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lunedì 28 settembre 2009
Il cavaliere e la sorgente dell'immortalità
Molti anni fa, mi capitò per caso, di leggere una strana parabola su un cavaliere, sinceramente non la ricordo perfettamente, ma cercherò di riscriverla il più fedelmente possibile.
Un giorno un valoroso cavaliere, decise di cercare la sorgente dell'immortalità, per farne dono al suo paese ed al suo amato re, un vecchio saggio, però, lo avvertì che questa sorgente, si trovava in un terribile luogo " il deserto", il viaggio sarebbe stato molto pericoloso, nè la sua armatura, nè il suo bellissimo ed irruente destriero avrebbero potuto proteggerlo, le uniche cose che avrebbe potuto recare con sè, erano: un asino, una borraccia d'acqua e un pò di cibo.
Il giovane non si scoraggiò, decise di partire comunque, ma prima d'iniziare il viaggio, seguì l'altro consiglio del saggio, ed entrò in una grotta. Questa grotta era molto buia e piena di scheletri, il cavaliere rabbrividì pensando che potesse essere il rifugio di qualche animale pericoloso, con coraggio si addentrò all'interno di essa, dopo pochi attimi, si rese conto che ogni movimento che lui faceva con le braccia e le mani, creavano intorno degli aloni di luce, e che se parlava ad alta voce, o pensava qualcosa, si creavano degli effetti inverosimili, comprese in quel momento, che ogni azione, ogni parola, ogni pensiero, provocavano degli effetti meravigliosi o orribili, cercò di calmarsi e di cercare l'uscita.
Si ritrovò in deserto infuocato di giorno, e gelido la notte, gli unici suoi compagni erano l'asino e la sua borraccia. Dopo un lungo e penoso cammino, notò in lontananza che un pellegrino si stava avvicinando, era logoro ed assetato e gli chiedeva un sorso d'acqua, ma lui finse di non vederlo, la sua missione era troppo importante, quindi non poteva dividere la sua acqua con quel disgraziato. Continuò per la sua strada, purtroppo però l'asino morì di stenti, e la sua borraccia fu vuota.
Non si perse d'animo, continuò a camminare per molti chilometri, fino a che riuscì ad arrivare ad un'oasi, dove vide una bellissima sorgente, pensò subito, che fosse la sorgente dell'immortalità e si sentì fiero di se stesso per essere riuscito a compiere la sua missione, riempì la sua borraccia e si dissetò, ma subito dopo averlo fatto, sia la sorgente che l'oasi sparirono.
Qualcuno racconta, che quel cavaliere stia ancora errando in quel deserto, la sua borraccia è sempre piena, perché la morte non lo vuole, e sembrerebbe che ancora si interroghi su quale possa essere stato il suo errore.
Forse non è molto difficile da capire non è vero?
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