sabato 23 ottobre 2010

Il sogno di Deborah





I giorni per Deborah,  erano ormai diventati lenti e dolorosi,  stava solo aspettando la funesta notizia, del ritrovamento del piccolo peschereccio di suo marito.


Ricordava bene l'ultima mattina in cui lo aveva veduto, calmo tranquillo, dopo averla  baciata e le aveva detto, ci vediamo stasera a cena.


Nessuna tempesta, nulla di nulla, la sera però suo marito non era ritornato, e nemmeno i suoi due colleghi, il peschereccio era sparito e nessuno sapeva dare notizie sulla sua scomparsa.


Dopo che lei e le altre famiglie  avevano comunicato la scomparsa  alla capitaneria di porto,  si erano subito allertate, le ricerche degli elicotteri,  di altri pescherecci e della protezione civile,  sul  mare aperto dove generalmente suo marito ed i suoi compagni andavano a pescare.  Nessun risultato.


Deborah, era sposata solo da tre anni con Michele,  ed era  sola ad affrontare qualcosa che le sembrava davvero la fine del suo mondo. Non erano ricchi  e la loro casetta, era stata comprata con immensi sacrifici, ed ancora era della Banca che aveva erogato il mutuo. Non aveva idea, visto che non aveva mai lavorato in vita sua, come avrebbe potuto pagare, i soldi di cui disponeva, sarebbero bastati solo per una rata di mutuo e poi...?


Nonostante il grande dolore, Deborah,  in quei giorni decise di cercare un lavoro, e siccome sapeva cucinare molto bene, si propose all'ufficio di collocamento, come aiuto cuoca.


Fu fortunata,  perchè dopo una ventina di giorni, fu chiamata e iniziò il suo lavoro presso un grande ristorante nemmeno troppo lontano da casa sua. Certo gli orari erano massacranti, ma la aiutavano a non pensare troppo, inoltre l'avevano subito apprezzata per la sua bravura e le avevano confermato il suo lavoro molto prima della scadenza dei quarantacinque giorni di prova.


Ma mentre durante il giorno, la vita era sopportabile, la sera, quando ritornava a casa si sentiva a pezzi, e la notte non riusciva a dormire, e quando vi riusciva, sognava sempre suo marito che le chiedeva aiuto...aiuto..
ma lei non sapeva come aiutarlo, non riusciva a capire dove si trovasse esattamente.


Ma una notte più agitata delle altre, il sogno si fece più nitido,  vide un mare circondato dalla luce di un tramonto,  e Michele era ferito, cercava di parlarle, di farle capire che doveva cercare in una grotta a venti chilometri dalle coste della loro isola.


La domenica mattina, chiamò un caro amico di Michele, " Gianni"  e gli raccontò il suo sogno, gli chiese di aiutarla, e  verificare le grotte esistenti in quelle coste. L'amico per quanto scettico,  la mattina l'attese nel piccolo porto,  e partirono insieme con il  suo piccolo peschereccio. Gianni, grazie al suo binocolo,  cercava di verificare quali coste battere,  si avvicinarono a  tre grotte, ovviamente senza alcun risultato.  Ma  nella quinta grotta,  dopo la bellezza di sei ore,  intravidero  un uomo che stava agitando le braccia...., pieni di speranza,  gettarono il gommone  e.... trovarono tutti e tre gli uomini scomparsi,  emaciati, disidratati, e ormai allo stremo delle forze, purtroppo Michele ed un altro erano anche feriti  gravemente agli arti. Gianni chiamò immediatamente i soccorsi che arrivarono velocemente.


Ma cosa era veramente accaduto? una cosa davvero banalissima, lo scontro del peschereccio, con un grosso scoglio  li aveva fatti colare a picco, talmente velocemente, da non avere il tempo di utilizzare il gommone di salvataggio,  erano  riusciti  a raggiungere a nuoto la grotta più vicina,  nel  tentativo di risalire la grotta,  due di loro si erano feriti gravemente agli arti,  ma poi come erano riusciti a sopravvivere in quelle lunghe settimane?  l'unico di loro che era rimasto illeso, era riuscito a pescare con le mani e con mezzi di fortuna, sostentando gli altri che gli dovevano la vita.
I soccorsi, che avevano lungamente verificato il mare aperto e le coste, non si erano però soffermati sulle grotte.


Meno male che la storia questa volta finisce bene,  tutti e tre i marinai furono tratti in salvo......, grazie al sogno di Deborah, non c'è alcun dubbio, che  quel sogno telepatico? abbia salvato loro la vita, perchè ormai era questione di uno o due giorni e poi sarebbero veramente morti.


La domanda resta dunque aperta, i sogni possono  comunicare telepaticamente un messaggio,  beh!  sappiate che questa non è l'unica storia che lo dimostra, ve lo assicuro.

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