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lunedì 13 aprile 2009
I Buchi neri
Come vi avevo promesso nel mio post : "ricerche impossibili", continueremo l'argomento morte e buchi neri, credo che più o meno tutti sappiamo cosa è un buco nero, ma per una maggiore comprensione dell'argomento, riporto qui un articolo trovato su internet ( fonte : Giulio Divo).
I “Buchi Neri” mettono alla prova tutte le teorie della fisica fino ad oggi conosciute, al punto da fare immaginare a qualcuno che attraverso di loro si possa fermare lo scorrere del tempo. Ma vediamo più da vicino cosa sono, e come si formano, questi misteriosi corpi celesti.
Noi sappiamo che la fine del ciclo vitale di una stella è un momento di trasformazioni spettacolari: finita la scorta di combustibile principale (l’idrogeno) nella fornace nucleare che c’è nel cuore di qualsiasi stella, si iniziano a bruciare anche i prodotti di scarto delle reazioni nucleari precedenti. Questo determina una profonda trasformazione nella struttura della stella che si espande come un palloncino fino, praticamente, a scoppiare: in questo caso si libera una grande quantità di energia e parte della materia che ne componeva la superficie. Il resto, come dicono gli astronomi invece, “collassa”, cioè crolla su se stesso; in pratica si autodivora.
Tuttavia una stella collassata (se di grandi dimensioni) non da vita a un’altra stella più piccola e fredda, genera invece un altro corpo cosmico: un “Buco Nero”. Per effetto della forza di gravità, dopo il collasso, tutta la materia che componeva la stella si restringe in un’unica sfera (per fare un esempio, se la Terra potesse diventare un “Buco Nero”, tutta la sua massa si ridurrebbe alle dimensioni di una biglia di vetro). La sua forza di gravità, cioè la proprietà che ha un corpo di attirare a sé altri corpi, si concentra quindi in quell’unica sfera. La forza di gravità di questa stella collassata diventa talmente potente da attirare su di sé non solo altri corpi celesti ma persino la luce che non riesce a propagarsi più al di fuori di essa.
Al punto che ciò che noi possiamo vedere nel cielo è quindi, soltanto un “Buco Nero” capace letteralmente di “divorare” la luce.
Tutto ciò che entra nel campo gravitazionale di questo “cannibale cosmico” viene divorato , precipitano anche astri, stelle, pianeti, asteroidi vicini. Il punto che nell’Universo sembra più adatto per scoprire “Buchi Neri” pare essere il centro delle Galassie: qui la concentrazione di materia è tale per cui si possono creare delle stelle di enormi dimensioni (centinaia di migliaia di volte più grandi del nostro Sole) definite “stelle massive”. A loro volta, quando daranno origine a “Buchi Neri” questi diventeranno “Buchi Neri Massivi” di cui solo oggi cominciamo a comprendere i segreti.
Ma perché si pensa che i “Buchi Neri” possano essere delle parte aperte per i viaggi nel tempo? In realtà non esiste nessuna prova di ciò, ma solo complicate congetture della fisica teorica.
Eppure lo stesso Albert Einstein si divertiva ad immaginare i “Buchi Neri” come dei ponti capaci di mettere in comunicazione o due angoli remoti dell’Universo se quando non addirittura lo stello Universo ma in momenti differenti, secondo la teoria degli Universi Paralleli.
Al di là delle complicate teorie della fisica, una notazione lascia aperte della fantasia: dato che leggi della termodinamica dicono che in natura nulla si crea e nulla si distrugge, dove finiscono tutti quei corpi celesti assorbiti dai “Buchi Neri”? Le leggi della fisica dicono che quella materia non può semplicemente svanire. Ecco allora, che a fianco dei “Buchi Neri” c’è chi immagina l’esistenza di “Buchi bianchi”, che riemettono la materia assorbita dal collega oscuro per mantenere l’Equilibrio Universale. Purtroppo le teorie sono destinate a rimanere tali, dato che non esiste il modo di inviare nemmeno una sonda meccanica in direzione di un “Buco Nero” per vedere che cosa succede. Il viaggio richiederebbe milioni e milioni di anni, con i mezzi a nostra disposizione.
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