mercoledì 16 febbraio 2011

Maledizione di Tutankhamun fu una vera maledizione? 1^ parte

Immagine di:
By Jerzy Strzelecki (Opera propria) [http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html">GFDL or www.creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0">CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons


 Mi sono chiesta ma su in un blog del mistero può mancare un articolo sulla maledizione dei faraoni?
Credo di no, anche se è un tema che è stato già affrontato, anche troppo.


Perdonatemi, in confidenza,  vi dirò che non ho fatto altro che rispolverare un articolo molto interessante di Sebastian Joaquim  Fuches già da lui  presentato qualche anno fa, creando una sintesi degli avvenimenti più importanti, sicuramente noti alla maggior parte di voi.




A parer suo, la storia sulla maledizione dei faraoni, ha inizio nel 1922 esattamente nella Valle dei Re in Egitto, quando un ricercatore  H.Carter, riuscì a scoprire la tomba di Tutankhamun, morto nel 1352 a.C., all'età di 18 anni e sepolto con un tesoro incredibile.


H.Carter ed i suoi operai lavoravano alle dipendenze del quinto barone di Carnarvon, un ricchissimo aristocratico inglese, che per sue ragioni di salute trascorreva gli inverni in zone dove il clima era caldo, egli  era rimasto totalmente affascinato dall'Egitto, dai misteri della sua antica civiltà, ed il ritrovamento casuale nella sabbia,  di un gatto mummificato, ancora chiuso nella bara, aveva fatto nascere in lui il desiderio di scoprire ben altro, essendo comunque un dilettante, coinvolse nei suoi progetti un ricercatore esperto quale era H. Carter, fino ad arrivare all'eclatante scoperta nella Valle dei Re.


Entrambi sapevano bene, che le tombe dei faraoni erano protette da terribili maledizioni, per chi osava violare il loro  riposo eterno, e quando ruppero i sigilli per entrare in quella tomba piena di tesori, non erano affatto tranquilli, e forse avevano ragione, nessuno aveva osato violare quella tomba dove trovarono il sepolcro del faraone di oro massiccio del peso di più di una tonnellata e la sua mummia mai toccata, con una splendida maschera anch'essa d'oro. E poi tanti altri tesori, gioielli, ornamenti, armi, che per portarli alla luce e catalogarli tutti, occorsero tre anni.


E' una storia famosa che,  Carnarvon, non visse abbastanza a lungo per vedere tutto. Una mattina mentre si radeva, con  la lama si graffiò un morso si zanzara, la ferita si infettò e gli fu fatale, da precisare, che l'uomo aveva una salute un pò malandata, esattamente il 5 aprile 1923 morì per complicazioni polmonari.
Questo fu l'inizio..., la stampa infatti accreditò la sua morte alla famosa "maledizione del faraone", ad avvalorare tale suggestione, furono altri eventi tecnicamente inspiegabili, che lasciarono al buio l'intera città del Cairo e la morte improvvisa del suo cane preferito, che in preda ad un'ansia incontenibile, morì nel preciso istante in cui il suo amato padrone spirava.


Nonostante H. Carter ed altre persone coinvolte nella violazione della tomba, abbiano proseguito serenamente la loro esistenza, la stampa popolare, continuò ad avvalorare la storia della maledizione. Persino il suicidio di lord Westbury, venne identificato come la diciannovesima vittima del maleficio e su quale base? suo figlio era stato per un certo periodo il segretario di Carter.


Secondo una diceria, Carter aveva trovato una tavoletta i cui geroglifici dicevano: La morte colpirà con le sue ali chi disturba la quiete del faraone", anche se in realtà questa tavoletta nessuno l'ha mai vista, la giustificazione:  che Carter l'aveva fatta sparire, per non spaventare gli operai del luogo.


A questo punto non resta che verificare quali altre persone rimasero coinvolte in questa maledizione.


Subito dopo la morte del lord sopracitato, fu il turno di un archeologo americano, presente alla rottura dei sigilli, cadde in coma nel Continental Hotel, (lo stesso di Carnarvon) e morì poco dopo., poi ancora un finanziere americano , dopo aver visto la tomba insieme a Carter, il pomeriggio del giorno stesso morì per una febbre fulminante, J. Wool, ancora,  un industriale inglese, visitò la tomba e morì durante il viaggio di ritorno in Inghilterra, e poi un radiologo che aveva esaminato la mummia, morì anche lui, durante il viaggio di ritorno in patria.


Nei successivi quattro anni, ben tredici persone, in qualche  modo associate alla tomba del faraone, resero l'anima a Dio.
E qui l'autore dell'articolo chiede ai suoi lettori  pure coincidenze? E' probabile però... però.


Ed io mi rivolgo a voi e chiedo.... possibile?, incredibili coincidenze? il coma, la febbre improvvisa, mi farebbero pensare più che a una maledizione a dei batteri fatali..


L' articolo continuerà nella sua seconda parte se desiderate leggerlo cliccate qui

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