, forse è come quelle stradine di campagna nascoste dagli alberi che non riesci a vedere quando percorri le statali e sento che lui la sta praticando, nel silenzio di Dio... scrissi per lui una poesia, prendendo spunto da Tagore:

quando l'uomo spezza i suoi legami mortali, non si rivela forse in lui la divina libertà senza vincoli?
Vola in alto fratello e non voltarti indietro.

                                               … e cosi sia.



Un sentito grazie alla nostra cara ospite, per darmi l'opportunità, di partecipare dal vivo al suo bellissimo blog.

Irene

6 commenti:

  1. Cara Irene, stavolta mi trovo dalla parte della lettrice, ebbene bravissima, spero che gli amici di sempre converranno con me, che è un bellissimo articolo di vita vissuta.

    Un abbraccio

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  2. Grazie Angie per questa opportunità, dal profondo.
    Hai scelto anche una bellissima immagine, Grazie anche per questo e per la stupenda presentazione.
    Un abbraccio a te e tanti besos ai nostri amici che spesso passan di qua.
    Irene.

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  3. Complimenti sentiti all'amica Irene per il suo (suoi) intervento come contributo alle fatiche dell'amica Daniela
    Ci vedo pure un paio di poesiole mie in una sua frase: "Quelle stradine di campagna nascoste dagli alberi che non riesci a vedere quando percorri le statali". Il punto centrale (e cruciale) del contenuto è sempre il solito, ovvero gli annosi quanto sentiti mystery dell'universo e il perchè della nostra presenza su questo granellino perso nello spazio.

    Purtroppo, l'errore di lettura (se di errore si può parlare) è che esaminiamo le cose sempre partendo dal punto di vista dell'uomo e non da quello dello spirito. E' evidente che NON è affatto facile cambiare, così, in un attimo, un punto di vista sul quale si sono affannati miliardi di esseri umani, nel corso di migliaia di anni, nelle successioni delle civiltà. Per "connettersi" bisogna giocoforza uscire dalla "stanza".

    Evidentemente questa, come altre importanti questioni, non possono essere risolte dalla relatività di noi poveri esseri umani. le cose sono congegnate in una maniera molto più complesa di quanto possiamo immaginare. La spirale dell'evoluzione si spacca in due parti : una a termine, contingente, utilitaria, un'altra senza fine, perenne, questa dispone di sostanze imperiture come quelle dell' "Io reale" dell'essere umano (ma pure animale), ovvero lo spirito, sostanze dotate di individualità, e l'individualità non si può acquistare, nè perdere, essa c'è o non c'è, con tutte le sue caratteristiche di pensiero, coscienza, ragione, creatività, ecc.
    Un saluto
    Malles

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  4. Grazie Malles, son Irene... purtroppo siamo tutti ignoranti ed ignoriamo cose diverse. L'amore che ci portiamo dentro della Sorgente dovrebbe essere semplice, ma noi umani complichiamo sempre le cose, Gesù disse che dovremo tornare bambini. Se l'ascoltassimo un attimo capiremmo, anzi secondo il mio modesto parere: Saremmo. Siamo esseri cioè parte dell'Essere... sembra un giro di parole... Alla prossima ed attendiamo l'amoco Emilio. Besos!

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  5. Irene,prima di ogni cosa un augurio di cuore per la tua scelta di coadiuvare Daniela nella sua attività di Blogger e sono certo che sarà una collaborazione che darà alla luce ottimi frutti e quindi mi auguro che Gesù ti prenda per mano e ti ispiri in tutto quello di bello e di interessante che ci trasmetterai attraverso i tuoi futuri articoli sul nostro amato Blog.Fatta questa doverosa e amichevole promessa,voglio che tu sappia che io la penso esattamente come il tuo cugino che ora vive ancora serenamente in quello che io amo definire il Mondo della Luce e dell'Amore e te lo voglio dimostrare con i fatti,inviandoti una poesia che fà parte del libro che ho scritto e alla quale ho dato il titolo di Io non sono qui.------------Io non sono qui in questa gelida tomba,io sono nel vento che soffia sulla collina,io sono nel silenzio della notte,io sono nel sorriso di un bimbo,io sono nella mano tesa di un mendicante,io sono nel volo di un gabbiano,io sono nella vita che vince la morte,io sono nelle parole eterne di Gesù.Io non sono in questa gelida tomba,io non sono morto. P.S.Ho dato già disposizioni ai miei familiari nel far sì che quando chiuderò i miei occhi su questo mondo,questi miei versi vengano incisi sulla lapide della mia tomba,per fare in modo che essi possano dare conforto a tutti coloro che nei suoi pressi sosteranno per un attimo a meditare e a lasciare un piccolo fiore.Auguri di cuore.Emilio

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  6. Grazie infinite Emilio, sei sempre molto dolce e sensibile. Cercherò di ascoltare il nostro buon Gesù, e lasciarmi ispirare. Bellissima la tua poesia, toccante ed intensa.
    Un abbraccio e spero di allietarvi con qualche bel pensiero.
    Irene.

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